Ho
già evidenziato, in alcuni precedenti post (qui , qui e anche qui e ancora qui), quali sono quelle che considero essere le
cause principali del degrado che avanza nella
scuola ma anche nelle famiglie e in tutta la società e cioè il fatto che non è
vero che gli studenti per il motivo di essere ‘giovani’ siano
‘buoni’ e il fatto che la reazione al loro cattivo comportamento
sia praticamente o inesistente o blanda o sbagliata e ciò per via
dell’atteggiamento buonista e del politicamente corretto imperanti.
In realtà i
giovani mostrano spesso lo stesso modo di agire sbagliato degli adulti: essendo
corrotti dentro, come lo sono tutti gli esseri umani - infatti da cattolico convinto credo fermamente nel dogma del peccato originale che ha reso l'umana natura imperfetta e mortale - , quando capita si comportano male come
i più vecchi, se non peggio, perchè spesso questa cattiva condotta è aggravata dalla sicurezza
dell’impunità e da un certo grado di incoscienza verso le conseguenze
dei propri atti.
Niente di più falso perciò, a mio modesto avviso, della convinzione
di Rousseau che tutti gli uomini nascerebbero ‘buoni’ e
diventerebbero invece ‘cattivi’ solo per via delle circostanze e
a causa delle influenze nefaste trasmesse dalla società! A mio parere ogni
persona dall’età della ragione in poi è cosciente di operare il
bene o il male e quindi è responsabile dei propri atti: se è
giovincello può forse avere qualche attenuante a causa
dell’immaturità e dell’inesperienza, ma il ragazzo non lo si può
considerare innocente ‘a priori’. E invece è praticamente su
quest’ultimo presupposto sbagliato che si basa l’attuale
‘buonismo’ che sta generando mostri.
Con
l’avvento del sessantotto, e dei movimenti cosiddetti progressisti che lo
hanno cavalcato e poi incamerato nel loro DNA, quando con la scusa di
contestare l’autoritarismo si è fatto però di tutta
l’erba un fascio e si è cercato di distruggere il principio di autorità,
quello che è necessario che ci sia affinché la
società possa funzionare e non cadere nel caos e nella
violenza, è nato il buonismo, una variante geneticamente
modificata ed estremamente pericolosa della misericordia, quella in cui alla
fin fine i carnefici vengono posti sullo stesso piano delle vittime,
e si ha verso di loro la massima comprensione e indulgenza, e invece
viene quasi considerato cattivo chi vuole ristabilire la
giustizia e comminare una vera punizione.
L’ho
detto e lo ripeto: per me credente il buonismo ha qualcosa di diabolico. Non per niente esso va spesso a braccetto con l'ateismo e come questo viene propugnato soprattutto dalla forze che si definiscono progressiste. L’ateismo militante ha la sua principale causa nel
rifiuto di Dio, che viene visto più o meno inconsciamente come il padre che proibisce e punisce, così come è successo per primo a
Lucifero e ai suoi angeli ribelli e poi ai nostri capostipiti umani
che portarono il peccato nel mondo. Il buonismo alla
fin fine è basato sul ritenere che Dio, a causa del fatto che giudica e se necessario
castiga, sarebbe ‘non buono’, visto che sarebbe ingiusto punire sul serio chi sbaglia - che perciò farà
tutto fuorché pentirsi e rimediare. E questo perchè la libertà di fare ciò che si vuole verrebbe prima di ogni cosa! Ed è
perciò in questo che consiste l’equivoco che porta tanta gente alla
rovina!
I professori nello svolgere il loro lavoro
alle volte possono essere degli eroi, ma sicuramente non sono dei
superman, sono esseri umani spesso bistrattati e umiliati da studenti
e genitori irriconoscenti e maleducati e da dirigenti pretenziosi, con la spada di Damocle di ricorsi e azioni legali, e
perciò frequentemente sull’orlo di una crisi di nervi e tentati alle volte
di mollare tutto e di dire "ma chi me la fa fare?". E anche se nella maggior parte dei
casi hanno la voglia di continuare a fare al meglio il loro
lavoro, pur in condizioni così difficili, non possono certo fare miracoli visto che le loro ‘armi’
educative sono state da tempo volutamente spuntate, anzi eliminate. E’ come
pretendere che scrivano alla lavagna senza i gessetti.
E
adesso che quasi tutto sta andando a rotoli si mostra
dispiacere? Si piange ipocritamente sul latte versato? Ma questa situazione è stata voluta, è
la logica conseguenza delle politiche attuate a tutti i livelli per
distruggere i giovani, la scuola e in definitiva la società! E' perciò inutile meravigliarsi di questi fatti di cronaca, sono solo la conseguenza più eclatante di un
malessere diffuso che da tempo ormai pervade le persone, le famiglie, la scuola e l'intera società, e sono anche il frutto di una sciagurata ‘politica buonista’ perseguita con determinazione, figlia di un sessantotto che
sembra non essere mai terminato.
Bravo professor Canto, condivido al 100%.
RispondiEliminaSono un padre di tre figli (due ragazze e un ragazzo) e noto come per tutti, ma soprattutto per il maschio, quanto sia stata e sia tutt'ora importante la figura del padre, anche se afflitto da diversi difetti come il sottoscritto, che si distingua in modo congruo e armonico da quella della madre.
Non per nulla oggi gli adolescenti, a mio parere, mancano delle capacità di concentrazione, di sintesi, di decisione e quindi di assumersi le proprie responsabilità. Sono convinto che queste doti possano essere sviluppate dagli adolescenti solamente se a loro coerentemente testimoniate da veri uomini e padri.
Pierluigi
Ricordo che alle medie,ora ho 52 anni,la mia classe era ancora di quelle rispettose dei professori,a priori.Credo che i ragazzi fossero molto più sereni di adesso e molto più fiduciosi.Per esempio,in prima media,il primo giorno di scuola,il bidello avvertì tutta la classe di avere pazienza,perchè la professoressa era "un pò strana".Effettivamente,lei,dopo essersi seduta diceva "Adesso riposatevi e dormite" e ci faceva abbassare le tapparelle in modo che entrasse meno luce,E così tutta l'ora e per tutto l'anno.In seconda media,invece non riesco a dimenticare la prof. di matematica che,senza nemmeno togliersi la giacca e senza guardarci mai,per tutta l'ora scriveva sulla lavagna la lezione e poi se ne andava,ripeto senza girarsi mai verso di noi e in tutto questo non ci siamo mai permessi di dire "a".Forse eravamo noi i buonisti allora....adesso la ruota è evidentemente girata.
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