In
questa seconda parte parlo di alcuni ‘eventi’ che per la scienza
forse non sarebbero potuti accadere. La scelta era molto ampia, ma ho
preferito elencarne solo tre, quelli che conosco un po’
meglio e che sono molto noti. Diciamo che sono veramente
eclatanti e che ancora oggi fanno discutere. Questi sono il cosiddetto ‘Miracolo del sole a Fatima’, la ‘Sindone’ e il ‘il
miracolo eucarisitco di Lanciano’.
Di
questi tre, gli ultimi due sono rimasti impressi nella materia. Io personalmente credo che siano
dei reperti che sembrano avere dentro come una 'impronta' che non si sa spiegare, parrebbero dirci che durante i fatti di cui sono 'il
prodotto' le leggi della natura potrebbero forse essere state
‘sospese' o 'guidate'. Ovviamente questo è solo il mio modesto parere, molti studiosi atei la pensano diversamente. Li riporto perchè, sempre secondo la mia opinione, potrebbero costituire degli 'indizi' che indicherebbero che esiste anche una realtà al di fuori di quella meramente sensibile, un mondo 'soprannaturale' che avrebbe in qualche modo fatto irruzione nell'ambito 'naturale' (in maniera 'straodinaria', in quanto in maniera 'ordinaria', per chi crede, ciò è già successo con la creazione dell'Universo e della vita)...
1)
il miracolo del sole a Fatima ovvero le variazioni 'guidate' delle proprietà ottiche dell'atmosfera
Di
questo evento ovviamente non è rimasto nessun reperto se non la
notizie data dai giornali dell’epoca che faceva riferimento al
fatto che il fenomeno era stato osservato e confermato da 70
mila spettatori. Di oggettivo c’è stata la conferma del fatto che
il sole ha seguito una certa ‘traiettoria’ e in questa e solo in
questa ha asciugato vestiti, terreno e vegetazione. Ecco un breve
resoconto:
Erano
le 11,30 antimeridiane del 13 ottobre 1917 e da poco era finito un
grosso temporale. La Cova di Iria era colma di uomini e donne,
credenti, scettici, semplici curiosi, convenuti a decine di migliaia
(si stimarono 70.000 persone) da tutto il Portogallo e dalla Spagna.
Sono anche presenti autorità civili e religiose, e giornalisti di
Lisbona e Oporto. Tutti in attesa dell’ apparizione (la 6^ e
ultima) annunciata dai bambini veggenti e del ‘segno’ che sarebbe
stato dato.
A
mezzogiorno accadde l’incredibile. Per 10 minuti il sole fu visto
roteare, cambiare colore, ‘danzare’ e pulsare, avvicinanarsi e
allontanarsi dalla sua posizione abituale, fino al momento cruciale
in cui sembrò cadere sulla folla.
Il
punto fondamentale secondo me è la testimonianza dell'avverarsi
di un fenomeno fisico che non poteva dipendere da illusioni
di sorta, e cioè il fatto che nel suo ‘movimento’ il sole
tracciò una traiettoria all’interno della quale ci fu
un’asciugatura del terreno e dei vestiti precedentemente inzuppati
di pioggia.
Infatti
nel libro ‘Intervencao extraterrestre em Fatima’ (1982) degli
studiosi portoghesi Joaquim Fernandes e Fina D’Armada, che hanno fatto degli studi storici sell'evento, si sottolinea
il notevole fatto che l’asciugamento quasi istantaneo degli
abiti e del terreno bagnati per la pioggia non interessarono l’intera
Cova da Iria e tutte le 70.000 persone presenti ma furono avvertiti e
constatati soltanto da quella parte di folla che al momento del
prodigio era entro una fascia di terreno ben delimitata. Tale fascia,
larga una settantina di metri e includente il leccio delle
apparizioni, attraversava la Cova di Iria da sud a nord, e
corrispondeva alla ‘traiettoria’ tracciata dal sole nella fase di
massimo avvicinamento al suolo. Questo fatto dimostra da solo che il
‘miracolo’ fu un evento reale. Infatti questa asciugatura
e in una zona ben determinata comporta la presenza di una
notevole quantità di calore che non può essere certo
fornita da suggestione o inganno psichico: l’energia, e il
calore è energia, non si crea dal nulla né si distrugge. Questo è un principio fondamentale della fisica, quello della Conservazione dell'Energia.
