Non
avrei mai pensato di dover scrivere un articolo per difendere la
‘realtà’ della libertà umana. Ma dopo aver letto quello che
dice il chimico credente Javier
Pérez Castells,
nel suo libro ‘Neuroni e libero arbitrio’ mi sono convinto che
era necessario farlo, perché se dovesse passare la tesi che la
nostra volontà di fare o non fare qualcosa è solo una illusione e
che tutto è invece determinato dal primo momento, quindi
a partire dal Big Bang, come incredibilmente sostengono alcuni,
crollerebbe tutto l’impianto della nostra civiltà, basata sulla
responsabilità individuale e verrebbe inferto un duro
colpo
alla
religione,
che ha il suo
fondamento sulla scelta libera e volontaria tra il bene e il male.
Per
fortuna la verità della identità che si vorrebbe spacciare come
scientificamente acclarata, cioè “libertà umana = illusione”,
è ancora tutta da dimostrare checché ne dicano i suoi tenaci
sostenitori in libri dal titolo e contenuto ad effetto che
raggiungono le vette delle vendite, come quello scritto dallo
scienziato ateo Sam Harris . Infatti esistono altri libri, come
quelli pubblicati da Alfred Mele o da Walter Glannon, che però non
hanno avuto lo stesso successo editoriale, che sostengono il
contrario o per lo meno mettono in guardia interpretazioni
frettolose di alcuni risultati sperimentali in ambito neurologico.
Monismo e Dualismo
Sarebbe qui troppo lungo elencare i numerosi pareri di scienziati, filosofi e teologi sulla natura dell’uomo: essi si situano con diverse varianti e sfumature tra due estremi opposti, dal monismo scientista “uomo = robot di carne” al dualismo religioso “uomo = essere di materia e spirito”.
Sarebbe qui troppo lungo elencare i numerosi pareri di scienziati, filosofi e teologi sulla natura dell’uomo: essi si situano con diverse varianti e sfumature tra due estremi opposti, dal monismo scientista “uomo = robot di carne” al dualismo religioso “uomo = essere di materia e spirito”.
I
monisti dicono che l’essere umano è governato solo dalle leggi
della fisica, ed essendo questa determinista, almeno quella classica,
allora tutto ciò che egli fa è stato in realtà deciso con
rapporti di “causa-effetto” sin dall’inizio e quindi i suoi
atti e decisioni tra alternative diverse, sono illusoriamente una
libera scelta, ma sono solo una conseguenza di questa catena
ininterrotta, indipendente dalla sua volontà.
Invece
i dualisti, fra cui i credenti, affermano che il corpo è governato dallo spirito e
che le nostre decisioni non sono determinate e che quindi abbiamo
responsabilità dei nostri atti, almeno nella maggior parte dei casi,
perciò meritiamo premi e punizioni, e su questo è basata infatti la
nostra società, con le sue regole e leggi, e la nostra religione,
infatti alla nostra morte, essendoci un al di là ed esistendo un Dio
che ci ha creati liberi meriteremo l’Inferno o il Paradiso.
L'esperimento di Libet
Ma
come si è arrivati ad una negazione così drastica del ‘libero
arbitrio’?
Tutto
è iniziato da esperimenti che Libet
fece negli anni 80 e che vengono considerati una pietra miliare da
parte di molti studiosi del cervello. Da questi esperimenti risulta
che gli impulsi nervosi che il cervello invia per fare in modo che i
muscoli eseguano un movimento ‘deciso da noi’, tipo alzare un
dito o il braccio, iniziano circa 500 millisecondi prima del
movimento stesso e soprattutto - e qui è il punto essenziale -
almeno 200 millisecondi prima che noi stessi abbiamo la
consapevolezza del nostro atto di volontà nell’eseguire tale
azione.
Ciò
è bastato perché in ambito neurologico l’interpretazione più
facile, anche se notevolmente sconcertante, prendesse piede: “la
nostra sensazione di libertà nel compiere qualunque azione è solo
una apparenza, ogni atto che facciamo è automatico e indipendente
dalla nostra volontà, e anche quest’ultima è una illusione”
hanno concluso molti neurologi.
