In realtà la data tradizionale (25 dicembre 1 a.C.) è quella che si avvicina di più alla realtà storica: sarebbe infatti 'sbagliata' solo di 1 anno...
Ho deciso quindi di ripubblicare un post chiarificatore in proposito che ho scritto qualche tempo fa.
Come saprà il visitatore che ha letto gli ultimi miei post, è da un po’ che mi interesso delle date relative agli eventi cardine del cristianesimo. E questo soprattutto perché ho notato che quando si va ad indagare su di esse si scoprono delle corrispondenze numeriche che forse non sono casuali. Ho parlato in un post della probabile data di morte di Gesù Cristo (giovedì 2 aprile del 33 d.C. in calendario giuliano), in questo post tratterò il problema della sua data di nascita.
La tradizione si rifà
al calcolo di Dionigi il Piccolo, che ha permesso di suddividere la
storia occidentale in due ere ben distinte: Avanti Cristo (Era Classica)
e Dopo Cristo (Era Volgare).
Prima di procedere però, vorrei
chiarire il rapporto che esiste tra due diversi sistemi di computo delle
date: quello storico e quello astronomico,
introdotto da Cassini nel Settecento quando indicò come anno zero l'1a.C.
Guardate questa
tabella: nella parte superiore è indicata la numerazione storica, quella
a cui siamo abituati quando leggiamo i libri, e nella parte inferiore è
evidenziata quella astronomica.
Ovviamente
il tempo scorre da sinistra verso destra. Come si può notare nel
computo storico degli anni manca lo zero e si passa direttamente dall’1
a.C. al 1 d.C. . Cioè l’era classica finì il 31 dicembre dell’1 a.C. e
l’indomani ebbe inizio l’era volgare con il 1° gennaio dell’1 d.C.
Invece nel computo astronomico è stato introdotto lo zero, sconosciuto
agli antichi, così l’era classica, o prima di Cristo, in questo
calendario finisce più correttamente il 31 dicembre del –1, ( cioè 6
giorni dopo la nascita di Cristo, come vedremo) mentre l’indomani
comincia l’Era Volgare, o dopo Cristo, con il 1° gennaio dell’anno 0. Le
stellette (↑*) sopra e sotto stanno ad indicare la data che riteniamo
come la più probabile per la nascita di Gesù: il 25 dicembre del 2
a.C., ovvero il 25 dicembre del –1 in scala astronomica. Perciò secondo
questa tesi Gesù sarebbe nato 6 giorni prima del il 1° gennaio dell’anno
0 in computo astronomico.
Due date a confronto
Diciamo subito che le ipotesi sul
periodo della nascita di Gesù su cui gli storici si sono confrontati
sono state essenzialmente due: quella che la pone nel 6 o 7 a.C. e
quella della tradizione e proposta da Dionigi il piccolo che la vuole
avvenuta nel 25 dicembre dell’1 a.C., ovvero nell’anno 0 in computo
astronomico, mentre comunque la tesi che qui sosterremo è quella che la
pone nell’anno precedente, cioè il 25 dicembre del 2 a.C., cioè
nell’anno – 1 della scala astronomica (come evidenziato dalla tabella
sopra riportata).
Il fatto che sia stata proposto da molti storici
il 7 a.C. come anno di nascita, così lontano da quello tramandatoci
dalla tradizione, lo si deve principalmente ad un equivoco e cioè a
quello di fissare la morte di Erode il Grande il 4 a.C.
La questione dell'anno di nascita (7 a.C. oppure 2 a.C.?)
Ma vediamo i riferimenti storici appresi dal Vangeli contemporanei alla Nascita:
1) Era regnante Erode il Grande
2) Era stato indetto un censimento mentre Quirino era governatore della Siria
3) Era visibile una ‘stella’ che fu ritenuto come un segnale dai Magi
1) Quando muore Erode il Grande?
