Vale la pena?
Vale la pena vivere una vita senza Dio ed essere quindi completamente privi della speranza del trascendente?
E’ questa la domanda che mi faccio spesso e che a mio avviso ognuno dovrebbe porsi nel corso della propria vita.
Ovviamente la risposta che mi do io è che non è per niente conveniente stare lontani da Dio perché, un po' per esperienza personale e un po' perchè lo hanno mostrato i mistici e i santi, il vivere una vita in Dio ha come conseguenza la più grande felicità di cui si possa godere su questa terra! Mentre vivere lontani da Lui fa stare in uno stato di perenne ‘disperazione’...
A me, che credo, questa affermazione sembra banale e vera, ma chi non crede avrà forse difficoltà ad accettarla.
L’ateo non crede e per questo secondo me non vive bene: infatti che vita è quella di una persona che sa che l’esistenza ha un termine inesorabile e che tutto il suo essere con la morte sparirà nel nulla in eterno? Ognuno di noi ha un ardente desiderio di vivere per sempre e mentre chi crede sa che questo desiderio verrà soddisfatto perché esiste la vita eterna, l’ateo deve soffocare questo desiderio di infinito e quindi durante la sua vita sarà disperato, anche se magari non lo ammetterà. Non parliamo poi della perdita delle persone care: genitori, figli, coniugi e amici. Egli non spera di rivederli mai più, e quindi la loro morte, se già per il credente è tanto dolorosa, com’è tragica per lui che non crede! Ecco quindi la disgraziata condizione di chi non crede: infelicità terrena e fallimento anche nella vita futura verso cui sarà impreparato.
L’ateo oltre che mancare di Fede non possiede quindi neanche la Speranza, che invece pervade il credente e lo fa vivere meglio e più serenamente: ogni prova può essere infatti superata facilmente con gli occhi e il cuore rivolti verso la vita futura e senza fine.
Il non credere, a mio avviso, è basato alla fin fine su un atto di superbia e orgoglio, perché motivi per credere ce ne stanno a iosa, ma il non credente si sente superiore ai segni divini, si sente adulto e autonomo e non riconosce perciò i miracoli ordinari e straordinari.
Comunque credere nell’esistenza di Dio non è sufficiente per vivere una vita gradita a Lui ed essere felici già in questa terra. Il fatto è che bisogna fare anche la Sua volontà ed, effettivamente, alle volte è molto difficile. Ma d’altronde non lo ha detto Gesù stesso che per entrare in Paradiso bisogna passare per la porta stretta?
Invece spesso, sia che si creda o non si creda, ci si rifiuta di fare ciò che è difficile e che richiede sacrificio, e si dedicano i propri sforzi a cercare di trascorrere una vita di piaceri, magari illeciti, spesso ottenuti non considerando gli altri. Notate, tutti i peccati sono alla fine un disconoscimento dell’altro o di Dio, e spesso di entrambi. Se invece uno ama veramente Dio alla fine cercherà di non offenderlo e di fare quindi la Sua volontà., sacrificandosi quando necessario.
Allora l’atteggiamento corretto è quello amorevole, come già Gesù stesso disse, amorevole verso il prossimo e verso Dio, con la consapevolezza che non si può esserlo veramente per gli uni senza esserlo per l’Altro e viceversa. E l’amore verso Dio e il prossimo è la Carità.
L’ateo anche se dovesse pensare agli altri, rifiutando Dio, non è animato di amore perfetto qual è la Carità in quanto manca di un componente essenziale: l’amore verso Dio. E inoltre l’ateo non si sente tenuto a rispettare la volontà divina, perché la disconosce. Riconosce solo la propria coscienza. Si sente autosufficiente. E qui sta il tragico errore, perché essendo la natura umana decaduta, si può anche ‘sbagliare’ pensando di fare bene.
E inoltre sia ben chiaro, il fatto di non amare Dio non è senza colpa perchè l’amore e l'adorazione a Dio sono dovuti! Non mi stancherò mai di dirlo. Già solo per questo l’ateo non merita la vita eterna: non fa qualcosa che è essenziale e che lui come creatura è tenuto a fare: riconoscere, adorare e ringraziare Dio perché ci ha creato e ci ha donato la vita!
Mi sono quindi chiesto se vale la pena vivere senza adorare Dio e senza amare il prossimo e, come spesso accade, trascorrere una vita di dissipazione magari condita di piaceri non del tutto leciti. E, riflettendoci bene, la risposta che mi sono data è che disconoscendo Dio si guadagna poco e si perde molto, non per niente nel Vangelo si legge: ‘ a che serve guadagnare il mondo se poi si perde la propria anima?’. Nulla in terra può infatti eguagliare l’amore di Dio verso di noi e se perdiamo la Sua amicizia abbiamo perso tutto, perché tutto ciò che possediamo senza di Lui non vale niente in quanto è destinato a scompartire, mentre solo ciò che è radicato Lui resta per sempre.
Vedi, quello che porta noi atei a "sopportare" un'esistenza senza alcun dio (che poi senza dio si sta benissimo, detto per inciso) sta semplicemente nell'individuare la propria dignità razionale nell'essere disposti a credere nelle verità PURA e SEMPLICE, per quanto amara possa essere. Finora non ho mai trovato nulla che mettesse in difficoltà il mio sistema di pensiero, che non include nessuna divinità.
RispondiEliminaNon utilizziamo delle illusioni per addolcirci la realtà, perché sentiamo di dover essere onesti con noi stessi nel credere nella realtà dei fatti, per quanto spiacevole possa essere.
Per dirla con le parole di Leopardi, noi atei abbiamo il "coraggio di accettare tutte le conseguenze di una filosofia dolorosa, ma vera".
E' un po' come il caffè (visto che a voi cristiani piacciono tanto le parabole): se ci metti lo zucchero, diventà più dolce. Ma non è più caffè: è un miscuglio tra il caffè e un'altra cosa che ci hai messo.
Se invece lo prendi AMARO, così com'è, sentirai il suo VERO sapore.
Questo è quello che io applico alla mia filosofia genuinamente atea. Tra Verità e Felicità scelgo sempre la prima, anche per un fatto di dignità razionale. Meglio una verità spiacevole che una dolce illusione religiosa. Nella Realtà (così come nel caffè) non ci va messo lo zucchero. :)
Quando dici che bisogna 'essere disposti a credere nelle verità PURA e SEMPLICE’ sono d’accordo con te, il problema è però sapere quale è questa ‘Verità Pura e Semplice’. Se per Verità tu intendi solo le cose che puoi vedere o toccare, quelle che puoi sperimentare con la Fisica, allora ti dico che la tua Verità è un tantino monca… Ricordati che la Scienza non dice che non esiste nulla al di là del suo campo di indagine, dice semplicemente che può dire qualcosa (suscettibile spesso di un cambiamento interpretativo…) solo sugli oggetti del suo studio, quelli fatti di materia ed energia. Se poi esistono delle realtà al di là di queste, poco o nulla può dire, semplicemente perché non ha gli strumenti per studiare queste realtà.
RispondiEliminaTu e gli atei dite che chi crede lo fa perché si vuole illudere in quanto la realtà ‘nuda e cruda’ è spesso amara. Ma chi vi dà questa certezza ancora è da capire.
Nel mio blog, come vedi, io parlo di eventi che la Scienza non riesce a spiegare in maniera convincente e che sembrano essere dei segnali che comprovano l’esistenza del soprannaturale. Se vai a vedere non sono cose banali, spesso sono molto banali invece le spiegazioni di questi fenomeni che danno gli ‘esperti’, ad esempio quelli del Cicap che, non avendo argomenti, tagliano corto con ‘spiegazioni scientifiche’ per nulla convincenti, denotando spesso la scarsa conoscenza della complessità e globalità del fenomeno. Vedi ad esempio tutto il discorso sul fenomeno Sindone con le conseguenti spiegazioni ‘razionali’ banali che vengono date, smontabili facilmente da quelli che invece hanno studiato a fondo il reperto.
