1 novembre 2016

Gli indizi dell’esistenza di Dio – parte 2^ - alcuni eventi 'straordinari'


In questa seconda parte parlo di alcuni ‘eventi’ che per la scienza forse non sarebbero potuti accadere. La scelta era molto ampia, ma ho preferito elencarne solo tre, quelli che conosco  un po’ meglio e che sono molto noti. Diciamo che sono veramente eclatanti e che ancora oggi fanno discutere. Questi sono il cosiddetto ‘Miracolo del sole a Fatima’, la ‘Sindone’  e il ‘il miracolo eucarisitco di Lanciano’.

Di questi tre, gli ultimi due sono rimasti impressi nella materia. Io personalmente credo che siano dei reperti che sembrano avere dentro come una 'impronta' che non si sa spiegare, parrebbero dirci che durante i fatti di cui sono 'il prodotto' le leggi della natura potrebbero forse essere state  ‘sospese' o 'guidate'. Ovviamente questo è solo il mio modesto parere, molti studiosi atei la pensano diversamente. Li riporto perchè, sempre secondo la mia opinione, potrebbero costituire degli 'indizi' che indicherebbero che esiste anche una realtà al di fuori di quella meramente sensibile, un mondo 'soprannaturale' che avrebbe in qualche modo fatto irruzione nell'ambito 'naturale' (in maniera 'straodinaria', in quanto in maniera 'ordinaria', per chi crede, ciò è già successo con la creazione dell'Universo e della vita)...

1) il miracolo del sole a Fatima ovvero le variazioni 'guidate' delle proprietà ottiche dell'atmosfera 

Di questo evento ovviamente non è rimasto nessun reperto se non la notizie data dai giornali dell’epoca che faceva riferimento al fatto che il fenomeno era stato osservato e confermato da 70 mila spettatori. Di oggettivo c’è stata la conferma del fatto che il sole ha seguito una certa ‘traiettoria’ e in questa e solo in questa ha asciugato vestiti, terreno e vegetazione. Ecco un breve resoconto:

Erano le 11,30 antimeridiane del 13 ottobre 1917 e da poco era finito un grosso temporale. La Cova di Iria era colma di uomini e donne, credenti, scettici, semplici curiosi, convenuti a decine di migliaia (si stimarono 70.000 persone) da tutto il Portogallo e dalla Spagna. Sono anche presenti autorità civili e religiose, e giornalisti di Lisbona e Oporto. Tutti in attesa dell’ apparizione (la 6^ e ultima) annunciata dai bambini veggenti e del ‘segno’ che sarebbe stato dato.

A mezzogiorno accadde l’incredibile. Per 10 minuti il sole fu visto roteare, cambiare colore, ‘danzare’ e pulsare, avvicinanarsi e allontanarsi dalla sua posizione abituale, fino al momento cruciale in cui sembrò cadere sulla folla.

Il punto fondamentale secondo me è la testimonianza dell'avverarsi di un fenomeno fisico  che non poteva dipendere da illusioni di sorta, e cioè il fatto che nel suo ‘movimento’ il sole tracciò una traiettoria all’interno della quale ci fu un’asciugatura del terreno e dei vestiti precedentemente inzuppati di pioggia.

Infatti nel libro ‘Intervencao extraterrestre em Fatima’ (1982) degli studiosi portoghesi Joaquim Fernandes e Fina D’Armada, che hanno fatto degli studi storici sell'evento, si sottolinea il  notevole fatto che l’asciugamento quasi istantaneo degli abiti e del terreno bagnati per la pioggia non interessarono l’intera Cova da Iria e tutte le 70.000 persone presenti ma furono avvertiti e constatati soltanto da quella parte di folla che al momento del prodigio era entro una fascia di terreno ben delimitata. Tale fascia, larga una settantina di metri e includente il leccio delle apparizioni, attraversava la Cova di Iria da sud a nord, e corrispondeva alla ‘traiettoria’ tracciata dal sole nella fase di massimo avvicinamento al suolo. Questo fatto dimostra da solo che il ‘miracolo’ fu un evento reale. Infatti questa asciugatura  e in una zona ben determinata comporta la presenza di una notevole quantità di calore che non può essere certo fornita da suggestione o inganno psichico: l’energia, e il calore è energia, non si crea dal nulla né si distrugge. Questo è un principio fondamentale della fisica, quello della Conservazione dell'Energia.