"Secondo
Giuseppe Flavio, Erode iniziò a regnare all'età di 15 anni. Inoltre
sappiamo che all’epoca della battaglia di Azio, nel settembre del 31
a.C., Erode era nel suo settimo anno di regno. Quindi l’inizio del regno
di Erode è da porre verso il 37 a.C. Da Antichità giudaiche sappiamo
anche che il suo regno durò trentasette anni. Inoltre Erode prese la
decisione di ricostruire il tempio nel suo diciottesimo anno,
all’indomani della visita di Cesare Augusto in Siria, la cui data, 19
a.C., è certa tramite gli storici Romani.
Sappiamo inoltre che
Erode quando morì aveva 70 anni circa, quindi morì nell’ 1 o 2 d.C. e
non nel 4 a.C. come ancora alcuni storici asseriscono. Giuseppe
Flavio scrive che Erode morì circa due settimane dopo una grande eclisse
di luna e che i funerali furono celebrati prima della successiva pasqua
ebraica. L’eclissi a cui fa riferimento Giuseppe Flavio, come evento
legato alla morte di Erode, si è verificata sia nel 4 a.C. che nel 29
dicembre del 1 a.C". (1)
"In più le reggenze dei figli di Erode
eccedono di tre anni le rispettive date di abdicazione o di morte:
Archelao è cacciato dalla Giudea nel 7 d.C. dopo 10 anni di reggenza;
Filippo muore nel 34 d.C. dopo 37 anni di reggenza e Antipa muore nel 40
d.C. dopo 43 anni di regno. Fatto che induce a sostenere un periodo di
almeno tre anni di coreggenza del padre con i figli. In tal modo bisogna
posticipare perciò all’1 o al 2 d.C. la data di morte di Erode, perché
quella del 4 a.C. è in realtà la data del testamento con cui suddivide
il regno tra i tre figli. Tenendo conto di tutto ciò e anche della data
dell’eclisse, avvenuta il 29 dicembre del 1 a.C., si può
ragionevolmente ritenere che Erode sia morto il 14 gennaio del 1 d.C.
Secondo la nostra tesi Gesù perciò era nato da poco più di un anno. E’
ragionevole pensare che dopo un po’, saputo della morte di Erode, la
Sacra Famiglia abbia deciso di far ritorno a Nazaret, così come è
scritto nei Vangeli, e ciò dopo quasi un anno di permanenza in Egitto"
(1) (2) (3).
2) Era stato indetto un censimento mentre Quirino era governatore della Siria
Ci sono prove storiche di questo censimento?
"Il
censimento era una istituzione romana che si effettuava periodicamente
per poter imporre tasse e tributi ai sudditi. I romani obbligavano i
cittadini a rientrare nei rispettivi luoghi di origine per il censimento"
(4).
"Il censimento a cui fa riferimento Luca legandolo alla
nascita di Gesù avvenne ‘mentre Quirino era governatore della Siria’. Da
Tacito sappiamo che Quirino fu governatore della Siria non solo nel
periodo certo tra il 6 d.C e il 9 d.C, quando Gesù era nato da un pezzo,
ma anche forse fin dai tempi della guerra in Cilicia del 6 a. C. molto
probabilmente succedendo a Varo, legato di Augusto nel periodo tra il 6 e
il 5 a.C.
Giuseppe Flavio fornisce una lista, parziale e
lacunosa, dei legati in Siria tra il 10 a.C. e l’1 d.C. Egli dà la
notizia di Varo fino al 5 a.C. ma poi salta all’1 d.C. con Gaio Cesare.
Non dà notizia di legati imperiali nel periodo tra il 3 e il 2 a.C. Ma
potrebbe essere allora quello il periodo in cui Quirino fu legato in
Siria e quella la data in cui vi fu il censimento in questione (5). A
sostegno della presenza in Siria di Quirino in quel periodo ci vengono
fra l’altro in aiuto due scoperte archeologiche: una iscrizione
rinvenuta a Tivoli nel 1764 e una iscrizione trovata nel 1912 ad
Antiochia" (6)
"Orosio, uno storico del V secolo, afferma che per il
suo 25° anno di regno (cioè intorno al 2 a.C.) Augusto ordinò un
censimento con giuramento di fedeltà all’impero romano e che Gesù appena
nato fu iscritto nelle liste del censimento" (7).
