27 aprile 2024

Spigolature scientifiche

Alcuni divulgatori scientifici promuovono la falsa idea che il pensiero moderno abbia raggiunto una soglia sulla quale la scienza è l’unico modo di dire qualcosa di vero, in modo da utilizzare la scienza per far passare, come vere, le loro opinioni personali” (1). 

Le scienze geologiche, biologiche e cosmologiche sono state istituite a guisa di torri d’avorio, dalle quali vengono promulgate le cosiddette prove dell’evoluzione, mentre gli scienziati di queste discipline sono i guru che promuovono, predicano e pubblicano quelli che vengono considerati dati scientifici a sostegno dell’evoluzione. Ma non vi è un solo caso in cui tutti i test fondamentali per stabilire la validità scientifica dell’evoluzione siano stati soddisfatti. Vi sono ipotesi, modelli grandiosi, supposizioni e illazioni, tutti formulati e rafforzati nell’ambito di collaborazioni collettive e opportunistiche tra i guru evoluzionisti. Tuttavia, nulla di tutto questo equivale a una vera prova scientifica a favore dell’evoluzione” (2). 

Nel DNA ci sono geni che hanno dentro le procedure sovrapposte per la costruzione di due proteine differenti (e in certi casi anche di tre). E' come avere una ricetta di cucina che se viene letta normalmente indica come fare una torta mentre se si inizia saltando la prima lettera si leggono le istruzioni per fare un panettone! Per spiegare questo fatto sorprendente, inizialmente si ipotizzò che questa caratteristica fosse un risultato di ottimizzazione selettiva per risparmiare ‘spazio’ tenendo più piccola possibile la dimensione del genoma, ma successivamente si capì che quello della minimizzazione era un motivo poco credibile in quanto questa compattazione di procedure, questi geni sovrapposti, sono stati trovati anche in batteri e altri animali più complessi dei batteri sino ad arrivare all’uomo. E se ne scoprono sempre di più di questi geni particolari. Dicono Junker e Scherer: "nel topo ad esempio ce ne sono 3456, nello scimpanzè 2219 e nell’uomo 2978, e attualmente non ci sono ipotesi evoluzioniste in grado di spiegare in maniera soddisfacente la comparsa di tali geni. Si potrebbe ipotizzare di trovarsi in presenza di un esempio di raffinata progettazione ed è interessante constatare che i genetisti stessi parlano di una ‘architettura’ del genoma. L’attuazione di una tale densità di informazioni memorizzate è senza pari e, secondo quanto si sa al presente, non è necessaria per la sopravvivenza dell’organismo. Si potrebbe trattare di un segnale di design del Creatore?” (3).

La corteccia cerebrale umana non potrebbe funzionare se in essa le diverse parti non fossero interconnesse e comunicanti tra loro tramite la rete neuronale che è ha una lunghezza complessiva di quasi 400.000 km, maggiore della distanza media Terra-Luna, e uno sviluppo ottimale rispetto a tutte le reti possibili. Piccola idea teologica appena sortami: i computer sono 'multitasking' cioè riescono a far girare più programmi 'contemporaneamente' e questo credo sia dovuto alla prodigiosa velocità di elaborazione che permette alla CPU di dedicare dei microsecondi ad ogni programma saltando da un programma all'altro, mettendoli in esecuzione o in pausa di seguito, in maniera però sequenziale, ma ad una velocità tale che allo scorrere del nostro tempo sembra che funzionino in parallelo. Allo stesso modo essendo Dio infinito, Egli può seguire e dialogare con ciascuno di noi come se si dedicasse personalmente solo a noi stessi, quindi sia in Terra, ma a maggior ragione in Cielo, possiamo e potremo avere Dio sempre al nostro fianco, con una relazione personale, come se si potesse dedicare completamente e continuamente a noi ed essere il nostro compagno e amico per sempre!

