Da quando Papa Benedetto XVI ha annunciato le sue dimissioni, quindi dall’11 febbraio del 2013, sono un po’ in agitazione. Questa sua sorprendente decisione infatti non l’ho ancora accettata. Per me è inaudita ed è arrivata come un ‘fulmine a ciel sereno’.
D'altronde che un fulmine abbia colpito la cupola di San Pietro proprio nel giorno di questa impensabile rinuncia è un fatto acclarato, immortalato da una foto pubblicata da tutti i media del globo.
Ma quello che un tempo veniva considerato come la manifestazione dell'ira degli dei, non pensavo potesse diventare il sigillo di un evento così imprevedibile, gravido di conseguenze e possibili pericoli. Sicuramente Papa Benedetto si sarà posto il problema di questi rischi e il fatto che nonostante ciò abbia preso lo stesso la decisione di dimettersi può dare l’idea di quanto seri possano essere stati i motivi che lo hanno indotto a farlo.
17 marzo 2013
5 marzo 2013
La bellezza del culto dovuto a Dio
Leggevo qualche tempo fa su Internet la critica di un tizio verso la Chiesa Cattolica per i suoi riti ‘troppo barocchi’ e i paramenti del clero ‘troppo appariscenti’, non in sintonia quindi con i gusti attuali. Da ciò egli deduceva che anche nella forma della sua liturgia la Chiesa cattolica non si sarebbe adattata ai tempi presenti e che quindi andrebbe riformata.
Che dire? L’uomo moderno ha ormai perso il senso del sacro. Circondato dalle cose materiali non ha più né tempo né voglia di pensare a ciò che è spirituale. Vive come drogato dalla tecnologia, e in balia dei mass media, che diffondono migliaia di notizie e opinioni, sembra perdersi nei meandri del bombardamento mediatico tanto da non avere più il tempo di fermarsi un attimo per riflettere e guardare dentro di sé.
Che dire? L’uomo moderno ha ormai perso il senso del sacro. Circondato dalle cose materiali non ha più né tempo né voglia di pensare a ciò che è spirituale. Vive come drogato dalla tecnologia, e in balia dei mass media, che diffondono migliaia di notizie e opinioni, sembra perdersi nei meandri del bombardamento mediatico tanto da non avere più il tempo di fermarsi un attimo per riflettere e guardare dentro di sé.