Spesso quindi quello che dovrebbe essere un atteggiamento ‘scientifico’ di curiosità e analisi di un fenomeno viene coperto da un atteggiamento di ‘sufficienza’ che lo snobba senza darsi cura di studiarlo come si deve. Atteggiamento (di presunzione) che parte dal pregiudizio ‘Dio non esiste’ quindi ‘non possono esistere neanche questi fenomeni’.
Io studiando la Fisica invece ho imparato che nella Scienza bisogna essere umili se no si corre il rischio di prendere degli enormi abbagli. Purtroppo questa umiltà in tanti atei, anche ‘scienziati’, molto spesso non la noto.
Come vedi quindi con il tuo discorso sulla Verità sfondi una porta aperta:
il primo a voler credere nella Verità e non nella menzogna è il infatti il cristiano.
Infatti è stato Gesù Cristo stesso che ha detto: ‘Cercate la Verità, perché essa vi renderà liberi..’.
Innanzitutto sono lieto di vedere che i miei commenti sono stati presi in considerazione e che non manca l'apertura al dialogo, cosa che non è da tutti e che apprezzo molto. :)
RispondiEliminaMa veniamo alle argomentazioni...
Parte I
Innanzitutto, come si fa a definire incompleta la Verità Materiale che ci sta sotto gli occhi? Noi la vediamo sempre e l'abbiamo sempre a nostra disposizione, nel senso che abbiamo la possibilità di conoscerla, ma non sempre ne abbiamo i mezzi e soprattutto non abbiamo *mai* finito di scoprirla. Noi non sappiamo nemmeno come funziona il nostro cervello, tanto per dirne una. L'esatto meccanismo chimico che origina le emozioni, le paure, le facoltà razionali, insomma tutti quei procedimenti fisiologici che determinano (considerandola come un'unità formale in senso kantiano) la nostra personalità, il nostro "animo" (diverso da anima, in quanto quest'ultima pretende di avere valenza metafisica). Proprio per questo fatto, cioè che la scienza non finisce mai di evolversi in modo definitivo, io ho fiducia nel fatto che tutto ciò che oggi può apparire strano, inspiegato e sopranaturale verrà tranquillamente spiegato quando ne avremo strumenti razionali. Ci affascina ciò che non conosciamo perché ci lascia spazio di immaginare qualsiasi cosa.
Per esempio: credete che gli antichi Greci avrebbero davvero creduto nel dio Zeus se avessero avuto la conoscenza dell'energia elettrostatica? La non- conoscenza di questo fenomeno ha consentito loro di dare una spiegazione di natura paranormale e ultraterrena senza contraddizione apparente. Anzi! Quella soprannaturale appariva addirittura come l'unica spiegazione logica in quanto non ve n'erano altre. Ma in questo modo, fra le tante ipotesi che la nostra effettiva ignoranza sui fatti ci consente di imaginare, scegliamo quella più piacevole, cadendo nell'errore dal quale ammoniva lo stesso Kant, ovvero di trasferire i propri desideri nella realtà stessa. Ed era proprio questo infatti il tema dell'articolo: "Senza credere in Dio si vive male". Ma uno non ci dovrebbe credere per vivere bene (come in effetti accade), ma perché ci si convinca che sia effettivamente vero. E' il desiderio di credere che spinge a credere. Ne è la prova il fatto che chi non ha particolari desideri di fede non trova nulla nella realtà (anche sociale, sentimentale ed etica, non solo Materiale)che metta in crisi il suo sistema di pensiero che non include Dio.
Parte II
RispondiEliminaInoltre leggo che le osservazioni scientifiche vengono tacciate di incertezza in quanto vengono sottoposte a variazioni e correzioni nel tempo, mentre invece la fede, che non viene discussa ha i caratteri della certezza e quindi della Verità(anche se in realtà ha subito anch'essa, pur malvolentieri, dei cambiamenti). Penso che sia proprio questo ciò che rende la scienza più attendibile della religione: quest'ultima infatti non ammette di essere sottoposta al dubbio, mentre invece la scienza, addirittura, lo postula come convalida. Ciò che è affermato nella scienza e nella filosofia *implora* che si tenti di negarlo, in modo che sopravviva alle contraddizioni soltanto ciò che è valido, cosa che non può avvenire nella religione, dove il Dubbio(da cui nasce il pensiero) viene addirittura classificato nella tabella dei Difetti, ovvero come "mancanza di fede".
Tanto per riprendere una citazione dello straordinario film "Agorà", la scienziata Ipazia dice ai Cristiani: "Voi non mettete in dubbio quello in cui credete. Io, invece, devo."
Penso che un corretto sistema di pensiero (in ambito epistemologico) debba classificare come *certezze* (di cui si possa coscienziosamente dubitare in qualsiasi momento, proprio per stabilire se siano certeze) i traguardi della Scienza; a questa si deve accompagnare una filosofia coscienziosa, che apra la strada alla scienza in termini di metodo verso ciò che non si conosce ancora.
In poche parole: Scienza--> mi dice "Cosa conosco"; Filosofia--> mi dice "Come mi devo comportare davanti a ciò che non conosco".
Questo per evitare che la non-conoscenza di alcuni fenomeni inspiegati apra la strada a vani spiritualismi che possono condurre le persone a false certezze e quindi al fanatismo.
Si parla poi, della mancanza di prove che non ci possa essere Dio. In effetti, se esistesse un qualcosa di così "trascendente", non sarebbe soggetto ad un' analisi razionale (che si limita alla realtà osservabile)e quindi esulerebbe da qualsiasi giudizio certo (quindi sia sulla non-esistenza quanto sull'esistenza stessa, quindi pèrdono di senso anche le religioni stesse, che cercano di sottrarre i loro contenuti alla Ragione per poi avere la presunzione di dichiararli "razionali").
In parole spicciole: "non c'è prova che Dio esiste, ma neanche che non esiste". Per questo credo che l'atteggiamento migliore sia l'agnosticismo. Però è come dire "io non so se al centro di Marte esista o no un coniglietto rosa che distribuisce caramelle". In effetti non ci sarebbero prove esatte del contrario....
Quello che mi convince del mio ateismo è che l'essere umano, per una sua debolezza psicologica, sembra preoprio avere "bisogno" di una religione o qualcosa di simile. Infatti vi sono religioni in ogni parte del mondo, come sciamanesimo, induismo, paganesimo, ecc. ecc. ecc. che dimostrano questo bisogno umano. Mi fa una certa tenerezza se penso a un cinese che si inginocchia di fronte a Buddha o a un Musulmano che si prostra verso la Mecca, o un Cristiano che si inchina di fronte a una croce. Infine sono tutti uguali perché rispondono allo stesso bisogno. Perché il dio di Ebrei e Cristiani dovrebbe essere più vero di uno Zeus o di un Krishna se non se ne ha percezione razionale?
Come dice una canzone, "Se non esistesse Dio, bisognerebbe inventarlo". E infatti...
Ci risiamo con la speranza scientista e positivista che dall’800 ha messo sul piedistallo la scienza ripetendo come un mantra ‘la Scienza può spiegare tutto’
RispondiEliminaIo semplicemente non ci credo, perché ritengo che ci siano dei campi oltre le sue possibilità che la Scienza non può studiare né spiegare in quanto non ne ha i mezzi e il titolo per farlo.
