6 gennaio 2018

La stupefacente complessità della cellula vivente

Da restare sorpresi e forse sbalorditi: questa la conclusione che si potrebbe trarre dopo aver analizzato anche solo superficialmente la struttura e le funzioni di una cellula vivente. Si ha presente una fabbrica, in cui vi è una dirigenza, uffici amministrativi, macchinari, operai e impiegati, reparto acquisizioni, reparto assembramento, reparto stoccaggio, reparto riciclaggio e smaltimento, reparto spedizione…? Ebbene nel suo piccolo la cellula è questo e molto altro.

Essa costituisce un sistema estremamente complesso ed organizzato che tra le altre cose ha come scopo quello di produrre composti chimici che servono per costruire strutture e ‘macchinari’, anche quelle interni alla cellula stessa o necessari ad altre cellule che hanno funzioni e scopi diversi, e per far ciò utilizza energia, ad esempio ottenuta dal sole, con la fotosintesi, o da molecole organiche complesse scindendole. Inoltre essa si attiva anche per riprodursi e mantiene un continuo contatto con le altre cellule simili o differenti in modo da cooperare per costruire e far funzionare qualcosa di più grande quale un organo o ancora di più grande e complesso quale l’organismo a cui appartengono.

Essenzialmente essa è composta dalle seguenti parti:

1) la membrana cellulare: è l’involucro che racchiude la cellula, come fanno le mura perimetrali di una fabbrica. Essa è molto sofisticata perché deve permettere una entrata e una uscita selettiva di sostanze

2) il citoplasma: è composto da una parte fluida (il citosol), che contiene corpi strutturati quali i ribosomi e altri ‘organuli’ (così chiamati perché si possono considerare come piccoli organi dell’organismo-cellula), una parte solida (il citoscheletro), che contiene microtubuli e filamenti che come le mura interne della fabbrica tengono ‘su’ la cellula e suddividono il suo spazio interno dando sostegno agli organuli, e infine delle cavità provviste di membrana (i vacuoli) piccoli ‘otri’ con dentro acqua e soluti.

3) il nucleo: è la parte ‘direttiva’ della cellula, il suo cervello. Esso è un grosso corpuscolo circondato da una membrana con pori attraverso i quali può avvenire il passaggio di sostanze tra di esso e il citoplasma. Contiene gli acidi nucleici (DNA e RNA) con l’informazione genetica e quella necessaria a costruire proteine e a regolare le funzioni della cellula stessa, e il nucleolo in cui vengono assemblati piccoli organuli, i ribosomi.

4) i ribosomi: sono sofisticati apparati dove vengono uniti fra loro gli amminoacidi per costruire le proteine, essi sono costituiti per 2/3 di RNA e per 1/3 di proteine. Sono i ‘chimici’ della fabbrica, quelli che ‘creano’ le innumerevoli macromolecole, dette proteine, complessissime anche nel loro sviluppo tridimensionale, a partire da composti organici più semplici (cioè dagli amminoacidi, che sono essenzialmente solo 20 basi organiche, che costituiscono perciò i mattoni fondamentali di cui sono fatti tutti gli esseri viventi). Il lavoro di questi organuli, di questi ‘piccoli chimici’, è così complesso e sofisticato, nell’assemblare proteine e altre sostanze, che molte di queste non si sanno costruire nei pur ultratecnologici laboratori ‘umani’ e quindi vengono ottenute solo tramite la loro sintesi dentro le cellule..

5) il reticolo endoplasmatico: è un sistema di membrane, di due tipi, ‘rugosa’ e ‘liscia’, che costituiscono cavità, tubuli e canali connessi tra di loro. E’ come un sistema di collegamenti, strade, passaggi, muri che costituiscono l’interno della fabbrica. Il reticolo rugoso contiene i ribosomi, che costruiscono come già detto le proteine. Se queste ultime servono all’interno della cellula esse vengono costruite da ribosomi che sono liberi nel citosol, se invece queste servono all’esterno esse vengono strutturate dai ribosomi interni a questo reticolo e appena complete escono stipate in vescicole e spedite verso l’apparato di Golgi. Il reticolo liscio invece sintetizza le sostanze necessarie alla costruzione di tutte le membrane necessarie alla cellula e, funzione importantissima, trasforma certe sostanze dannose per l’organismo in composti non tossici.