3) Era visibile una ‘stella’, che fu ritenuta come un ‘segnale’ dai Magi
Per
quanto riguarda la stella che videro i Magi, interpretandola secondo la
teologia zoroastriana, come quel segno luminoso che avrebbe indicato
loro che era nato il ‘Dominatore’ o ‘Salvatore del mondo’ possiamo
riferirci a delle congiunzioni astrali particolarmente significative,
rare e luminose che accaddero nel periodo che va dal 3 a.C. all’ 1 a.C.
e che interessarono Giove, Venere e la stella Regolo, oltre che le
costellazioni del Leone e della Vergine (!). Eccole:
1) L’11 agosto del 3 a.C. - Venere e Giove sono in congiunzione visibili nel crepuscolo orientale prima dell’alba. Entrambi si stanno muovendo verso est.
2)
Il 16 agosto del 3 a.C. - sono in congiunzione Venere e la stella
Regolo, che significa ‘piccolo re’, della costellazione del Leone,
anch'essa un simbolo regale e simbolo della tribù di Giuda seconda la
Genesi (Gen 49,9).
3) Il 13 settembre del 3 a.C. - Giove e la stella Regolo sono in congiunzione
4) Il 27 novembre del 3 a.C. - Giove è fermo, e comincia a muoversi di moto retrogrado verso ovest
5) 17 febbraio 2 a.C. - Giove e Regolo sono in congiunzione per la seconda volta, Giove continua il moto retrogrado.
6) 28 marzo 2 a.C. – Giove è stazionario, avendo terminato il moto retrogrado
7) 8 maggio 2 a.C. – Giove e Regolo sono in congiunzione per la terza volta.
8) 10 giugno 2 a.C. – Venere e Regolo nuovamente in congiunzione.
9) 16 giugno 2 a.C. – Venere e Giove sono in congiunzione. Essi sembrano fondersi in un unica stella nell’ovest, al tramonto.
10)
25 dicembre 2 a.C. – Giove è stazionario al centro della costellazione
della Vergine. Questo stazionamento, durato una settimana, è
particolarmente significativo, potrebbe spiegare il «si fermò sopra il
luogo dove si trovava il bambino» (7).
11) 21 agosto 1 a.C. – Venere e Giove in congiunzione nella costellazione della Vergine
Questi
fenomeni celesti osservati dai Magi e durati quasi due anni
spiegherebbero anche il periodo comunicato da essi ad Erode il quale
infatti fece uccidere i nati da due anni in giù.
Dalla
congiunzione di Venere con Giove del 12 agosto dell’anno 3 a.C., si
passa a quella del 16 giugno 2 a.C. talmente stretta — i due corpi
celesti non potevano essere separati ad occhio nudo — tanto da apparire
un solo astro nel cielo del tramonto.
Dice Michele Crudele in Disf.org Scienza e Fede - La stella di Betlemme :
Lo
spettacolo dev’essere stato veramente eccezionale e, visto dal Paese
dei Magi, appariva proprio in direzione della Palestina (ovest). La
costellazione del Leone e la vicinanza prospettica dei due pianeti con
Regolo aumentano le associazioni a un Re dei Giudei. Venere è inoltre
detta «stella del mattino» perché risulta particolarmente visibile, con
periodicità regolare, all’alba. La stella del mattino è riferita a
Cristo in alcuni passi del NT (cfr. 2Pt 1,19; Ap 2,28 e 22,16). I Magi
sarebbero quindi partiti per Gerusalemme dopo questa strettissima
congiunzione e ne avrebbero lì vista un’altra, meno stretta, il 21
agosto 1 a.C., nella costellazione della Vergine, che in qualche modo
ricordava la precedente. Resterebbe tuttavia da spiegare l’espressione
«abbiamo visto sorgere la sua stella» (Mt 2,2) dato che nel giugno del 2
a.C. la congiunzione fra Venere e Giove si vedeva al tramonto.
