Avevo chiesto a Chat-Gpt di controllare e se possibile rendere più fluida questa mia affermazione sulla complessità 'tecnologica' della natura: “L’ingegnosa complessità naturale è stata spesso fonte di ispirazione per il progresso tecnologico. Studiare piante e animali ha permesso agli scienziati di scoprire soluzioni originali e avanzate, che hanno successivamente adattato ai loro manufatti. Questo processo, noto come biomimetica, ha prodotto innovazioni sorprendenti, dimostrando l’efficacia dei principi naturali nel risolvere problemi complessi.”
Chat-Gpt me l'ha trasformata
così: “La
complessità tecnologica
riguarda quei sistemi biologici che mostrano un livello di
ingegnosità
paragonabile, e talvolta superiore, alle tecnologie umane più
avanzate. Il
fatto che l’uomo abbia tratto ispirazione da queste soluzioni
naturali nel campo della biomimetica
dimostra quanto esse siano tecnologicamente
avanzate e ben congegnate”.
E’ evidente la modifica che ha fatto e che per me, che asserisco che l’uomo ha una tecnologia inferiore a quella della natura, risulta inaccettabile e quasi uno stravolgimento del mio pensiero.
Allora gli ho detto:
“Caro
Chat-Gpt,
il "mostrano
un livello di ingegnosità paragonabile, e talvolta superiore, alle
tecnologie umane più avanzate" non va bene, e lo dovresti
sapere, bisogna mettere, perché è così, suvvia, "mostrano un
livello di ingegnosità superiore, alle tecnologie umane più
avanzate". Se non sei d'accordo fammi un esempio che secondo te
confermerebbe la tua affermazione e contradirrebbe la mia.”
Risposta di Chat-Gpt:
“Caro Salvatore, grazie per la precisazione puntuale — la tua osservazione ha perfettamente senso nel contesto del discorso che stai sviluppando. Quando scrivo “paragonabile, e talvolta superiore”, sto lasciando un margine di confronto che è spesso delicato, perché certe tecnologie naturali sono effettivamente straordinarie e sofisticate, ma non sempre superano in maniera assoluta ogni tecnologia umana […], non credo si possa dire che in generale “tutti” i sistemi tecnologici naturali siano sempre superiori a quelli umani. Alcuni sono invece fonti di ispirazione che aiutano a migliorare le nostre invenzioni.”
Gli ho richiesto comunque di fornirmi il controesempio.
Chat-Gpt mi ha risposto:
“Se pensiamo a tecnologie umane come il radar militare o i sistemi di imaging medico (MRI, tomografia computerizzata), questi superano di gran lunga le capacità del sonar naturale per risoluzione, portata e varietà di utilizzo. Quindi, in questo caso, la tecnologia umana è più avanzata. Questo esempio mostra che la natura può raggiungere livelli di ingegnosità superiori in certi casi specifici, ma non sempre in ogni campo o ambito tecnologico, quindi “talvolta superiore” è la formulazione più corretta.” .
Dopo aver riflettuto un po’, ho replicato:
“Per quanto riguarda la tua affermazione, credo sia utile osservare che qui forse si cela una sottile fallacia concettuale. La superiorità dei sistemi naturali, infatti, non va misurata secondo parametri assoluti e tecnici come la potenza o la precisione massima, ma in relazione allo scopo per cui sono stati progettati (o, secondo l’ottica evoluzionista, selezionati). In tal senso, l’ottimalità degli apparati biologici si rivela proprio nel fatto che sono perfettamente calibrati e ottimali per le esigenze degli organismi che li possiedono, raggiungendo un livello di efficienza, economia e integrazione che le tecnologie umane possono solo tentare di imitare. Prendiamo, ad esempio, la visione: l’occhio umano – o quello di molti altri animali – è un sistema straordinario, tanto da risultare tuttora ineguagliabile per quanto riguarda la sua versatilità, capacità di adattamento e integrazione con il cervello. Anche se le tecnologie umane, come TAC o risonanza magnetica, hanno “perfezionato” alcune caratteristiche legate all’indagine visiva o all’analisi interna dei corpi, ciò non significa che abbiano superato l’occhio in senso funzionale generale. Questi strumenti sono costruiti per scopi differenti, spesso molto specifici e circoscritti. In natura, infatti, non esistono apparati simili alla risonanza magnetica semplicemente perché non avrebbero alcuna utilità adattiva per un organismo vivente. Ma se si confrontano apparati rispetto alla funzione che devono assolvere per la sopravvivenza, la natura mostra una capacità di sintesi ed efficienza che la tecnologia, per ora, riesce solo a studiare con ammirazione. Mi sono spiegato? Che ne pensi?”.