Dire: ‘per ora non lo so spiegare, ma un domani ci riuscirò’ denota poca umiltà, debolezza, e sopravvalutazione delle proprie possibilità.
Fra l’altro tutta le Fisica moderna basata sulla Meccanica Quantistica è il regno dell’incertezza, e ci si è accorti che oltre certi limiti nelle previsioni e nello studio del fenomeno, a causa del Principio di indeterminazione, non si può andare. E guarda che tale principio è ‘ontologico’ cioè insito nella natura stessa dei fenomeni naturali.
Così la Fisica classica ha fallito clamorosamente nella sua pretesa di poter prevedere il comportamento del mondo una volta conosciute le condizioni iniziali: non solo questo non è possibile in linea di principio in Fisica moderna ma non lo è neanche in sistemi classici anche molto semplici come un pendolo ( i cosiddetti sistemi caotici).
Dire che certi fenomeni posso essere provocati dal nostro cervello è un’altra bufala. Oppure che alcuni di questi fenomeni la scienza non li sappia ancora spiegare o non sia arrivata già a delle conclusioni certe.
Ci sono infatti dei fenomeni oggettivi (di cui parlo anche nel mio Blog, che dovresti leggere prima di riportare le solite frasi fatte propalate dagli atei) che non possono essere ricondotti a fenomeni creati dal cervello e la stessa scienza, quella seria, lo ammette. Te ne riporto alcuni:
1)ad esempio, nel cosiddetto ‘miracolo del sole’ di cui parlo nei post relativi alle apparizioni di Fatima, nonostante ci sia il vecchio tentativo da parte di alcuni poco informati di spiegarlo come suggestione collettiva o fenomeno creato dal cervello a causa della luce penetrata negli occhi per il guardare troppo a lungo il disco solare (e so bene che la visione è anche e soprattutto un fenomeno cerebrale), non si tiene conto di un piccolo particolare, un minuscolo indizio, che ad un investigatore bravo, alla Sherlock Holmes per dire, non sfuggirebbe e che fa crollare tutta la ‘spiegazione scientista’ superficiale e affrettata: il fatto che a causa del calore sprigionatosi durante la ‘caduta’ del disco solare, i vestiti delle persone si sono asciugati quasi istantaneamente solo lungo la traiettoria percorsa dal disco ( qualche centinaio di metri di lunghezza e una decina di larghezza), mentre le altre persone (erano in tutto 70 mila) sono rimaste bagnate.
2) Oppure il fatto che durante il cosiddetto ‘Miracolo di Lanciano’ la particola si sia trasformata in un ‘cuore umano’ vivo nel momento del ‘prodigio’, come è stato dimostrato anche da 500 analisi effettuate dall'Organizzazione mondiale della sanità
3)ancora il fatto che un cadavere abbia potuto imprimere una immagine come quella Sindonica (e la spiegazione a cui sono arrivati alcuni scienziati, quelli che l’hanno studiata e non i ciarlatani che parlano solo mossi dal pregiudizio, è che si sia formata a causa della radiazione durante la Resurrezione).
4)Oppure ancora nella 'Tilma della Morenita' della Vergine di Guadalupe, il fatto che la scienza stessa abbia dichiarato che l’immagine è incorporata nel tessuto e non sono presenti pigmenti né minerali né vegetali né animali né artificiali.
E potrei continuare ancora (e comunque lo faccio già nei post su ‘Scienza e Fede’ che ti invito a leggere)
Quindi questi fatti dimostrano che la Scienza, quella seria e non quella dei ciarlatani, ha già stabilito dei punti fermi su certi fenomeni eccezionali che io e molti altri riteniamo ‘indizi’ dell’esistenza del soprannaturale...
(continua)
Non ho capito dove "continua".. comunque vabbè...
RispondiEliminaNon mi soffermo sul dire chi è che pratica per davvero i "mantra", perché sarebbe infierire...
Dunque, innanzitutto, come ogni buon empirista che si rispetti, mi limito ad imparare dalle esperienze passate, traendo spunto per esempio dalla storia quando sostengo che la Scienza PUò spiegare tutto. Non lo dico perché lo desidero: lo dico semplicemente perché vedo che E' GIA' SUCCESSO. Fenomeni che prima apparivano privi di una qualsiasi spiegazione logica sono diventati parte della Scienza con il passare del tempo e l'evolversi delle conoscenze. Non si tratta di autosopravvalutazione; questa si avrebbe invece se ritenessimo di aver terminato di evolverci dal punto di vista scientifico "e quindi ciò che rimane non si può proprio spiegare". Questo è sopravvalutarsi. Questo significa non rendersi conto che un giorno saremo noi gli antichi e che qualcuno avrà molte più risposte di noi.
I ciarlatani che predicano le fiabe scritte nella bibbia e quelli che li seguono non vedono l'ora di trovare un fallimento delle spiegazioni razionali per poter proporre le loro congetture irrazionali ed assurde. Godono nel dire: "Avete visto?? La Scienza non ha le risposte: venite, ve le diamo noi [...]". (*Esempio storico: San Girolamo che adduceva un filtro d'amore [!!] come la causa della follia del poeta Lucrezio, che esponeva la teoria atomistica di Democrito ed Epicuro la quale avrebbe dato un enorme contributo al materialismo filosofico e alla scoperta di spiegazioni che non hanno bisogno dell'aggiunta di un Dio nell'universo).
Ma se non può darle la Scienza, chi può farlo? Su che base mi dovrei fidare di una qualche religione arrogante che pretende di avere già tutte le risposte in mano? E' invece necessario continuare a fare ricerca con umiltà e costanza, contribuire al progresso scientifico piano piano, in modo da giungere progressivamente in condizione tale da poter conoscere ciò che prima non sapevamo. C'è tutta la dovuta umiltà in questo. Mi fanno ridere quegli scienziati che esclamano trionfali "abbiamo trovato la particella di Dio!"... ma che t'importa di Dio??? la Scienza studia il reale, non ci devono essere queste aggiunte visionarie..
Quanto al principio d'indeterminazione di Schrodinger sulla fisica quantistica, un sistema di idee ateistico si interroga sempre sulla deterministicità o meno dell'universo (senza pretendere di avere già la soluzione) e nessuna delle possibili risposte lo mette in difficoltà. Invece un agire "a caso" della materia (che per un materialista non è un problema includere nella scienza, basti pensare al clinamen epicureo) metterebbe facilmente in discussione l'ipotesi di un "disegno intelligente".. come mai il vostro Dio avrebbe creato delle cose che funzionano "a caso"?? ovviamente vi rifugierete nel dire: "eh, ma soltanto Dio è in grado di capire tali Misteri" e buonanotte.
RispondiEliminaQuanto all'ontologia, è già stato dimostrato che la metafisica non ha alcun fondamento. Non siamo nessuno per dire che "la cosa in sé funziona così" finché la Scienza non ce ne dà la certezza.
Inoltre, qualsiasi discorso che utilizzi termini come "ontologico", "metafisico", "l'essenza dell'essere in sé" per me è puramente campato per aria e non ha nessun valore, in quanto non ha riscontro di alcun tipo ed è già stato dimostrato dal filosofo David Hume.
