10 giugno 2022

La città distrutta come la biblica Sodoma...

Lo scorso anno è stato pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Nature un articolo1 di ben 64 pagine relativo agli studi e alle ricerche effettuate sugli scavi dell’antica città di Tell Hell-Hamman nella valle del Giordano, a pochi chilometri dalle rive del Mar Morto. Le notizie e i dati che fornirò li ho ricavati e sintetizzati da quell’articolo, ma se qualcuno vuole approfondire ulteriormente può consultarlo qui.

La città di Tell Hell-Hamman fu distrutta verso il 1620 a. C. da un avvenimento che per certi versi sembra sia stato fuori dal comune. Gli scavi hanno evidenziato che la città scomparve probabilmente a causa di un evento catastrofico tipo airburst o ‘bomba d’aria’, e l’unico fenomeno naturale conosciuto che può esserne stato la causa è l’esplosione di un meteorite ad alcuni km di altezza, così come successe nel 1908 a Tunguska, in una remota parte della Siberia. 

Possibili cause della distruzione 

Sono stati esaminati infatti diversi possibili eventi avversi, quali attività umane, incendi urbani, guerre e saccheggi, terremoti, eruzioni vulcaniche, fulmini, tornadi, esplosioni nucleari, impatti cosmici con formazione di crateri e airburst, ma si è visto che solo gli ultimi due avrebbero come conseguenza tutti i diciassette effetti catastrofici notati negli scavi (quali diversi tipi di sferule, svariati materiali e detriti fusi, carbone trasformato in diamante, quarzo shockato, vento intenso, alta temperatura, cenere, biomassa estesa bruciata, fuliggine, direzionalità dei detriti, mattoni fusi, vescicole nel vetro e nella ceramica fusi, esseri viventi smembrati e inceneriti). E tra questi due possibilità si è poi optato per l’airbust perché nella zona è assente qualunque cratere di impatto.

l'airburst di Tunguska

Il bolide di Tunguska è stato stimato come un asteroide roccioso a bassa densità o come una piccola cometa con un diametro di 50–80 m.

La resa dell'esplosione fu di circa 30 megatoni con un'altitudine di scoppio di ~ 5–10 km. L'esplosione aerea generò un'onda di pressione che fece cadere o spezzò più di 80 milioni di alberi, alcuni finanche di 1 m di diametro, su circa 2000 km2 in uno schema radiale. Gli alberi caduti furono parzialmente bruciati su un'area di circa 200 km2 con un raggio di 8 km. Le velocità massima del vento stimata fu di circa 250 km/h. L' airburst di Tunguska depositò schegge ad alta temperatura, vetro fuso, diamantoidi, quarzo scioccato e iridio. La temperatura della palla di fuoco di Tunguska è sconosciuta ma stimata intorno ai 10.000 °C.

Anche se l'area era scarsamente abitata, l'esplosione uccise 3 delle circa 30 persone che si trovavano all'interno o vicino alla zona degli alberi caduti. Alcuni dei feriti sopravvissuti rimasero privi di sensi per ore o giorni. Quasi tutti subirono ustioni entro un raggio di otto km dal ground zero. Inoltre, fino a 500 renne rimasero uccise dall'esplosione e altre centinaia furono gravemente ustionate.

Disastro di Tell Hell-Hamman e la Bibbia

Tutti questi effetti relativi all'impatto sono stati osservati anche a Tell Hell-Hamman, e gli autori dello studio hanno proposto che essa sia stata devastata da una detonazione aerea probabilmente più grande di quella di Tunguska, avvenuta intorno al 1620 a. C.

Le modalità e la successione degli eventi distruttivi, soprattutto il ‘fuoco’ caduto dal cielo e la presenza di grandi quantità di sale depositato sul terreno e sui vari reperti, hanno fatto pensare che Tell Hell-Hamman fosse da considerarsi come l'antica Sodoma, la città distrutta per volere divino di cui di cui parla la Bibbia. Alcuni, contrari a questa tesi sostengono che qualche testimone oculare possa aver tramandato il racconto dell'evento e che poi esso sia stato ripreso alcuni secoli dopo dall’autore della Genesi, trasformando un fatto accaduto per cause naturali in un evento scatenato dall’ira divina per via del comportamento estremamente licenzioso e corrotto della quasi totalità dei suoi abitanti (ricordo inoltre che Abramo aveva chiesto a Dio di risparmiare la città se ci fossero stati almeno cinque ‘giusti’ e che Dio accondiscese, ma evidentemente il loro numero era minore visto il tragico epilogo che seguì). Altri invece trovano spunto da queste ricerche per riaffermare la loro convinzione non soltanto che la Bibbia ha raccontato un fatto realmente accaduto ma che Tell el-Hamman è proprio la città di Sodoma.

