“Non temete gli uomini, poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, né di segreto che non debba essere conosciuto" (Matteo 10,26).
Ho appena finito di leggere il libro di Andrea Cionci il ‘Codice Ratzinger’ (1).
Sin dal suo primo affaccio nel balcone della Basilica di San Pietro, subito dopo la sua elezione, cominciai a provare i miei dubbi sul fatto che Bergoglio fosse veramente il Papa, vuoi per il sospetto che le dimissioni di Ratzinger fossero state non volontarie, vuoi perché diverse ‘profezie’ in ambito cattolico avevano previsto l’avvento di un impostore ai vertici del Vaticano e ciò, da credente che dando retta a San Paolo non ‘dispezza’ le profezie, mi metteva in una situazione di allerta, vuoi perché il comportamento del neoeletto si mostrava palesamente di rottura con quello dei suoi predecessori anche nei gesti e dettagli che a prima vista potevano sembrare di poco conto.