Quanto invece al compassionevole elenco dei "miracoli" (non sono molto documentato a riguardo perché non mi interesso granché di magia) non mi metto neanche lì a dire: "questo è causato dall'abbaglio del sole, quello dalla suggestione di chi guardava, quell'altro dal fatto che un furbacchione può aver sostituito un pezzo di cuore all'ostia, ecc." perché simili eventi hanno un interesse troppo grande dietro di loro di persone che vogliono a tutti costi vedere il "miracolo".. mi spiego? troppa gente vuole a tutti i costi sentirsele dire certe cose, per questo mi rimane un forte dubbio quando le sento raccontare, queste ciarle. Servono per "fare contente" delle persone. Ho letto, su "La Nazione", di un napoletano che il giorno dello scioglimento del sangue di san Gennaro esclamava "Ué san Gennaaa'.. fa' o' miracle, nu fa' o' fess...".
Quindi, quello che tu chiami un pregiudizio ateistico nel rifiutare i miracoli, ora capisci da cosa è dato? C'è troppo interesse a vedere ciò che si vuole vedere, a raccontare solo quella "verità" che molta gente sente più volentieri, per poter dare credito a certe novelle. Mi viene in mente che quando ero cristiano (e ho fatto l'errore di esserlo in modo convinto) non trovavo il modo di conciliare tutto in un legame razionale. Alla fine mi sono risvegliato dal mio "sonno dogmatico" ed eccomi qui, libero e cosciente. Anche Darwin, quando raccontava il suo passato da cristiano convinto, confessò che avrebbe voluto "inventare" delle prove a sostegno del Vangelo che conciliassero la religione che lo rendeva felice con le sue scoperte naturalistiche. Per fortuna la sua onestà intellettuale ha prevalso facendolo desistere!
Ad ogni modo, come ben disse Hume, non si può convincere del contrario una persona che creda negli angeli, nell'aldilà e nei miracoli, per quanto tali idee siano facili da smontare. Considero questo dialogo come un passatempo, convinto che rimarremo ognuno della propria idea, tu orgoglioso della tua fede incrollabile, io della mia semplicità di pensiero.
Con (continua…) intendevo che avrei continuato il discorso in un secondo momento, a causa del tempo limitato che ho.
RispondiEliminaCerco allora di rispondere agli ultimi tuoi 3 commenti…
Tutto il tuo discorso sulla religione a mio avviso si può riassumere così :
‘Chi crede lo fa perché, a causa della difficoltà dell’esistenza, trasferisce i suoi desideri su una Religione che lui stesso crea per potersi consolare’.
Ovviamente io non la penso così e per questi motivi:
1) esiste un desiderio di immortalità in ciascuno di noi, e se c’è e non fosse possibile realizzarlo saremmo le più sfortunate delle creature. Di solito la natura ci dà dei desideri che possiamo realizzare, sono un modo che usa per indirizzarci a certi fini (ad esempio: il desiderio sessuale per la riproduzione…)
2) esistono miracoli ordinari: sono legati al fatto stesso che esiste la vita e l’Universo meravigliosamente ordinato e razionalmente comprensibile (almeno fino al punto in cui possiamo arrivare con la nostra limitata intelligenza e a causa della natura stessa delle cose, ho usato il termine ‘ontologico’ non in senso filosofico ma per dire che la natura stessa è strutturata, almeno a livello subatomico, in maniera tale da essere nella sua essenza ‘inconoscibile’ secondo i nostri modi usuali di conoscere propri del mondo macroscopico)
3) esistono esempi di miracoli straordinari come quelli di cui ti ho accennato (e che io non prenderei se fossi in te alla leggera , li hai definiti ‘esempi compassionevoli’), tacciandoli sbrigativamente di magia o credulità popolare, ma che studierei con attenzione, come hanno fatto centinaia di studiosi seri e che tu quindi non puoi disprezzare o offendere
4) esistono e sono esistite persone straordinarie, i mistici e i Santi, che hanno avuto esperienza diretta del soprannaturale, persone sane di mente e onestissime, della cui parola quindi non si può dubitare. Una prova ‘oggettiva’ dell’autenticità della loro esperienza è data dalla trasformazione interiore che hanno subito dopo di essa, diventando persone ‘nuove’ e rappresentando quell’ideale di ‘umanità’ che anche i materialisti più incalliti non possono che riconoscere
5) esistono milioni di persone normali (come me) che sperimentano con la Fede dentro di se la presenza di un Altro da sé (Dio) che corrisponde e li ama e che trasforma le loro vite (dai frutti si riconosce l’albero)
E potrei ancora continuare, ma il tempo è tiranno….
Ma una tua frase in particolare mi ha colpito:
'Quindi, quello che tu chiami un pregiudizio ateistico nel rifiutare i miracoli, ora capisci da cosa è dato? C'è troppo interesse a vedere ciò che si vuole vedere, a raccontare solo quella "verità" che molta gente sente più volentieri, per poter dare credito a certe novelle'
Ebbene non si può fare così: ti rifiuti di entrare nel merito, di studiare questi fenomeni o comunque di informarti dei risultati che hanno raggiunto gli scienziati verso cui tu stesso nutri tanta fiducia. Vedi un po’ se non confermi quindi così il tuo pregiudizio.
Preferirei, come ti ho già detto, che tu entrassi nel merito dei fatti che espongo nel mio Blog e mi dessi delle risposte su di essi, invece di stare a riportare le solite frasi fatte e vecchie di secoli inventate dagli atei.
E per finire un’altra tua frase:
'Ad ogni modo, come ben disse Hume, non si può convincere del contrario una persona che creda negli angeli, nell'aldilà e nei miracoli, per quanto tali idee siano facili da smontare.'
E allora mi devi dire come smonti ‘facilmente’ le miei idee sugli angeli, sull’aldilà e sui miracoli. Devi entrare nel merito, non esporre solo chiacchere o appoggiarti sull’autorità(?) di un filosofo del passato. Guarda che di ‘citazioni’ dotte a mio favore te ne potrei scrivere a migliaia…
Un saluto
Uffa! Ho superato i caratteri disponibili e mi tocca dividere il commento in due parti..
RispondiEliminaDunque, la tua sintesi sul mio pensiero riguardo alla religione è giusta, a parte il solo fatto che non è chi crede che la inventa: essa è stata "costruita" col passare dei secoli (e ormai sta facendo il suo tempo, anche se duemila anni e qualcosa sono stati anche troppi): chi ci crede ha l'impressione di "scoprire" qualcosa che c'è già, come andasse incontro a un qualcosa di oggettivo, che c'è sempre stato.
Per il resto, ci sono diverse cose che non condivido; visto che ti piace l'enumerazione, procederò anch'io per gradi.
Ma prima voglio chiarire due cose:
- le citazioni che uso servono perché esprimono perfettamente quello che già penso per conto mio (e perché ho scelto alcuni filosofi, che ho ritenuto più saggi degli altri, per approfondirli e formare il mio pensiero seguendo delle tracce a mio avviso più "dritte"), ma non ho bisogno dell'autorità di nessuno, anzi, ritengo che il principio di Autorità assoluta sia nefasto in filosofia perché nessuno possiede una verità completa (e proprio loro me lo hanno fatto capire). Io su di loro posso sempre dire "su questa frase non sono d'accordo", mentre voi credenti non avete questo privilegio;
- non posso che citare Hume (non lo fo apposta lo giuro!) per dire che "per confutare chi parla di miracoli basta un sorriso". D'ora in poi, quindi, quando digiti la parola "miracolo" immagina pure un mio bel sorriso e se non vedi una risposta saprai perché. :)
1)quando parli di immortalità (questo sogno malato!) non fai che confermare le mie parole quando dico che trasferisci i tuoi desideri nel reale. Tu dici "se c’è e non fosse possibile realizzarlo saremmo le più sfortunate delle creature": prima di tutto, questa 'sfortuna' (?) di dover morire appare tale solo in quando si rapporta a un'utopia vi vita eterna e felice. Non è una cosa così orrenda se un giorno dovrò morire (parlo in prima persona, ma ovviamente è riferito in generale), anzi, a me personalmente dà una certa idea di serenità e mi fa pensare in ogni momento a quanto sia preziosa la mia breve esistenza.
