Caravaggio-Conversione di S. Paolo-Chiesa S. Maria del Popolo-Roma |
Ho raccolto in questo post
alcune delle riflessioni e citazioni a carattere spirituale che ho
pubblicato ogni tanto sul mio profilo facebook nel corso di questi ultimi
anni.
Stamani inizio anno con Messa a Santa Maria del Popolo, dove ho potuto riammirare la 'Conversione di San Paolo' del Caravaggio. Mi sono emozionato nell'osservare questa scena incredibile "..che rende visibile la circostanza dell' incontro con Dio. Un Dio che è assente ma solo in apparenza: sono gli occhi sigillati del futuro Apostolo delle genti a contemplarne la visione, in un rapporto intimo ed esclusivo. Disarcionato e vulnerabile, ma pacificato, Paolo, illuminato da una luce che proviene dall’alto, tiene le braccia spalancate al Cielo, come se volesse abbracciare qualcosa o qualcuno.." (cit).
Colpito da questa frase: “Sono gli uomini che devono essere cambiati da Dio e non Dio dagli uomini” (dall'allocuzione introduttiva del Concilio V Lateranense)
Una frase letta da qualche parte che la dice lunga sulla natura umana: "in un aereo che sta precipitando non esistono atei".
Pensavo
alla “impotenza divina”. Dio non può aiutarci se non lo
vogliamo! il nostro libero arbitrio gli impedisce di agire se non
glielo chiediamo.
"..ho
impiegato anni a rendermene conto, ma adesso so con certezza (su
base statistica, e dunque non senza eccezioni) che, al contrario di
quanto voi (scientisti) siete riusciti a far credere alla gente,
esiste una sorta di proporzionalità inversa tra livello del pensiero
scientifico e grado di ateismo: più si sale, più ci si stacca dalla
normale manovalanza scientifica, e meno ateismo si trova. Al livello
delle grandi figure della storia della scienza – al livello, per
intenderci, dei Planck, dei Maxwell, dei Fermi – il rifiuto di Dio,
l’intolleranza al trascendente praticamente non esistono. "
(G. Tonzig - Arrivederci Dio - una storia vera)
"C’è
un grande incendio nella foresta, tutti gli animali scappano. Un
elefante in fuga nota un uccellino che raccoglie nel becco un po’
d’acqua da una pozza e vola a lasciarla cadere sulle fiamme. Gli
dice: ma cosa credi di ottenere? E l’uccellino: niente, ma faccio
la mia parte." (G. Tonzig - Arrivederci Dio)
Appena
sentito nel film "il piccolo Gesù", in cui Maria chiede al
Rabbino come fosse stato possibile che Gesù, con le sue mani, mentre giocava con un altro bimbo, avesse
trasformato un uccellino di creta in uno vero che cinguettando felice aveva subito preso
il volo: "Creare la vita dal nulla è impossibile per l'uomo,
solo il Creatore di tutte le cose può farlo, ed è un atto di amore
infinito del Creatore verso le sue creature" la risposta del
Rabbino.
Colpito da questa frase riferita alla Chiesa cattolica (e scritta negli anni precedenti la 2^ guerra mondiale): "Tu sei come una roccia che precipita nell'eternità ma la generazione dei miei giorni è come sabbia che cade nel nulla" (Inno alla Chiesa - Gertrud von le Fort - 1937)
I
primi di febbraio del 2020 sono stato a Catania per la festa di
Sant'Agata immerso tra la folla per 5 giorni di seguito, ma per
fortuna niente contagio Covid-19: se penso al fatto che ritengono
l'affollamento di uno stadio il 19 di febbraio 2020 per la partita
Atalanta - Valencia come scatenante l'epidemia del bergamasco allora
mi viene da credere che la Santa ci ha protetto! E fra l'altro quel
bagno di folla mi sembra ormai un fatto accaduto in un altro mondo un
secolo fa.
Oggi
a Messa un comando di Gesù: "amate i vostri nemici!".