6) l’apparato di Golgi: è il reparto di elaborazione, imballaggio e distribuzione della ‘fabbrica’. Costituito da ‘sacchi’ appiattiti detti ‘cisterne’. Riceve le vescicole dal reticolo liscio, ne rielabora i contenuti e ingloba i prodotti finali in vescicole di trasporto ‘etichettandole’ per inviarle verso altre parti della cellula o verso l’esterno di essa: insomma alla fine di una ulteriore rielaborazione dei prodotti, li imballa e li spedisce! Uno dei problemi che riguardano il processo che avviene in tale apparato è come facciano le diverse vescicole di trasporto a ‘sapere’ dove andare. L’efficienza e la velocità del processo indica che esiste un sofisticato meccanismo di assegnazione e smistamento che non è stato ancora compreso.

7) i lisosomi: sono gli smaltitori e riciclatori della ‘fabbrica’. Sono vescicole che provengono dall’aparato di Gogli e contengono enzimi che servono per reazioni di idrolisi, cioè servono alla demolizione di molecole complesse (proteine, polisaccaridi e lipidi) non più utili, in molecole più semplici che possono essere riutilizzate, o anche come ‘digeritori’ dei batteri, forniti dai globuli bianchi che difendono l’organismo dalle infezioni

8) i cloroplasti: sono le cellule solari presenti nelle piante a sintesi clorofilliana, trasformano l’energia luminosa del sole in energia chimica immagazzinata in energia di legame in grosse molecole organiche che una volta scisse forniranno energia riutilizzabile dalla cellula.

9) i mitocondri: sono le prese d’aria e i depuratori della ‘fabbrica’, fanno ‘respirare’ la cellula convogliando ossigeno che serve per ‘demolire’ molecole organiche energetiche e ricavare così energia da mettere a disposizione alla cellula per farla funzionare.

10) e molto altro ancora...

Visto il funzionamento della cellula nel suo insieme, come fosse un piccolo organismo, si può notare che è come se ognuno dei suoi numerosi componenti sapesse bene cosa fare e come farlo, cooperando in perfetta sincronia con gli altri ‘pezzi’. Ma a questo punto allora mi chiedo: 'chi' ha insegnato ad ogni organulo come comportarsi In che modo esso ‘comunica’ con le altre parti della cellula? Una risposta che è stata data è che lo fa tramite mediatori chimici. Sarà pure, ma nasce un problema: ogni eventuale mediatore infatti  contiene un’informazione costituita da un codice che deve essere interpretato.. e 'chi' ha insegnato alle diverse componenti, a quelle che generano l’informazione e a quelle che la ricevono, a tradurre, e quindi a interpretare questo codice?
Insomma, oltre a queste domande che sembrano essere senza risposta, considerato che il comportamento di tutte le singole parti è cooperativo, la complessità irriducibile del sistema salta agli occhi. 

A mio avviso, è come se esistessero delle metaleggi e delle metastrutture, che ancora non sono state rivelate, che vengono ‘sentite’ e che operano solo ad un certo livello di complessità; esse regolerebbero il funzionamento del tutto per rendere coerente e tendente ad uno scopo il comportamento di ogni singolo componente. Il problema è che queste supposte superleggi e superstrutture, ammesso che esistano, nessuno le ha finora cercate, forse perchè anche il solo fare l'ipotesi della loro esistenza sarebbe un oltraggio all'assioma naturalista che nega il finalismo  e che ammette come unica spiegazione nella formazione e il funzionamento di tali strutture, così meravigliosamente e armoniosamente complesse e raffinate, il caso e la selezione naturale?

(fine prima parte)

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Note e crediti

Nel comporre il post ho tratto del materiale anche e soprattutto dai seguenti due testi:
- Helena Curtis – Invito alla biologia – Zanichelli 2006
- Reinhard Junker – Evoluzione, un trattato critico – Gribaudi 2007

11 commenti:

  1. Ma certo! E' nato tutto in conseguenza di un megabotto, per caso...Ecchecc..aso!!!
    Lo attesta la UAAR: loro sì che sono "razionalisti"! :D :D

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  2. Quest'anno mi ritrovo a insegnare sia religione che scienze alle elementari... inizialmente avrei preferito l'ambito linguistico a scienze, ma far notare ai bambini la meravigliosa e armonica complessità del cosmo, e l' altrettanto meravigliosa complessità e perfezione che contrassegna ogni essere vivente, anche il più minuscolo, per non parlare del DNA, può aiutarli a comprendere quanto sia ridicolo e facilone attribuire tutto ciò al caso, e giovani intelligenze "vergini" da condizionamenti martellanti e imposti acriticamente forse riusciranno a smascherare l'ipocrisia di una facile spiegazione, che quasi tutti i sussudiari riportano da circa 25 anni come un dato di fatto acquisito.

