Mi ha sempre incuriosito il capitolo 13 dell’Apocalisse, quello in cui San Giovanni parla delle due Bestie, quella del Mare, l’Anticristo e quella della Terra, il Falso Profeta. In particolare per me sono notevoli i versetti che vanno dal 16 al 18 quelli che recitano “ Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tale cifra è seicentosessantasei.”
Da tempo mi chiedo come sono da interpretare soprattutto le parole che ho sottolineato. Chiaramente bisognerebbe conoscere il greco antico, per cui spero che qualche esperto abbia la voglia e la pazienza di andare a controllare per vedere se le cose che ipotizzerò possano in qualche modo avvicinarsi o non essere del tutto incompatibili con il significato che emerge dal testo in lingua originaria [che si può trovare e leggere con questo link (oppure nella nota 1 )]
18 maggio 2014
4 maggio 2014
Segni o coincidenze?
Sin dagli albori dell’umanità l’uomo ha assegnato anche un significato ‘spirituale’ ad alcuni fenomeni naturali quali fulmini, terremoti, eclissi o passaggi di comete: li ha considerati come segni inviati dalle divinità per avvisarci di qualcosa.
In questi ultimi tempi sono avvenuti dei segni legati ad eventi, oggetti o luoghi religiosi che hanno colpito l’immaginario collettivo.
Certo gli atei non potranno mai ammettere che il Cielo invii dei segnali per avvertirci o ammonirci e questo semplicemente perché non credono nell’esistenza di Dio, (anche se però molti di loro mostrano di essere superstiziosi e pensano che ad esempio se un gatto nero attraversa la strada allora qualcosa andrà male).
Chi crede pensa che Dio si serva ogni tanto di segni non ordinari per mettere in allerta le proprie creature su quello che potrebbe succedere se non cambiano condotta. Infatti il credente pensa giustamente che essendo Dio un Padre Misericordioso, se invia o permette che accadano certi eventi lo fa non per il gusto di spaventare ma per avvertire in maniera tale però da non violentare il libero arbitrio, infatti lo fa in maniera discreta senza manifestarsi apertamente, in modo da lasciare a chi non crede anche la libertà di non accettare tali segni. Ricordiamoci del ‘Deus Absconditus’, cioè del fatto che Dio ama stare nel chiaroscuro. C’è sempre tanta luce per credere ma anche tanta ombra per non credere…
Ecco comunque alcuni di questi ‘segni’ che mi sono sembrati degni di nota e che sono accaduti nel periodo della durata di circa un anno..
In questi ultimi tempi sono avvenuti dei segni legati ad eventi, oggetti o luoghi religiosi che hanno colpito l’immaginario collettivo.
Certo gli atei non potranno mai ammettere che il Cielo invii dei segnali per avvertirci o ammonirci e questo semplicemente perché non credono nell’esistenza di Dio, (anche se però molti di loro mostrano di essere superstiziosi e pensano che ad esempio se un gatto nero attraversa la strada allora qualcosa andrà male).
Chi crede pensa che Dio si serva ogni tanto di segni non ordinari per mettere in allerta le proprie creature su quello che potrebbe succedere se non cambiano condotta. Infatti il credente pensa giustamente che essendo Dio un Padre Misericordioso, se invia o permette che accadano certi eventi lo fa non per il gusto di spaventare ma per avvertire in maniera tale però da non violentare il libero arbitrio, infatti lo fa in maniera discreta senza manifestarsi apertamente, in modo da lasciare a chi non crede anche la libertà di non accettare tali segni. Ricordiamoci del ‘Deus Absconditus’, cioè del fatto che Dio ama stare nel chiaroscuro. C’è sempre tanta luce per credere ma anche tanta ombra per non credere…
Ecco comunque alcuni di questi ‘segni’ che mi sono sembrati degni di nota e che sono accaduti nel periodo della durata di circa un anno..