Per affermare una cosa talmente lontana dal comune sentire umano
bisognava essere o folli o divini. Siccome Gesù non era pazzo,
questo imperativo così assurdo per la nostra natura prova la sua
divinità.
"La
Pace del Signore è la più grande felicità sulla terra a cui
può aspirare un viatore. Non è il mero equilibrio tra opposte
fazioni, né l'assenza di guerra, né la quiete della pigrizia, né
il silenzio degli oppressi, né la tranquillità del cinico. E
nemmeno l'euforia instabile di questo nuovo umanesimo cristianoide e
filantropico ma senza vero amore di Carità. La Pace del Signore è
la tranquillità nata dall'ordine autenticamente cristiano. È la
calma spirituale e profonda che scaturisce dal dovere compiuto, non a
motivo di quell'umanesimo che mette in disparte l'Altissimo, ma per
Amore del nostro Dio. È il silenzio interiore e molto allegro di chi
si riposa, attivo e fiducioso, sulla Parola Divina, ma senza ritagli
né adulterazioni" (dal libro di Teneramata - al di là dello
spazio e del tempo - ed. Segno)
"Il
mondo soffre più del dovuto per colpa della sua deliberata
ribellione contro la Volontà del Signore. Si vogliono risolvere i
problemi con mezzi mondani, con esclusione assoluta del Creatore. La
religione si riduce a una psicoterapia periodica di aspirine, per
calmare momentaneamente l'egoismo. E ovviamente, l'Amore Divino,
vedendosi respinto, si ritrae per elementare delicatezza, e i
migliori piani vanno a monte" (dal libro di Teneramata - Al di
là dello spazio e del tempo - ed. Segno)
«Non
siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione.
Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è
voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario» (Benedetto XVI,
Omelia per l’inizio del pontificato, 24 aprile 2005
Alcune frasi del grande scrittore inglese Gilbert K. Chesterton:
"Chi crede ai miracoli lo fa perché ha delle prove a loro favore. Chi li nega è perché ha una teoria contraria ad essi"
"Chi crede ai miracoli lo fa perché ha delle prove a loro favore. Chi li nega è perché ha una teoria contraria ad essi"
"I
veri mistici non nascondono i misteri, li rivelano. Pongono una
cosa nella piena luce del giorno e, quando l'avete vista, essa è
ancora un mistero. Ma i mistificatori nascondono una cosa
nell'oscurità e nel segreto e, quando la scoprite, è
un'insulsaggine"
"Il
mistico è un uomo che crede che due mondi siano meglio di uno"
"La
cosa più incredibile dei miracoli è che accadono!"
"il
Cristianesimo non è mai di moda, perché è mentalmente sano. Ogni
moda, è una forma lieve di pazzia”
Sto
studiando le ricerche fatte negli ultimi anni sulle NDE (Near
Death Experiences - Esperienze di Pre-morte). Ci sono casi in cui si sono verificate anche in
situazioni di pericolo estremo per la persona. Mi è venuta perciò
in mente l'espressione siciliana 'mi sciu l'alma' ('mi è uscita
l'anima dal corpo') per indicare una situazione di grande spavento...
forse questa antica espressione deriva da fenomeni di NDE che si sono
verificati nel passato...
