5 giugno 2012

Chi cerca trova...


Poco tempo fa sono intervenuto in un dialogo tra miei contatti Facebook in cui come succede spesso si parlava male della Chiesa : essa veniva giudicata ‘cattiva’ per la presenza dei ‘peccatori’ e sorprendentemente però  ancora più ‘cattiva’ per la presenza dei Santi, considerati come degli ingannatori. Insomma Chiesa valutata ‘cattiva’ a prescindere! Io allora mi sono inserito e ho scritto (in modo un po’ provocatorio, lo riconosco): “ragazzi perché non intervenite con i vostri commenti nel mio blog? Lì troverete pane per i vostri denti; mi mancano dei bei commenti  ‘anticlericali’!”.

Già pregustavo la battaglia, ma poi è subentrata la  delusione:  nessuno dei dialoganti ha risposto!
Dopo qualche giorno però mi è arrivato questo messaggio (di cui ometto per ovvie ragioni il nome dell’autore):
Carissimo Salvatore! Come avrai notato non ho raccolto la tua sollecitazione ad un confronto sul tema dell'anticlericalismo. E ciò perché nonostante il mio agnosticismo io mi considero culturalmente cattolico apostolico romano (1). Io mi confronto ogni giorno con la "fede in Dio" che non mi é concessa. Aggiungo anche che vivo con disagio questa condizione di miscredente, perché so che voi credenti siete ricchi di qualcosa che a me manca: voi avete davanti la prospettiva dell'eterno e dell’incontro con Dio. Io so che il mio corpo finirà con la morte e questo é tutto. La fede vi concede tante cose di cui io sono privo, come la capacità dell'amore "oblativo", del perdono... La lista sarebbe lunga: e non indugio. Quindi, in conclusione, in attesa della grazia della fede....leggo le encicliche dei Papi, leggo il Catechismo della Chiesa Cattolica (È molto interessante e profondo!!). Magari succede un miracolo e...come sulla via di Damasco....!?

Devo dire che questa lettera mi ha colpito. Mi sono chiesto: chissà quante persone che magari si dichiarano atee o agnostiche sono in realtà mossi da uno spirito di ricerca interiore inconsapevole, magari credono naturalmente in Dio ma non vogliono ammetterlo prima di tutto a se stessi, e  si scagliano contro l'Altissimo  per ribellione verso le amarezze della vita, così come alle volte i figli insoddisfatti si rivoltano  contro i genitori  incolpandoli di tutto.
Che dire? Vero, la vita spesso ci costa lacrime e sangue, ma non ne è l’Altissimo il responsabile, è la realtà deperibile di ciò che ci circonda che ne è la causa. Il fatto è che la nostra anima è assetata di infinito e di eterno, e la materia con la sua caducità non può soddisfare questa sete di infinito. Infatti come può il finito riempire l’infinito?
Visto perciò che le amarezze della vita non sono evitabili, cerchiamo sopportarle santamente considerandole almeno come valuta per guadagnarci il premio eterno… Ribellarci contro l’Altissimo è del tutto controproducente, perché così ci priviamo della Sua sicura consolazione e della  Sua infinita tenerezza che come un balsamo sulle ferite lenisce la pene e ci infonde l’unica vera gioia indefettibile di cui possiamo godere in questa vita!

E mi chiedo spesso: cosa potrebbe scuotere queste persone  che stanno alla finestra  e aspettano? Perchè  manca per loro un cenno dell’Altissimo che li seduca definitivamente?
Che si può dire? Forse Dio in realtà ci parla continuamente e  ci dà dei segni senza posa, ma siamo noi che non ‘sentiamo’ perché in questo mondo di rumore non siamo più abituati ad ascoltare, non riusciamo a lanciare uno sguardo alla parte nascosta della nostra realtà pluridimensionale, fissati come siamo all’aspetto materiale delle cose. Forse il silenzio parla ma non ce ne accorgiamo perché abbiamo paura di esso. Abbiamo questo horror vacui di un vuoto che non è un vuoto, paradossalmente neanche per la fisica che dice che il vuoto è un continuo crearsi e disfarsi di particelle…e invece lo riempiamo con i nostri pensieri e le preoccupazioni, senza tregua.
Invece è proprio del silenzio interiore che abbiamo bisogno per aprirci alla realtà più profonda.

