13 maggio 2010
Fatima e il 3° Segreto
Nel 93° anniversario delle apparizioni di Fatima, mentre il Papa è lì come pellegrino a rappresentare la Chiesa, scopriamo che l’interpretazione del terzo segreto che era stata data nel 2000 era forse un po’ troppo limitata. Ricordiamo che era stata spiegata come una profezia dell’attentato a Giovanni Paolo II del 13 maggio 1981 e delle persecuzioni subite dalla Chiesa durante il ‘900.
La fonte autorevole della nuova interpretazione è stato niente meno che il Papa stesso: Benedetto XVI infatti nell’aereo che lo portava in Portogallo, durante l’incontro con i giornalisti rispondendo ad una domanda sul terzo segreto rivelato nel 2000 ha avuto modo di dire:
“Solo nel corso della storia possiamo vedere tutta la profondità, che era, diciamo, era vestita in questa visione possibile alle persone concrete. Oltre questa grande visione della sofferenza del Papa, che possiamo in sostanza riferire a Giovanni Paolo II, sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano. Cioè è vero che oltre il momento indicato nella visione, si parla, si vede la necessità di una passione della Chiesa, che naturalmente si riflette nella persona del Papa, ma il Papa sta nella Chiesa e quindi sono sofferenze della Chiesa che si annunciano (…).”
E inoltre oggi, durante l'omelia nella spianata delle apparizioni ha affermato, davanti a 500 mila pellegrini:
“Oltre questa grande visione della sofferenza del Papa, che possiamo in prima istanza riferire a Papa Giovanni Paolo II, sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano … e quindi sono sofferenze della Chiesa che si annunciano… Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio, vi è anche il fatto che non solo da fuori vengono attacchi al Papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della Chiesa vengono proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa”.
E’ una svolta nella interpretazione del terzo segreto. E spiego perché .
Ricordo il contenuto di parte del segreto:
“E vedemmo in una luce immensa che è Dio: (…) un Vescovo vestito di Bianco 'abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre' , vari altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, salire su una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregare per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi d'arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un innaffiatorio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio".
Ecco cosa dice Antonio Socci nel suo Blog:
"Era evidentemente un errore colossale interpretare la “città mezza in rovina” e i “cadaveri” come simbolo delle persecuzioni, perché i martiri non avrebbero avuto bisogno di preghiere e perché il martirio della Chiesa, nella visione, segue quello del Papa: la città mezza in rovina e i cadaveri per le cui anime il Papa pregava soffrendo descrivevano piuttosto la situazione della Chiesa definita “terrificante” da papa Ratzinger, cioè la Chiesa oppressa dal peccato e dall’apostasia dei suoi membri. La Chiesa di oggi.
Tutto questo porta inevitabilmente a ritenere però che il martirio, del Papa (che sarà veramente ammazzato) e della Chiesa, sia da collocarsi nel futuro, che debba ancora realizzarsi."
In effetti io non ho mai creduto che l’interpretazione del segreto potesse terminare con l’anno 2000.
Esisteva infatti una dichiarazione della veggente suor Lucia in una lettera scritta un anno dopo l’attentato a Woityla in cui diceva:
“se non constatiamo ancora la consumazione completa del finale di questa profezia, vediamo che vi siamo incamminati a poco a poco a larghi passi”.
E in una intervista del 26 dicembre 1957 aveva detto:
“Ciò che offende soprattutto il Cuore Immacolato di Maria e il Cuore di Gesù è la caduta delle anime dei religiosi e dei sacerdoti. Il diavolo sa che per ogni religioso o sacerdote che rinnega la sua santa vocazione, molte anime sono trascinate all'inferno ... Per questo il diavolo brama di impossessarsi delle anime consacrate. Cerca in ogno modo di corromperle, per addormentare le anime dei fedeli e condurle alla peggiore impenitenza. Si serve di ogni tipo di trucchi, giungendo a suggerire una dilazione dell'ingresso nella vita religiosa. Da questo derivano la sterilità della vita interiore e, tra i laici, la freddezza (mancanza di entusiasmo) nei riguardi della prospettiva di rinunciare ai piaceri terreni per dedicarsi totalmente a Dio.”
Quindi in effetti il Segreto sembrerebbe annunciare il peccato dentro la Chiesa, come gli scandali sessuali, l’apostasia dei suoi membri dopo il Concilio Vaticano II e le ulteriori persecuzioni future. E il Papa sembra averci ripensato rispetto a quando, commentando il 3° segreto appena rivelato, nel 2000 ebbe a dire ‘il velo del futuro non viene squarciato’.
Ricordo che il segreto, per esplicita richiesta della Vergine fatta a Lucia doveva essere rivelato solo dopo il 1960. Ma Papa Giovanni XXIII, una volta lettolo, preferì bollare i veggenti come ‘profeti di sventura’ e si rifiutò di rivelarlo. Invece indisse il Concilio Vaticano II, che doveva essere secondo lui, inguaribile ottimista, ( e in questo si è rivelato un ‘falso’ profeta) l’inizio di una Primavera della Chiesa. L’inverno che ne è seguito invece ha smentito clamorosamente le sue speranze. Già Paolo VI, che portò a termine il Concilio, ebbe a dire una volta che ‘da qualche fessura il fumo di Satana è entrato nella Chiesa’. Infatti negli anni successivi abbiamo assistito alla crisi delle vocazioni sacerdotali, alla dissacrazione della liturgia, alle contestazioni verso il Papa e alle deviazioni dottrinali manifestate anche da cardinali e vescovi, ai compromessi con il mondo e la modernità. Insomma ne è venuta una crisi gigantesca che ha riguardato sia il mondo (dal punto religioso e spirituale, con un aumento spaventoso dell’apostasia e dell’ateismo, e dal punto di vista politico, con il pericolo dell’autodistruzione a causa delle guerre ideologiche e gli arsenali nucleari a disposizione), sia la Chiesa, che non ha saputo reagire salda nella fede alla crisi del mondo e anzi se ne è lasciata contagiare con il peccato, le contestazioni, le lotte per fazioni (ad esempio 'progressisti concilio-vaticano-secondisti' contro 'tradizionalisti') e il cattivo esempio di molti suoi membri.
Ecco quindi forse il vero terribile ulteriore significato del 3° segreto che i papi hanno drammaticamente sottovalutato: esso, profetizzando la crisi del mondo e della Chiesa, metteva in guardia tutti e invitando ‘alla preghiera, alla penitenza e alla riparazione’ offriva gli strumenti che avrebbero permesso di ottenere l’aiuto soprannaturale per così superare la crisi epocale che stava cominciando e che dura tuttora, risparmiando all’umanità innumerevoli tragedie e la perdita irrimediabile e spaventosa di una moltitudine di anime.
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