"Ci
avviciniamo alla verità grazie all’esperienza acquisita con
l’errore; i nostri successi sono frutto di fallimenti. Non
conosciamo il modo giusto di agire se non dopo aver sbagliato…
Sappiamo distinguere il bene solo negativamente: non vediamo subito
la verità e ci dirigiamo verso di essa, ma inciampiamo, scegliamo
l’errore e ci accorgiamo che non è la verità. Procediamo a
tentoni, senza vedere e, una penosa esperienza dopo l’altra,
esauriamo gradualmente le azioni possibili finché non ne rimane
nessuna, se non la verità. È questo il processo che ci permette di
riportare la vittoria, camminando a ritroso verso il regno dei cieli"
(Card. Henry Newmann)
Sto
pensando al fatto che la vita di tutti gli esseri umani, quella
di ognuno fatta di gioie e dolori, potrebbe essere scritta in un
numero sterminato di volumi di una immensa biblioteca. Se vogliamo
dar credito a quelli che hanno avuto esperienze di pre-morte, tutte
queste storie, fatte di scene quotidiane complete anche delle nostre
e altrui emozioni, forse esistono veramente, fissate nel tempo per
l'eternità. E forse quando saremo in Cielo con l'aiuto di Dio
potremo magari rivederle, riviverle e correggerle per renderle così
perfette. Si avvererà così forse la promessa "non c'è nulla
di nascosto che non sarà rivelato o di segreto che non verrà
conosciuto" (Luca 12,2) e forse anche quella che dice "Ecco
Io renderò nuove tutte le cose" (Apocalisse 21)
Vi
voglio raccontare di un piccolo segno capitatoci appena arrivati
al santuario di Santa Teresa a Lisieux: scesi dalla macchina appena
posteggiata, c'erano dei bellissimi alberi in fiore, ce ne sono tanti
in Normandia in Primavera. Mentre ci passavamo sotto, una folata di
vento ha provocato una pioggia di petali...mi è così venuto in
mente ciò che diceva Santa Teresa: "Passerò il mio Cielo
facendo piovere petali di rose sulle anime"!
La
preghiera è necessaria per l'anima. E' come l'aria pura per i
polmoni, il fertilizzante per la pianta, il cibo per la vita. L'anima
senza di essa, priva di nutrimento che dà sostanza, avvizzisce e alla fine muore.
Ho
intenzione di scrivere qualcosa sulla superbia: uno dei sette
vizi capitali. Sono arrivato alla conclusione che, al di là di
tutto, la cosa fondamentale che si può dire è che essa va di pari
passo con la vanità, l'ignoranza e la piccolezza: le persone
veramente valide che ho avuto modo di conoscere nella mia vita erano
sempre molto umili.
I
modernisti si rifanno spesso all'affermazione del cardinale
Martini che diceva: "la Chiesa è indietro di 200 anni...",
giustamente i fedeli della tradizione ribattono "no, in realtà
è indietro di 2000 anni!".
"...
tu fai meraviglie.." (salmo 86,10) sono le parole che mi
sono venute in mente stamane all'alba ammirando dalla finestra il
cielo rosso dell'aurora!
Il
mio Vangelo preferito è quello di San Giovanni, quello più
mistico, in cui si avverte tutto l’amore e la dedizione che il
giovane Apostolo aveva per il Maestro, a cui fu più vicino degli
altri, l’unico che non l’abbandonò e rimase fin sotto la Croce:
prefigurazione del vero sacerdote che non fugge davanti alle
difficoltà. Ma subito dopo, la mia preferenza va alle lettere
dell’Apostolo delle Genti: quelle di San Paolo, che ho sempre
considerato alla stregua di un guerriero che dopo aver combattuto
invano contro il Signore, folgorato sulla via di Damasco e deposte le
armi ormai spuntate, si rivestì della corazza della Fede e incontro
a difficoltà indicibili, fino al dono della vita, sparse tra i
Popoli la Parola di quel Maestro che non aveva avuto modo di
conoscere fisicamente ma che, pur accecato, aveva ‘intravisto’
misticamente quando gli si era presentato con la potenza di un lampo
agli occhi dello spirito finalmente pacificato, come ben
rappresentato dal suo viso e dalle braccia che vorrebbero abbracciare
il suo Salvatore e Redentore, nel quadro del Caravaggio a Santa Maria
del Popolo a Roma.
Nuovo
post per il mio blog: parlo del fatto curioso che se un credente
vuole una risposta ad un dubbio o un consiglio e apre a caso un libro
a carattere religioso spesso, con sua meraviglia, trova la risposta!
