Mi hanno sempre affascinato due fatti che io considero come indizi dell’esistenza del soprannaturale: la contemplazione di eventi passati o futuri fatta dai mistici e la visione del ‘film’ della propria vita fatta dai moribondi al momento del trapasso.
Delle visioni mistiche di fatti passati ho già parlato nel post in cui ho accennato ‘all’opera di Maria Valtorta’, veggente vissuta nel secolo scorso. Nella sua opera sulla vita di Gesù la Valtorta rivela di essere stata trasportata nei luoghi e nei tempi in cui Egli visse, cioè nella Palestina di 2000 anni fa. Le sue descrizioni dei luoghi, degli eventi e dei personaggi, sono troppo dettagliate e minuziose per potersi dire che si tratta di visioni oniriche. Lei stessa diceva di essere stata in quei posti, come inserita in una specie di film ‘reale’ in 3D. E la maggior parte delle descrizioni di usi, costumi, luoghi sono stati considerati credibili dagli storici e archeologi che hanno letto le sue pagine.
Della visione del ‘film’ della propria vita ho già parlato nei post relativi alla ‘vita dopo la morte’ .
Ricordo brevemente che si tratta di una specie di rapidissima visione ‘full immersion’ del moribondo di tutte le scene della propria esistenza terrena, con la presenza di tutte le persone incontratate, i posti in cui gli è toccato vivere, e i fatti accaduti, osservati nel tempo in cui si sono svolti. Anche per questa esperienza quelli che sono stati riportati alla vita raccontano che i personaggi e i luoghi erano perfettamente reali e loro si trovavano immersi nell’ambiente, come personaggi inseriti in un film in 3D, con in più la consistenza materiale. Anche in questo caso pare difficile attribuire il tutto all’opera del cervello vista la complessità e il numero delle scene, oltre che la viva sensazione della presenza reale.
Come spiegare tutto ciò?
Tempo fa lessi un libro scritto da un ingegnere (1) in cui per spiegare l’Universo si accennava alla cosiddetta ‘eternità creata’. In breve l’ipotesi di questo scrittore (rivelatagli durante un'esperienza mistica descritta nel libro) sarebbe che l’Universo, con tutta la sua materia e energia, verrebbe creato da Dio in ogni istante, per cui di Universi in realtà non ce ne sarebbe uno solo ma infiniti, uno per ogni istante del tempo, a partire dall’istante ‘zero’ del Big Bang sino al nostro momento attuale, e verosimilmente fino alla fine del tempo. Quindi per ‘Universo’ si dovrebbe intendere questa serie infinita di universi che come gli anelli di un lombrico rappresentano con la loro consistenza, uno per ogni istante, tutto lo sviluppo temporale. Per intenderci esisterebbe un Universo in cui tu che leggi avevi l’età di 3 anni, e sei presente in carne e ossa a quell’età, e anche uno in cui festeggiavi il tuo 12° compleanno, torta e invitati compresi. Ogni Universo avrebbe nel suo interno quindi tutte le persone presenti e viventi in quel preciso istante in cui è stato creato, con il loro corpo e i loro pensieri, come personaggi di un museo delle cere, fissati in quel miliardesimo di secondo per l’eternità.(2)
Questo ‘modello’ di Universo spiegherebbe in maniera molto semplice le visioni mistiche come quelle della Valtorta: sarebbe bastato infatti che il suo spirito (o anche il suo corpo?) venisse trasportato negli universi corrispondenti al periodo descritto e che lei semplicemente osservasse lo svolgersi degli eventi (una specie di ‘viaggio nel tempo’).
E spiegherebbe anche la visione del ‘film’ della vita di cui parlano i moribondi: con lo stesso meccanismo si verrebbe trasportati spiritualmente infatti nell’Universo corrispondente all’istante della nascita e si verrebbe trascinati con grande velocità lungo tutti gli Universi successivi, per ‘visitare’ così tutte le scene della propria vita, scene che appaiono reali proprio perchè lo sono effettivamente a causa della loro consistenza materiale.
Ma inoltre (e qui subentra una mia 'spiegazione') questo modello spiegherebbe anche come sarebbe possibile per Dio poter conoscere il futuro.
