“Osservare la natura fa stupire, veramente. Se osservate uccelli e fiori selvatici e non provate un certo stupore, c’è qualcosa che non va” (Maynard Smith)
Continuo con un altro post sugli indizi di Intelligent Design, quelli precedenti sono consultabili Qui Qui Qui Qui.
Ci sono diversi casi in cui alcuni gruppi di individui di specie animali o vegetali, in certe condizioni, ad esempio di isolamento in certe zone geografiche, hanno subito processi di speciazione rapida, cioè cambiamenti molto veloci e tali da farli diventare un tipo di sottospecie a parte che non ha più la possibilità di incrociarsi con il gruppo della specie da cui si è staccato.
Però questi esempi mostrano che il processo di speciazione, cioè di adattamento e specializzazione, che comunque è sempre un processo di microevoluzione e non di macroevoluzione.
Quello della speciazione può essere considerato un
esempio dell’esistenza di ‘potenzialità’ nel pool genetico di
una popolazione, come la sussistenza di strumenti
utili
ad affrontare
diverse e
possibili future
situazioni di
disagio. Sembra
quindi di essere con ciò in presenza di
una ‘variabilità programmata’, di
una complessità potenziale, che si manifesta in atto quando le condizioni ambientali lo richiedono.