E’ morto pochi giorni fa Piero Angela, il divulgatore che ci ha accompagnati in televisione per quasi mezzo secolo, informandoci sui risultati delle ricerche scientifiche in diversi campi. Notevole è stato il suo merito nel contribuire a far diminuire l’ignoranza su certe tematiche, ma in questo post, con tutto il rispetto per il defunto, che comunque era e verrà ricordato sempre come un grande giornalista, io metterò però in risalto soprattutto le caratteristiche della sua comunicazione che a mio personale parere di credente non sono stati del tutto condivisibili.
In breve, per me ha fatto un buon lavoro di informazione sulle conquiste scientifiche, ma purtroppo ci ha però proposto di esse nel contempo, implicitamente, la sua personale interpretazione derivante dal suo essere miscredente. Ovviamente si può fornire un giudizio personale dei fatti che si raccontano anche in base alle proprie credenze, ma non si può far passare questo modo di vedere le cose come la verità assoluta, bisogna sottolineare che quelle espresse sono pur sempre opinioni e giudizi personali.
Ad esempio Piero Angela, a quanto ho potuto capire, presentava come sicura e certa la teoria dell’evoluzione, la quale invece, come ho dimostrato in numerosi post nel mio blog, almeno nella forma attuale neodarwinista, è stata messa in discussione e criticata da molti scienziati, anche non necessariamente credenti o creazionisti. E’ questo perciò il ‘torto’ maggiore che io in quanto credente gli addebito: nonostante abbia avuto i suoi meriti nel contribuire a diminuire l’ignoranza collettiva nel fare ciò ha però trasmesso sottotraccia il suo ateismo. Intendiamoci, non voglio fargli il processo postumo e non voglio dire che fosse in malafede, sicuramente era convinto delle sue idee, ma sarebbe stato più corretto se nel presentare la teoria dell’evoluzione non l’avesse data per certa e assodata come imvece ha fatto e avesse almeno accennato alle ipotesi alternative che sono state messe in campo per spiegare la nascita della vita e la varietà dei viventi. Invece, come fanno spesso anche molti ‘esperti’ in tante discipline, ha avuto un atteggiamento di troppa sicumera, facendo passare per verità assodata quello che per molti studiosi e anche per me, in realtà è invece allo stato attuale delle nostre conoscenze e scoperte una ipotesi.
Nel panorama scientifico, Piero Angela a mio avviso ha implicitamente e forse non volendo appoggiato i conservatori, quelli che ritengono la scienza a loro contemporanea come l’unica corretta interpretazione della realtà, e quindi in definitiva ha sostenuto l’apparato che sempre ha frenato anziché incoraggiato le ricerche, perché ricordiamolo, il ‘dubbio’ e ‘la sete di conoscenza’ costituiscono le eliche che fanno avanzare la ricerca scientifica, ma spesso purtroppo il gotha accademico ha messo il bastone tra le ruote agli innovatori, rifiutando e deridendo con disprezzo le nuove idee perché affezionato al paradigma su cui si è formato e che da sicurezza e onori (oltre che lo stipendio...).
Angela inoltre ha contribuito nel far aumentare l’ateismo, il suo atteggiamento ‘scientista’ ha molto influenzato infatti i telespettatori in questo senso. In pratica, a quanto ne so, non ha mai trattato della possibilità dell’esistenza di un ambito soprannaturale, anzi con la sua fondazione del Cicap ha fatto capire che per lui ogni possibile influsso extra-naturale è impossibile in quanto non esisterebbe nulla oltre la materia. A mio avviso però non ha tenuto nel debito conto del fatto che in realtà la scienza è materialista per necessità, non per scelta, in quanto gli strumenti che usa sono fatti di materia/energia e solo quella possono quindi misurare. Sarebbe stato necessario sì informare sui risultati delle ricerche ma anche far capire che la scienza può affermare qualcosa nel suo insieme di esplorazione, quello materiale, ma nulla può dire sull’eventuale esistenza o meno di un mondo spirituale, e questo per il semplice fatto che non ha i mezzi per verificarlo: lo spirito infatti travalica questo campo di indagine. Ma il fatto che qualcosa per sua natura non possa essere misurato o rilevato con gli strumenti (materiali) a disposizione, non è detto che non esista! Ecco quindi sarebbe forse più giusto non dare per assodato che la realtà è composta solo e unicamente da ciò che studia la scienza, ma mettere anche in risalto i limiti di essa e quindi lasciare aperta la porta all’esplorazione di ciò che potrebbe esserci oltre quello che avvertiamo con i nostri sensi.
Un’altra conseguenza negativa, sicuramente non voluta, della comunicazione fatta in questo modo, è stata anche quella che molte persone si sono convinte che la scienza è perfetta e che dice sempre la verità e che basta seguire certi programmi per ricevere una buona preparazione. Invece la storia del sviluppo scientifico attesta senza ombra di dubbio che non è così e che per fare scienza ci vuole spesso una vita di ricerca, lavoro e studio. Questo falso convincimento in alcune persone ha prodotto dei frutti avvelenati, e lo abbiamo notato ahimè durante la pandemia, quando quelli che manifestavano dubbi sulle affermazioni perentorie (tra l’altro contraddittorie) fatte dai così detti ‘esperti’ nei social venivano tacciati di essere ignoranti e terrapiattisti da persone magari con la sola licenza media ma che si sentivano quasi fisici, biologi, medici a causa dall'imbonimento e la propaganda a senso unico che è stata fornita loro da certi programmi televisivi e dagli altri mass media.
Ora che comunque Piero Angela si trova nell’aldilà, che per lui non esisteva, spero si sia reso conto di quanto abbia sbagliato nel trascurare una dimensione importante dell’esistenza cioè quella spirituale. E chissà che magari lì non avrà modo di esplorare anche l’infinito regno del soprannaturale con la stessa passione e curiosità mostrata quaggiù per il mondo naturale!
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