L’Evoluzionismo afferma che gli uccelli si sono evoluti dai rettili in quanto le scaglie di copertura si sarebbero trasformate col tempo in penne per ali adatte al volo, e bisogna sottolineare ‘al volo’ perché ci sono animali che hanno ali ma che non volano: in questi casi queste servono solo per protezione e isolamento termico. Il vero problema però è che la differenza tra scaglie, piume e penne è abissale...
Il fossile che per tanto tempo
ha rappresentato anche dal punto di vista
iconico l’uccello primordiale è stato l’Archeopterix,
un animaletto vissuto nel Giurassico Superiore, ovvero circa 200
miloni di anni fa. Esso presentava caratteristiche intermedie tra i
rettili (ossatura simile) e gli uccelli (ali piumate) e quando il suo fossile fu scoperto fu ritenuto anche l’anello di congiunzione tra rettili e uccelli. Ultimamente però si preferisce considerarlo più una forma mosaico
(come lo è ad esempio l’ornitorinco) (1).
Fra l’altro
nel1987 il paleontologo Sankar Chatterjee ha scoperto fossili
molto simili agli uccelli attuali posizionandoli nel
periodo Triassico, cioè intorno a 225 milioni di anni fa, mentre
l’Archeopterix sarebbe vissuto solo 200 milioni di anni fa, e quindi quando c'era gli uccelli esistevano già.
Dicono perciò Junker e Scherer che “oggi l’Archeopterix viene
posto su un ramo laterale estinto dello sviluppo postulato e in
maniera simile si procede anche con altre forme mosaico (...). Fino
ad oggi continuano a mancare gli anelli di congiunzione adeguati” (2) tra rettili e uccelli.
Oggi si suppongono come più probabili precursori degli uccelli i dinosauri teropodi. Confrontando però i diagrammi ad albero costruiti tramite le affinità in questo caso spuntano numerose convergenze che mettono in dubbio tale successione. L’argomento che sarebbe attualmente a favore della discendenza degli uccelli dai teropodi è quello fornito della biologia comparata, però è stato dimostrato che anche questo comporta parecchie altre difficoltà, per cui quelle che vengono ritenute ‘prove’ non possono essere considerate convincenti e sicure (3).
Il vero problema è però che le penne delle ali degli uccelli rappresentano un sistema irriducibilmente complesso e inoltre hanno anche il follicolo: e il fatto che quest’ultimo non sia documentato nei fossili dei teropodi depone fortemente a sfavore della parentela evolutiva del piumaggio di questi con quello degli uccelli.
Le penne per il volo hanno una struttura completamente differente dalle semplici scaglie di rettile da cui secondo l'Evoluzionismo sarebbero derivate. Queste ultime servono da protezione, le penne delle ali invece servono per volare e hanno una struttura estremamente sofisticata, sono un prodigio ingegneristico e nascono e si sviluppano nell’ala in maniera completamente diversa dalle scaglie.
Se si guarda attentamente al microscopio una penna si nota che le barbe e barbule sono agganciate con un sistema a chiusura lampo. Vi sono barbule di diverso tipo a seconda che provengano da un lato o dall’altro della barba: da un lato sono increspate, dall’altro posseggono uncini, e gli uncini che fuoriescono da una barba si agganciano alle increspature della barba adiacente. Questa struttura è simile al velcro, ma è anche dinamica, perché ha possibilità di scorrere per via delle increspature e del sistema di lubrificazione assicurato dal grasso che l’uccello spalma sulle piume prelevandolo da una ghiandola posta nel supporto della coda, grasso che determina anche l’impermeabilità. Che questo apparato, col sistema scorrevole a uncini, resistente ma anche leggero e flessibile, sia derivato da una semplice scaglia appare molto improbabile e comunque, neanche a dirlo, non si conosce nessuna struttura fossile intermedia tra scaglia e penna. Inoltre le piume se non fossero agganciate ad una struttura adatta per il volo sarebbero inutili. Fra l’altro l’ala è formata in maniera tale da avere una minor superficie nella faccia inferiore e una maggiore in quella superiore: ciò permette la portanza, effetto aerodinamico scoperto nel ‘700 e in seguito sfruttato per permettere il volo degli aerei.
Per quanto riguarda le ali di altri animali, quali ad esempio i pipistrelli o gli insetti, l’evoluzionismo afferma anche che alcuni roditori col tempo crearono una membrana sopra le zampe per diventare pipistrelli e che gli insetti svilupparono sottilissime scaglie e peli per poter volare. Quindi la possibilità del volo si sarebbe sviluppata in maniera indipendente per ben tre volte in quanto le tre strutture sono totalmente differenti, e anche questo rappresenta perciò un problema per la teoria evolutiva.
Note e crediti
(0) foto iniziale tratta da Pixabay
(1) Junker e Scherer - Evoluzione - Un trattato critico - Ed. Gribaudi 2007 a pag 262,
(2) Per forma ‘mosaico’ si intende una specie che presenta le caratteristiche di due o più gruppi distinti ma che non deriva necessariamente da uno di questi. Un esempio è appunto l’ornitorinco che ha caratteristiche sia di mammifero, in quanto ha peli e ghiandole mammarie, che di rettile, in quanto è oviparo. Quasi sempre le forme mosaico non possono essere considerate anelli di congiunzione per due semplici motivi: o perché esistono fossili semplici più antichi rappresentanti dei due o più gruppi di cui dovrebbero essere la congiunzione o perché le loro caratteristiche non le fanno rientrare in una posizione di supposta transizione.
(3) per questo argomento si può consultare il testo di Junker e Scherer op. cit. a pag 175.
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