L’espressione si potrebbe però applicare alla prima delle tre
congiunzioni, avvenuta il 17 agosto del 3 a.C., che ebbe luogo nel
cielo orientale. Ciò obbligherebbe ad estendere a tutti e tre gli eventi
l’uso del termine singolare “stella”, che a rigore poteva essere
applicato solo alla seconda congiunzione. Il maggior punto a favore di
questa tesi è la durata di due anni tra il primo e l’ultimo evento, che
corrisponde alla risposta dei Magi alla domanda di Erode. (7)
Conclusione sull'anno di nascita
Incrociando
i periodi che abbiamo menzionato, soprattutto i primi due, cioè vita e
morte di Erode e censimento nel periodo di Quirino, possiamo allora
ragionevolmente porre l’anno di nascita di Gesù nel 2 a. C. secondo il
computo storico ovvero nell’anno –1 della scala astronomica.
Vediamo adesso il giorno.
La questione del giorno di nascita (il 25 dicembre?)
Anche il 25 dicembre come giorno della nascita sembra essere sicuro. Vediamo cosa dice Don Nicola Bux in "Le date
del Natale e dell'Epifania" (9) "Luca,
intendendo inquadrare storicamente Gesù e la sua venuta, fornisce
infatti una coordinata: comincia il suo Vangelo riportando una
tradizione giudeo-cristiana gerosolimitana, un fatto apparentemente
marginale ma storicamente verificabile dai suoi contemporanei, e cioè
che l’angelo Gabriele aveva annunziato al sacerdote Zaccaria, mentre
“esercitava sacerdotalmente nel turno del suo ordine” (1,8), quello di
Abia (1,5), che la sua sposa Elisabetta avrebbe concepito un figlio.
Luca
rimanda ad una rotazione disposta da David (1Cr 24,1-7.19): quella
delle 24 classi che si avvicendavano in ordine immutabile nel servizio
al tempio da sabato a sabato, due volte l’anno.
Il
turno di Abia, prescritto per due volte l’anno, cadeva dall’8 al 14 del
terzo mese del calendario (lunare) ebraico e dal 24 al 30 dell’ottavo
mese. Questa seconda volta, secondo il calendario solare corrisponde
all’ultima decade di settembre. In tal modo è storica anche la data
della nascita del Battista (Lc 1,57-66) corrispondente al 24 giugno,
nove mesi dopo il concepimento. Così anche l’annuncio a Maria “nel sesto
mese” (Luca 1,36) dalla concezione di Elisabetta, corrispondente al 25
marzo. Ultima conseguenza è dunque storica la data del 25 dicembre, nove
mesi dopo secondo il calendario ostetrico". (8) (9)
Con ciò non si vuol dire che tutto sia chiarito, però “Le vecchie ipotesi, secondo cui il 25 dicembre era stato scelto a Roma in polemica con il culto mitraico o anche come risposta cristiana al culto del sole invitto, che era stato promosso dagli imperatori romani nel corso del terzo secolo come tentativo di stabilire una nuova religione di stato, oggi non paiono più sostenibili” (Ratzinger) (10). Fra l'altro come dice Michele Loconsole "il solstizio d’inverno – data in cui si festeggiava nelle culture politeiste il Sol Invictus – cade il 21 dicembre e non il 25" (2).
Riassumendo:
si conosce la data del concepimento di Elisabetta, ultima decade di
settembre. Da ciò ne deriva che è credibile la data di nascita del
Battista nove mesi dopo, il 24 giugno. Considerato che quando Elisabetta
era al sesto mese, il 25 marzo, come dicono i Vangeli ci fu l'annunciazione a Maria e perciò
il concepimento, allora è
naturale ritenere che ci sia stata la nascita di Gesù esattamente nove mesi dopo, cioè il 25 dicembre.
Per concludere, una coincidenza sorprendente: la ricorrenza del numero 14.
