La Temperanza è una delle quattro virtù cardinali (insieme a Prudenza, Giustizia e Fortezza di cui parlerò in post successivi) e, per dirla con il catechismo della chiesa cattolica, è quella che “modera l’attrattiva dei piaceri e rende capaci di equilibrio nell’uso dei beni creati. Essa assicura il dominio della volontà sugli istinti e mantiene i desideri entro i limiti dell’onestà. La persona temperante orienta al bene i propri appetiti sensibili, conserva una sana discrezione, e non segue il proprio ‘istinto’ e la propria ‘forza assecondando i desideri del proprio ‘cuore’ “. Essa tende a moderare i piaceri del senso, quelli cioè del gusto e della carne, non permettendo che essi eccedano i limiti segnati dalle necessità della vita. Il suo compito, perciò, non è essenzialmente repressivo, ma moderatore, e contrario, quindi, tanto agli eccessi quanto al difetto.
La Bibbia stessa dice: “Non seguire le passioni, poni un freno ai tuoi desideri” (Sir 18,30).
La Bibbia stessa dice: “Non seguire le passioni, poni un freno ai tuoi desideri” (Sir 18,30).