E comunque, la tristezza per la mia futura morte (tristezza che non ho), o per quella dei miei cari (che posso avere), non mi farebbe sentire affatto autorizzato a credere in qualcosa di diverso per stare meglio, come invece fate purtroppo voi cristiani.
Altra cosa: la natura non presenta affatto quel finalismo di indirizzarci a uno "scopo" preciso, come se l'insieme dei fenomeni fosse una qualche entità cosciente [...] dotata di volontà e raziocinio[...] (anche se capisco che uno, per essere cristiano, avrebbe per forza bisogno di questi presupposti), ma il metodo di indagine quantitativo che pone le sue basi nell'atomismo e si svilupperà più tardi da Galileo e Newton in poi ci insegna chiaramente che ogni fenomeno si può spiegare con un metodo CAUSALISTICO anziché FINALISTICO. Ciò che accade in natura lo si può indagare a partire dalle *cause* e magari prevederne gli effetti riducendo sempre più il margine di probabilità (che è una costante che mantiene sempre aperta la ricerca). Ma individuarvi un "disegno", un "progetto" è un'abbagliata congettura priva di fondamento. Il culmine della dimostrazione si ha con l'evoluzionismo. Ad esempio: prima si diceva che la rosa aveva le spine AFFINCHé essa si potesse proteggere dall'attacco dei bruchi. Invece il metodo di Darwin ci mostra come la rosa è riuscita a sopravvivere e a riprodursi (per questo la vediamo) PERCHé una mutazione genetica del tutto casuale durante l'evoluzione gli ha determinato le spine che l'hanno protetta dai bruchi.
RispondiElimina2)è bene avere fascino e ammirazione per i fenomeni della natura, ma volerli definire 'piccoli miracoli' è molto soggettivo.
Inoltre, il mondo sarebbe spiegabile razionalmente anche se fosse diverso da com'è, basterebbe che la nostra mente vi si adeguasse nel descriverlo, cosa che è compito della Scienza in generale.
La realtà non è razionale, bensì "razionabile" nel senso che le nostre conoscenze hanno il puro compito di fotografarla, qualunque essa sia.
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5)I numeri non servono per dare credito alla fede, sia perché ci sono anche un miliardo di musulmani e quasi altrettanti buddhisti (e il fatto che siano così tanti non ti costringe a dar loro ragione..o mi sbaglio? e comunque, in teoria, sarei contato anche IO fra i cristiani [..!!..]), sia perché ci sono altre religioni diverse dal cristianesimo che sono durate molto di più, come la religione degli antichi egizi o quella del culto cinese del Cielo (Tien).
Tu dici che basta che ci siano molte persone a crederci per dare valore a una teoria... stando alle tue parole, dovresti professare tutte le religioni del mondo, visto che nessuna delle religioni che ho citato sopra è costituita completamente da malati di mente.
Per concludere il discorso di "entrare nel merito delle questioni miracolose", personalmente non mi sento attratto da queste cose, sennò andrei a spulciare anche i trucchi di Wanna Marchi, o i trucchi di un prestigiatore, o magari (più seriamente) il motivo per cui alcuni sacerdoti di certe religioni orientali abbiano una longevità "inspiegabilmente" superiore agli altri. Semplicemente credo che da una parte le fonti sono inquinate, perché c'è la volontà di saltare a conclusioni ben precise; dall'altra, perché sono convinto, come la Storia ci dimostra, che tutto (anche ciò che appare aporetico)prima o poi troverà sempre una spiegazione razionale.
P.S. se vuoi fare qualche citazione, nessuno te lo impedisce! è gratis, sai? ;)
Mi ha colpito oggi una frase letta su un giornale on line: ‘Le chiacchiere valgono zero. Quello che conta sono i fatti’
RispondiEliminaE, detto senza offesa, di chiacchiere ne hai fatte molte, non sei entrato nel merito dei fatti reali che io presento nel mio blog,li hai snobbati con un’aria di sufficienza rifiutandoti di informarti su di essi.
Comunque proverò a risponderti lo stesso, facendo un po’ di chiacchiere anch’io, almeno per controbattere le cose che dici e che non condivido, però ritengo che questo botta è risposta sarà più proficuo se verrà fatto nell’ambito di certi post che ho già pubblicato e questo perché la discussione fatta in questo modo, a ruota libera e disordinata, qualunque lettore difficilmente avrà la pazienza di seguirla, per cui la considero infruttuosa.
Riporti un discorso sull’Evoluzionismo che è datato, io ho pubblicato diversi post in cui entro nel merito delle critiche che ormai apertamente vengono fatte ad esso anche da studiosi molto validi, non posso certo ripetere qui quanto ho già scritto, sei pregato di leggerli ed eventualmente poi controbattere se ne hai voglia e capacità.
Mi porti l’esempio di altre religioni, come quella degli antichi egizi o quella dei cinesi che sarebbero durate più del Cristianesimo, ma esse furono sostenute dal potere, mentre il Cristianesimo ha avuto una miriade di persecuzioni. Il Cristianesimo è forse l’unica religione che ha avuto un così grande numero di martiri (si contano a milioni) . L’unica Religione per cui un incontro con l’Altro ha provocato un tale sconvolgimento interiore da portare anche al sacrificio della propria vita. Deve essere successo qualcosa all’inizio se dopo la morte di Gesù Cristo, dei pescatori ignoranti, in un clima di persecuzione, nascosti per la paura, ormai senza il loro capo, siano usciti fuori ad affrontare il mondo ostile anche il martirio! Non te lo sei mai chiesto?
E come si sarebbe potuta sostenere da sola, senza l’intervento di un aiuto divino, una religione così ‘irragionevole’ e assurda dal punto di vista umano, come quella che predica sin dall’inizio l’amore per i propri nemici?
E non mi venire a raccontare che non ti dispiace di morire, non ci credo. Ti do atto almeno che dici che ti dispiace per i tuoi cari. Ci sarebbe mancato altro!
Vedi, la differenza tra me che credo e te che non credi è questa: io sono felice mentre tu non lo sei! E non mi dire che sono un illuso, la felicità non si può basare sull’inganno. La mia gioia è basata sulla certezza perché così come sappiamo distinguere un sogno dalla realtà, io, che un tempo sono stato ateo come te, so bene adesso che l’Altro esiste, in quanto Lo sento, Lo avverto e percepisco il Suo amore! E i segni ordinari e straordinari che vedo non fanno che confermarmi in questa convinzione
Lo vuoi un consiglio? Non perdere l’occasione, tenta almeno di squarciare il velo che adesso copre i tuoi occhi e la tua mente, ne vale veramente la pena, è la cosa più importante della nostra esistenza: ma per fare questo ci vogliono un po’ di umiltà e di pazienza, prega quindi affinché crescano in te queste virtù!
E per finire, Vuoi delle citazioni? Ti accontento, eccole:.
