Karma: parlando con amici abbiamo convenuto in effetti che prima o poi il male che facciamo agli altri ci torna indietro, e se inoltre ci meravigliamo con cattiveria delle azioni altrui poi inevitabilmente ci incappiamo anche noi. Mi chiedevo come potrebbe accettare e spiegare ciò chi crede. Poi ho pensato che forse è tutta pedagogia divina, cioè Dio forse vuole in tal modo insegnarci a rispettare e ad avere considerazione degli altri facendoci passare per le stesse situazioni, inoltre manifesta così perciò oltre che la sua giustizia, anche la sua misericordia, perché ci fa in tal modo scontare la colpa in questa vita mentre nell'aldilà, in Purgatorio, se non all'Inferno, sarebbe molto peggio...
Sono le creature che si debbono uniformare ai desideri del Creatore, non il contrario. Il dramma degli esseri umani è che vogliono fare ciò che non piace a Dio, rompendo così l'armonia del Creato.
Spesso le nostre azioni ci sembrano insignificanti, non sappiamo valutarne gli effetti, di solito non hanno conseguenze importanti ma talvolta alcune posso essere come quelle palline di neve che rotolando diventano valanghe..
Non è che di uno è contento di essere eroe, sono spesso la necessità e il bisogno del momento storico in cui vive che lo portano a diventarlo agendo come ben pochi avrebbero avuto il coraggio di fare. Dopo, di solito, il primo a stupirsi di sé e di ciò che è riuscito a combinare è lui stesso... Però che cosa triste quando una buona causa ha bisogno di eroi!
Ci sono due foto scattate dal telescopio spaziale Hubble, una "i Pilastri della Creazione", colonne di gas e polveri nella nebulosa dell'Aquila a 5700 anni luce da noi, e p'altra "la Montagna mistica", nella nebulosa della Carena a 7000 anni luce da qui. Sono oggetti celesti enormi e spettacolari, talmente belli che gli astronomi hanno scelto per essi un nome che rimanda al trascendente. Così come anche successo con la "particella di Dio" ogni tanto nella scienza, almeno nei nomi, il campo spirituale cacciato ufficialmente dalla porta pare fare capolino dalla finestra...
Stamane, preoccupato per le possibili conseguenze di un errore fatto tempo fa, mi sono girato verso l'immagine di Gesù che ho sulla scrivania e senza pensarci troppo gli ho detto: "Mettici una toppa!". Subito dopo però sono rimasto sorpreso di me stesso per il modo spiccio e un po' sfacciato con cui ho fatto la richiesta, è stato come se stessi parlando con un amico che ti risolve i problemi e su cui puoi sempre contare.
Oggi al raduno del "piccolo resto cattolico" c'era Don Minutella che ci ha invitati a pregare perché il Signore ci mandi "il grande prelato" delle profezie. La cosa mi è suonata un po' buffa, anche se dà comunque misura dell'umiltà di questo sacerdote che sta lottando come un leone, pagando di persona contro la falsa chiesa del falso papa Bergoglio. Io sono convinto però che il "grande prelato" ce l'abbiamo già ed è lo stesso Don Minutella.
"Possiamo studiare l'ordine naturale e fermarci a quel punto...o andare oltre e discernere ciò che sta dietro e innanzi, rendendoci conto che, da un punto di vista religioso, l'ordine naturale ci fa cenno di proseguire per scoprire il creatore. Forse, una delle più importanti differenze tra la scienza e la religione non è dunque nel come incominciano, né nel loro modo di procedere, ma nel modo in cui vanno a finire." (A. McGrath - Scienza e Fede in dialogo - 1998 - considerazione finale a pag. 249).
Oggi meditavo sull'ingratitudine umana: è un vizio antico, ne fece esperienza Gesù stesso, come ad esempio quando avendo guarito dieci lebbrosi solo uno tornò per ringraziarlo: "non ne sono stati guariti dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?" (Luca 17, 17-18).
Sotto i post pubblicati nei social da personaggi più o meno noti (giornalisti, influencer, opinionisti, ecc.) e che esprimono un punto di vista che non coincide con quello mainstream su argomenti tipo vaccini, guerra, costume, cambiamento climatico, religione e altro, leggo spesso i commenti rilasciati dai lettori e c'è da restare sbalorditi per la cattiveria che in tanti manifestano (facendosi anche scudo dell'anonimato)...
La menzogna, la discordia, il disordine e la cattiveria imperano ormai sovrani in ogni dove. Quale miglior segnale che il "principe di questo mondo" con la sua nefasta influenza regna ormai dappertutto praticamente indisturbato?