A quanti cercano ma non hanno ancora trovato dedico queste parole di Gesù ricevute in locuzione interiore dalla mistica Vassula Ryden (2) il maggio scorso. Gesù parla da anni ormai  a questa signora, invitandola a comunicare a tutta l’Umanità i Suoi messaggi che incoraggiano alla conversione. Questo l' ho ricevuto via mail ieri e lo riporto così com'è:

Io sono la Porta di Accesso della Speranza lì dove è la disperazione; della Gioia dove è dolore, della Consolazione dove è afflizione; Io sono la Porta della Vita dove è la morte. Parlerò al loro cuore, conducendoli fuori dal loro deserto e con grande tenerezza Mi occuperò delle Mie pecore; non sarò duro con loro e ascolterò gli umili quando mi chiederanno perdono;

    In verità molti di voi hanno dimenticato i Miei insegnamenti, ed hanno dimenticato Me, tuttavia Io non vi ho mai dimenticato, benché, ah, così tanti tra voi hanno peccato contro di Me... Ritornate a Me ed imparate che Io sono il Buon Pastore; Io sono la vostra potente protezione, il vostro forte sostegno che fa rivivere il vostro spirito ed illumina i vostri occhi; Io do guarigione, vita e benedizione; Io sono Tutto;
    
    Venite a Me e parlateMi con il cuore ed Io ascolterò; trasformate la vostra vita in una preghiera incessante e deliziateMi; pregate, pregate, pregate e raddrizzate le vostre vie; spogliatevi e mondatevi attraverso il pentimento e non sprecate più i vostri giorni con le cose terrene che si logorano, volgete, invece, i vostri occhi sulla Mia Ricchezza che da' la vita; fate tutto quello che potete per vivere santamente e in pace con tutti; siate perfetti come il Padre vostro nel Cielo è perfetto e i vostri peccati non domineranno più la vostra vita; vivete per grazia una Vera Vita in Me, vostro Dio ed Io appagherò la vostra sete; Io Gesù Cristo benedico ognuno di voi; ic
"
(Messaggio ricevuto a Cipro il 12 maggio 2012 da Vassula Ryden ).

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Note e crediti

(1) In effetti “Non possiamo non dirci cristiani” affermava Benedetto Croce.
      Si veda infatti questo Link

(2) ho parlato della mistica Vassula Ryden in questo post sulla profezia


1 commento:

  1. Mi fa riflettere questa frase che lei ha detto perché ci ho riflettuto sopra anche io quando ho trovato persone intelligenti colte e di buoni sentimenti : “E mi chiedo spesso: cosa potrebbe scuotere queste persone che stanno alla finestra e aspettano? Perchè manca per loro un cenno dell’Altissimo che li seduca definitivamente?
    Che si può dire? Forse Dio in realtà ci parla continuamente e ci dà dei segni senza posa, ma siamo noi che non ‘sentiamo’ perché in questo mondo di rumore non siamo più abituati ad ascoltare”….
    Io, anche per esperienza personale sono arrivata a questa conclusione che potrei sintetizzare con il termine inglese Surrender .
    In italiano si traduce in tanti vocaboli uno più significativo dell’altro : arrendersi, abbandonarsi, capitolare, cedere, consegnarsi, deporre (le armi o le corazze), resa incondizionata. Non si può dire come sento tanti: “ invidio quelli che hanno il dono della fede, io non ce l’ho…” e poi appena sentono parlare di religione subito stanno con le armi pronte in difensiva a controbattere con mille dubbi o peggio con mille certezze. Se si abbandonano le armi e le corazze e si apre la porta della propria anima come a ricevere un rispettabile ospite e si dice sinceramente “ Dio, ho sentito parlare di te e aspetto un tuo segno per conoscerti e capirti “ Dio non mancherà di manifestarsi.

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