Ma come sono arrivati gli studiosi a stabilire che la distruzione potrebbe essere avvenuta con una modalità molto simile a quella provocata dall’esplosione di un meteorite nell’atmosfera?

Struttura della città e scavi

La città che si divideva in parte bassa a sud e parte alta verso nord, aveva massicce fondamenta murarie in pietra di circa 4 m di spessore che sostenevano bastioni indipendenti in mattoni, dentro le mura vi erano edifici a più piani in mattoni di fango tra cui, nella parte alta,  un imponente palazzo e un portale monumentale. Oggi, quasi nessun mattone di fango rimane sulle fondamenta in pietra. Tutti i muri sono stati apparentemente tranciati quasi all'altezza delle cime delle fondamenta.

Il complesso del palazzo di circa 4–5 piani (di base 52 m × 27 m e alto 15 metri), con massicce sovrastrutture fatte di mattoni di fango essiccati al sole, si estendeva sopra la sommità del bastione che lo circondava. Gli scavi del palazzo rivelano che la maggior parte delle pareti del primo piano e tutti i piani superiori sono mancanti. Non ci sono quasi mattoni interi da nessuna parte, e invece, piccoli frammenti di mattoni sono sparsi casualmente. Sembra che la maggior parte dei mattoni sia stata polverizzata e portata via.

Gli scavi hanno rivelato materiali dalle caratteristiche insolite: frammenti di ceramica con superficie esterna fusa in vetro, alcuni hanno delle bolle come fossero stati 'bolliti'; frammenti di mattoni crudi fusi; argilla per tetti parzialmente fusa; e intonaco edilizio fuso. Questi reperti suggeriscono che la distruzione della città sia stata associata a qualche evento ad alta temperatura.

Inoltre frammenti di migliaia di diversi vasi di ceramica sono stati mescolati casualmente, distribuiti e polverizzati insieme a frammenti di mattoni di fango, oggetti della vita quotidiana, pezzi di legno carbonizzati, travi, grano carbonizzato, ossa e ciottoli di calcare bruciati fino a ottenere una consistenza simile al gesso.

Caratteristiche dell'airburst di Tell el-Hamman

Durante una esplosione ad altissima pressione e temperatura, quale quella causata da un meteorite, si possono formare delle sferule, piccole sferette di materiali fusi che schizzati ad alta velocità colpiscono come proiettili gli oggetti che incontrano. E in effetti nei reperti sono state trovate molte sferule di diversi materiali: grani di quarzo scioccato, sferette di ferro e silicio fuse, platino fuso, iridio. E inoltre anche diamantoidi, cioè dei microscopici diamanti che si sono formati a causa delle condizioni estreme di temperatura e pressione a cui sono stati sottoposti alcune schegge di carbone durante l'esplosione.

Si stima che la palla di fuoco generata dall’esplosione del meteorite, si sia espansa fino a 1 km di diametro e abbia raggiunto temperature superiori a 300.000 °C nel suo centro, molto più alte di quella della superficie del Sole (6000 °C). Ne è seguito un intenso impulso termico che si è irradiato alla velocità della luce, fornendo calore sufficiente per fondere il silicato e altri materiali.

Le temperature sarebbero rimaste superiori al punto di fusione del quarzo per almeno 25 secondi, tempo sufficiente per produrre vetro fuso. Poiché il picco di base (l’onda d'urto) si propaga verso l'esterno per alcuni secondi, fornisce anche calore sufficiente per fondere le superfici di mattoni di fango, ceramica, argilla per tetti e gesso. L'evidenza fisica suggerisce che la temperatura del suolo è salita brevemente al di sopra di 1850 °C, dando fuoco ai materiali infiammabili. Questa temperatura è di gran lunga superiore a 150 °C, che è quella considerata letale per l'uomo, e ciò avrà portato quindi a un tasso di mortalità degli esseri umani esposti intorno al 100%. 

Analisi delle ossa umane 

Sono stati trovati due crani umani a una distanza di alcune decine di cm l'uno dall'altro, adiacenti a una porzione di bacino e a un probabile frammento di osso del braccio.

A un cranio mancava la mandibola e l'orbita destra era schiacciata di circa il 50%. Il secondo frammento di cranio era costituito solo dalla dentatura superiore e dalla metà inferiore dell'orbita destra. Sono stati trovati solo due o tre frammenti di costola e non sono state recuperate altre ossa lunghe. Le prove forensi suggeriscono che i due corpi potrebbero essere stati decapitati, smembrati e disarticolati. Si nota che la maggior parte delle ossa era stata frantumata in piccoli pezzi e mescolata in una matrice di mattoni di fango polverizzati.

