Tra gli animali esistono comportamenti, sia innati che appresi, praticamente ottimali per lo scopo che si prefiggono. Quello che viene da chiedersi è perciò se sia pensabile che, anche supposti periodi di tempo molto lunghi, ci sia stata la possibilità che siano state esplorate le innumerevoli diverse strade comportamentali sub-ottimali e che la selezione abbia poi scartato o abbandonato queste ultime.
il canto degli uccelli
Il meccanismo cerebrale che si occupa dell’espressione del canto negli uccelli canori è molto intricato e ancora non del tutto chiarito. Essenzialmente il canto è regolato da una zona cerebrale deputata a questo compito e chiamata nucleo HVC che fornisce informazioni su due vie, una diretta, che va al nucleo RA, e un’altra indiretta, che transita dapprima per l’area X, poi per la zona DLM del talamo, e poi ancora per una parte cerebrale detta LMAN, per poi ritornare infine al nucleo RA. Dall’RA i segnali ricevuti dalla due vie vengono inviati in un locus del nucleo ipoglosso che comanda i muscoli vocali.
Dice il ricercatore Eve Armstrong: “ Il controllo della struttura acustica sembra (quindi) essere condiviso da varie strutture, la cui connettività funzionale è (però) in gran parte sconosciuta. Attualmente non esiste un modello per l’architettura sinaptica funzionale che collega HVC all'output del brano in modo coerente con gli esperimenti” (2).
Si chiedono Palmarini e Fedor, “è pensabile che nel corso degli eoni siano state tentate a caso configurazioni neuronali sub-ottimali di ogni genere, con le relative forme di canto sub-ottimali, e che la selezione naturale abbia fatto in modo che solo ‘cantanti’ bravi lasciassero discendenti? E’ possibile che le equazioni sub-armoniche siano state lentamente codificate nei geni del canarino attraverso un processo di tentativi casuali e selezione?” (3).
danze e strategie di seduzione
Sempre a proposito degli uccelli, a parte il piumaggio spettacolare dei maschi di certe specie, come ad esempio i pavoni, ce ne sono alcune in cui durante la fase di pre-accoppiamento si inscenano delle danze di seduzione molto elaborate. Una volta mi è capitato di vedere un filmato su Netflix (di David Attenborough) in cui si vede il comportamento di un uccello colorato, il Chiroxiphia caudata o “Manachino coda di rondine” : i maschi più giovani collaborano tra loro partecipando una danza di gruppo e aiutano così l’esemplare maturo che deve accoppiarsi, e per fare le cose bene organizzano anche delle prove diversi giorni prima, con un esemplare ‘adolescente’ che si presta a interpretare la parte della femmina affinché l'esercitazione sia la più realistica possibile.
(Si può vedere la danza finale davanti alla femmina qui, o anche meglio quello molto divertente con le prove nel clip che ho fatto del filmato di Netflix su Youtube dal minuto 29.08)
formiche, termiti e api
E dell’organizzazione sociale degli insetti quali le formiche o le api ne vogliamo parlare? Ogni individuo ha il suo ruolo coordinato e sincronizzato con quello degli altri, e sa cosa fare perfettamente. Ma viene da chiedersi: chi glielo ha insegnato? Ci sono anche strategie per il procacciamento del cibo molto complesse, come ad esempio quelle attuate dalle api: alcune di esse vanno alla ricerca dei fiori mentre le altre stanno ad aspettare nell’alveare. Una volta trovati i fiori che interessano, le esploratrici rientrano e con una danza trasmettono l’informazione alle altre compagne, verosimilmente fornendo anche le coordinate. E’ stato dimostrato che la percentuale delle ‘cercatrici’ (dette anche proattive) rispetto alle ‘sedentarie’ (o reattive) è ottimale riguardo al rapporto costi/benefici:
Infatti "le api risultano ‘sedute’ nel punto ottimo della curva dei rapporti possibili tra cercatori proattivi e reattivi, in molte situazioni diverse”. Ma “non è possibile che nel corso degli eoni siano state messe alla prova strategie di foraggiamento di ogni genere e la selezione naturale abbia determinato che solo le api con un comportamento ottimale lasciassero discendenti” “Ancora una volta, oggi nessuno ha davvero idea di quale possa essere la soluzione” (4).
La vespa che guida la sua preda
La vespa Ampulex compressa usa un cocktail di droghe per paralizzare, ma non del tutto, uno scarafaggio, con due punture in precisi punti del suo sistema nervoso, rendendolo così una specie di zombie ambulante, per poi dirigerlo al nido tenendolo per le antenne, mentre la vittima segue come un cagnolino obbediente. Nel nido la vespa depone le uova nel corpo dello scarabeo così che le larve si potranno nutrire della sua carne mentre è ancora vivo. Palmarini e Fedor nel loro libro si chiedono come si sia potuta sviluppare una sequenza così complicata per tentativi casuali e selezione. Dicono infatti: "in un simile comportamento complesso, sequenziale, rigidamente pre-programmato, molte cose avrebbero potuto andare storte, in molti modi, in ciascuno dei suoi passi" .
E dopo avere elencato i possibili passi falsi si accorgono che
"i modi in cui questa sequenza comportamentale avrebbe potuto uscire di strada sono in effetti innumerevoli. Neanche il più convinto tra gli adattamentisti neo-darwinisti suppone che gli antenati della vespa abbiano tentato alla cieca tutti i tipi di alternative...".
Vero è che le vespe ci sono da 400 milioni di anni...
"ma anche questo non è un tempo abbastanza lungo per tentare a casaccio un numero enorme di soluzioni comportamentali alternative...E allora? Nessuno lo sa al momento. Simili casi di programmi comportamentali innati complessi non possono essere spiegati medianti fattori ottimizzanti fisico-chimici o geometrici. Ma non possono essere spiegati nemmeno dall'adattamento gradualistico. È corretto ammettere che, anche se siamo disposti a scommettere che un giorno si troverà una spiegazione naturalistica (sic!), per il momento non ne abbiamo nessuna. E se insistiamo che la selezione naturale è l'unica via da esplorare non ne troveremo mai una" (5).
__________________________
Note e crediti
0) foto da pixabay.com qui
1) Piattelli Palmarini e Jerry Fodor - Gli errori di Darwin - 2010 a pag. 12
2) Eve Armstrong - Computational model of avian nervous system nuclei governing learned song - Computational Neuroscience Initiative, University of Pennsylvania
3) Piattelli Palmarini e Jerry Fodor op. cit. a pag. 101
4) Piattelli Palmarini e Jerry Fodor op. cit. a pag. 103
5) Piattelli Palmarini e Jerry Fodor op. cit. a pag. 108.
Nessun commento:
Posta un commento
Non verranno pubblicati interventi fuori tema o con semplici rimandi con link