11 ottobre 2009
Sulla Sindone
Rieccoli! Non si danno per vinti, ogni tanto rispuntano con lo ‘scoop’ ‘La Sindone è un falso’, un’opera di Leonardo, un manufatto medioevale, ecc.
Infatti uno studioso (un chimico, per l'esattezza) interpellato dal quotidioano anticristiano ‘La Repubblica’ (il quotidiano a laicismo 'doc') ha sostenuto di aver scoperto un possibile metodo usato dai medioevali per creare un falso! Ma a ben guardare anche stavolta si capisce che costui ha preso una cantonata...
Dal 1988, e cioè da qundo fu fatto l’esame al carbonio 14 che sosteneva che La Sindone risaliva al medioevo, in molti si sono sbizzarriti a pensare le più diverse ipotesi sulla sua creazione, noncuranti delle critiche che sono piovute nel frattempo sul metodo usato nel fare tale esame, non ultimo dallo stesso professor Christopher Bronk Ramsey dell’università di Oxford, che condusse il test vent’anni fa, e che ha dichiarato che l’argomento deve essere riesaminato per gli innumerevoli fattori chimico fisici che possono aver influenzato la resa del test.
Stavolta il metodo utilizzato dal professor Garlaschelli, del centro CICAP, nel creare in laboratorio la falsa ‘Sindone’ è consistito nell’utilizzo di un lino, tessuto a spina di pesce, dove è stato disteso un volontario al quale erano state sporcate di ocra le parti del corpo più in rilievo. Per il volto è stato utilizzato un bassorilievo di gesso. Per invecchiare invece il tessuto il lino è stato scaldato per tre ore a una temperatura di 250 °C e lavato in lavatrice con sola acqua.
Lo stesso professor Garlaschelli, inconsapevolmente, ha dimostrato come non possa essere attendibile la procedura utilizzata per la riproduzione dell’immagine del sudario. Per riuscire a fare qualcosa di convincente devi realizzare una reliquia artificiale che abbia tutte le stesse caratteristiche dell’immagine del sudario. Se si legge con attenzione l’articolo si nota che Garlaschelli dice "con tempera liquida sono stati poi aggiunti i segni dei colpi di flagello e le macchie di sangue". Abbiamo capito bene? Dopo aver riprodotto l’immagine hanno piazzato su il sangue?
Evidentemente Garlaschelli ignora che nel 1978 è stato scoperto inequivocabilmente che il sangue sulla Sindone si è riversato prima che si creasse l’immagine (quindi, per chi crede nell’impressione miracolosa, prima della ‘Resurrezione’). Infatti sotto le macchie di sangue nella vera Sindone l’immagine non c’è, evidentemente perché ciò che ha impresso l’immagine sotto i grumi non ha potuto imprimere nulla!
È molto facile, una volta che hai l’immagine di un corpo su un tessuto, aggiungere il sangue nei posti giusti, ma è molto difficile, una volta messo prima il sangue, far coincidere un’immagine di quel tipo. Quindi il professore che ha avuto la pretesa di dire di aver creato un’immagine con le stesse caratteristiche della Sindone ha affermato una cosa non corretta perché nella Sindone ci sono caratteristiche che la sua copia non ha.
Come al solito chi fa lavori di questo tipo, cioè cercare di ‘smontare’ la Sindone ignora che questo tessuto è stato studiato da diversi esperti nelle più disparate discipline (fisica, chimica, anatomo-patologia, medicina, arte, matematica, informatica, storia ecc) e tutti (tranne i pochissimi che ancora credono al contestatissimo esame al carbonio 14) ritengono la Sindone autentica e del periodo di Gesù.
Dice il regista David Rolfe, esperto di Sindone, che ha realizzato diversi seri documentari sull’argomento per la rete televisiva BBC : ‘ ritengo che sia molto difficile per qualcuno che abbia davvero approfondito tutte queste conoscenze smentire l’autenticità della Sindone. E’ molto facile che chiunque si approcci invece al sudario con poca conoscenza e molti pregiudizi, se cerca di trovare una ragione o una scusa ‘scientifica’ per negarne la validità, la trovi. Ma non si troverà nessuno che abbia studiato a fondo la Sindone e che abbia al contempo questo atteggiamento’ .
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