Quando si guardano le innumerevoli specie vegetali e animali che si sono succedute nel corso delle ere geologiche ci si sorprende della loro varietà e originalità. I naturalisti spiegano ciò dicendo che c’è stata una evoluzione che avrebbe fatto passare da specie più ‘semplici’ a specie più 'complesse' facendo derivare le ultime da trasformazioni casuali, a partire dalle prime e avvenute nel corso del tempo, e poi ‘scelte’ dalla selezione naturale.
Ma a ben vedere, se si studia bene l’evoluzionismo si trovano tante contraddizioni e incongruenze miste a supposizioni non provate, soprattutto per quanto riguarda il sorgere della vita, la non necessità della varietà e delle bellezza, la complessità degli organismi viventi e soprattutto le scoperte della genetica che mettono in evidenza i processi rigidi di correzione ed eliminazione di varianti, che rendono il ‘salto di specie’ vero, cioè quello ‘macroevolutivo’, con organi nuovi o diversi, praticamente impossibile (1).