Ovviamente
ci sono state diverse critiche su questa interpretazione
dell’esperimento. Alcune di queste pongono in risalto le diverse
categorie del processo decisionale, nel senso che il libero arbitrio
si manifesterebbe veramente solo nelle nostre decisioni ponderate
mentre ce ne sono molte che facciamo automaticamente e senza
apparentemente scegliere, altre considerazioni invece entrano nel
dettaglio dell’esperimento smontando le conclusioni che sono state
fatte. Tra queste critiche c’è quella che mette in risalto il
fatto che sono state analizzate solamente le curve dello sviluppo
temporale dell’impulso nervoso che portano a decisioni. Libet
infatti non ha studiato quei processi che presumevano attività
cerebrale ma che poi non si sono conclusi con azioni. Insomma non
sarebbe da escludere che il cervello si possa mettere come in
allerta, visto quello che gli viene richiesto di fare, e che quando
prendiamo la decisione di inviare l’impulso nervoso per muovere un
arto ci agganciamo ad un segnale di fondo già esistente.
Sarebbe come se volendo fare surf,
imponessimo al nostro mare neuronale
cerebrale un moto ondoso e una volta deciso di fare una piroetta
saltassimo su un’onda già pronta che ci aiuterebbe a compiere la
nostra prodezza rapidamente.
Altre
critiche evidenziano che nell’esperimento di Libet i volontari
debbono semplicemente stabilire se muovere o meno il polso e non
prendere decisioni complesse in cui invece mantengono il diritto di
veto. Cioè la parte debole dell’esperimento sarebbe la
generalizzazione. Infatti ci sono cose che facciamo senza coscienza,
senza pensarci su, in modo casuale, senza scegliere esattamente il
momento in cui le eseguiamo e le azioni dell’esperimento sarebbero
di questo tipo. Infatti i volontari
sono invitati ‘a non pensare’ e a prendere una decisione che non
ha conseguenze per la loro vita. Per questo lo stesso Libet ha
ipotizzato che in questi casi gli impulsi inconsci a fare un’azione
elementare quale decidere quando premere un pulsante possano avere la
meglio fino a quando però non interviene la volontà cosciente di
veto del soggetto che può bloccare l’azione.
La Coscienza
Il problema del libero arbitrio si lega a quello più grande del cercare di capire cosa sia la Coscienza e se si possano stabilire delle basi fisiche perché questa tipica caratteristica umana possa nascere dai processi cerebrali. Purtroppo esistono pochissimi studiosi fra cui il premio Nobel per la medicina Eccles, che la ritengono di natura diversa da quella fisica, quindi di tipo spirituale, e invece ci sono quelli che all’estremo opposto, asseriscono che essa sarebbe solo un epifenomeno, un modo di vedere dall’interno ciò che all’esterno è solo fisico e a questa concezione aderiscono la maggioranza dei neurologi.
Il problema del libero arbitrio si lega a quello più grande del cercare di capire cosa sia la Coscienza e se si possano stabilire delle basi fisiche perché questa tipica caratteristica umana possa nascere dai processi cerebrali. Purtroppo esistono pochissimi studiosi fra cui il premio Nobel per la medicina Eccles, che la ritengono di natura diversa da quella fisica, quindi di tipo spirituale, e invece ci sono quelli che all’estremo opposto, asseriscono che essa sarebbe solo un epifenomeno, un modo di vedere dall’interno ciò che all’esterno è solo fisico e a questa concezione aderiscono la maggioranza dei neurologi.
Comunque
a chi asserisce che il libero arbitrio sarebbe un’illusione
giustamente viene contestato il fatto che se fosse vero perché mai
la natura avrebbe impiegato tanta energia per farci acquisire questa
illusione visto che comporterebbe un vantaggio evolutivo nullo?
Semmai la presenza di tale convinzione è una
ulteriore prova che esiste un libero arbitrio forte e che quindi
siamo ben responsabili dei nostri atti, anche se ci sono
indubbiamente dei condizionamenti dovuti alle esperienze personali
passate, ma che non possono imporci, se non lo vogliamo, delle
decisioni in un senso o in un altro nelle scelte importanti.
Più
si studia il cervello e più si capisce che è un organo
straordinariamente complesso e che dobbiamo ancora scoprire
moltissimi meccanismi del suo funzionamento.