Si faccia riferimento a ciò che ho detto in un precedente post su quello che potrebbe essere accaduto. Se fosse vera la spiegazione che ho dato, ci sarebbe stata una specie ‘guida’ delle proprietà ottiche dell’atmosfera che per l’ampiezza e la difficoltà di attuazione non potrebbero che essere attribuiti ad una causa non naturale o comunque non di origine terrestre.

2) La Sindone ovvero una immagine impressa forse dalla radiazione della Resurrezione

L’evento a cui si fa riferimento è ovviamente quello raccontato nei Vangeli della sepoltura di Gesù e forse anche della sua successiva Resurrezione.

La Sindone è un lenzuolo di lino che ha certamente avvolto il cadavere di un uomo che è stato flagellato, coronato di spine, crocifisso con chiodi e trapassato da una lancia al costato.

Lungo l’impronta umana possiamo distinguere la ferita del piede destro, la ferita sul polso sinistro, la ferita nel costato, la ferita sulla fronte, ferite sulla testa dovute alla corona di spine, contusioni dovute al trasporto del patibulum (la trave orizzontale della croce), colpi di flagello su tutto il corpo, il tallone e la pianta del piede destro.

Nel 1978 molti scienziati hanno condotto misurazioni ed analisi sulla reliquia per 120 ore consecutive, per realizzare un'indagine scientifica multidisciplinare. I loro risultati hanno mostrato che è un lenzuolo di lino, filato e tessuto nella regione del Medio Oriente nel primo secolo.

Le macchie di sangue e siero sul lino non sono riproducibili con mezzi artificiali. È sangue coagulatosi sulla pelle di un uomo ferito. Si è ridisciolto per fibrinolisi a contatto con la stoffa umida per un periodo di circa 36 ore. La fine del contatto è avvenuta senza causare un movimento che avrebbe alterato i bordi delle tracce di sangue. In altre parole, rimane inesplicabile come sia finito il contatto fra il corpo ed il lenzuolo senza alterare i trasferimenti che avevano avuto luogo. La permanenza del cadavere nella Sindone per un periodo di tempo limitato può essere dedotta non soltanto dall'interruzione del processo fibrinolitico ma anche dall'assenza di qualsiasi segno di decomposizione.

Si tratta di sangue umano maschile ricco di bilirubina: ciò significa che appartiene ad una persona che ha sofferto un grande trauma. È sangue di gruppo AB. Questo è il gruppo sanguigno meno comune; soltanto il cinque per cento della popolazione appartiene a questo gruppo sanguigno.

Oltre al sangue, sulla Sindone c'è l'immagine del corpo che vi fu avvolto. Questa immagine, dovuta a degradazione per disidratazione e ossidazione delle fibrille superficiali del lino, è paragonabile ad un negativo fotografico. È superficiale, dettagliata, termicamente e chimicamente stabile. È stabile anche all'acqua. Non è composta da pigmenti, è priva di direzionalità e non è stata provocata dal semplice contatto del corpo con il lenzuolo: con il contatto il telo o tocca o non tocca, non c'è via di mezzo. Invece sulla Sindone c'è immagine anche dove sicuramente non c'era contatto. I suoi chiaroscuri sono proporzionali alle diverse distanze esistenti fra corpo e telo nei vari punti di drappeggio. Si può dunque ipotizzare un effetto a distanza di tipo radiante. 

