Alle volte mi chiedo cosa sono le amicizie di Facebook.
Guardando giornalmente la bacheca del mio profilo Facebook vedo scorrere i messaggi che i miei contatti pubblicano. E’ un brulicare di sentimenti, emozioni e inviti a collegarsi tramite link, che a sua volta rimandano a messaggi scritti, audio o visivi che hanno colpito l’interesse di chi li ha ‘postati’.
E noto come è difficile leggerli tutti, perché ci vorrebbe troppo tempo per farlo, tempo che di solito non ho. E per questo mi dispiaccio un po’ e avverto un' impotenza che si tramuta alle volte in frustrazione...
Mi piacerebbe infatti riuscire a seguire ognuna delle persone che conosco, che ho conosciuto o che conoscerò in futuro, per manifestare la mia attenzione, la mia solidarietà o il mio affetto. Ma ciò non è possibile farlo sempre né tanto meno nei modi che vorrei. Anzi spesso scorro la lista degli ‘amici’ degli amici e mi accorgo che magari mi piacerebbe entrare in contatto anche con questi altri ‘sconosciuti’, anche perché magari manifestano o idee vicine alle mie, e quindi proverei piacere nell’essere d’accordo, o anche contrarie alle mie, potrei confrontarmi con loro nella segreta speranza di convincerli e portarli dalla mia parte.
Ma mi rendo conto che ciò non è possibile…
Credo quindi che ognuno, a meno che non sia completamente chiuso in se stesso, abbia il desiderio limite di riuscire a comunicare con ogni essere umano che abita sulla terra, e forse anche con ogni umano che è vissuto nel passato o vivrà nel futuro. Infatti quanto interesse suscitano gli eventuali viaggi nel tempo?
E dirò di più, c’è anche il desiderio di comunicare con altri esseri intelligenti che abitano o hanno abitato il nostro Universo. E ciò è anche dimostrato dal grande interesse verso le notizie che parlano di alieni e di vita fuori dalla terra...
E' un po’ come il desiderio di essere felici, di essere amati e di vivere per sempre: fa parte delle profonde aspirazioni dell’animo umano. E noi stessi riconosciamo che se queste aspirazioni non verrranno soddisfatte non possiamo essere completamente felici.
Ma cos’è la comunicazione con l’altro?
Sono convinto che la vera comunicazione non sia altro che Carità. Come dice San Paolo, la carità è paziente, è benigna, non invidia, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, ma si compiace della verità; tutto tollera, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta (1) . Ecco infatti l’ideale comunicazione con l’altro.
Se agissimo in base alla Carità saremmo già Santi e la terra sarebbe già un Paradiso perché comunicheremmo in maniera pressoché ottimale.
Quindi la vera comunicazione con l’altro da me è irraggiungibile qui in terra? Forse sì, almeno nei modi totalizzanti desiderati dal nostro cuore. Adesso ci limitano fra l'altro la malizia e la paura dell'altro. Infatti spesso non desideriamo dagli altri ciò che è bene, ma ciò che è male, siamo infatti tarati dalla colpa originaria. E spesso pensiamo che gli altri possano ferirci o prendere in giro.
E fra l’altro da qualche parte ho letto che ogni persona può mantenere al più 5 amici intimi.
E credo che già questo numero sia elevato, almeno per chi lavora e vive in una grande città, e man mano che il tempo passa diventa sempre più difficile da mantenere. Ed ecco perchè quindi l'uso di Facebook, in qualche modo rappresenta un surrogato di quello che vorremmo: comunicare veramente con un numero sempre più grande di persone. E invece quella fatta su internet con Facebook o mezzi simili spesso non è vera comunicazione, a tratti può trasformarsi in una sua parodia.
E quindi il suo uso frequente è un rischio, soprattutto per i più giovani, perchè da l'illusione della vera comunicazione. Per cui bisogna essere ben coscienti dei suoi limiti e usarlo in maniera moderata e intelligente, e soprattutto senza illusioni (2).
Quindi notiamo che per quanto ci sforziamo e per quanti mezzi tecnologici abbiamo a disposizione (telefonino, internet, televisone...) la nostra aspirazione alla comunicazione completa e soddisfacente con l'altro ha sempre solo una piccola parte di soddisfazione..
E allora siamo destinati a restare frustrati per sempre? Non credo. Forse abbiamo nel cuore questo desiderio perchè esso avrà un giorno il suo vero compimento. Ma non in questa vita, bensì nell'altra. Infatti io credo che la comunicazione totale avverrà solo in Paradiso. Lì avrà anzi la sua apoteosi.
Colà infatti comunicheremo con ogni essere vivente che è vissuto nell’Universo, potremo conoscere i suoi pensieri e le sue aspirazioni senza la minima ombra di malizia e la nostra apertura e comprensione saranno totali. Non avremo bisogno di nascondere i nostri pensieri, perché si nasconde ciò che è male e porta vergogna, ma lì non essendoci il male non potrà neanche esserci vergogna e quindi neanche il bisogno di nascondere alcunché. Non per niente in un passo del Vangelo Gesù afferma che (nella vita futura) non c'è nulla di nascosto che non debba essere rivelato e nulla di segreto che non debba essere conosciuto (3).
Inoltre gli altri potranno vedere il nostro carattere. Noteranno che esso è unico, nel senso che in tutto l’Universo non ce n'è uno uguale, e proveranno perciò profondo interesse verso di noi, vorranno conoscere quello che loro non sono. Ognuno cioè avrà da offrire qualcosa di particolare agli altri e rappresenterà per essi un arricchimento. Così come i colori, che dipendono dalla frequenza della luce, si possono considerare infiniti – noi ne distinguiamo solo un numero finito a causa della limitatezza della nostra sensibilità – anche i caratteri della nostra personalità avranno il loro personale colore che ci faranno unici e gli altri, con la loro sensibilità affinata lo noteranno e verranno presi da grande interesse verso di noi.
Ah cosa non potrà essere la Vita in Paradiso non lo si può immaginare!
Lì ogni essere sarà follemente innamorato di ogni altro essere presente, in qualunque tempo e zona dell’Universo sia vissuto, e vorrà conoscerlo e amarlo …e il tutto sarà reso luminoso e perfetto dall’adesione all’ Amore Divino che ci avvolgerà in maniera totalizzante riempiendoci di felicità immensa…
Ecco quindi una vaga idea di come sarà la comunione dei Santi, ognuno con gli altri per formare insieme all’Altissimo un unico ‘corpo’ in cui ciascuno sarà essenziale, non perderà la sua individualità e anzi avrà il suo ruolo di importanza capitale nel ricevere e dare l' Amore che non avrà mai fine.
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Note
(1) Prima lettera ai Corinzi (13,1-13)
(2) Il telefonino ad esempio ci permette di metterci in contatto con gli altri, ma se poi non abbiamo nulla da dire che utilità ha?
(3) Vangelo di Luca (2,2)
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