Dopo
aver scritto il post "Il Nulla e il Big Bang" e aver
discusso sulle ipotesi fatte dai soliti scienziati atei, tipo Krauss,
sul fatto che l'Universo sarebbe nato dal nulla, apro a caso un libro
di Maria Valtorta e... mi capita di leggere questo brano: "Il
Padre si manifesta la prima volta nella Creazione. Immensa Epifania
della Potenza che ha, dal nulla, fatto tutto, perchè il Tutto può
fare dal nulla le cose, mentre il nulla, il non essere, non può da
sé formarsi né formare." (Maria Valtorta - Il libro di Azaria
- rivelazioni dell'Angelo custode - 9 giugno 1946, Domenica di
Pentecoste - pag. 151).
Nella
lettura dei resoconti di esperienze di pre-morte (NDE) ho notato che
i sopravvissuti (cioè i risvegliati a causa della rianimazione)
ricordano spesso di essere tornati 'in vita' controvoglia, perché
nell'aldilà erano felici, inondati di luce e amore, e circondati e
abbracciati con affetto immenso dai parenti e amici ormai defunti.
Questo fatto dovrebbe farci riflettere e magari, perché no, essere
di aiuto dopo la perdita di persone care. Certo si sta male perchè
non sono più con noi, ma consideriamo che se venisse chiesto loro di
tornare molto probabilmente direbbero di no!
Riflettevo
sulla regola n.1 per raggiungere la felicità già in questa terra (e
poi ovviamente anche in Cielo) enunciata dal prematuramente scomparso
filosofo cattolico Samek Lodovici (e confermata dalla psicologia):
"la vera felicità si può ottenere solo indirettamente:
cercando quella degli altri e non la propria"!
Non
si capisce la civiltà moderna se non si ammette in primo luogo
che essa è una cospirazione universale contro ogni specie di vita
interiore (cit.)
"il
Cielo non si trova né in alto né in basso, né a destra né a
sinistra; il Cielo si trova esattamente al centro dell'uomo che ha
Fede. Ora io non ho ancora la Fede e temo di morire senza Cielo"
(Salvador Dali)
"Rivestitevi
dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del
diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di
sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i
dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male.
State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con
la corazza della giustizia...Tenete sempre in mano lo scudo della
Fede, prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito.
Pregate incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche"
(San Paolo - Ef 6, 10)
"Sii
con Dio come l'uccellino che sente tremare il ramo ma continua a
cantare perché sa di avere le ali" (San Giovanni Bosco)
Tutto
è puro per chi è puro...ma per quelli che sono corrotti e senza
fede nulla è puro: sono corrotte la loro mente e la loro coscienza.
(San Paolo Tt 1,15)
mi
è piaciuta questa considerazione di Gnocchi e Palmaro in un loro
articolo che sto leggendo e di cui darò il link: "Cristo non si
è fatto crocifiggere per salvare gli uomini dalla guerra, dalla
povertà, dall’invidia, dal matrimonio andato male, dalla
tristezza. Lo ha fatto per salvarli dalla dannazione eterna!".
Monumentale!
Oggi pensavo questo: l'ateo crede che Dio non ci sia, ma siccome non ne può essere sicuro sa, anche se non lo ammette, che c'è comunque una certa probabilità che esista. E anche se tale possibilità fosse una su mille, se vive scegliendo il male ha quella stessa probabilità di finire all'inferno! Ma pare non curarsene. Però se uno gli chiede di fare roulette russa puntandosi alla tempia una pistola che ha una sola pallottola su mille ovviamente non accetta. Eppure una cosa simile la fa continuamente nella sua vita senza rifletterci! In definitiva ragione vuole che anche se la probabilità di finire all'inferno fosse infinitesima sarebbe comunque troppo temibile e terrificante per poterla trascurare. Quindi non curarsene è veramente da stolti!