Appena letta, concordo: "le questioni morali sono in ultima analisi questioni fattuali: se si conoscessero tutti i fatti - solo Dio stesso può conoscere tutti i fatti -, non ci sarebbe discussione su questioni morali." (Frank Tipler - La fisica del cristianesimo - Dio, i misteri della fede e le leggi scientifiche - 2007 a pag. 159).
Dedicato a coloro (anche cattolici) che dicono 'non c'è bisogno di miracoli per credere': "Se qualcuno dice che la rivelazione divina non può essere resa credibile con segni esterni, e che, perciò, gli uomini devono essere mossi alla fede solo dall'esperienza interiore di ciascuno e dalla ispirazione privata, sia anatema." (Concilio Vaticano I, 1870).
Anche se non condivido alcuni toni di Sallusti verso il Nobel Parisi, sono d'accordo nella sostanza: com'è che quest'ultimo adesso protesta per l'esclusione del fisico e scrittore di sinistra Rovelli dal salone del libro di Francoforte in nome della libertà di espressione, quando nel 2008 fu uno dei primi firmatari della lettera che chiedeva di impedire la partecipazione di Papa Benedetto XVI all'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza considerandolo 'ospite non gradito'? Due pesi e due misure?
Le vicende della vita di ognuno meriterebbero di essere scritte nei libri: risate e pianti, momenti felici e tristi, eventi lieti o drammatici, gioie o dolori. Che libreria avremmo! In realtà penso che questa ci sia già e si trovi da qualche parte nell'aldilà. Essa è e sarà la vera storia, quella composta dalle diverse vite di ciascuno. E non potremo dire che ci annoieremo se decideremo di consultarla quando saremo lì. P.S. forse si riferisce anche a questo il detto evangelico "non c'è nulla di nascosto che non verrà conosciuto né di segreto che non sarà svelato" (Luca 12,1)?
Pensiero mattutino: "Ma com'è possibile? C'è un tizio che sta distruggendo la Chiesa cattolica e molti 'tradizionlisti' stanno a pettinare le bambole continuando a chiamarlo Papa. E lui, che sa la verità, se la ride tra i baffi che non ha".
In questo tempo la falsità può essere fatta passare per verità o viceversa, usando i mass media, i social e adesso anche l'intelligenza artificiale. La realtà può essere cambiata quindi a piacimento anche nel suo opposto. Questo gioco viene fatto soprattutto da chi ha interesse a dominare le persone e quindi dai poteri politici e finanziari che sottotraccia governano il mondo. Il carattere distintivo del nostro tempo è diventato perciò la menzogna. Ma ricordiamo che Satana è il padre della menzogna, ne consegue perciò che il mondo in questo periodo storico è quasi totalmente sotto il suo dominio. E d'altronde, visto come stanno andando le cose, sembra proprio che non se ne possa dubitare!
Non voglio dire eresie ma ho pensato questo: quando l'anima viene creata fa un patto con il Creatore, accetta liberamente le regole come si fa in un matrimonio, e consapevolmente corre il rischio di dannarsi se non le rispetta. Appartiene quindi a Dio e se pecca è come se tradisse il coniuge. Tuttavia, con la sola condizione del pentimento, il Signore è disposto a perdonare questi tradimenti sempre e di ricomporre quindi la rottura. Se però l'anima non accetta per orgoglio o cattiveria di riallacciare questo rapporto, dopo la morte si allontanerà il più possibile dal suo Creatore, perciò andrà all'inferno e la separazione diverrà definitiva e irreversibile.
Negli esorcismi pare che una delle cose che i demoni temono di più sia l'acqua benedetta. Nella notte di Pasqua (nella liturgia tradizionale e in latino) il sacerdote alitando tre volte sull'acqua da benedire dice fra l'altro: "Comanda dunque Signore che ogni spirito immondo si allontani da qui: sia distante da questo elemento ogni artificio diabolico. Qui non vi sia alcuna influenza del potere nemico: non la circondi il demonio di insidie, non vi si insinui di nascosto e non la corrompa con la sua infezione".
Non apparteniamo completamente a noi stessi in quanto il Signore ci ha fatto per Lui. Credo perciò che senza Dio la nostra persona manchi del punto di riferimento e del completamento essenziali. Ecco in che consisterà perciò purtroppo l'Inferno: nel fallimento totale della persona in sè, che resterà orfana e monca in eterno.
"Il nostro maggior tormento consiste nel sapere con certezza che noi non vedremo mai Dio" (da "Una lettera dall'aldilà - sconvolgenti rivelazioni dall'inferno" - ed. Segno).