Alcuni
studiosi criticano l’impostazione basata sulla fisica
classica deterministica e suggeriscono di pensare il cervello come
governato dalla meccanica quantistica con la sua basilare
indeterminatezza, da cui scaturirebbe quindi la possibilità di
scelta tra diverse opzioni e quindi il libero arbitrio. Adesso si fa
l’ipotesi
che i microtubuli
all’interno del
neurone
siano sedi di qbit
(quantum
bit)
organici,
quindi
con comportamento
quantistico, che in collegamento
con
quelli
degli
altri neuroni costituirebbero una
sorta di rete che farebbe assomigliare il cervello ad una specie di
computer quantistico da cui sorgerebbe così
la
Coscienza. E pensare che i microtubuli, presenti in tutte le
cellule, finora erano
stati considerati solo delle semplici
impalcature
di sostegno della struttura cellulare.
Attività anticipatoria inspiegabile
Fra l’altro è ormai chiaro che gli esperimenti di Libet hanno analizzato solo una parte dei fenomeni anticipatori che interessano il cervello.
Fra l’altro è ormai chiaro che gli esperimenti di Libet hanno analizzato solo una parte dei fenomeni anticipatori che interessano il cervello.
Infatti,
come hanno confermato diversi
studi ed esperimenti
fatti da svariati laboratori di
ricerca neurologica,
è stata
trovata un’attività
anticipatoria
del cervello anche nel
predire un evento futuro.
In
pratica sono state mostrate a caso immagini di valore positivo o
negativo a dei volontari misurando le loro ‘reazioni’
preparatorie e si è scoperto che queste, con una frequenza che
supera l’effetto casuale, hanno lo stesso segno reattivo
dell’immagine che verrà mostrata . A dirla in breve: se verrà
mostrata una immagine ‘paurosa’ la ‘reazione’ di ansia e
paura comincia in realtà qualche secondo prima di questa visione e
così pure se l’immagine è ‘rilassante’ la ‘sensazione’ di
tranquillità avverrà prima di vederla.
Ovviamente le immagini vengono mostrate con un ordine casuale e
l’osservatore non sa se gli verrà mostrata una immagine positiva o
negativa.
‘Quindi
sembra esserci un piccolo, prevedibile spostamento fisiologico
anticipatorio nei secondi che precedono stimoli apparentemente
imprevedibili’ asseriscono
gli autori di questi
esperimenti
riferendosi spesso
all’effetto come ad un
‘presentimento’
(percepire un evento prima che si verifichi) o una
‘attività
anticipatoria inspiegabile’.
‘La causa di questa attività anticipatoria che
indubbiamente si trova all’interno dei processi fisici naturali (in
contrapposizione a quelli soprannaturali o paranormali) resta da
determinare’ dicono.
Perciò quelli che ritengono che gli esperimenti di Libet abbiano mostrato
che non esiste il libero arbitrio, perché c’è un’attività
anticipatoria nel muovere un arto, forse non hanno considerato
appieno l’attività anticipatoria anche in altre situazioni.
Infatti qui stiamo parlando di qualcosa di ancora più radicale, cioè
della previsione di un evento
che deve ancora accadere, senza che c’entri quindi la volontà di
compiere determinata un’azione.
Le cause seguono gli effetti o segnali verso il passato?
Insomma, appare chiaro che considerando i risultati dei due tipi di esperimenti sembrerebbe quasi che le ‘cause’ siano seguenti agli ‘effetti’! E infatti per questo motivo gli interpreti dell’esperimento di Libet dicono che visto che il segnale per il movimento dell’arto viene ‘prima’ allora il seguente ‘atto volitivo’ non può esserne la causa. Ma allora se dobbiamo applicare lo stesso criterio negli esperimenti sulla ‘premonizione’ dovremmo concludere che il ‘presentimento’ genera la figura che verrà vista!
Insomma, appare chiaro che considerando i risultati dei due tipi di esperimenti sembrerebbe quasi che le ‘cause’ siano seguenti agli ‘effetti’! E infatti per questo motivo gli interpreti dell’esperimento di Libet dicono che visto che il segnale per il movimento dell’arto viene ‘prima’ allora il seguente ‘atto volitivo’ non può esserne la causa. Ma allora se dobbiamo applicare lo stesso criterio negli esperimenti sulla ‘premonizione’ dovremmo concludere che il ‘presentimento’ genera la figura che verrà vista!
