29 giugno 2009

La Temperanza

La Temperanza è una delle quattro virtù cardinali (insieme a Prudenza, Giustizia e Fortezza di cui parlerò in post successivi) e, per dirla con il catechismo della chiesa cattolica, è quella che “modera l’attrattiva dei piaceri e rende capaci di equilibrio nell’uso dei beni creati. Essa assicura il dominio della volontà sugli istinti e mantiene i desideri entro i limiti dell’onestà. La persona temperante orienta al bene i propri appetiti sensibili, conserva una sana discrezione, e non segue il proprio ‘istinto’ e la propria ‘forza assecondando i desideri del proprio ‘cuore’ “.
Essa tende a moderare i piaceri del senso, quelli cioè del gusto e della carne, non permettendo che essi eccedano i limiti segnati dalle necessità della vita. Il suo compito, perciò, non è essenzialmente repressivo, ma moderatore, e contrario, quindi, tanto agli eccessi quanto al difetto.
La Bibbia stessa dice: “Non seguire le passioni, poni un freno ai tuoi desideri” (Sir 18,30).

Gli antichi raccomandavano tantissimo tale virtù, condensandola nel detto ‘in medio virtus’.
La temperanza comporta: la sobrietà, la castità e l'umiltà, a seconda dei piaceri che essa è chiamata a moderare.
La sobrietà è la parte di tale virtù che esercita la sua azione moderatrice verso i piaceri che sono connessi all'uso del cibo e delle bevande, sopratutto inebrianti.
La castità è quell'aspetto della temperanza che regola l'esercizio delle facoltà sessuali secondo le norme della ragione e della fede con specifico riferimento alle diverse vocazioni e condizioni di vita.
L’umiltà modera l’impulso istintivo all’affermazione esagerata e vanagloriosa di sé.
La temperanza guida la vita verso un equilibrio armonioso, dove l'uomo si sviluppa tutto intero, senza urti.
Oggigiorno questa virtù sembra proprio poco amata, soprattutto dai giovani. Intendiamoci, alla giovinezza appartiene un certo stato di limitata moderazione ma quando questa però diventa inesistente rapidamente può condurre all’ autodistruzione. Esempi se ne potrebbero elencare tantissimi. Eccessi nel bere, nel mangiare, nel divertirsi, nel giocare, nella ricerca del piacere sessuale portano spesso al disfacimento della persona, se non addirittura alla morte.
In generale un po’ tutti oggi viviamo in una società caratterizzata dall’eccesso, dalla mancanza di moderazione e di equilibrio.
E la mancanza di temperanza, come ci insegna la storia è stata una delle caratteristiche delle civiltà in decadenza. La nostra civiltà sembra quindi attraversare la sua parabola discendente..
Nella cultura giovanile moderna purtroppo vengono lanciati segnali in maggior parte contrari a questa virtù, soprattutto dopo il 68, quello del ‘tutto è permesso’ e del ‘vietato vietare’ …
Anche nelle canzoni moderne spesso si assiste a richiami in questo senso, e un esempio lo sono i tre brani musicali sotto riportati:
Generazione fuori controllo, Huga Flame
Siamo figli di ’sto mondo maledetto/i problemi schiacciano i sogni/sempre su un fondo del cassetto/aggrappati ad un domani in cui si spera/ed un bicchiere in più/per sfogarsi il sabato sera/giorni in cui vorresti gridare liberare/quella rabbia che da troppo/sei costretto a soffocare/stanco di tutti i limiti e dei no/di chi vuol manipolare l’unica vita che ho […].La nostra mente fuori controllo,/il nostro cuore fuori controllo/la nostra anima fuori controllo,/una generazione fuori controllo,/i miei pensieri fuori controllo,/le mie parole fuori controllo,le mie emozioni, il futuro, il mio mondo fuori controllo …Voglio volere, Ligabue
Voglio volere, io voglio un mondo/all’altezza dei sogni che ho/ voglio volere, voglio deciderlo io/ se mi basta o se no, voglio volere,/ voglio godermela tutta fin quando si puòvoglio un mondo comico/ che se ne frega se sembra ridicolo/ un mondo facile/ che paga lui e vuole fare lo splendido/ voglio non dire mai «è tardi» oppure «peccato»voglio che ogni attimo/ sia sempre meglio di quello passato./ Voglio volere tutto cosi,/ voglio riuscire a non crescere/ voglio portarti in un posto che/ tu proprio non puoi conoscerevoglio tenere qualcosa per me, per me.
Syria, Senza regole
Guardare l'orologio/ Per capire che anno è / Staccare dall'agenda / Tutti i giorni senza te.Non aspettare il tempo / Perche è lui che aspetta me/ Senza regole! Accelerare i sogni, / Ritardare la realtà./ Poi rallentare mentre tutti corrono per se. Andare contro vento/ Anche se è il vento che non c'è... / Senza regole! Senza regole!!! RIT: Voglio vivere come mi va, / Con la pioggia che cade all'insù. /Tutto il mondo che gira per me,/Senza regole!

Si potrebbe dire che i giovani nel mondo musicale, e non solo, sono spesso in balia di ‘falsi profeti’!
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1 commento:

  1. Mi piacerebbe spezzare una lancia a favore di Ligabue. Il senso della canzone non è la volontà di essere dei libertini che godono smodatamente della terra. Ma solo di godere fino lall'ultimo i frutti di questo creato. Ligabue è credente ed esprime attraverso le canzoni non commericiali dei suoi album dei messaggi che hanno anche un risvolto profondo che scava nell'interiorità. Le consiglio di ascoltare alcune delle sue canzoni, cambierà idea a riguardo. Comunque a parte la digressione musicale volevo porle un quesito: secondo lei godere ogni respiro che la vita ci regala come fosse l'ultimo è possibile senza cadere nell'intemperanza? Il mio parere è che ciò è possibile mi piacerebbe sapere il suo.
    infine volevo dirle una cosa che spero le farà piacere: nel 68 mentre nascevano i movimenti giovanili, dei ragazzi della mia età ( 18 anni) fondarono la Comunità di Sant'Egidio, perciò è un anno che non ha avuto solo immoralità in sé

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