Dalla Benedizione dell'acqua nel rito tradizionale della notte di Pasqua: il sacerdote divide l'acqua descrivendo con la mano una croce e dice "il Signore renda feconda quest'acqua preparata alla rigenerazione degli uomini, affinché ricevuta la santificazione dall'immacolato fonte divino, sorga una progenie celeste rinata a nuova vita, creatura rinnovata, e la grazia, quale madre, generi tutti a una sola infanzia" poi alita tre volte sull'acqua e dice: "Benedici tu stesso Signore con la tua bocca, queste acque naturali, affinché, oltre la loro virtù propria di lavare i corpi, ricevano anche quella di purificare le anime. Siano cancellate qui le macchie di tutti i peccati; qui la natura, creata a Tua immagine e ristabilita nella dignità della sua origine, sia purificata da tutte le antiche colpe, affinché coloro ai quali sarà dato questo sacramento di rigenerazione rinascano alla vera innocenza di una nuova infanzia... Comanda dunque Signore che ogni spirito immondo si allontani da qui: sia distante da questo elemento ogni artificio diabolico. Qui non vi sia alcuna influenza del potere nemico: non la circondi il demonio di insidie, non vi si insinui di nascosto e non la corrompa con la sua infezione".
"Salirò all'altare di Dio, il Dio che allieta la mia giovinezza" (dalla Messa tradizionale - Introduzione).
"Ti supplichiamo, o Dio onnipotente: comanda che queste offerte, per le mani del tuo Angelo santo, siano portate sul tuo sublime altare al cospetto della tua divina maestà..." (dalla Messa tradizionale - dopo la Consacrazione).
"La religione cristiana dice giustamente "ama il prossimo tuo", ossia ama chi ti è più vicino. La religione globalista dice invece "ama l'estraneo", cioè chi ti è più lontano, che è poi un altro modo per dire "disinteressati di chi ti è vicino". Amare l'umanità significa amare chi ci è più vicino. Amare l'estraneo è solo un alibi per essere indifferenti a coloro i quali sono intorno a noi." (Diego Fusaro - filosofo).
"Ognuno di noi può scivolare" affermazione ovvia e scontata, ma come la mettiamo con "questo ci dà la dignità di peccatori"? Bergoglio dixit. 'Dignità di peccatori'? Ma che dice?
Io mi sono sempre fidato del vino rosso (ovviamente bevuto in modica quantità) e non ho mai creduto a quelli che dicono che fa male, perché è una bevanda che risale agli albori dell'umanità. Se fosse stato nocivo, Nostro Signore Gesù Cristo non avrebbe fatto il suo primo miracolo per gli invitati delle Nozze di Cana e inoltre non lo avrebbe certo usato per trasformarlo nel suo Sangue durante l'Ultima Cena!
"La perdizione di un'anima non viene in un momento, ma procede a gradi; Satana nell'accalappiarla fa come il serpente che tira a sé l'incauto uccello. L'animaletto si lascia prendere dal bagliore ipnotizzante di quegli occhi, e non sa staccarsene; dimentica di avere le ali, e diventa preda dell'insidioso. Così avviene all'anima incauta: il serpente l'ha nel suo stesso intelletto; comincia a farsi affascinare da false luci, diventa critica ed ipercritica sulle cose divine, dà importanza ai propri pensieri, non vede che in se stessa, non ascolta consigli, anzi reagisce agli stessi consigli dell'obbedienza, si crede vittima d'inganni, vede la sua via come oppressione ed infelicità, la provvidenza del suo dolore e delle sue prove come una fatalità, si lascia trascinare in un'atmosfera naturalistica, nella quale le passioni germinano come in proprio ambiente, si allontana dalla preghiera e dai Sacramenti, concepisce un certo senso di noncuranza e persino di disprezzo per i mezzi di salute, e cade nel fondo della perdizione!" (Dal commento al Vangelo di San Matteo del Sacerdote Dolindo Ruotolo -Fonte Giacomo Martegani).
Il peccato è un'offesa infinita a Dio, perciò richiede una espiazione infinita. Solo il Figlio di Dio ha potuto offrire questa riparazione. Ne conseguono due cose: per redimerci Gesù Cristo ha patito una pena infinita e coloro che rifiutano questo atto di redenzione si dannano perché devono espiare una pena infinita che non potendo essere tale in intensità deve esserlo nella durata. Ecco perché l'inferno è terribile e dura in eterno.
Credo che la preghiera valga anche per chiedere che si risolvano in bene situazioni del passato, quelle che quindi sono già accadute e che però non conosciamo ma temiamo siano potute andare per il verso sbagliato. Infatti la preghiera penetra l'eternità, non ha tempo, e può sciogliere perciò oltre che i nodi presenti e futuri paradossalmente anche quelli passati.
Domani farò una conferenza sulla Sindone in una quinta liceo. Il messaggio più importante sarà: "Nonostante tutta la nostra scienza e la raffinata tecnologia a disposizione, dopo tanti anni di ricerche da parte di numerosissimi scienziati di ogni credo e opinione, nessuno ancora sa come si è formata quell'immagine!".