(Qui mi avventuro in una ipotesi ‘teologica’ un po’ ardita, chiedo scusa in anticipo se dovesse rivelarsi una eresia, spero di no).
L’ipotesi che faccio è questa: quando Dio decise di fare l’Universo, lo creò anche nel suo sviluppo temporale. Dio avrebbe cioè fatto svolgere in un istante davanti a sè tutti gli universi, uno per ogni momento della storia, a partire da quello del primo istante del Big Bang, fino a quello dell’istante fissato come finale. Ed Egli avrebbe quindi ora nella sua eternità senza tempo davanti a se tutti questi universi. Egli conosce quindi il futuro perché può semplicemente guardare gli universi che per noi devono ancora venire, gli basta infatti dare solo un'occhiata. D'altronde i teologi dicono che Dio è un 'essere' semplice, anche se infinito e di sapienza infinita, e questa ipotesi si sposa con tale modo di immaginare Dio. Infatti come sarebbe complicato Dio se si dovesse pensare come contenente in sè tutte le informazioni delle scene del passato, del presente e del futuro dell'Universo!
Qualcuno potrebbe obiettare però che così non ci sarebbe il libero arbitrio. E invece non è così, perché l’Universo, secondo questa ipotesi, si sarebbe evoluto anche in base alla nostra volontà perchè le nostre scelte nel 'presente' avrebbero deciso il contenuto degli universi ‘futuri’ che poi si sono formati. In pratica quindi tutta la nostra storia passata, presente e futura, composta dalle nostre azioni frutto del libero arbitrio, si sarebbe ‘svolta’ rapidissimamente davanti a Dio e sarebbe ormai fissata per l’eternità.
Essendo però noi immersi nel tempo, avremmo la ‘sensazione’ dello scorrere della nostra vita perché ci sarebbe permesso di avere la percezione solo di un istante per volta, dalla nostra nascita fino alla morte, con la coscienza del solo momento presente e con il passato sotto forma di ricordi che man mano sbiadiscono e senza la possibilità di guardare nel futuro.
Con questo modello di Universo sarebbe proprio vero quello che diceva Anassagora e cioè che ‘le conseguenze dei nostri atti durano in eterno nello Spazio e nel Tempo’. Sarebbero fissati in tutti gli Universi che li ospitano, senza la possibilità di essere distrutti, nascosti o cambiati (o forse magari si avrà la possibilità di farlo, per rimediare al male fatto, solo quando saremo in cielo.. ).
Ed ecco quindi perchè, come si legge in Luca (12,2), nella tremenda rassegna finale, cioè durante il Giudizio Universale, Gesù dice che 'non c'è nulla di segreto che non sarà conosciuto, nè di nascosto che non sarà rivelato '!
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(1) Ricardo Pérez Hernàndez ‘Al di là dello spazio e del tempo – il libro di Teneramata’ edizione Segno ( ho parlato di tale libro riportandone dei brani nel post sul Paradiso (1^parte) )
(2) Questo modello fra l'altro è abbastanza simile a quello della 'linea di universo spaziotemporale' di una particella della Relatività Ristretta di Einstein. Ricordo che in Relatività la dimensione temporale viene trattata come quella spaziale e ciò che per noi è una particella che si muove nello spazio tridimensionale allo scorrere del tempo per la Relatività può essere considerata come una linea nello spazio-tempo quadrimensionale.
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Sarebbe un'ipotesi con molte analogie rispetto a quella che secondo alcuni si rifà a Padre Ernetti e al suo famoso "cronovisore"...
RispondiEliminaGrande Prof!!
RispondiEliminaAnche se in realtà non servono uomini per capire il mondo.
Basta la fede!
''Ma inoltre (e qui subentra una mia 'spiegazione') questo modello spiegherebbe anche come sarebbe possibile per Dio poter conoscere il futuro. ''
Non è possibile che se si conoscono tutte le variabili di un sistema si è capaci di prevedere tutto?
Dici: “Non è possibile che se si conoscono tutte le variabili di un sistema si è capaci di prevedere tutto?” .