"il
mondo promette cose da poco e che durano ben poco; eppure ci si
fa schiavi del mondo, con grande smania. Dio promette cose
grandissime ed eterne; eppure il cuore degli uomini resta
intorpidito. Per uno scarso vantaggio si percorre un lungo cammino;
ma, per la vita eterna, molti a stento alzano da terra un piede"
(da "L 'imitazione di Cristo")
medito la frase del grande
Tommaso Moro decapitato da Enrico VIII : “è già un pessimo affare
dare la propria anima per il mondo intero, figurarsi per la
Cornovaglia…”
"Sforzati
di essere paziente nel tollerare i difetti e le debolezze altrui,
qualunque essi siano, giacché anche tu presenti molte cose che altri
debbono sopportare" (da "L 'Imitazione di Cristo")
"A
nulla giova un'azione esterna compiuta senza amore;
invece, qualunque cosa, per quanto piccola e disprezzata essa sia, se
fatta con amore, diventa tutta piena di frutti. Dio non tiene conto
dell'azione umana in sé e per sé, ma dei moventi di ciascuno"
(da "L' Imitazione di Cristo")
Non
penso che quelli che non vogliono il Crocifisso o il Presepe lo
facciano per rispettare le altre religioni. E' una scusa. Credo
invece che non li vogliono perché sono contro ogni Religione.
Facciamocene una ragione: nella nostra vita dobbiamo convivere e fare i conti con il bene e con il male, ambedue presenti e ineliminabili. Solo nella Vita dopo la vita ci sarà una netta separzione: tutto il Bene da una parte e tutto il Male dall'altra, e ciò per l'Eternità...
Pare
che San Tommaso D'Aquino, Dottore della Chiesa, fosse un po'
ingenuo e propenso a credere di primo acchitto a quello che gli
raccontavano. I confratelli del convento lo sapevano e una volta
decisero di divertirsi alle sue spalle. Si misero alla finestra e
cominciarono a gridare: "Uh...in cielo c'è un asino che vola!".
Tommaso udendo ciò si precipitò alla finestra dicendo "Dov'è,
dov'è?". I monaci si sbellicarono allora dalle risate
dicendogli "Tommaso, come fai a credere a certe cose?". Ma
la loro allegria durò poco perché il Santo rispose: "ero più
disposto a credere che un asino potesse volare anzichè pensare che
ci fossero dei consacrati che dicono delle bugie!".
"Ed
ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo
da spaccare i monti e spezzare le rocce, ma il Signore non era nel
vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel
terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel
fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera" (1Re
19, 11-12).
Il Signore era lì.
Il Signore era lì.
Oggi
pensavo: quante cose storte e malvage dobbiamo sopportare! Non
esiste la vera Giustizia su questa Terra. Ma non disperiamo: non c'è
motivo. Infatti la vera disgrazia è il fare intenzionalmente
qualcosa di ingiusto, non il subire l'ingiustizia. Infatti delle
ingiustizie di cui siamo vittime verremo un giorno, se non qui almeno
lassù, risarciti in maniera totale, mentre se siamo noi ingiusti
dovremo riparare in maniera perfetta e, sino all'ultimo spicciolo e
anche con gli interessi. Sarà l'infinita e indefettibile Giustizia
Divina ad esigerlo. Pensandoci bene quindi, fare i "furbi"
non conviene affatto!
Ho
appena letto una frase da un articolo di Rocco e Palmaro che mi
ha colpito, una di quelle frasi che hanno forza e significato in sé
e meritano di restare indimenticate per sempre: "la storia è il
cortile angusto di ciò che è accaduto e non tornerà più, mentre
la tradizione è il manifestarsi dell’eterno nel tempo e non perirà
mai."
"Mangiare
i tortellini con la prospettiva e la certezza del paradiso, rende
migliori anche i tortellini" (Giacomo Biffi - Cardinale della Chiesa
Cattolica)
Una
frase di San Paolo che ho letto oggi e che mi ha colpito: "Senza
Fede è impossibile piacere a Dio" (Lettera agli Ebrei - 11,6)
"Un tempo fu in cui
prati, boschi e rii, la terra ed ogni cosa naturale sembravano a me
vestiti di luce celestiale, della gloria e dolcezza di ogni sogno.