Si
faccia riferimento a ciò che ho detto
in un precedente post su quello che potrebbe essere accaduto. Se
fosse vera la spiegazione che ho dato, ci sarebbe stata una specie
‘guida’ delle proprietà ottiche dell’atmosfera che per
l’ampiezza e la difficoltà di attuazione non potrebbero che essere
attribuiti ad una causa non naturale o comunque non di origine
terrestre.
2)
La Sindone ovvero una immagine impressa forse dalla radiazione della Resurrezione
L’evento
a cui si fa riferimento è ovviamente quello raccontato nei Vangeli
della sepoltura di Gesù e forse anche della sua successiva Resurrezione.
La
Sindone è un lenzuolo di lino che ha certamente avvolto il cadavere
di un uomo che è stato flagellato, coronato di spine, crocifisso con
chiodi e trapassato da una lancia al costato.
Lungo
l’impronta umana possiamo distinguere la ferita del piede destro,
la ferita sul polso sinistro, la ferita nel costato, la ferita sulla
fronte, ferite sulla testa dovute alla corona di spine, contusioni
dovute al trasporto del patibulum (la trave orizzontale della croce),
colpi di flagello su tutto il corpo, il tallone e la pianta del piede
destro.
Nel
1978 molti scienziati hanno condotto misurazioni ed analisi sulla
reliquia per 120 ore consecutive, per realizzare un'indagine
scientifica multidisciplinare. I loro risultati hanno mostrato che è
un lenzuolo di lino, filato e tessuto nella regione del Medio Oriente
nel primo secolo.
Le
macchie di sangue e siero sul lino non sono riproducibili con mezzi
artificiali. È sangue coagulatosi sulla pelle di un uomo ferito. Si
è ridisciolto per fibrinolisi a contatto con la stoffa umida per un
periodo di circa 36 ore. La fine del contatto è avvenuta senza
causare un movimento che avrebbe alterato i bordi delle tracce di
sangue. In altre parole, rimane inesplicabile come sia finito il
contatto fra il corpo ed il lenzuolo senza alterare i trasferimenti
che avevano avuto luogo. La permanenza del cadavere nella Sindone per
un periodo di tempo limitato può essere dedotta non soltanto
dall'interruzione del processo fibrinolitico ma anche dall'assenza di
qualsiasi segno di decomposizione.
Si
tratta di sangue umano maschile ricco di bilirubina: ciò significa
che appartiene ad una persona che ha sofferto un grande trauma. È
sangue di gruppo AB. Questo è il gruppo sanguigno meno comune;
soltanto il cinque per cento della popolazione appartiene a questo
gruppo sanguigno.
Oltre
al sangue, sulla Sindone c'è l'immagine del corpo che vi fu avvolto.
Questa immagine, dovuta a degradazione per disidratazione e
ossidazione delle fibrille superficiali del lino, è paragonabile ad
un negativo fotografico. È superficiale, dettagliata, termicamente e
chimicamente stabile. È stabile anche all'acqua. Non è composta da
pigmenti, è priva di direzionalità e non è stata provocata dal
semplice contatto del corpo con il lenzuolo: con il contatto il telo
o tocca o non tocca, non c'è via di mezzo. Invece sulla Sindone c'è
immagine anche dove sicuramente non c'era contatto. I suoi
chiaroscuri sono proporzionali alle diverse distanze esistenti fra
corpo e telo nei vari punti di drappeggio. Si può dunque ipotizzare
un effetto a distanza di tipo radiante.
