“Voi siete dèi e figli tutti dell'Altissimo…”
Questa affermazione impegnativa rivolta agli esseri umani si trova in un versetto del Salmo 82 (81),7. Lo stesso Gesù lo cita e lo conferma in Giovanni (10,31-38).
Che significa ciò? Vuol ’semplicemente’ dire una cosa: che il senso dell’intera Creazione e lo scopo primario dell’incarnazione del Verbo, cioè di Gesù Cristo, è che noi creature siamo destinati a diventare dèi.
28 agosto 2011
23 agosto 2011
Critica dell'evoluzionismo (parte - 3^)
Un’altra falla dell’evoluzionismo è rappresentata dal fatto che molti organi di animali vengono considerati vestigiali cioè come ‘atrofizzati’ e retaggio di un passato in cui invece erano utili. Che vuol dire? In pratica l’evoluzionismo afferma che alcuni organi, come ad esempio per l’uomo le tonsille, l’appendice cecale, il coccige, i denti canini e molti altri per i rimanenti esseri viventi, sarebbero dei ‘rudimenti’ che a causa dell’evoluzione avrebbero perso la loro funzione originaria e sarebbero diventati così inutili se non dannosi e quindi, se possibile, da eliminare quanto prima.
La loro presenza sarebbe quindi una ‘prova’ per l’Evoluzione.
17 agosto 2011
Critica dell'evoluzionismo (parte - 2^)
Con questo post continuo nella serie di articoli in cui sottopongo ad analisi critica alcune affermazioni della teoria evoluzionistica.
In particolare qui voglio analizzare il problema delle 'affinità ( o omologie)' che soprattutto nei manuali divulgativi viene presentato come una delle prove dell’evoluzione. Sarà capitato infatti a tutti di vedere delle foto di scheletro di un’ala di uccello, di quella un pipistrello, della zampa di un felino, di quella di un capriolo e del braccio di un uomo raffrontate per far vedere come sono simili nella loro struttura costruttiva (affinità nella forma). Per la teoria evolutiva la struttura originaria sarebbe l’arto anteriore di un anfibio primordiale che aveva acquisito l’abbozzo fondamentale e nella successiva evoluzione dei vertebrati nonostante la funzione diversa esso si sarebbe modificato, senza tuttavia ricostruirsi completamente.
In particolare qui voglio analizzare il problema delle 'affinità ( o omologie)' che soprattutto nei manuali divulgativi viene presentato come una delle prove dell’evoluzione. Sarà capitato infatti a tutti di vedere delle foto di scheletro di un’ala di uccello, di quella un pipistrello, della zampa di un felino, di quella di un capriolo e del braccio di un uomo raffrontate per far vedere come sono simili nella loro struttura costruttiva (affinità nella forma). Per la teoria evolutiva la struttura originaria sarebbe l’arto anteriore di un anfibio primordiale che aveva acquisito l’abbozzo fondamentale e nella successiva evoluzione dei vertebrati nonostante la funzione diversa esso si sarebbe modificato, senza tuttavia ricostruirsi completamente.