Anche il paragone tra DNA e una libreria è riduttivo: "La natura dei sistemi informativi biologici è molto più simile a un sofisticatissimo supercomputer che a un libro. Il DNA è l'hard disk della cellula. I milioni di molecole di RNA e di proteine e tutte le loro interazioni sono come la RAM della cellula. Ogni gene funziona individualmente come un programma eseguibile (in realtà ci sono più programmi per ogni gene). Ciascuna delle molecole di proteine o di RNA di una cellula è a sua volta un programma (o algoritmo) elementare. Il DNA, l'RNA, le proteine e le innumerevoli altre molecole sono in costante comunicazione tra loro, formando così qualcosa di simile a una vasta rete Internet all'interno di ogni cellula." (4).

Detto da un evoluzionista qual è Shapiro fa impressione, visto che la teoria evoluzionista si basa sulle variazioni casuali nel genoma: "Tutte le cellule, dai batteri all’uomo, possiedono sistemi veramente sbalorditivi di riparazione, che servono per rimuovere le fonti di mutazione fortuita (…). E’ stata una sorpresa imparare quanto a fondo le cellule si proteggono precisamente contro quei tipi di cambiamenti genetici fortuiti che secondo la teoria convenzionale sono la fonte della variabilità evolutiva. Grazie ai loro sistemi di rilevamento e riparazione, le cellule viventi non sono vittime passive delle forze casuali della chimica e della fisica. Esse devolvono grandi risorse per sopprimere le variazione genetica casuale" (5).

Guardate in questa animazione  su YouTube la sbalorditiva complessità organizzata di una cellula vivente ingrandita milioni di volte, e poi fatemi sapere se anche voi pensate che il tutto si è costruito da solo, senza un progetto e senza una finalità. E fatevi fra l'altro una semplice domanda: chi o cosa dice a questi minuscoli, instancabili componenti-robot cosa fare, come farlo e quando farlo, per giunta con una velcità prodigiosa e con estrema precisione?

"Non c'è mai stata alcuna trasformazione dal semplice al complesso. E' questa la rivelazione della biologia moderna. La complessità biochimica di un microbo non è inferiore a quella di una pianta o di un animale" (6).

Gli animali e gli esseri umani mummificati e risalenti al 2000 o 3000 a.C risultano identici a quelli di oggi. Possibile che la tanto decantata "evoluzione" in 5000 anni non abbia cambiato nulla? Stessi organi e medesime strutture, solo un aumento della statura media, ma questa rientra nella casistica della microevoluzione. Della macroevoluzione, cioè la nascita di nuovi organi e strutture o nuove specie, nessuna traccia...

In una ricerca del 2018 degli scienziati sintetizzando i risultati di 162 pubblicazioni riguardante un totale di 5 milioni di individui tra uccelli, pesci, insetti, mammiferi, ecc. hanno trovato che le differenze nelle sequenze di DNA mitocondriale tra individui della stessa specie va dallo 0,0% allo 0,5%, in particolare è lo 0,1% tra gli esseri umani, mentre le differenze tra individui di specie differenti vanno dal 4% al 5%. Questo significa che il trasformismo casuale o 'salto di specie' trova un altro ostacolo e si rivela ancora di più come molto improbabile (se non impossibile).

La perfezione e la finezza di alcuni nostri sensi hanno dello sbalorditivo e sono molto difficilmente giustificabili come necessari alla sopravvivenza oppure ottenuti tramite evoluzione. Prendiamo l'udito umano: ci troviamo di fronte ad una altissima sensibilità che se alle basse frequenze non fosse stata provvidenzialmente ridotta, avrebbe fatto sentire i rumori interni del corpo e perfino gli urti browniani delle molecole dell’aria sul timpano. L’orecchio ha infatti una sensibilità variabile in base alla frequenza del suono che arriva. Il range di altezza sonora di ciò che può essere da noi percepito è compreso tra i 20 e 20.000 Hz, ma la massima sensibilità si ha intorno ai 3000 Hz. Si è dimostrato che a questa frequenza è udibile anche un suono di intensità pari a (10 elevato alla -14) watt/m2. Questa intensità è talmente piccola che per rendere l’idea il Perucca nel suo testo universitario di Fisica Generale dice: “Per più di un centinaio di miliardi di anni (cioè per quasi 8 volte l’età attualmente stimata del nostro Universo – nota mia) questa energia sonora, ricevuta da un grammo di acqua, vi dovrebbe essere immagazzinata per produrvi l’aumento di temperatura di 1 °C, cioè per costituire l’energia di 4,18 joule, corrispondenti a 1 caloria.” (7) [Infatti: tempo = (4,18 Joule)/(intensità x area) e considerando l'area della superficie sferica di una goccia di 1 grammo di acqua pari a 1,2 decimillesimi di metro quadro si ottengono 109 miliardi di anni].

