28 luglio 2010

Circostanze che hanno permesso la vita (parte 4^)

Sesta circostanza fortunata (per la Terra): atmosfera terrestre
Le stelle nello stadio iniziale perdono enorme quantità di energia in una sola esplosione. Questa si chiama fase T-Tauri di una stella. La fase T-Tauri del Sole ha prodotto una esplosione così intensa fatta di vento solare da spazzare i gas interplanetari residui, e ha spazzato anche l’atmosfera dei pianeti. Eppure ora abbiamo un’atmosfera. Il momento in cui ci fu la fase T-Tauri fu ben scelto: esso non si presentò né troppo presto né troppo tardi.

Troppo presto avrebbe significato che i gas solidificati trattenuti come ghiaccio sulla superficie delle particelle di polvere che dovevano aggregarsi come pianeti sarebbero evaporati e dispersi nello spazio. Il risultato sarebbe stata una Terra senza acqua. Troppo tardi sarebbe stato egualmente pericoloso. Infatti la fonte degli oceani e dell’atmosfera è costituita dai gas e dai vapori sprigionati durante le eruzioni vulcaniche, per cui se il vento solare della fase T-Tauri fosse avvenuto dopo queste emissioni, gli elementi volatili della terra, atmosfera e acqua sarebbero stati spazzati via nello spazio lasciando la Terra all’asciutto e senza aria.

L’atmosfera primitiva della Terra era quindi prodotta da gas vulcanici e ricca di anidride carbonica. Dopo la comparsa della vita vegetale, attraverso la fotosintesi, fu prodotto ossigeno. I raggi ultravioletti provenienti dal Sole trasformarono parte di questo ossigeno in ozono, il quale ha la notevole proprietà di assorbire i raggi ultravioletti (pericolosi per la vita) pur essendo trasparente per la luce visibile proveniente dal Sole: allora la Terra è protetta dai raggi UVA, pericolosi per la vita, ma riceve lo stesso energia dal Sole.

Settima circostanza fortunata (per la Terra): magnetismo terrestre

La Terra si è venuta man mano riscaldando a causa di due motivi: energia cinetica delle particelle che man mano si aggregavano per formarla e il decadimento dei nuclidi radioattivi contenuti in quelle particelle di polvere. Esaurendosi man mano la radioattività la Terra si è andata raffreddando e ciò ha permesso la formazione della sua crosta solida. Ma l’interno ha una temperatura tale, che cresce con la profondità, che il centro della terra è ancora fluido e vi si trovino gli elementi pesanti ( e ferromagnetici) quali il ferro e il nichel. Il moto di ferro e nichel produce il campo magnetico terrestre il quale è provvidenziale perché devia i raggi cosmici letali che altrimenti colpirebbero la Terra.

Ottava circostanza fortunata (per la Terra): eruzioni vulcaniche

La lava vulcanica può contenere il 5% del suo peso in acqua dissolta e a mano a mano che si solidifica essa viene espulsa sotto forma di vapore. In pratica i nostri oceani si sono formati dalla liquefazione di questo vapore. Anche questo fenomeno delle eruzioni è stato né poco né troppo. Infatti se fosse durato poco non si sarebbero potuti formare i corsi d’acqua e i mari, ma se fosse stato troppo l’atmosfera sarebbe diventata fuligginosa tanto da non far passare i raggi solari e immergere la Terra in un inverno continuo


Conclusioni
Dopo aver letto il tutto, qualcuno potrebbe dire: ‘Ma che scoperta dell’acqua calda! È ovvio che se noi esistiamo l’Universo è fatto per ospitare la vita! Il contrario sarebbe una contraddizione in termini e quindi il discorso ha un carattere tautologico, cioè è autoreferenziale, del tipo l’acqua calda è tale perché è calda!’.

Io credo che in realtà il discorso fatto non sia tautologico ma che ci faccia intuire che l’Universo sia stato creato da Qualcuno che ci ha voluti. Infatti qui non si afferma che ‘visto che esistiamo allora nell’Universo ci sono le condizioni per la vita’, questo sarebbe banale, lapalissiano. Invece avendo scoperto tutte queste 'circostanze fortunate' implicitamente ne dobbiamo dedurre che  potevamo benissimo non esistere, in quanto la probabilità che il tutto si aggiustasse per permettere la vita era infinitesima e quindi praticamente nulla (a meno che non vogliamo prenderci in giro e buttare a mare il calcolo delle probabilità ). Infatti esistono due livelli di condizioni che si sono venute a formare: quelli relativi ai primissimi istanti del Big Bang, a livello microscopico (quelle che ho indicato come le prime quattro circostanze fortunate) e quelli che si sono venuti a formare nel nostro pianeta Terra (quelli che ho descritto come le ultime quattro circostanze fortunate relative alla Terra ). Mentre queste ultime condizioni potrebbero benissimo trovarsi in qualcun'altro dei pianeti presenti nell’Universo, a causa dell’elevato numero dei pianeti presenti nella nostra galassia e nelle altre galassie, invece quelle relative all’inizio del tempo, quelle del Big Bang per intenderci, cioè le prime quattro circostanze fortunate, sono state globali e hanno plasmato e interessato l’Universo intero nella sua essenza; il loro non verificarsi avrebbe generato un Universo inospitale per la vita. Ebbene è stato il verificarsi di queste stupefacenti e incredibili coincidenze ‘giuste‘, tra le miriadi di ‘sbagliate’ possibili, che ci riempie di sorpresa e stupore. In pratica il fatto che l’Universo sia nato, nell’evento detto Big Bang, azzeccando tutte quelle condizioni che servivano per la nascita della vita (1) , ci fa capire che il ‘Caso’ giocando a nostro sfavore aveva dalla sua una probabilità praticamente pari al 100%, cioè la certezza, e il fatto che ci siamo, che ‘esistiamo’, lo dobbiamo quindi veramente ad un ’miracolo’.

(1) è stato stimato che tale probabilità è di una 1 su 10 exp (10) exp (123), chi sa la matematica capisce che questo numero è praticamente zero, ovvero che il denominatore della frazione è incredibilmente grande, basti pensare che 10 exp (85) è il numero delle particelle subatomiche dell'intero Universo! ed è un numero ridicolmente piccolo in confronto a 10 exp (10) exp (123): questo evento un fisico lo direbbe senz'altro impossibile così come è impossibile che venga violato il 2° Principio della Termodinamica, ad esempio.


(fine)

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