Sotto le macchie di sangue non esiste immagine del corpo: il sangue, depositatosi per primo sulla tela, ha schermato la zona sottostante mentre, successivamente, si formava l'immagine. Come un cadavere abbia potuto imprimere sul lenzuolo l'immagine fotografica di se stesso è un fenomeno unico ed ancora inspiegabile. L'immagine non è stata prodotta con mezzi artificiali. Non è un dipinto né una stampa: sulla stoffa è assente qualsiasi pigmento. Non è il risultato di una strinatura prodotta con un bassorilievo riscaldato: le impronte così ottenute passano da parte a parte, tendono a sparire, hanno diversa fluorescenza e non hanno caratteristiche tridimensionali paragonabili a quelle della Sindone. Non conosciamo il meccanismo fisico-chimico all'origine dell'impronta; però si può ipotizzare che sia stato originato da un meccanismo come un fiotto di radiazione non penetrante che si attenua con il passaggio nell'aria e diminuisce con la distanza. L'immagine esiste soltanto sulle fibrille superficiali del lino.

Il chiaroscuro dell'immagine può essere letto e ricostruito da un computer con un effetto tridimensionale. Una normale immagine piatta dovrebbe fornire un rilievo distorto; al contrario, in questo caso si ottiene un corpo tridimensionale ben proporzionato. Era alto 1 m e 75 centimetri e aveva circa 30-40 anni.

Nel 1988 i laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo datarono la Sindone. Il risultato era incredibile: la Sindone sarebbe stata fabbricata fra il 1260 e il 1390 d. C.! Ma i limiti del metodo e la sua non applicabilità alla Sindone sono evidenti. Se ci fosse una contaminazione da parte di carbonio 14 proveniente da altre fonti, che non può essere rimosso con il metodo di pulizia impiegato, anche questo carbonio 14 sarà misurato. Il campione risulterà essere più radioattivo e per la datazione sembrerà "più giovane".

Riguardo alla radiodatazione della Sindone, ci sono alcune perplessità sulle procedure dell'esame. Il lenzuolo ha sofferto molte vicissitudini (incendi, restauri, acqua, esposizioni all'ambiente esterno, al fumo delle candele, al respiro dei fedeli, ecc.) e quindi è andato soggetto a molte alterazioni e contaminazioni. La scelta della zona da cui i campioni sono stati prelevati era errata: soltanto da un punto e da un angolo molto inquinato che è stato restaurato nel Medio Evo.
Inoltre l'alta temperatura raggiunta nel reliquiario durante l'incendio di Chambéry del 1532, in mancanza di ossigeno, potrebbe aver provocato scambi di isotopi che hanno portato ad un arricchimento di carbonio radioattivo. La presenza dell'argento che ricopriva il reliquiario potrebbe aver favorito ulteriormente la reazione, facendo risultare più "giovane" il tessuto. Durante le ostensioni della Sindone, quell’angolo era una delle parti più toccate del lenzuolo.

Leoncio Garza Valdés, ricercatore dell'Istituto di Microbiologia dell'Università di San Antonio (Texas) afferma di aver identificato, su un campione di Sindone, la presenza di un complesso biologico composto da funghi e batteri che ricopre come una patina i fili. La patina è spessa quanto i fili che ricopre e non è eliminabile con i consueti trattamenti di pulizia. Sono necessari speciali enzimi. Questo fattore avrebbe potuto falsare la datazione radiocarbonica. Si vedano questi ulteriori miei post sull'argomento qui , qui, qui e anche qui.
 

3) il Miracolo eucaristico di Lanciano ovvero l'ostia che sembra essersi trasformata in un cuore umano vivo e tuttora senza segni di putrefazione

Il Miracolo sarebbe avvenuto nel VIII secolo a Lanciano.

Durante una Messa dopo la consacrazione, l’Ostia si tramutò in carne e il vino in sangue.

Le relique dell'ostia e del sangue sono conservate ancora oggi nella chiesa di Lanciano fatta costruire apposta, dove vengono visitate annualmente da centinaia di migliaia di persone credenti e non.