A
meno di non ammettere che il futuro sia già
‘accaduto’,
registrato
da qualche parte e che il cervello riesca ad averne una cognizione qui allora 'abbiamo un problema',
e allora si
possono
fare per ora solo delle supposizioni per
spiegare quest’attività anticipatoria e io ho avanzato l’ipotesi,
esposta
in
un articolo
pubblicato
su
UCCR
nel
2012, che
il cervello possa forse inviare a se stesso come dei 'segnali verso il passato' in
modo da far iniziare l’azione prima dell’evento, per avere così
un anticipo in situazioni di pericolo e perciò ottenere
un
vantaggio. Se
fosse vera, questa
congettura, (invero molto 'ardita', lo ammetto),
salverebbe il
libero arbitrio e darebbe fondamento scientifico ai fenomeni di
precognizione
e preveggenza
che
per ora sono relegati in ambito parapsicologico. (5)
Conclusione
Ma al di là di tutto, non possiamo certo stare in silenzio rispetto a questo tentativo di eliminare il libero arbitrio, soprattutto per le conseguenze nefaste che questa scomparsa avrebbe per l’esistenza stessa della società umana e della religione, in quanto non ci sarebbe più la responsabilità individuale, ma nello stesso tempo appare evidente che non è vero che la scienza ha provato che la nostra libertà di decidere non esiste come invece vorrebbero farci credere alcuni scientisti che dalle conoscenze finora acquisite hanno tratto delle conclusioni non corrette per puntellare le loro idee antireligiose e atee.
Ma al di là di tutto, non possiamo certo stare in silenzio rispetto a questo tentativo di eliminare il libero arbitrio, soprattutto per le conseguenze nefaste che questa scomparsa avrebbe per l’esistenza stessa della società umana e della religione, in quanto non ci sarebbe più la responsabilità individuale, ma nello stesso tempo appare evidente che non è vero che la scienza ha provato che la nostra libertà di decidere non esiste come invece vorrebbero farci credere alcuni scientisti che dalle conoscenze finora acquisite hanno tratto delle conclusioni non corrette per puntellare le loro idee antireligiose e atee.
Note, bibliografia e crediti
2)
Fabiana Leone
– L’invenzione del neurone e la nuova immagine dell’uomo – in
The Hidden Kid – Mediascapes Journal n. 10 -
3)
Julia Mossbridge, Patrizio Tressoldi, Jessica Utts
-
Predictive
physiological anticipation preceding seemingly unpredictable stimuli:
a meta-analysis – Frontiers in Psycology
4) Salvatore Canto
– Il volo mancato di un riduzionista romantico – UCCR 2012
5) Ovviamente so bene che la freccia temporale, almeno per i processi macroscopici, non si può invertire, perché c’è il secondo principio della termodinamica, quello dell’aumento dell’entropia, che lo impedisce, ma a livello microscopico chissà che non possa succedere magari qualcosa di diverso in situazioni particolari. In alcune equazioni della fisica esistono anche delle soluzioni con inversione temporale egualmente valide. E nei diagrammi di Feynman, le antiparticelle vengono rappresentate come particelle ‘normali’ che viaggiano indietro nel tempo, (anche se per la quasi totalità dei fisici è solo un modo comodo di rappresentarle).
5) Ovviamente so bene che la freccia temporale, almeno per i processi macroscopici, non si può invertire, perché c’è il secondo principio della termodinamica, quello dell’aumento dell’entropia, che lo impedisce, ma a livello microscopico chissà che non possa succedere magari qualcosa di diverso in situazioni particolari. In alcune equazioni della fisica esistono anche delle soluzioni con inversione temporale egualmente valide. E nei diagrammi di Feynman, le antiparticelle vengono rappresentate come particelle ‘normali’ che viaggiano indietro nel tempo, (anche se per la quasi totalità dei fisici è solo un modo comodo di rappresentarle).
Chissà
però
se
in futuro, magari con
lo svilupparsi
di
una
nuova fisica,
eventualmente
estesa
alla
possibilità che alcuni
‘segnali’
possano
scorrere a ritroso nel
tempo, non
si riescano
a
spiegare tanti fenomeni che al momento sembrano di difficile
interpretazione, come ad esempio l’entanglement
quantistico! Qualche
timido segno
in questa direzione pare che
stia venendo fuori
anche
da
alcuni esperimenti che si stanno conducendo in
questo momento,
come è data notizia
qui.