Pensavo alla grandezza di san Giuseppe! Ha avuto il privilegio di avere tra le sue braccia Gesù, e di essere il suo protettore. È sul suo petto che Dio ha appoggiato il capo...!
Certo che se è vero che Maurizio Costanzo, pur essendo ateo, prima di morire ha chiesto di recitare un'Ave Maria insieme al suo amico cattolico avvocato Assumma, che era al suo capezzale, c'è da ben sperare, buon per lui, che si sia salvato! Ricordo che Maria per i cattolici è la Mediatrice di tutte le grazie...
Terribile la descrizione dell'Inferno che Gesù fa a Maria Valtorta, ne estraggo solo un passo: "Oh! Che sia l’Inferno non potete immaginare. Prendete tutto quanto è tormento dell’uomo sulla terra: fuoco, fiamma, gelo, acque che sommergono, fame, sonno, sete, ferite, malattie, piaghe, morte, e fatene un’unica somma e moltiplicatela milioni di volte. Non avrete che una larva di quella tremenda verità. Nel calore insostenibile sarà commisto il gelo siderale. (…) E il gelo li attende per congelarli dopo che il fuoco li avrà salati come pesci messi ad arrostire su una fiamma. Tormento nel tormento questo passare dall’ardore che scioglie al gelo che condensa. (…) Voi non sapete e non credete. Ma in verità vi dico che vi converrebbe di più subire tutti i tormenti dei miei martiri anziché un’ora di quelle torture infernali." (Maria Valtorta – I quaderni del 1944 - 15 gennaio 1944 ).
"Quanto maggiore è il bene che si perde, tanto maggiore è la pena che se ne prova; ora riconoscendo i dannati essere Dio il sommo e infinito Bene, è evidente che la sua perdita deve cagionare loro una pena somma e infinita" (S. Tommaso d'Aquino).
Incuriosito del fatto che un prete emericano dica di aver avuto una NDE (esperienza di premorte) all'Inferno e abbia sentito e visto dei demoni che cantano "Umbrella" di Rihanna in loop, cioè senza mai smettere, facendosi così beffe dei dannati che torturano, sono andato a cercare su internet il testo e il significato nascosto della canzone e ho trovato delle considerazioni interessanti. Pare che in effetti questa canzone sia di contenuto satanico, in quanto parla di una possessione diabolica. Se è così, il fatto che piaccia ai demoni che la cantano insieme alla canzone 'Don't worry, be happy!", a me credente appare abbastanza credibile...
Eccoli i nemici dell'umanità, stanno aprendo una nuova finestra di Overton: un professore giapponese di Yale ha proposto il 'suicidio' per i vecchi del suo paese per fare spazio ai giovani...
Gli atei in pratica sostengono che il 'nulla' ad un certo punto avrebbe deciso spontaneamente e casualmente di diventare qualcosa. Ma ciò è assurdo in quanto il 'nulla' non poteva che rimanere tale in eterno perchè se fosse diventato qualcosa di diverso da se stesso non sarebbe stato più il 'nulla' ma già 'qualcosa', perché essendo dotato della possibilità di trasformarsi appunto in qualcosa di diverso da sé (in cosmo, vita, intelligenza, coscienza) non sarebbe stato più il nulla.
L'aramaico "Abbà" si può tradurre con la parola "Papà". Quando perciò Gesù si riferiva al Padre lo chiamava con questo termine confidenziale. Quindi mi viene da pensare che nel 'Padre nostro' la traduzione più corretta forse sarebbe dovuta essere "Papà nostro che sei nei Cieli..." anziché "Padre nostro che sei nei Cieli...". E perciò pregando, riferendoci Lui, ogni tanto potremmo semplicemente dire: "Papà!". Ciò implicherebbe un senso di familiarità con Lui, rendendolo più vicino a noi, ma sottolineando nel contempo il fatto che siamo oltre che creature anche suoi figli adottivi.
Quando e se ci sarà l'Avvertimento, profetizzato da tempo da mistici e veggenti, un evento in cui per un attimo ognuno vedrà lo stato effettivo della propria anima, temo sarà un momento veramente drammatico e forse anche tragico per alcuni. Credo che sarà simile ad una esperienza di premorte (NDE), quella provata dai morenti o dalle persone in pericolo di vita, in cui si vedono e valutano in pochi istanti tutte le scene della propria vita.
"È sotto la maschera e il travestimento di un progresso che nega il peccato e la colpa che l'Anticristo sfila oggi nel mondo, siede nelle nostre aule, scrive sulle nostre riviste, si pavoneggia sui nostri palcoscenici, promettendo di redimere l'uomo quando avrà abbandonato la Croce e la penitenza." (Fulton J. Sheen, da "For God and Country", 1941)
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