Alcuni divulgatori che vogliono usare l’Evoluzionismo per propagandare il loro ateismo hanno cercato dei supposti ‘difetti’ nella natura per dire: “avete visto questa imperfezione? Un creatore onnisciente non avrebbe potuto fare ciò, quindi Dio non esiste e la varietà dei viventi si è evoluta casualmente, alle volte con degli espedienti provvisori o sbagliati”. Per confermare ciò hanno portato diversi esempi fra cui "la posizione invertita dei gangli nervosi e delle cellule di Muller dell’occhio" (che nella retina si trovano davanti e non dietro alle cellule fotorecettrici). Il fatto è che però che con studi successivi si è scoperto che tale soluzione migliora la visione anzichè peggiorarla, perché la cellule di Muller si comportano come fibre ottiche che canalizzano la luce sui coni e bastoncelli e quindi non la ostacolano ma anzi ne riducono le perdita (una soluzione 'avveniristica e ingegnosa' si potrebbe dire). Come è successo in questo caso, l’affermazione che un organo o un processo vitale siano imperfetti è quasi sempre dovuta a ignoranza perché ricerche successive più approfondite stabiliscono che la soluzione è invece la migliore tra tutte quelle possibili. Ma al di là di ciò, si nota che il ragionamento è un po' fazioso, in quanto essi si scandalizzano per quel 1% che (secondo loro) non va, ma non guardano al rimanente 99% che è invece perfetto. Usando lo stesso ragionamento si potrebbe dire che “visto che ogni parte degli esseri viventi (quando ne viene veramente capita la funzione e la struttura) risulta ottimale, non può essere stato il caso a farla ma solo un creatore intelligente, quindi Dio esiste.”

 Il pipistrello possiede un sofisticato sonar che gli permette di individuare posizione e velocità di prede distanti e dello spessore di un capello. Il darwinista dice che anche in questo caso saremmo in presenza di evoluzione nel tempo di un apparato originariamente più semplice e primitivo (quale?). Il problema però è che i fossili mostrano che i pipistrelli di 50 milioni di anni fa avevano lo stesso identico sonar...

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Note e Crediti

(1) Peter Adams - Thomas More Institute of London.

(2) Edward Bordeaux professore emerito di Chimica all’Università di New Orleans cit. da 

     John Aston – I sei giorni della creazione - Armenia 2001 a pag.199

(3) Junker e Scherer - Evoluzione un trattato critico - certezza dei fatti e diversità delle

      interpretazioni - Gribaudi 2007 - a pag. 320

(4)  J. Stanford - Genetic Entropy - Feed My Sheep Foundation 2014 a pag. 23 cit. da 

      Dominique Tassot - L'evoluzione in 100 domande e risposte - Ed. Piane 2023 a pag. 67

(5)  Shapiro - A third way - Boston Review Febbraio /Marzo 1997 cit. da M. Georgiev

       - Charles Darwin oltre le colonne d’Ercole - Gribaudi - 2009 a pag.319

(6)  G. Sermonti e R. Fondi - Dopo Darwin: critica all'evoluzionismo - Rusconi ed. 1980 a

      pag.  26

(7) Eligio Perucca – Fisica generale e sperimentale – Utet 1966 a pag. 672.





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