Durante gli scavi nella parte bassa della città, si è trovata un'abbondanza significativa di resti scheletrici umani disarticolati e frammentati. Sono stati trovati tre scheletri parzialmente intatti. Due osteologi hanno esaminato le ossa di due adulti e un bambino.

La disarticolazione degli scheletri era generalmente grave e per gli scheletri adulti si conservavano solo le ossa delle gambe. Per uno scheletro, circa 10 cm delle estremità di entrambi i femori mostravano segni di carbonizzazione.

Un altro scheletro è stato trovato sepolto in posizione accovacciata con le mani alzate al viso, postura comunemente adottata per proteggere la testa, come avvenne durante l'eruzione vulcanica di Pompei.

Un medico del team di ricerca ha ispezionato le ossa umane e ha concluso che le lesioni si sono verificate perimortem, cioè poco prima o poco dopo la morte. Gli individui rappresentati dalle ossa sono stati violentemente lacerati da un potente esplosione che ha lasciato solo poche ossa di mani e piedi ancora articolate e ininterrotte.

Le circostanze e lo stato delle ossa e dei frammenti suggeriscono che al momento della morte questi individui svolgevano normali attività e che furono colpiti da un impulso termico ad alta temperatura, seguito da un'onda d'urto iperveloce generata da una catastrofica esplosione d'aria. Sulla base della distribuzione delle ossa ritrovate, si suppone che la forza dell'onda d' urto ad elevata temperatura, carica di detriti e ad alta velocità, abbia purtroppo prima incenerito e scorticato la carne esposta, poi decapitato e smembrato alcuni individui,  frantumato molte ossa in frammenti per lo più di dimensioni di qualche centimetro, seppellito le stesse nello strato di distruzione e carbonizzato o disintegrato tutte quelle che erano ancora esposte.

Si stima che il numero degli abitanti della città fosse intorno agli 8 mila anime. Come già detto, le prove suggeriscono che il tasso di mortalità umana sia stato molto alto, intorno al 100%, quindi molto probabilmente nessuno degli 8000 abitanti sopravvisse.

La presenza di sale

Le ossa sono state trovate anche in un’altra zona, associate ad anomalie chimiche. Un osso costale era visibilmente incrostato di sale. Concentrazioni di sale anormalmente elevate sono state trovate solo associate alle ossa e ai sedimenti nello strato geologico di distruzione e non negli strati  sopra o sotto degli altri periodi, indicando così un insolito afflusso di cloruro di sodio in quell’evento. L'osso costale mostra anche diverse pepite di argento e ossido di stagno, con morfologie che suggeriscono che esse sono schizzate sull'osso e sui sedimenti mentre erano fuse (è da notare che l’Argento fonde alla temperatura di 961 ° C e l’ossido di stagno a una temperatura di 1630 ° C).

Quella dell’anomala presenza di sale che ha ricoperto terreno, oggetti e ossa è una costante nei reperti di Tell el-Hamman. Probabilmente, siccome si è notato che l’onda d’urto nella città è arrivata più intensamente da sud-ovest e siccome in quella direzione si trova il Mar Morto, uno dei laghi più salati del pianeta, si è fatta l’ipotesi che questa onda abbia trasportato parte dell’acqua del lago con il suo alto contenuto salino e abbia ricoperto tutto, compreso il terreno che infatti è rimasto incoltivabile e abbandonato per almeno 600 anni dopo l’evento catastrofico. Considerato ciò, non si può fare a meno di pensare al racconto biblico della distruzione di Sodoma, in cui si parla di un fatto sconcertante e sorprendente, e a prima vista poco credibile, quello delle persone in fuga che, attardandosi un po' per osservare l'evento in lontananza, venivano trasformate in statue di sale.

Concludendo...

Le modalità dell’immane disastro fanno ritenere che  esso sia stato provocato dall’esplosione infuocata di un meteorite nell’atmosfera. Ma se Tell Hell-Hamman, per il modo in cui è stata distrutta, sia da considerarsi o meno come la biblica Sodoma, allo stato attuale delle nostre conoscenze non sappiamo dirlo.

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Note e crediti

(0) La foto iniziale è il quadro La distruzione di Sodoma e Gomorra, dipinto di John Martin (1852)

(1)  https://www.nature.com/articles/s41598-021-97778-3

 




1 commento:

  1. Molto interessante, grazie.
    Sottile polemica con i biblisti all'ultima moda: ma il Genesi non era stata scopiazzato dalla mitologia mesopotamica al tempo della Cattività babilonese del popolo eletto, per creargli un passato (lo so che è una contraddizione, ma la spacciano lo stesso)?

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