Nel novembre del 1970 l'Arcivescovo di Lanciano, decise di sottoporre ad esame scientifico le reliquie.Venne così incaricato il professor Edoardo Linoli, coadiuvato del professor Ruggero Bertelli dell'Università di Siena. Il 4 marzo 1971, presentò i risultati delle analisi da cui si evidenziava che la carne e il sangue erano sicuramente di natura umana. Che la carne era inequivocabilmente tessuto cardiaco umano, e il sangue era vero e apparteneva al gruppo sanguigno AB.

Interpellato, il professor Linoli ha spiegato che "per quanto riguarda la carne mi trovai in mano l’endocardio. Quindi nessun dubbio che si tratti di tessuto cardiaco". Inoltre "nel momento in cui si realizzò l'evento esso era allo stato vivente, come se provenisse da un essere vivo". Sul sangue, il professore ha fatto notare che "il gruppo sanguigno è lo stesso dell’uomo della Sindone, ed è particolare perché ha le caratteristiche di un uomo nato e vissuto nelle zone mediorientali". "Il gruppo sanguigno AB degli abitanti del luogo infatti ha una percentuale che va dallo 0,5 all’1 per cento, mentre nella Palestina e nelle regioni mediorientali è del 14-15 per cento". L’analisi del professor Linoli ha rivelato anche che non erano presenti sostanze conservanti nella reliquia e che il sangue non poteva essere stato prelevato da un cadavere, perché altrimenti si sarebbe rapidamente alterato. E ancora: "la carne e il sangue sono andati esenti dalla degradazione cadaverica, alla quale sottostanno invece tutti gli esseri viventi sulla Terra".

Il rapporto del professor Linoli venne pubblicato in Quaderni Sclavo di Diagnostica, 1971, fasc. 3 (Grafiche Meini, Siena). Nel 1973, il Consiglio superiore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, (O.M.S.) nominò una Commissione scientifica per verificare, le conclusioni del medico italiano. I lavori durarono 15 mesi con un totale di 500 esami. Le conclusioni di tutte le ricerche confermarono ciò che era stato dichiarato e pubblicato in Italia. L'estratto dei lavori scientifici della Commissione medica dell'O.M.S. venne pubblicato nel dicembre 1976 a New York e a Ginevra, confermando l’impossibilità della scienza di dare una spiegazione a questo fenomeno. Si vedano anche gli altri miei post sull'argomento qui e poi qui.

Conclusioni

Che dire? Forse questi reperti sono un misto di cielo e terra, spirito e materia che le scienze naturali, che per loro ‘missione’ si occupano solo dell’aspetto tangibile e quindi della interazione della materia/energia con gli strumenti di misura, non riescono a cogliere in pieno? Con sicurezza non lo sappiamo, ma se così fosse, sarebbe chiaro il perché questi reperti contengono un aspetto misterioso che un non-credente non riesce a spiegare. E in tal caso a mio parere potrebbero costituire un ‘indizio’ della presenza di una realtà oltre quella naturale, e ovviamente anche dell'esistenza di Dio.

4 commenti:

  1. Ci sarebbe anche l'ostia sanguinante di Buenos Aires negli anni '90 del secolo scorso, ci hanno anche scritto un libro.

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    1. E mica solo quella: c'è un altro Miracolo Eucaristico verificatosi nel '96, Bergoglio lì "cardinale" e da lui sottaciuto.
      Ma nel Mondo se ne sono verificati circa 142:

      http://www.miracolieucaristici.org/it/Liste/list.html

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    2. Sì, i miracoli eucaristici sono tanti, io ho voluto portare l'esempio di quello di Lanciano perchè le analisi del prof. Linoli sono state poi controllate da una commissione nominata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che le hanno confermate.

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  2. Vorrei segnalare anche

    Il mantello della Vergine di Guadalupe

    V. :

    Il mantello della Vergine di Guadalupe | Tanogabo
    tanogabo.com › il-mantello-della-vergine...

    e

    Il mantello della Vergine di Guadalupe
    YouTube - 13 set 2009
    4:08

    Grazie

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