Nella
Scienza spesso si parte da affermazioni non dimostrate che si ritengono vere
a priori, un esempio sono gli assiomi e i postulati della
matematica: una volta stabiliti gli enunciati ‘da ritenere veri
senza prova’ (cioè i postulati appunto), usando le leggi della
logica, anch’esse ritenute vere, si ricavano i teoremi, cioè le
proposizioni che invece sono ‘da ritenere vere perché dimostrate’ .
Ma la
scelta di alcuni postulati può essere fatta arbitrariamente e da
questa si ricaverà un tipo di ‘costruzione’ anziché un’altra:
famoso è il caso del quinto postulato di Euclide che recita “per
un punto esterno ad una retta passa una ed una sola parallela alla
retta data” e che ha come conseguenza la geometria euclidea, quella
che si studia a scuola, ma che può essere cambiato con
l’affermazione “per un punto esterno ad una retta non passa
nessuna parallela” che permette di costruire la geometria
ellittica o di Gauss, o con un l’enunciato “per un punto esterno
ad una retta passano infinite parallele” che porta alla geometria
iperbolica di Lobacevskij, tutte geometrie egualmente valide così
come la prima.
Anche
in Fisica esistono delle proposizioni simili ai postulati della
matematica, i cosiddetti Principi, il cui esempio principale potrebbe
essere il Principio di conservazione dell’energia che recita
pressappoco che “l’energia nell’Universo si mantiene costante”.
Da questo e pochi altri, con il ragionamento,
l’intuito e l’osservazione, si possono ricavare altre leggi che
poi però necessitano comunque di una verifica sperimentale.
Ovviamente nessun esperimento ha mai contraddetto il principio di
conservazione dell’energia e le leggi della fisica da esso derivate,
sennò si sarebbe dovuto cambiarle, ma in effetti a ben vedere ogni
principio è valido non perché definitivamente provato, ma perché
finora in nessun esperimento è apparso violato.
Questo
discorso fatto per la matematica e per la fisica può essere
ugualmente esteso con gli adattamenti del caso anche ad altre
discipline scientifiche come ad esempio la chimica e la biologia (1).
Detto
ciò voglio focalizzare un punto, in quanto ce n’è uno a
carattere ‘universale’ che riguarda tutte le scienze e che si può paragonare ad una verità stabilita a priori e
generale cioè a un assioma ed è quello che afferma che ‘le
cose di cui abbiamo esperienza (l’Universo e le sue leggi), e di
cui si occupa la scienza, non hanno o non hanno avuto bisogno di un
Dio come causa prima’ .
In
realtà questo affermazione si potrebbe condensare nell’altra che
recita ‘il caso è la causa prima dell’esistente’. Per
la
scienza
contemporanea
infatti,
è
il ‘caso’ l’autore di tutto ciò che esiste,
un
‘caso’ senza finalità ma creatore dell’ordine, della
complessità e della vita. Eppure dal
caso, come
sarebbe stato infinitamente più probabile, ci saremmo aspettati invece il
caos e nulla più.
Deve
essere chiaro insomma che l’affermazione “il caso è l’autore
di tutto l’esistente” non è altro che una specie di assioma
presupposto vero a priori e che si potrà ritenere valido però solo
finchè non ci sarà qualche prova sperimentale del contrario.
Il
problema però è che questa affermazione a priori pare avere un carattere
di non falsificabilità, infatti quale esperimento potrebbe mai
renderla non vera? Il fatto che sia nella nascita dell’Universo,
quattordici miliardi di anni fa, sia in quella della vita
sulla Terra, 3.5 miliardi di anni fa, l’agente ‘caso’
avrebbe dovuto operare una sola volta, mette al riparo i suoi
sostenitori in quanto si tratta in ognuno dei due casi di un evento
unico e irripetibile. Considerato ciò, tale asserzione quindi assume
quasi un carattere fideistico che non dovrebbe permettere di
criticare più di tanto l’altro credo, quello di chi sostiene che, essendo la
vita sin dalla sua comparsa troppo complessa e portatrice di uno scopo
e di un senso, sia più logico affermare che essa sia stata voluta e creata da un essere che si pone al di là essa e che la trascende,
quindi da Dio.
Ovviamente
il mettere da parte l’intervento soprannaturale ha permesso la
ricerca delle cause naturali dei fenomeni e ha fatto sviluppare la
scienza, non si può negare. Infatti ad esempio l’affermazione che
i fulmini erano dovuti all’ira degli dei derivava
dall’atteggiamento fideistico dell’uomo primitivo il cui retaggio
bisognava sconfiggere e quindi bene ha fatto la scienza a difendersi
dall’interpretazione che associava effetti naturali a cause
trascendenti in quanto questo atteggiamento non avrebbe permesso lo
sviluppo scientifico e in definitiva la scoperta della vera causa dei
fenomeni naturali.
Però
col tempo si è passati dalla necessità metodologica che ha
la scienza nel cercare le leggi della natura senza semplicisticamente
rapportare tutto al divino, così come invece facevano gli uomini
primitivi, ad una assolutizzazione ontologica, negando del
tutto l'esistenza del soprannaturale. Insomma, invece di ammettere la
possibilità di cause oltre che naturali anche extranaturali,
metafisiche, e quindi al di là dei metodi di indagine della fisica,
le si nega aprioristicamente, facendo così a mio avviso un discorso
simmetrico e opposto rispetto a quello esclusivamente spiritualistico
degli uomini primitivi.
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Note
(1)
Se ci si riflette un po’ su, anche la Religione, ad esempio quella Cattolica, ovviamente con le dovute e necessarie cautele e differenze, pare avere una struttura che in qualche modo si rifà a questa
‘impalcatura’, infatti ‘i postulati e gli assiomi’ sarebbero i Dogmi e le leggi rivelate (come quelle del Decalogo) e i
‘teoremi’ non sarebbero altro che le regole comportamentali e le leggi
enunciate, con la speculazione razionale a partire dai dogmi e
l’ispirazione, dai dottori e dai Padri della Chiesa e in generale
dai teologi. Anche in questo caso se si cambiano alcuni dogmi cambia tutto
l’impianto e viene fuori un’altra religione. Mi fanno quindi un
po’ specie quelli che dicono che la religione sarebbe falsa perché
si basa su dogmi…
"Se l'Universo è pieno di vita, e la Galassia brulica di civiltà.....dove sono tutti ?"
RispondiEliminaQuesta semplice domanda/osservazione (nota in tutto il mondo come il "Paradosso di Fermi") smonta qualsiasi teoria/affermazione/negazione/falsificazione/contro-falsificazione di OGNI "scienziato" che pensando di essere in un assetto/posizione scientifica, di fatto invece si trova in una posizione fideistica/ideologica, del tutto fuori dalla semplice ragione e dall'evidenza dei fatti.
Ovvero : finchè non sarà scoperta una forma di vita, ma non una qualsiasi, ma una forma di vita intelligente come quella umana, cioè che sia capace di "creare" arte, musica, ecc. , altro non si può fare che teorizzare/ipotizzare/affermare/ credere che l'Universo sia una "cosa"/creazione antropocentrica : ovvero l'Universo esiste perchè esiste l'uomo, e non viceversa.
Ne riparliamo quando stringeremo la mano ad un alieno antropomorfo : fino a qual momento preferisco credere a dei testimoni oculari di un fatto strepitoso - la resurrezione di un essere umano dalla morte - piùttosto che a delle "teorie", che altro non sono che favole vestite di un'aura scientifica.