5 ottobre 2021

Indizi di Intelligent Design? - la complessità giocosa e la bellezza

 

La biologia è lo studio di cose complicate, che sembrano essere state progettate per uno scopo” (R. Dawkins – L’orologiaio cieco - 1987)

Come detto nei precedenti post, qui e qui, il naturalismo non accetta l’idea che negli esseri viventi ci sia un finalismo, cioè un disegno o una progettazione per uno scopo. Eppure molti indizi in biologia farebbero pensare il contrario. Questi si notano nella complessità strutturale e funzionale di certi organi che fa sospettare che loro origine casuale nell’ambito delle probabilità accettabili non si possa ritenere plausibile. Dal punto di vista della teoria dell’evoluzione non è nota nessuna pressione selettiva che potrebbe favorire l’origine di strutture più complesse di quanto sarebbe richiesto per la sopravvivenza. Esempi di questa complessità se ne potrebbero portare molti, in questo post ne elencherò alcuni nell’ambito della 'complessità giocosa' e della bellezza. Negli esseri viventi c’è la presenza di caratteri che ‘appaiono più insoliti di quanto ne necessiterebbe la struttura’ (1).

Esempi di complessità giocosa e bellezza

 

1) Il fiore quasi-trappola del Cipripedio


(credit foto in nota 5)

E’ un’orchidea che non produce nettare, ma che ha un recipiente colorato e profumato a forma di sacca (ecco perché è anche conosciuto come ‘scarpetta di Venere’). Con colore e profumo attira gli insetti che entrano nella sacca, ma non possono uscirne per due problemi: nell’apertura superiore è ripiegata ed ha le pareti viscide. Per scappare i prigionieri devono trovare un’apertura inferiore che conduce ad uno stretto passaggio in cui sono presenti gli organi sessuali del fiore, da cui verranno spolverati di polline che lasceranno poi nel fiore che visiteranno una volta usciti. Insomma è una semi-trappola che costringe gli insetti, temporaneamente ospitati, ad una ‘fecondazione incrociata’, cioè a farsi impollinare e ad impollinare un altro fiore.


2) l’Orphis apifera o il fiore a forma di insetto



(credit foto in nota 6)

Le orchidee del genere Orphys sfruttando insetti impollinatori attraverso il sistema della falsa copula. La forma e il colore di questi fiori infatti mimano quelli dell'addome delle femmine di questi insetti, di cui producono pure l’odore, così che i maschi sono attirati sul fiore, anche se è privo di nettare, provvedendo comunque all'impollinazione. In particolare però la specie fotografata pratica l’autoimpollinazione e si ritiene che ciò derivi da un adattamento microevolutivo a causa del fatto che l’insetto di cui mima la forma forse è ormai da tempo estinto.

 

3) ‘Occhio’ colorato simile sulle ali della farfalla Vanessa e sulla piuma del Pavone (2)

La Vanessa

 

 




(credit foto in nota 7)

Particolare dell’ocello delle ali della farfalla:

 

(credit foto in nota 8)

 Il Pavone


 (credit foto in nota 9)

 Particolare dell’occhio nella piuma del pavone:



(credit foto in nota 10)

Come si può vedere dalle foto, in due specie completamente diverse, una farfalla e un pavone, appaiono degli abbellimenti molto simili: quasi gli stessi ‘occhi’ colorati nelle ali dell’insetto e nelle piume dell’uccello. E’ come se un pittore avesse messo questo particolare per farsi quasi riconoscere. Gli evoluzionisti sostengono che questi due disegni, come anche altri in animali differenti che non sono ‘imparentati’ nell’albero genealogico, sarebbero spuntati in maniera indipendente e costituirebbero quelle che in gergo tecnico si chiamano ‘convergenze’ o affinità. Ma la domanda è come fa un’evoluzione priva di uno scopo preciso ad ottenere ripetutamente lo stesso risultato? “La presenza di numerose convergenze è un fenomeno per cui la teoria evolutiva non ha spiegazioni” (3)


4) il canto degli uccelli canori

 

(credit foto in nota 11)

Un altro esempio di ‘giocosità autorappresentativa’ è il canto di tanti uccelli che è molto più ricco e compiuto prima della maturazione sessuale: le espressioni del periodo riproduttivo non raggiungono infatti la ricchezza di quello giovanile in cui si ha pura auto-rappresentazione che non comporta nessun vantaggio selettivo.

Insomma, "la bellezza degli esseri viventi sembra opporsi ostinatamente ad una spiegazione che parta da una prospettiva puramente utilitaristica come quella evoluzionista. In ciò vediamo un ulteriore segnale di disegno - forse il più impressionante in assoluto." (4)

(continua nella 4^ parte)

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Note e crediti

(1) Junker-Scherer - Evoluzione - un trattato critico - Gribaudi 2007 a pag 306

(2) Junker-Scherer  op. cit. a pag. 317

(3) Junker-Scherer  op. cit. a pag. 171

(4) Junker-Scherer  op. cit. a pag. 318

 

Credit foto

(5) Photographed by Algirdas, 10 June 2006, Lithuania {{GFDL-self}} Category:Cypripedium calceolus 

https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en

(6) da Wikimedia https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en

(7) Foto di Krzysztof Niewonly da Pixabay

(8) H. Zell, CC BY-SA 3.0  https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

(9)  Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

(10) Foto di Free stock photos from www.rupixen.com da Pixabay

(11) foto da https://pixabay.com/it/users/evgenit-4930349/

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