La quarta circostanza ‘fortunata’: formazione degli elementi per la vita e proprietà notevoli dell’acqua
La reazione che dall'elio, attraverso il berillio, conduce al carbonio (Be8 + He4 -> C12) e quella che dal carbonio, attraverso la cattura di elio, conduce all'ossigeno (C12 + He4 -> O16) sono molto delicate. Nel primo caso, se non esistesse un opportuno livello di eccitazione del carbonio, la bassissima probabilità della reazione in condizioni normali ne impedirebbe la sintesi; nel secondo caso, se il livello energetico dell'ossigeno non fosse di poco inferiore a quello della reazione che lo forma, il carbonio sarebbe quasi interamente bruciato per produrre ossigeno: nella realtà delle cose si perde il berillio, poco importante per la vita, e si conserva una ben maggiore quantità di carbonio, senza del quale l'intera biologia non sarebbe possibile.
28 giugno 2010
19 giugno 2010
Circostanze che hanno permesso la vita (parte 2^)
Terza circostanza ‘fortunata’: il valore numerico delle costanti fisiche principali
In natura esistono delle costanti, quali la massa del protone 'mp' , la carica dell'elettrone 'e', la costante di gravitazione universale 'G', la costante di Planck 'h', la velocità della luce 'c' da cui dipendono altre 4 costanti adimensionali, il cui valore si è fissato nei primi istanti del Bing Bang e che regolano l’intensità delle 4 principali forze esistenti in natura: la costante gravitazionale g, la costante elettromagnetica a, la costante nucleare elettrodebole W e quella nucleare forte S. La struttura (dimensioni e massa) di ogni corpo esistente in natura dipende da queste costanti. Il rapporto fra due di queste costanti esprime l'intensità relativa delle forze in questione, regolando il modo in cui, al variare della distanza di due corpi, sia preponderante l'una rispetto all'altra.
A tali costanti di natura sono associate importanti condizioni che determinano la 'possibilità' che, nella successiva evoluzione, l'universo prenda una strada piuttosto che un'altra; non tutte le strade, però, possono condurre a condizioni fisico-chimiche capaci di ospitare la vita, ma soltanto quelle comprese in intervalli numerici assai limitati.
In natura esistono delle costanti, quali la massa del protone 'mp' , la carica dell'elettrone 'e', la costante di gravitazione universale 'G', la costante di Planck 'h', la velocità della luce 'c' da cui dipendono altre 4 costanti adimensionali, il cui valore si è fissato nei primi istanti del Bing Bang e che regolano l’intensità delle 4 principali forze esistenti in natura: la costante gravitazionale g, la costante elettromagnetica a, la costante nucleare elettrodebole W e quella nucleare forte S. La struttura (dimensioni e massa) di ogni corpo esistente in natura dipende da queste costanti. Il rapporto fra due di queste costanti esprime l'intensità relativa delle forze in questione, regolando il modo in cui, al variare della distanza di due corpi, sia preponderante l'una rispetto all'altra.
A tali costanti di natura sono associate importanti condizioni che determinano la 'possibilità' che, nella successiva evoluzione, l'universo prenda una strada piuttosto che un'altra; non tutte le strade, però, possono condurre a condizioni fisico-chimiche capaci di ospitare la vita, ma soltanto quelle comprese in intervalli numerici assai limitati.
12 giugno 2010
Circostanze che hanno permesso la vita (parte 1^)
A partire dall’istante zero del Big Bang si sono venute a formare le condizioni perché l’Universo fosse adatto alla vita. Se si analizza infatti quali probabilità fossero in gioco in ogni momento critico in cui nella natura avveniva una trasformazione si nota che la ‘lotteria’ perché certe costanti avessero un determinato valore e certe situazioni si venissero a creare è stata vinta con molta, troppa fortuna per essere dovuta al caso. Cioè dal Big Bang in poi, l’Universo è progredito in una serie incredibile di eventi molto improbabili ma utili e necessari allo sviluppo successivo della vita…