E’
di questi giorni la notizia che un gruppo dell’Università del
North Carolina ha pubblicato i risultati di una ricerca scientifica,
basata sull’analisi delle frasi pronunciate da malati terminali o
da condannati alla pena capitale poco prima del trapasso, e inerente
l’atteggiamento che gli esseri umani hanno in punto di morte.
I
risultati di questa ricerca hanno sorpreso forse per primi gli stessi
esperti che l’hanno fatta, in quanto in netto contrasto con il
luogo comune “culturale” forse universale, che ritiene
che
i momenti in vicinanza della morte
debbano
essere paurosi e terrificanti. Lo
studio pubblicato sulla rivista scientifica “Psycological Science”
ha permesso di scoprire invece che più si avvicina il momento della “fine” e
più i pensieri diventano positivi, al punto che la
morte viene considerata quasi un’esperienza felice.
La
cosa interessante e che rende i risultati credibili è il fatto che
questo atteggiamento risulta in contrasto con quanto comunemente
si pensa debba essere quello della fase finale della nostra vita. E'
stato creato una specie di gruppo di controllo composto da persone
che dovevano immaginare quali pensieri avrebbero avuto nei momenti
precedenti il trapasso e questi sono stati, come ci si aspettava, “di
rimpianto, di tristezza e dolore, solitari e privi di significato”.
E invece nei moribondi sono stati riscontrati atteggiamenti opposti:
“i malati e i condannati a morte trovano grande conforto e
serenità anche nella religione e nella famiglia, com’è
testimoniato persino dalle lettere dei soldati delle due guerre
mondiali. Le loro ultime parole sono piene di amore, di perdono, di
connessione sociale e di significato”, insomma "più ci
si avvicina alla fine e più la visione della morte diventa positiva"
come ha detto il professor Kurt Gray, uno degli autori della ricerca.E un riscontro di questo risultato penso che l’abbiamo avuto un po’ tutti nel corso della vita quando ci è capitato di osservare il viso di una persona appena defunta e i cui lineamenti si sono rilassati, spesso anche con una espressione sorridente, tanto da dare una sensazione di pace e serenità.
Questo atteggiamento di accettazione lo abbiamo notato anche nelle NDE (Esperienze di Premorte) di cui ho parlato spesso in questo Blog in diversi post (si veda infatti qui, qui e qui). Nella maggior parte dei casi le persone hanno riportato sentimenti di felicità e di completezza mai provati prima, spesso con la scoperta di un ‘mondo’ al di là di quello fisico dai contorni meravigliosi e inimmaginabili. Ho detto "nella maggior parte dei casi" perché esistono testimonianze, anche se poche, in cui il vissuto NDE è stato veramente terribile, con la presenza di esseri demoniaci anziché angelici.
Che conclusione possiamo trarre da tutto questo? La Scienza sembra confermare ciò che noi persone di fede abbiamo sempre creduto e pensato, e cioè che quella che San Francesco chiamava “sorella morte”, quando è involontaria, non il frutto di suicidio o di eutanasia, non è così terribile come comunemente si è portati a pensare, e può essere accettata con serenità perchè naturale, inevitabile e indipendente dalla nostra volontà, e una porta che tutti dobbiamo necessariamente attraversare per poter accedere alla Vera Vita.
Molto interessante. Ma come mai molte persone infartuate vivono esperienze negative? "Infatti nel 1978, il cardiologo M. Rawling, raccogliendo un insieme di Epm di infartuati, trova che circa la metà riporta sensazioni penose, sgradevoli e visioni infernali". C'è una possibile spiegazione?
RispondiEliminagrazie
Di acqua ne è passata sotto i ponti dalla ricerca del 1978 di Rawling che si riferiva a pochi casi. In realtà dal punto di vista statistico, considerati i numerosi resoconti di vere EPM si può affermare che c'è una certa percentuale di esperienze negative ma non così alta come quella riscontrata dallo studioso.