RispondiElimina‘…ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore…ha esaltato gli umili’ (Magnificat)
(questo per dire che Dio resiste ai superbi e si fa conoscere dagli umili)
‘Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, ciò che è imperfetto scomparirà (..) Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosciamo in maniera imperfetta, ma allora conosceremo perfettamente…’ (I Corinzi 13,8-12)
‘Non c'è nulla di segreto che non sarà conosciuto, né di nascosto che non sarà rivelato ' (Luca 12, 2) (si riferisce al Giudizio finale)
‘La creazione tutta patisce e geme come nelle doglie del parto perché attende la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità – non per suo volere – e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione’ (Romani 8,19))
‘A che gioverà all’uomo aver guadagnato il mondo intero se poi perde la propria anima?’ (Matteo 16, 26)
‘E quegli replicò: allora Padre Abramo ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento. Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti, ascoltino loro. E lui: No padre Abramo, ma se qualcuno dei morti andrà da loro si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti sarebbero persuasi!'(Luca 16, 27-31)
‘Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine A colui che ha sete darò gratuitamente acqua dalla fonte della vita. Chi sarà vittorioso erediterà questi beni; io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio’ (Apocalisse 21, 6)
La prima cosa che mi ha colpito è l'arroganza (piuttosto tipica della sètta cristiana)con cui, innanzitutto tu chiami "chiacchiere" quello che dico (evidentemente ti hanno messo in seria difficoltà visto che non hai neanche risposto a tutto quello che ho detto, che sono i veri "fatti"); e il senso di superiorità con cui tu ti vedi come il proprietario di una Verità Assoluta che puoi condividere con gli altri dal gradino più alto! Anch'io sarei tentato di dire a voi: "Sveglia! siete tutti dei poveri illusi, aprite gli occhi e tornate coi piedi per terra!", ma, ovviamente, NON lo faccio perché ho l'umiltà di non presupporre nulla che dia ragione a ME piuttosto che a TE. Dovresti prendere un po' d'esempio.
RispondiEliminaChi ti credi di essere per dire che: "io mi devo togliere il velo dagli occhi"?, che "in realtà dovrei aver paura di morire"??, che "tu sei felice mentre io non lo sono"?? (fra l'altro neanche mi conosci...) Amico mio, tu per dire così non sei proprio nessuno!
Io non ce l'ho con i cristiani, ho molti amici che lo sono (alcuni anche per loro scelta) e li rispetto tranquillamente. Quello che non tollero sono coloro che cercano di convertire a forza (o quando non ne hanno la possibilità, di screditare)chi non la pensa come loro (perché ovviamente, essere gli unici a credere, metterebbe a disagio, posso capirlo). Era il caso di questo articolo, per questo ho pensato di commentarlo. Quel che davvero è strano, infatti, è che tu vuoi presupporre che esisteno dei motivi per cui io dovrei credere le stesse cose che credi tu. Io posso metterti davanti agli occhi gli argomenti più razionali ed evidenti, ma se questi ti spaventano e preferisci qualcos'altro che ti faccia stare meglio, tu sei libero di rifiutarli (e lo rispetto anche, ognuno è proprietario della sua mente); tu invece proponi dei motivi per cui (addirittura)sia irrazionale non pensarla come te, e che quindi credere nelle tue stesse cose sia l'unica cosa giusta per tutti.
Inoltre porti, con la pretesa di "prove", qualche miracolo a cui attribuisci un'"oggettività" quando voi vedete questi fatti una volta che l'opinione si è già formata. Bisognerebbe prima vedere delle prove e poi formarsi un'idea. Avere prima l'idea e poi cercare le prove mi sembra un ragionamento da gamberi...
Prima di concludere, ci sono alcune cose che mi hanno fatto cascare le braccia...
RispondiElimina(1) Che come al solito, c.v.d., si metta in dubbio l'Evoluzionismo, una teoria ormai scientificamente provata e perfettamente coerente, senza proporre nessuna teoria convincente in alternativa. E' scomodo per voi (lo capisco), per questo promuovete il nulla dal lato della scienza in modo che nell'incertezza si possano ammettere le storielle della bibbia. Invece, avete il coraggio di considerare dei miracoli come prove quando siete chiusi a ciò che è scientificamente dimostrato. Questo significa che è il desiderio che guida il vostro pensiero, non la semplice "constatazione".
(2) Che il cristianesimo non sia stato sostenuto dallo Stato (!!!!) qui, senza offesa, l'hai davvero sparata grossa, caro mio.
Mi verrai a dire che il cesaropapismo allora non è mai esistito??? Cos'è, devo buttare via il libro di Storia, oltre che quello di Scienze??
E' vero che ci sono state delle persecuzioni (com'era naturale, visto che la Setta dei Nazareni, così vi chiamavate agli inizi, non rispettava né le leggi di Stato, né la religione tradizionale pagana, su cui a quei tempi si basava l'etica, come poi avverrà per il cristianesimo), ma quando i cristiani hanno preso il potere [con le legioni armate di Costantino], da quel momento di martiri, ne hanno fatti anche loro, solo con il nome di eretici ed infedeli(e poi ve la cavate con "mah, la Chiesa ha fatto i suoi errori...", "mah, però hanno chiesto perdono..." eccetera). Solo che nessuno li ha messi nel Calendario dicendo poverini!
E poi, che i martiri "si possano contare a milioni" me lo devi dimostrare, perché a me, un tale genocidio, non risulta...
Inoltre tu dici che le altre religioni sono state sostenute dal potere, ma questo è avvenuto solo una volta che si sono formate e hanno raccolto migliaia di persone. Non è il potere che le crea. Esse nascono da sole per ingenue convinzioni e alcune (islam, cristianesimo) si sono volute affermare sulle altre perché più suggestive e meno aperte al dialogo.
Tu ti sei mai chiesto come mai le religioni dell'èra pagana (come quelle orientali) sopravvivevano in reciproca tolleranza prima dell'avvento del cristianesimo? Semplicemente erano meno "esaltati". (e poi l'idea di un intervento divino sarebbe in contraddizione con l'ipotesi del libero arbitrio, altro piccolo inciampo). Per cui non vedo (personalmente) per quale motivo gli dèi pagani o i misteri eleusini (un culto abbastanza affascinante) debbano essere "meno veri" del dio dei cristiani.
Comunque, direi che la conversazione è stata (almeno per me) abbastanza esauriente.
Sinceramente sono contento della mia idea, non hai detto ancora nulla che metta in difficoltà il mio ateismo. Credo che nessuno dei due sarebbe in grado di far cambiare idea all'altro, per cui direi di esporre le ultime conclusioni e chiudere la conversazione, ognuno con la propria idea. Sennò si va davvero avanti all'infinito!
Saluti
E visto inoltre che sostieni che non rispondo a molte cose che dici, cercherò di rispondere più dettagliatamente:
RispondiElimina-Dici:
“e il senso di superiorità con cui tu ti vedi come il proprietario di una Verità Assoluta che puoi condividere con gli altri dal gradino più alto! Anch'io sarei tentato di dire a voi: "Sveglia! siete tutti dei poveri illusi, aprite gli occhi e tornate coi piedi per terra!", ma, ovviamente, NON lo faccio perché ho l'umiltà di non presupporre nulla che dia ragione a ME piuttosto che a TE. “
Come si dice, ‘il bue disse cornuto all’asino’? Ma se sei stato tu sin dall’inizio a porti in atteggiamento di superiorità dicendo che chi crede in realtà è un illuso perché si costruisce una religione per superare l’angoscia esistenziale!
Vedi, tu non porti nessuna ‘prova’ positiva, dici semplicemente che tutto è inventato dall’uomo e che tutto è nato per caso, ma non lo provi e non puoi farlo perché non si può dimostrare che Dio non esiste. Io invece ti porto delle ‘prove’ positive, o almeno degli ‘indizi’ positivi e questi sono gli eventi di cui parlo nel mio blog, e che tu ostinatamente non vuoi leggere, e che fanno tendere più per l’ipotesi dell’esistenza divina.
- Dici:
Chi ti credi di essere per dire che: "io mi devo togliere il velo dagli occhi"?, che "in realtà dovrei aver paura di morire"??, Amico mio, tu per dire così non sei proprio nessuno!