Nonostante
vi siano ancora molti storici che fissano la data di nascita di Gesù
nel 7 a. C. perché ritengono che Erode il grande sia
morto il 4 a.C., io appoggio qui la tesi della nascita del 25 dicembre
del 2 a.C. e questo anche perché, oltre al fatto che ci sono prove molto
convincenti al riguardo, se accettiamo questa data di nascita e quella
della morte come avvenuta il giovedì 2 aprile del 33 d.C.,
allora i giorni di vita terrena di Gesù Cristo. risultano esattamente
12152, numero che è perfettamente divisibile per il modulo di Tempo di
868 giorni scoperto da Vidal (11)
e che dà come risultato 14. Cioè Gesù Cristo secondo questa tesi
sarebbe vissuto esattamente 14 Tempi e morto il 14 di Nisan, giorno in
cui cominciava la Pasqua ebraica e veniva immolato l’agnello (11).
Fra
l'altro Matteo nella cronologia degli ascendenti di Gesù dice (Mt 1,17)
: “La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di 14;
da Davide fino alle deportazioni in Babilonia è ancora di 14; dalla
deportazione in Babilonia a Cristo è ancora di 14". Troppo spesso viene indicato il numero 14 non vi pare?
Da notare inoltre un'altra coincidenza trovata da Vidal (11): se si legge il
numero dei giorni, cioè 12152, al contrario, mettendo un meno davanti - (ad indicare che
si è fatta l'inversione speculare) - si legge 25 12 -1, che è la data di
nascita (giorno, mese, anno) che stiamo qui ritenendo vera.
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Note e crediti
(1) Ruggero Sangalli sulla Bussola Quotidiana - La data di morte di Erode - un test per i lettori
(2) Michele Loconsole – Quando è nato Gesù – ed San Paolo 2011 pag. 33 e pag. 55
Interessante anche questo articolo di Loconsole su Zenit
(3) Giorgio Fedalto – Da Pasqua il Tempo nuovo (questioni di cronologia ebraico-cristiana) – Casa Editrice Mazziana 2012
(4) Michele Loconsole - Op.cit.- nota a pag 41
(5) Michele Loconsole - Op.cit.- pag 45-46
(6) Michele Loconsole - Op.cit.- pag 47
(7) Michele Crudele – La stella di Betlemme – Disf.org
(8)
"Le date del Natale e dell'Epifania" e "Le date del Natale: Dionigi non
ha sbagliato" di don Nicola Bux e don Salvatore Vitiello pubblicate su
Fides e Forma
(9) "Il 25 dicembre è data storica" del prof. Tommaso Federici,
(10) J.Ratzinger - Introduzione allo spirito della liturgia - Ed. San Paolo, Cinisello B. 2001, p 104.
(11) Carlos Vidal Martinez – “…e i suoi non la ricevettero” – Edizioni Segno - 1995
Personalmente mi interessa poco se sia vera o meno la data del 25-12. Io tendevo a considerarla fittizia e che la Chiesa avesse ricalcato qualche altra festività pagana, ma non ci vedevo proprio nulla di scandaloso.
RispondiEliminaContro la nascita di Gesù il 25 dicembre viene spesso citato il fatto che nei Vangeli si dice che i pastori
erano di guardia al gregge all’aperto, quindi non era inverno. In rete però ho trovato questa dissertazione sull'argomento che avvalora la data del 25-12.
"A questa obiezione ha risposto Michele Loconsole, dottore in Sacra Teologia Ecumenica, il quale ha spiegato che i giudei distinguono tre tipi di greggi: quello composto da sole pecore dalla lana bianca, quello formato da pecore la cui lana è in parte bianca, in parte nera e quello formato da pecore la cui lana è nera: questi ultimi animali, ritenuti impuri, non possono entrare né in città né nell’ovile, neppure dopo il tramonto, quindi costretti a permanere all’aperto con i loro pastori sempre, giorno e notte, inverno e estate. Inoltre, il testo evangelico riferisce che i pastori facevano turni di guardia: fatto che appare comprensibile solo se la notte è lunga e fredda, proprio come quelle d’inverno. John Stormer ha invece dato un’altra spiegazione: i pastori solitamente trascorrono la notte nei campi con il loro gregge quando gli agnelli sono nati da poco. Le pecore diventano attraenti per i montoni dopo il 21 giugno, e il periodo di gestazione normale è di cinque mesi, così che i nuovi agnelli nascono a metà dicembre."
Leggete Maria Valtorta ogni dubbio sarà dissolto.
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