Sotto
le macchie di sangue non esiste immagine del corpo: il sangue,
depositatosi per primo sulla tela, ha schermato la zona sottostante
mentre, successivamente, si formava l'immagine. Come un cadavere
abbia potuto imprimere sul lenzuolo l'immagine fotografica di se
stesso è un fenomeno unico ed ancora inspiegabile. L'immagine non è
stata prodotta con mezzi artificiali. Non è un dipinto né una
stampa: sulla stoffa è assente qualsiasi pigmento. Non è il
risultato di una strinatura prodotta con un bassorilievo riscaldato:
le impronte così ottenute passano da parte a parte, tendono a
sparire, hanno diversa fluorescenza e non hanno caratteristiche
tridimensionali paragonabili a quelle della Sindone. Non conosciamo
il meccanismo fisico-chimico all'origine dell'impronta; però si può
ipotizzare che sia stato originato da un meccanismo come un fiotto di
radiazione non penetrante che si attenua con il passaggio nell'aria e
diminuisce con la distanza. L'immagine esiste soltanto sulle fibrille
superficiali del lino.
Il
chiaroscuro dell'immagine può essere letto e ricostruito da un
computer con un effetto tridimensionale. Una normale immagine
piatta dovrebbe fornire un rilievo distorto; al contrario, in questo
caso si ottiene un corpo tridimensionale ben proporzionato. Era alto
1 m e 75 centimetri e aveva circa 30-40 anni.
Nel
1988 i laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo datarono la Sindone. Il
risultato era incredibile: la Sindone sarebbe stata fabbricata fra il
1260 e il 1390 d. C.! Ma i limiti del metodo e la sua non
applicabilità alla Sindone sono evidenti. Se ci fosse una contaminazione da
parte di carbonio 14 proveniente da altre fonti, che non può essere
rimosso con il metodo di pulizia impiegato, anche questo carbonio 14
sarà misurato. Il campione risulterà essere più radioattivo e per
la datazione sembrerà "più giovane".
Riguardo
alla radiodatazione della Sindone, ci sono alcune perplessità sulle
procedure dell'esame. Il lenzuolo ha sofferto molte vicissitudini
(incendi, restauri, acqua, esposizioni all'ambiente esterno, al fumo
delle candele, al respiro dei fedeli, ecc.) e quindi è andato
soggetto a molte alterazioni e contaminazioni. La scelta della zona
da cui i campioni sono stati prelevati era errata: soltanto da un
punto e da un angolo molto inquinato che è stato restaurato nel
Medio Evo.
Inoltre l'alta temperatura raggiunta nel
reliquiario durante l'incendio di Chambéry del 1532, in mancanza di
ossigeno, potrebbe aver provocato scambi di isotopi che hanno portato
ad un arricchimento di carbonio radioattivo. La presenza dell'argento
che ricopriva il reliquiario potrebbe aver favorito ulteriormente la
reazione, facendo risultare più "giovane" il tessuto.
Durante le ostensioni della Sindone, quell’angolo era una delle
parti più toccate del lenzuolo.
Leoncio
Garza Valdés, ricercatore dell'Istituto di Microbiologia
dell'Università di San Antonio (Texas) afferma di aver identificato,
su un campione di Sindone, la presenza di un complesso biologico
composto da funghi e batteri che ricopre come una patina i fili. La
patina è spessa quanto i
fili che ricopre e non è eliminabile con i consueti trattamenti di
pulizia. Sono necessari speciali enzimi. Questo
fattore avrebbe potuto
falsare
la
datazione radiocarbonica.
Si vedano questi ulteriori miei post sull'argomento qui
, qui,
qui
e anche qui.
Il
Miracolo sarebbe avvenuto nel VIII secolo a Lanciano.
Durante
una Messa dopo la consacrazione, l’Ostia si tramutò in carne e il
vino in sangue.
Le
relique dell'ostia e del sangue sono conservate ancora oggi nella
chiesa di Lanciano fatta costruire apposta, dove vengono visitate
annualmente da centinaia di migliaia di persone credenti e non.