Sarò nessuno ma io so come sono i tipi come te semplicemente perché prima sono stato come sei adesso tu: ateo!
Infatti per buona parte della mia vita sono stato ateo e combattevo anche contro la Chiesa, però col senno di poi posso dire che lottavo come faceva Don Chisciotte contro i mulini a vento, in realtà cercavo di resistere ad un rovello interiore, a Dio che mi chiamava e più gridavo e cercavo di convincere con moltissime parole gli altri che avevo ragione, più mi convincevo che era me stesso che volevo convincere. Adesso che il velo è caduto dai miei occhi, ora che ho potuto dire come per l’Apostolo Giovanni, ‘vide e credette’ posso fare il confronto tra il mio stato interiore di prima e quello di adesso: prima non avevo pace, ora sì, prima non ero felice, adesso sì (e non dire che è una illusione, potrei dirti, chi sei tu per dire questo?), prima mi mancava l’amore, adesso conosco l’Amore. Io non credo nella vita eterna, sono sicuro della vita Eterna! E come non potrei essere felice una volta raggiunta la certezza della vita celeste futura? Per converso, come può essere felice uno (come te, almeno se sei un ateo convinto, ma forse non lo sei neanche e ti illudi di esserlo) che ha la sicurezza che con la morte sparirà in eterno, sia lui che i suoi cari? Tutto nell’oblio che non avrà mai fine e che non vedrà mai un nuovo inizio? Ho troppa considerazione dei sentimenti umani per poter dire che possa esistere qualcuno che in queste condizioni possa considerarsi felice, visto che il desiderio di vivere per sempre è radicato nel cuore di ognuno.
- Dici:
RispondiElimina“ Tu ti sei mai chiesto come mai le religioni dell' èra pagana (come quelle orientali) sopravvivevano in reciproca tolleranza prima dell'avvento del cristianesimo? Semplicemente erano meno "esaltati". (e poi l'idea di un intervento divino sarebbe in contraddizione con l'ipotesi del libero arbitrio, altro piccolo inciampo). Per cui non vedo (personalmente) per quale motivo gli dèi pagani o i misteri eleusini (un culto abbastanza affascinante) debbano essere "meno veri" del dio dei cristiani. "
Sono meno veri del Dio dei Cristiani perché gli Dei dell’Olimpo in quanto pieni di tutti i vizi e difetti all’ennesimo grado degli uomini (i cosiddetti dei falsi e bugiardi) possono a ragione essere considerati come una proiezione della mente degli esseri umani.
Il Dio del Cristianesimo per il solo fatto che propone la legge tanto innaturale ‘ama i tuoi nemici’, non può considerarsi come un prodotto della mente umana!
E il libero arbitrio fra l’altro viene rispettato da Dio al sommo grado, in quanto Egli pur mostrandosi nel chiaroscuro ti lascia libero di credere o di non credere. Fra l’altro questo comportamento divino, cioè quello di non mostrarsi apertamente, il cosiddetto ‘Deus absconditus’ forse ( questa è però solo una mia opinione, magari non è proprio così) realizza nel modo migliore la misericordia divina, in quanto un giorno ci si potrà appellare almeno a questa mancanza di ‘evidenza’ per giustificarsi e non essere condannati senza appello per il fatto di non aver creduto, come invece è successo agli angeli ‘caduti’, i demoni, che vedendo Dio faccia a faccia sono stati imperdonabili nel loro rifiuto e ne vivranno le conseguenze in eterno.
Dimenticavo:
RispondiEliminaPer quanto riguarda i martiri cristiani sono stati 45 milioni nel solo secolo xx, come ampiamente dimostrato da Antonio Socci nel suo libro "I nuovi perseguitati. Indagine sulla intolleranza anticristiana nel nuovo secolo del martirio", Piemme 2002 e a cui ti rimando per la documentazione
Noto che non hai pubblicato il mio precedente commento.. spero non vi sia dietro un motivo recondito..
RispondiEliminaComunque noto che rifiuti ogni possibile argomento da me posto, bollandolo con le solite frasi fatte e i soliti arrampicamenti sugli specchi per aggirare fatti storici e scientifici palesi, tutto per arrivare soltanto a conclusioni ben precise e architettate.
Non ho più voglia di stare a correggere tutto quello che dici per convincere te stesso e alimentare le tue convinzioni, la mia idea ormai l'ho esposta e ormai conosco la tua. Mi dai l'idea di uno che sta facendo un bel sogno e (anche se si accorgesse di dormire) non vuole svegliarsi. Ad ogni modo, come ho detto, ognuno è proprietario delle sue idee e se ti piace pensare così buon per te, pazienza. Finché non fai del male a nessuno, sei libero di sognare..
Mi rendo conto dell'inutilità di continuare anche se comunque è stato un bel confronto.
Grazie della chiacchierata, penso sia stata abbastanza interessante. Arrivederci.
Ho pubblicato tutti i commenti che hai inviato, se ce n'è qualcuno che non è stato pubblicato vuol dire che è successo qualcosa quando lo hai inserito: io non l'ho ricevuto. Se me lo rimandi lo pubblicherò e risponderò.
RispondiEliminaPer il resto non ho null'altro da aggiungere, le cose che penso le ho dette nei 120 post che ho finora pubblicato e continuerò a dirle in quelli che pubblicherò.
Non sono così presuntuoso da ritenere che non possa fare errori o dire qualche scocchezza (soprattutto quando mi avventuro in campi in cui non sono specialista, come la teologia ad esempio), ma per fortuna sinora pochissimi tra i quasi 6 mila lettori che ho avuto mi hanno segnalato inesattezze o espresso il loro disappunto: si vede che buona parte di loro alla fine si sono ritrovate d'accordo con me.
Comunque anche per me è stato abbastanza interessante il confronto, anche se un po' impegnativo..
saluti
Evoluzionismo
EliminaDai Quaderni di Maria Valtorta (che di evoluzione non ne capiva un acca), ( la mistica scriveva sotto dettatura di nostro Signore Gesù Cristo mentre era ammalata nel suo letto) :
Parla Gesù : •Se l’uomo è derivato dalla scimmia, la quale per evoluzione progressiva è divenuta uomo, come mai in tanti anni che sostenete questa teoria, non siete mai riusciti, neppure con i perfezionati strumenti e metodi moderni, a fare di una scimmia un uomo? Potevate di una coppia di scimmie intelligenti prendere i più intelligenti figli e poi i figli intelligenti di questi e così via. Avreste ormai molte generazioni di scimmie selezionate, istruite, curate dal più paziente, tenace e sagace metodo scientifico, ma avreste sempre delle scimmie. Se mai vi fosse una mutazione, sarebbe questa: che le bestie sarebbero meno forti fisicamente delle prime e più viziose moralmente, poiché con tutti i vostri metodi e strumenti avreste distrutto quella perfezione scimmiesca che il Padre mio creò per questi quadrumani (nel loro habitat naturale e non in un laboratorio innaturale : questa è una mia postilla)
Un’altra domanda. Se l’uomo è venuto dalla scimmia, come mai ora l’uomo, anche con innesti e ripugnanti incroci, non torna scimmia? Sareste capaci di tentare anche questi orrori se sapeste che ciò potesse dare sanzione approvativa alla vostra teoria, ma non lo fate perché sapete che non riuscireste a fare di un uomo una scimmia. Ne fareste un brutto figlio d’uomo, un degenerato, un delinquente forse, ma mai una vera scimmia. Non lo tentate perché sapete in anticipo che fareste una pessima riuscita e la vostra reputazione ne uscirebbe rovinata. Per questo non lo fate, non per altro. Perché di avvilire, per sostenere una vostra tesi, un uomo a livello di un bruto, non sentite nessun rimorso né orrore. Siete capaci di questo e di ben altro. Siete già voi dei bruti perché negate Dio e uccidete lo spirito che vi differenzia dai bruti. 20.12.1943
Anna Caterina Emmerich fu una Suora che visse mangiando solo del corpo di nostro Signore . (per i meno esperti : assumendo soltanto un ostia consacrata al giorno) . Stava sempre a letto , perchè ammalata . Durante la quaresima perdeva tanto di quel sangue (ci sono in rete tutte le foto dei panni intrisi di sangue) per una persona che si nutriva solo di un ostia al giorno . Fu seguita per mesi notte e giorno da medici perchè non credevano che una donna potesse vivere solo mangiando un ostia al giorno , per loro era impossibile che un corpo si nutrisse solo di qualche grammo di farina di grano ogni giorno ed emettesse tanto sangue dalle piaghe al costato e alle mani che si aprivano durante la settimana Santa . Gli scienziati non hanno saputo dare spiegazioni, lei rifiutava ogni altro cibo e rifiutava le ostie non consacrate , perchè riconosceva la presenza del Signore nelle ostie che le portavano ...