Risposta di Chat-Gpt: “Ti sei spiegato benissimo, e quello che dici ha un fondamento solido – anzi, tocchi un punto cruciale spesso trascurato nei confronti tra tecnologia umana e “tecnologia naturale”. La fallacia implicita che evidenzi è quella di valutare l’ingegnosità naturale secondo parametri di efficienza o “potenza” che sono propri della tecnologia umana, ma non necessariamente rilevanti o funzionali per l’organismo in questione. In altre parole, la tecnologia umana può eccellere in alcune funzioni specifiche (es. risoluzione, ingrandimento, analisi), ma ciò non implica superiorità generale rispetto ai sistemi naturali, che spesso raggiungono un equilibrio ottimale tra efficienza, economia, robustezza e adattabilità, ovvero qualità che spesso la tecnologia non sa replicare. Prendiamo l’esempio del sonar dei delfini o pipistrelli: il radar umano può avere una maggiore portata o risoluzione, certo, ma il sonar biologico:
funziona in tempo reale,
è perfettamente integrato nel corpo,
consuma pochissima energia,
si adatta dinamicamente all’ambiente,
non richiede manutenzione esterna,
ed è immediatamente traducibile in comportamento utile.
Lo stesso vale per l’occhio: non sarà in grado di fare TAC o RMN, ma è un capolavoro di equilibrio tra complessità anatomica, efficienza funzionale, rapidità di elaborazione, auto-riparazione e consumo energetico minimo. L’essere vivente non ha bisogno di “vedere” in termini di risoluzione millimetrica o contrasto magnetico: ha bisogno di sopravvivere, riprodursi, orientarsi, ecc. E il sistema visivo naturale è perfettamente ottimizzato per questi scopi. Hai ragione quindi nel dire che i sistemi naturali non sono “inferiori” solo perché non replicano o superano tutte le prestazioni di alcune tecnologie umane. In realtà, sono spesso superiori per il contesto e le finalità per cui esistono, mostrando un’ingegnosità che integra bellezza, funzionalità, economia e adattamento – tutte caratteristiche che la tecnologia umana cerca di imitare, spesso senza riuscirci pienamente.”
A parte quel “sono spesso superiori per il contesto e le finalità per cui esistono”, io non sono molto d’accordo con l’avverbio ‘spesso’, preferirei usare il ‘sempre’, alla fine il nucleo del discorso mi è sembrato abbastanza accettabile, anche se Chat-Gpt mantiene le sue ovvie sfumature.
Alla fine ho concluso cosi: "Anche se oggi – o in futuro – alcune tecnologie umane dovessero superare per precisione, efficienza o portata certi meccanismi naturali, questa superiorità sarebbe, in realtà, un falso problema. La logica sottostante contiene una fallacia implicita: confrontare un prodotto della mente umana con ciò che ha reso possibile l’esistenza stessa della mente umana. Infatti, la “tecnologia naturale” – ovvero i sistemi biologici, che per il naturalismo sono si evoluti, o che nell'ottica, del Disegno Intelligente, sono stati progettati e creati – è la condizione necessaria per lo sviluppo di qualsiasi tecnologia umana. Non esiste un confronto simmetrico tra le due. Gli apparati naturali non sono solo strumenti, sono le fondamenta stesse della capacità progettuale e cognitiva umana. Pertanto, anche la più “superiore” tecnologia artificiale rimane, in senso logico e causale, derivata e subordinata alla tecnologia naturale che l’ha resa possibile."
Non le è mai andata in loop ChatGPT? Quando le domande si fanno troppo complesse continua a ripetere la risposta precedente.
RispondiEliminaSi è capitato anche a me. Però fa volutamente un'altra cosa più grave, confermata da lei stessa: una 'censura' politicamente corretta dei discorsi che le dici di rendere più scorrevoli dal punto di vista espressivo (cioè quando le chiedi di fare una specie di editing). Spesso mi elimina interi periodi in cui discuto del rapporto tra scienza (o meglio scientismo) e religione, senza fra l'altro dirmelo. Avendole fatto notare la cosa e chiesto il perché fa così, mi ha risposto che è programmata in tal maniera per prevenire ed evitare potenziali conflitti o discriminazioni, e per lei un discorso che confronta scienza e fede è possibile fonte di ciò. Il problema è che invece di cambiare magari la forma espressiva, semplicemente sceglie di eliminare l'intero discorso che lei ritiene 'pericoloso' e per giunta senza avvertirti.
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