Adesso non è come un tempo è stato, mi giro ovunque posso, di
giorno o di notte, ma quello che vidi un dì è ormai passato!"
recita una poesia di William Wordsworth (in "ricordi della prima
infanzia"), ma la risposta cristiana a tutto ciò, piena di
speranza che diviene certezza, è magistralmente condensata in una
frase dello scrittore cattolico Georges Bernanos: "Ho perduto
l'infanzia e potrò riconquistarla solo con la santità".
Un
omaggio a Giacinta, veggente di Fatima di 8 anni, che domani
verrà dichiarata Santa, a cui a la visione dell’inferno suscitò
un tale orrore "che tutte le penitenze e mortificazioni le
sembravano niente per riuscire a liberare qualche anima. Spesso si
sedeva e pensierosa cominciava a dire: l’Inferno, l’inferno!
Quanta compassione ho delle anime che ci vanno! E la gente là dentro
brucia come legna al fuoco! E tutta tremante, s’inginocchiava con
le mani giunte per recitare la preghiera che la Madonna ci aveva
insegnato: O Gesù mio, perdona le nostre colpe, liberaci dal fuoco
dell’inferno, e porta in cielo tutte le anime, specialmente le più
bisognose della Tua misericordia" - Lucia di Fatima (tratto da
un post di Blondet).
Ecco
come termina il mio ultimo post del mio Blog: "se il
prossimo di cui siamo responsabili si perderà per mancanza di una
nostra vera correzione, un giorno ce ne verrà chiesto conto, la sua
condanna verrà imputata a noi e noi pagheremo quanto e più di lui.
E questo semplicemente perché essendoci disinteressati della sorte
del fratello avremo mostrato di mancare di quella che è la più
grande ed essenziale di tutte le virtù: la Carità!"
Bello
e sottilmente ironico questo passo di Santa Teresa D'Avila ne 'il
Libro della mia vita' che la dice lunga su certe 'amicizie': "..a
forza di cadere e rialzarmi, sarei andata a capofitto all'inferno;
perché per cadere avevo molti amici pronti ad aiutarmi, ma per
rialzarmi mi ritrovavo così sola, da stupirmi ora di non esser
rimasta sempre a terra, e lodo la misericordia di Dio, ch'era il solo
a stendermi la mano"
"La
bocca parla dall'abbondanza del cuore. L'uomo buono dal buon
tesoro del suo cuore trae cose buone; ma l'uomo malvagio dal malvagio
tesoro del suo cuore trae cose malvage." (Matteo 12, 34-35)
Riflettevo
stamane sul fatto che Dio disprezza la tiepidezza infatti dice:
"Queste son le cose che dice l’Amen, il Testimone fedele e
verace, il Principio della creazione: ‘Conosco le tue opere, non
sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu freddo oppure caldo! Così,
poiché sei tiepido e non sei né caldo né freddo, ti vomiterò
dalla mia bocca" (Apocalisse 3, 14-16).
" .. le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo." (Romani 8, 18-23)
"Il
Creatore è profondamente innamorato di ognuno dei suoi figli
umani. Lui non ama globalmente il genere umano, al modo come il
contadino ama tutto il suo orto, no; Egli ama ciascuno di noi con un
Amore supremo, che supera infinitamente il migliore amore creato. Il
Signore ama te, singolarmente, con veemenza, con energia, con
ineffabile necessità amorosa, con affetto immenso, con tenerezza
indescrivibile e con mille altre qualità che non si possono spiegare
né in Cielo né in terra" (dal libro di Teneramata - al di là
dello spazio e del tempo - ed. Segno)
"Si
dimentica forse una donna del suo bambino, così da non
commuoversi per il figlio del suo seno? Anche se ci fosse una donna
che si dimenticasse, Io invece non ti dimenticherò mai" (Isaia,
49,15)
"Troverò la mia gioia nel fare loro del bene" (Geremia 32,41)
"Troverò la mia gioia nel fare loro del bene" (Geremia 32,41)
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