EliminaBello. Interessantissimo! Complimenti a tutti e due :)
RispondiEliminaMolto è stato detto, per cui ho ben poco da aggiungere, tranne il fatto che leggere tutta la conversazione è stato per me appassionante.
Mi piace solo far riflettere su due questioni divertenti: è buffo pensare che agitando per qualche milione di miliardi di anni una scatola contenente un'accozzaglia di viti, bulloni, ferraglia, eterogenea "monnezza" e quant'altro, alla fine - per una fortunata coincidenza fra tutti i possibili sviluppi evolutivi - fuoriesca dalla scatola (per esempio) una bella macchina fotografica fatta e finita.
E sì...che rispetto alla struttura anatomica di un occhio, una macchina fotografica rappresenta qualcosa di molto meno complesso :)
E poi: dopo che videro Lazzaro (fetido di esalazioni putrescenti) uscire vivo dalla tomba dopo giorni dal decesso...e sentirono Gesù ordinare: "lavatelo e dategli da mangiare!", ecco, dopo che videro tutto ciò, cosa domandarono al Maestro?
"Ma tu che segno ci dài per provare che tu sei proprio quello che dici di essere?"
Riuscite a immaginarvi l'espressione che si dipinse in faccia al Cristo?
Io sì........... ;)
Un abbraccio a tutti e due con auguri di buon Natale e felicissimo 2011!
Salve! Ho scoperto questo blog da poco. Mi piace molto, primo perchè sono una persona molto razionale, molto scientifica, ed allo stesso tempo, anch'io come te, Credente... pur con tutte le difficoltà. Credere non è sufficiente, si deve anche "agire". Vana è la nostra Fede senza le Opere.
RispondiEliminaComunque apprezzo e condivido quanto scritto, anche se... io sull'ateismo sarei un po' più cauto nell'avanzare dei giudizi.
Noi abbiamo ricevuto il "dono" della Fede, ma se io provassi momentaneamente ad immedesimarmi in un ateo, penso che sia veramente difficile riuscire a "credere" a qualcos'altro, che non posso vedere e toccare.
Osservando la perfezione del creato, l'immensamente piccolo e l'immensamente grade, io scorgo la mano, il disegno, un progetto di un Qualcuno, dove tutto ha un finalismo ben preciso, che si oppone a quello che sarebbe il caos più totale.
Un ateo fa molti atti di fede, forse anche più di noi. Un ateo si fida della razionalità, della scienza magari... quindi della conoscienza e dell'intelligenza umana, che sono due fenomeni limitati. Certo occorre molto coraggio nel fare un atto di fede nell'intelligenza umana. Di questi tempi scarseggia.
Le scoperte scientifiche spesso vengono messe in discussione, non appena qualcosa le fa vacillare. Da un certo punto di vista occorre più Fede nel credere nelle verità umane, che credere in un essere Divino, che trascende questa realtà.
Sul finalismo, sul destino finale di ognuno di noi, atei compresi, sappi che saremo giudicati secondo l'Amore. Molti atei, e spiace confermarlo, sono molto più Cristiani e caritatevoli di tante persone che si dicono Cristiane. Magari nel loro vivere Ateo, realizzano in un qualche modo la volontà che Dio ha posto su di loro. Questo non ci è concesso saperlo. Purtroppo per varie esperienze passate, posso confermare che non ho mai visto nessuno convertirsi grazie alle parole di qualcun'altro.
A presto
Alex
Sono d’accordo quando dici ‘Un ateo fa molti atti di fede’, ciò mi ha fatto pensare a quello che diceva Chesterton: ‘Chi non crede in Dio non è che non crede a niente, crede a tutto!’
EliminaVero è anche che molti non credenti sono caritatevoli più di tanti credenti, però ti ricordo che la carità per avere valore meritorio agli occhi di Dio deve essere ‘Carità’ cioè con la C maiuscola, cioè amore verso il prossimo ma anche e soprattutto verso Dio. Se manca quest’ultimo amore allora, come diceva San Paolo, essa non ha nessun valore.
Non so se è vero il fatto che 'nessuno si può convertire grazie alle parole di qualcun altro', però so di sicuro che molti non si convertono per le chiacchere di molti che fanno passare la scienza come unica verità o di quelli che propalano la ricerca del successo, del denaro e del piacere come scopi supremi della vita. In qualche modo bisogna contrastare questi falsi profeti moderni che assordano l’animo di tanti che si dicono atei e fare in modo così che l'animo di questi possa finalmente ascoltare la voce divina che non finisce mai di parlare dentro di essi, l’unica che può veramente convertire.
Nel Libro La Vita oltre la Vita , ho letto di un caso di Premorte che mi ha colpito : Di solito gli scienziati quando sentono di questi casi trovano subito la motivazione scientifica per spiegare questi avvenimenti, in quanto dicono che il cervello percepisce e registra quello che avviene intorno a loro anche quando l'encefalogramma è piatto, cioè anche quando il cervello "sembra" morto, fino a qualche minuto dopo la morte e smontano tutti i casi di premorte . Ma in questo caso che vi sto per citare , lo Spirito di un incidentata (incidente stradale) uscì dal corpo e vide tutta la scena dell'incidente dall'alto , vedendosi a terra , con tutti i soccorritori sopra di lei che tentavano di rianimarla . Lei prima di imboccare il famoso tunnel dove in cima c'è la luce , fu attirata kilometri e kilometri lontano dal luogo dell'incidente . Fu attirata in casa della sorella che abitava in un altro Stato Americano lontano migliaia di kilometri dall'incidente . L'anima sentì la conversazione telefonica della sorella che veniva avvisata dalla polizia dell'incidente e vide che la sorella alla notizia era svenuta , il cane della sorella aveva chiamato il cognato ed essa era stata portata in ospedale . Quando l'anima dell' incidentata tornò indietro dentro il suo corpo , raccontò alla sorella, che era venuta a trovarla in ospedale, di cosa era vestita mentre parlava a telefono col sergente Todd , le parole precise che avevano detto i due a telefono prima che lei svenisse, che il cane aveva dato l'allarme e come era vestito il cognato che stava bevendo un super alcolico mentre era chiamato dal cane che gli stava strappando i pantaloni per attirarlo nel luogo dove era svenuta la sorella etc. Come faceva il cervello della donna incidentata a registrare tutti questi avvenimenti e parole successi a kilometri di distanza ?
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