EliminaMi sono sempre chiesto senza avere mai risposta, ma tutte quelle persone che sono morte prima della venuta di Cristo (compreso gli uomini primitivi) e parliamo di miliardi di anime, che non avevano consapevolezza della presenza di un solo Dio e credevano negli Dei o altro, quindi stavano in peccato mortale, ma le loro anime dove sono andate a finire? Se per loro non c'è stato, e non poteva esserci, giudizio Divino?
RispondiEliminaUn mio amico sacerdote mi ha detto che costoro si trovavano nel Limbo, in attesa del giudizio. Trovo però la risposta pittosto banale,mi sembra la solita scorciatoia quando non vi può essere risposta e forse lo stesso Gesù Cristo avrebbe tentennato nel darla.
Ma davvero lei pensa di aver fatto una domanda così difficile che anche N.S.G.C. avrebbe tentennato nel dare la risposta? Suvvia, il Vangelo è pieno di domande tendenziose fatte dai farisei a cui il Figlio di Dio ha dato delle risposte inaspettate, complete e precise, anzi perfette. Per noi Cristiani non esistono dubbi che Gesù non avrebbe saputo dissipare, infatti per noi è Dio Lui stesso. La risposta alla sua questione credo sia semplice: se queste persone hanno agito con rettitudine seguendo la legge morale che Dio ha scritto in tutti i cuori si sono senz'altro salvate. Non ho motivo di credere che Dio, almeno dopo il giudizio Universale se non nel giudizio particolare, in un atto della sua infinita bontà non avrà modo di sanare in maniera perfetta e con Giustizia quelle situazioni che adesso ci possono sembrare 'ingiuste'
EliminaCristo discese agli inferi.
RispondiEliminaNella sua perfezione Dio completa con Cristo l'opera iniziata da Adamo.
Nella morte in croce di Gesù, molti vedono una sconfitta, il fallimento di un uomo che si credeva figlio di Dio. Ma questo evento doloroso di morte diviene un evento straordinario di salvezza. E' indispensabile sperimentare la morte per poter entrare nel regno dei morti e Cristo vi entra da vincitore per portare la lieta novella. Ma a chi è indirizzata la lieta novella?
A tutti i giusti che sono morti dall'inizio del mondo e che per limiti temporali non erano stati redenti dal sangue dell'Agnello. Dio nella sua grande bontà manda suo figlio (di cui si compiace) perchè la salvezza possa essere di tutti. Dio è perfetto.
Nel credo apostolico viene riportato "...discese agli inferi", queste parole stanno ad indicare che Lui ha il potere sopra la morte, i tre giorni che precedono la Pasqua di resurrezione vengono impiegati per la liberazione delle anime di tutti i giusti che lo avevano preceduto e che dimoravano all'inferno.
Cristo rappresenta l'anno "zero" (in tutti i sensi) e la sua redenzione è offerta a tutti gli uomini di tutti i tempi: Passato presente e futuro.
Buonasera Sig. Canto
Le faccio i complimenti per il blog e per le tematiche da lei affrontate.
Fabio
Non vi è dubbio che alle domande poste dai Farisei ( che era gente di medio-bassa cultura), Gesù abbia dato delle risposte precise ed esaustive. Tuttavia queste stesse domande poste dagli interlocutori, relative all’uomo e le sue origini, per forza di logica non potevano essere precise, in quanto all’epoca non esisteva, anche nei più dotti, alcuna conoscenza antropologica, intesa come ricerca sulle origini primitive dell’uomo, nate solo nel XIX sec. Il mondo primitivo-arcaico conosciuto per essi non andava oltre qualche millennio addietro, insomma non avevano neanche la minima idea che, 100000mila anni addietro vi era (e questo con certezza acquisita dai ritrovamenti) un cugino dell’uomo chiamato Neanderthal che, pur vivendo in comunità e comunicando ( non con la parola) attraverso gesti e graffiti, aveva un comportamento appena prossimo a quello umano. Non solo: ma sin dai tempi più remoti e forse fino a due secoli fa, sono da sempre esistite comunità indigene (Guinea equat. Centro africa, amazzonia) dediti al cannibalismo. Dunque come poteva esserci giudizio Divino per costoro se gli stessi sono stati impossibilitati ad essere educati ad un pur minimo comportamento verosomigliante a quello umano?