Nel
novembre del 1970 l'Arcivescovo di Lanciano, decise di sottoporre ad
esame scientifico le reliquie.Venne così incaricato il professor
Edoardo Linoli, coadiuvato del professor Ruggero Bertelli
dell'Università di Siena. Il 4 marzo 1971, presentò i risultati
delle analisi da cui si evidenziava che la carne e il sangue erano
sicuramente di natura umana. Che la carne era inequivocabilmente
tessuto cardiaco umano, e il sangue era vero e apparteneva al
gruppo sanguigno AB.
Interpellato,
il professor Linoli ha spiegato che "per quanto riguarda la
carne mi trovai in mano l’endocardio. Quindi nessun dubbio che si
tratti di tessuto cardiaco". Inoltre "nel momento in cui si
realizzò l'evento esso era allo stato vivente, come se provenisse da un essere
vivo". Sul sangue, il professore ha fatto notare che "il
gruppo sanguigno è lo stesso dell’uomo della Sindone, ed è
particolare perché ha le caratteristiche di un uomo nato e vissuto
nelle zone mediorientali". "Il gruppo sanguigno AB degli
abitanti del luogo infatti ha una percentuale che va dallo 0,5 all’1
per cento, mentre nella Palestina e nelle regioni mediorientali è
del 14-15 per cento". L’analisi del professor Linoli ha
rivelato anche che non erano presenti sostanze conservanti nella
reliquia e che il sangue non poteva essere stato prelevato da un
cadavere, perché altrimenti si sarebbe rapidamente alterato. E
ancora: "la carne e il sangue sono andati esenti dalla
degradazione cadaverica, alla quale sottostanno invece tutti gli
esseri viventi sulla Terra".
Il
rapporto del professor Linoli venne pubblicato in Quaderni Sclavo di
Diagnostica, 1971, fasc. 3 (Grafiche Meini, Siena). Nel 1973, il
Consiglio superiore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità,
(O.M.S.) nominò una Commissione scientifica per verificare, le
conclusioni del medico italiano. I lavori durarono 15 mesi con un
totale di 500 esami. Le conclusioni di tutte le ricerche confermarono
ciò che era stato dichiarato e pubblicato in Italia. L'estratto dei
lavori scientifici della Commissione medica dell'O.M.S. venne
pubblicato nel dicembre 1976 a New York e a Ginevra, confermando
l’impossibilità della scienza di dare una spiegazione a questo
fenomeno. Si vedano anche gli altri miei post sull'argomento
qui e poi qui.
Conclusioni
Che
dire? Forse questi reperti sono un misto di cielo e terra, spirito e
materia che le scienze naturali, che per loro ‘missione’ si
occupano solo dell’aspetto tangibile e quindi della interazione
della materia/energia con gli strumenti di misura, non riescono a
cogliere in pieno? Con sicurezza non lo sappiamo, ma se così fosse, sarebbe chiaro il perché questi reperti contengono un aspetto misterioso che un non-credente non riesce a spiegare. E in tal caso a mio parere potrebbero costituire un ‘indizio’ della presenza di
una realtà oltre quella naturale, e ovviamente anche dell'esistenza di Dio.
Ci sarebbe anche l'ostia sanguinante di Buenos Aires negli anni '90 del secolo scorso, ci hanno anche scritto un libro.
RispondiEliminaE mica solo quella: c'è un altro Miracolo Eucaristico verificatosi nel '96, Bergoglio lì "cardinale" e da lui sottaciuto.
EliminaMa nel Mondo se ne sono verificati circa 142:
http://www.miracolieucaristici.org/it/Liste/list.html
Sì, i miracoli eucaristici sono tanti, io ho voluto portare l'esempio di quello di Lanciano perchè le analisi del prof. Linoli sono state poi controllate da una commissione nominata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che le hanno confermate.
EliminaVorrei segnalare anche
RispondiEliminaIl mantello della Vergine di Guadalupe
V. :
Il mantello della Vergine di Guadalupe | Tanogabo
tanogabo.com › il-mantello-della-vergine...
e
Il mantello della Vergine di Guadalupe
YouTube - 13 set 2009
4:08
Grazie