Articolo interessante. L'errore fondamentale sta nell'accettare che coscienza e libero arbitrio siano spiegabili nell'ambito della fisica. Come ha spiegato il più grande esperto mondiale di fenomeni pre-morte, il cardiologo olandese Pin Van Lommel, la coscienza non è un fenomeno locale, ma ha nel cervello solo una interfaccia col mondo "materiale", qualunque cosa esso significhi. Il co-inventore e primo relatore della teoria della selezione naturale A.R. Wallace e illustri ficici come E. Shrodinger negavano che la coscienza potesse essere spiegata con un fatto "naturale". cioè "dentro" il sistema cosmo. E su questo anche Kurt Godel annuirebbe..
RispondiEliminail libero arbitrio esiste eccome. purtroppo io sono fissato con quello che sta succedendo nella Chiesa. se uno vuole un esempio eclatante di libero arbitrio si guardi questa clip e si potrà rendere conto di come un Papa può, sfruttando il dono più grande che Dio ci ha fatto, essere qualcosa di completamente diverso:
RispondiEliminahttps://youtu.be/b_wczO4N2Zc
oppure il prostrarsi più prostrato dell'intera storia dell'umanità:
https://youtu.be/CC1pGgOFixY
DAVANTI A CHI INCHINARSI???
Acconsentendo al miracolo dei pani, Tu avresti dato una risposta all’universale ed eterna ansia umana, dell’uomo singolo come dell’intera umanità: “Davanti a chi inchinarsi?”. Non c’è per l’uomo rimasto libero piú assidua e piú tormentosa cura di quella di cercare un essere dinanzi a cui inchinarsi. Ma l’uomo cerca di inchinarsi a ciò che già è incontestabile, tanto incontestabile, che tutti gli uomini ad un tempo siano disposti a venerarlo universalmente. Perché la preoccupazione di queste misere creature non è soltanto di trovare un essere a cui questo o quell’uomo si inchini, ma di trovarne uno tale che tutti credano in lui e lo adorino, e precisamente tutti insieme. E questo bisogno di comunione nell’adorazione è anche il piú grande tormento di ogni singolo, come dell’intera umanità, fin dal principio dei secoli. È per ottenere quest’adorazione universale che si sono con la spada sterminati a vicenda. Essi hanno creato degli dèi e si sono sfidati l’un l’altro: “Abbandonate i vostri dèi e venite ad adorare i nostri, se no guai a voi e ai vostri dèi!”. E cosí sarà fino alla fine del mondo, anche quando gli dèi saranno scomparsi dalla terra: non importa, cadrànno allora in ginocchio davanti agli idoli. Tu conoscevi, Tu non potevi non conoscere questo fondamentale segreto della natura umana, ma Tu rifiutasti l’unica irrefragabile bandiera che Ti si offrisse per indurre tutti a inchinarsi senza discussione dinanzi a Te; la bandiera del pane terreno, e la rifiutasti in nome della libertà e del pane celeste. Guarda poi quel che hai fatto in seguito. E sempre in nome della libertà! Io Ti dico che non c’è per l’uomo pensiero piú angoscioso che quello di trovare al piú presto a chi rimettere il dono della libertà con cui nasce questa infelice creatura. Ma dispone della libertà degli uomini solo chi ne acqueta la coscienza. Col pane Ti si dava una bandiera indiscutibile: l’uomo si inchina a chi gli dà il pane, giacché nulla è piú indiscutibile del pane; ma, se qualcun altro accanto a Te si impadronirà nello stesso tempo della sua coscienza, oh, allora egli butterà via anche il Tuo pane e seguirà colui che avrà lusingato la sua coscienza.
Il Grande Inquisitore
http://www.filosofico.net/ANTOLOGIA_FILE/ANTOLOGIAD/DOSTOEVSKIJ_%20LA%20LEGGENDA%20DEL%20GRA.HTM
Il libero arbitrio ci è stato donato come prova da superare in questa vita x ottenere la salvezza..possiamo scegliere come comportarci cone agire..se scegliamo la via della sofferenza avremo la salvezza se scegliamo la via di questo mondo non ne avremo diritto
RispondiElimina