RispondiElimina(In questo discorso mi riferisco alle possibilità di conoscenza umane, non entro ovviamente nel merito di quelle divine, per ovvi motivi)
Dal punto di vista della Fisica classica conoscendo le condizioni iniziali e tutte le forze in gioco si potrebbe almeno in via di principio prevedere tutto lo sviluppo futuro di un sistema.
Ma questa è una visione un po’ semplicistica e troppo meccanicistica. Infatti è stato dimostrato che anche in Fisica classica esistono sistemi che sono imprevedibili anche in linea di principio, e sono quelli che assumono un comportamento caotico con un piccola variazione delle condizioni al contorno.
La Meccanica quantistica ha portato un ulteriore peggioramento della situazione perché almeno nella sua interpretazione canonica non solo non possiamo conoscere perfettamente le condizioni iniziali di un sistema senza perturbarlo, ma il suo sviluppo futuro è solo ‘probabilisticamente’ determinato (ad esempio tramite l’equazione di Scrodinger)…
E le cose cominciano a diventare ancora più tremendamente complicate quando si inizia a parlare di comportamenti futuri degli esseri viventi, l’uomo in testa. Questi comportamenti non sono perfettamente determinati dalle condizioni iniziali o al contorno se no saremmo solo degli automi privi di volontà e di libero arbitrio… e per fortuna non è così.
Chi di noi infatti può prevedere il comportamento futuro di un altro essere vivente?
Secondo lei, appena prima di morire, si rivive tutta la vita come spettatore o come protagonista?? Noi non abbiamo la capacità di ricordare avvenimenti prima dei 3-4 anni perché non abbiamo le strutture necessarie del cervello per immagazzinare ricordi...non crede che sarebbe un trauma rivivere la propria nascita da protagonista ed essere, nello stesso tempo, cosciente?
RispondiEliminaSecondo quanto dicono quelli che hanno vissuto esperienze di 'premorte' si dovrebbe essere immersi nelle scene come spettatori, ma nel contempo si avvertiranno i sentimenti e le emozioni delle persone presenti in esse.
RispondiEliminaQuindi, quello di cui preoccuparsi veramente, perché sicuramente sarà molto traumatico, è il fatto che dovremo assistere al male compiuto e che di conseguenza dovremo provare tutte le emozioni dolorose causate sugli altri!
Ricordare gli eventi della propria vita mentre si sta per morire è una semplice attività del cervello, che cerca di riassumere ciò che è stato della propria esistenza prima che essa termini il suo corso...
RispondiEliminaCaro Salvatore, sono la stessa persona che ha postato l'altro commento, quello sul caffè..
So già che probabilmente non pubblicherai nessuno dei miei commenti, mi basterà anche se sarai l'unico a leggerli(ammesso che tu finisca di leggerli, visto che sin dalle prime righe emerge la mia impronta materialista, la quale potrebbe spaventarti, ovviamente spero di no).
Se invece tu dovessi pubblicarli entrambi, dovrò riconoscere d'aver torto circa la tua tolleranza e sarebbe una piacevole sorpresa.
A me piace il dialogo perché amo confrontarmi con chi non la pensa come me. Vediamo se dialogare vi spaventa oppure no. :) saluti
Quelli che hanno vissuto esperienze di premorte dicono di essere perfettamente convinti di aver avuto una esperienza reale. E c'è da crederci: infatti noi tutti sappiamo distinguere un sogno dalla realtà, nel senso che dopo che ci siamo svegliati riconosciamo di aver sognato..
RispondiEliminaInoltre in certi casi ci sono state prove oggettive del 'viaggio' fuori dal corpo: infatti mentre erano incoscienti nel letto, queste persone hanno potuto osservare eventi e personaggi del tutto lontani da loro.
Alla sera del mondo il Signore ha voluto fare due grandi doni/rivelazioni all'umanità: con Don Guido Bortoluzzi svela il mistero degli inizi e con Stefania Caterina il mistero della fine.
RispondiEliminaSul mistero dell'universo suggerisco di accostarsi a tale opera:
http://www.temponuovo.net/libri/oltre-barriera.html
Cordiali saluti e complimenti per la presentazione e difesa di "Genesi Biblica".
Piero Gottardi