RispondiEliminaGli stessi che hanno vissuto poco prima della venuta di Cristo, quelli più prossimi diciamo, egiziani, greci, fenici, romani ecc. pur essendo educati da governi diciamo democratici (pensiamo alla civiltà greca) e agito con rettitudine e una certa morale non sono esenti da peccati ultra mortali. In epoca romana ad es. durante gli spettacoli dei circhi la gente comune, anche quella definita buona, che assisteva agli spettacoli si compiaceva nel vedere altri esseri umani sbranati dalle belve, anzi ne era compartecipe. Tutto ciò, accadeva perche non c’era ancora quell’educazione dell’amore degli uni verso gli altri nata poi con Gesù Cristo. Se esisteva il cannibalismo è perche quegli stessi uomini erano stati educati a quel modo di vivere animale sin da quando erano bambini. Sono i luoghi in cui viviamo e ciò che ci circonda a forgiarci, se poi a queste condizioni non c’è ancora il messaggio Cristiano, siamo poco sopra al mondo animale. E quello che accaduto prima della venuta di Cristo, sebbene attenuata, come già detto, rispetto alla preistoria, da leggi morali e civili emanate dell’uomo. Ecco allora l’ipotesi (non comprovata teologicamente) ratificata però nel 2007 da Papa Benedetto XVI della presenza del Limbo che accoglierebbe tutte queste anime compresi quei bambini morti senza il battesimo.
Io inviterei tutti i lettori ad ascoltare la testimonianza di Gloria Polo sul trapasso a nuova vita:anche Lei si trovò per un momento a vivere una esperienza di gioia indescrivibile,ma durò brevi istanti...perchè sottoposta al Giudizio di Dio in un lampo si sentì trascinata verso gli abissi infernali e solo l'intercessione di un'anima santa consentì alla Beata Vergine Maria di afferarla "per i capelli,"ma non voglio svelare altro.Un avvertimento però:chi ascolta tale testimonianza e non si decide ad un cambiamento radicale della propria vita,firma una cambiale per la dannazione eterna!!!
RispondiEliminaOltre inferno purgatorio e paradiso esiste il limbo, il prato verde come ficeva natuzza evolo o maria simma,dove vanno tutti coloro che non sono battezzati e che sono stati giusti nella loto vita, o che non hanno peccato affatto oltre il peccato originale, vedasi i bimbi mai nati o nati morti, nel limbo non si soffre, credono di essere jn paradiso, ma non si acvorgono perche non possono conoscere Dio, c'e' la zona delle anime erranti che spesso si avvicinano ai sacerdoyi durante gli esorcismi non sono demoni, non stanno ne all inferno ne in paradiso e ne al Purgatorio, 'forse' sono le anime di quelle persone che codvientemente sapendo di essere in peccato avevano un sincero desiderio di confessarsi, ma la morte li ha colti prima di poter portare appieno il loro desiderio, compito dell esorcista e' di confessarli, un anima in purgatorio o all inferno non puo' confessarsi, un amina in paradiso non ne ha bisogno... nei vangeli c'e' tutto il necessario per salvarsi ma non c'e' scritto tutto, ecco che Dio usa i veggenti per aiutarci, san giovanni evangelista ha detto che se si fosse scritto tutto cio' che ha detto e ha fatto Cristo non sarebbero bastati tutti i libri del mondo, Io vi mandero' il Paraclito che vi ricordera' tutti i miei insegnamenti
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