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  3. Dell'ipotesi che esistano delle "metaleggi" parla il fisico Paul Davies in vari suoi libri, in particolare "La mente di Dio", "Una fortuna cosmica", "IL cosmo intelligente".

    Si veda anche l'ipotesi della sintropia fatta da Luigi Fantappié, di cui si parla qui:
    https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=4&ved=0ahUKEwj0xoPs0dnYAhWE-KQKHflZANMQFgg7MAM&url=http%3A%2F%2Fwww.lifeenergyscience.it%2Fitaliano%2F2009-it-1-1.pdf&usg=AOvVaw3pOEJFed5YiwELyFIypzDP

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  4. A quale 'metalegge' rispondono le cellule impazzite? C'è una base genetica o indotta? Si può pensare agli aspetti 'metafisici' di questo campo?

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  5. Caro Salvatore,
    nel post Osservi:
    “ Visto il funzionamento della cellula nel suo insieme, come fosse un piccolo organismo, si può notare che è come se ognuno dei suoi numerosi componenti sapesse bene cosa fare e come farlo, cooperando in perfetta sincronia con gli altri ‘pezzi’. Ma a questo punto allora mi chiedo:'chi' ha insegnato ad ogni organulo come comportarsi? …. esse (leggi) regolerebbero il funzionamento del tutto per rendere coerente e tendente … ad uno scopo il comportamento di ogni singolo componente”
    secondo Tenera & Amata (tu parlasti QUI https://mi-chael.blogspot.it/2009/04/il-paradiso.html#more e poi hai richiamato certi concetti anche QUI https://mi-chael.blogspot.it/2010/11/infiniti-universi-forse-nel-tempo.html#more ), cioè secondo quanto è spiegato nel libro Ricardo Pérez Hernàndez ‘Al di là dello spazio e del tempo – il libro di Teneramata’, ogni essere umano non funzionerebbe grazie a metaleggi, ma perché c’è un GESTORE.

    Teneramata dice che il ‘gestore biologico’ (ma non solo) è l’anima di cui ciascun essere vivente è stato dotato da Dio e aggiunge :

    «…ci sono esseri che, a loro volta, sono composti di molti altri.
    Un determinato animale o vegetale ha un quantitativo innumerevole di cellule, e ognuna corrisponde ad un individuo molto complesso….
    …. Orbene, la tua anima unifica vitalmente il tuo organismo totale … Sì, so che cosa stai pensando! Che ti sembrerebbe più comodo che ogni tessuto o che ogni organo avesse la sua propria “animetta”, anche se l’organismo risultasse una specie di colonia di anime; ma non è così. Il Signore ha stabilito che ogni organismo possegga in quanto individuo una sola anima, che lo unifichi e governi in tutte le sue funzioni»

    COME IL ‘GESTORE’ governa ogni funzione a qualsiasi livello ? Dice ancora Tenaramata:

    «…la tua anima spirituale. Lo sa molto bene e lo può realizzare perfettamente, così come conosce e coordina la digestione, la filtrazione, la regolazione, l’assimilazione, ecc., senza che se ne renda conto la coscienza. Se la tua coscienza psicologica dovesse controllare tutta l'attività del tuo organismo, non avresti il tempo sufficiente per dirigerne bene nemmeno una sola.
    Per esempio, se la tua intelligenza e la tua volontà dovessero regolare i movimenti del cuore, non riusciresti nemmeno a dormire né ad attendere a nessun’altra cosa, per essere attento ad accelerarli o a ritardarli, a seconda delle circostanze…L’anima sa molto bene come svolgere ogni funzione biologica e come coordinare tutte, anche quelle psicologiche, quali sono le abitudini che automatizzano la condotta. L’anima sa vivere anche in Cielo e in qualsiasi frequenza ondulatoria del tempo, come pure sa viaggiare a velocità fantastiche, attraversare le pareti, dominare le forze della natura, ecc … Durante la vita mortale l’anima lavora giorno e notte in silenzio, e non molesta né distrae l’attività della coscienza, sia nella veglia che nel sonno. Soltanto, quando le si presenta qualche problema grave, insolubile per lei, che non ha ancora i poteri della glorificazione, avvisa la coscienza per mezzo di un malessere o di dolori, affinché intervenga l’intelletto e risolva la difficoltà”»

    In quest'ultimo periodo c’è anche la risposta per le cellule impazzite dell’amico MIC .

    NB. Per comodità ho fatto un ‘puzzle-mini-mini’ del libro.

    Un caro saluto.

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    1. Per quanto riguarda il discorso sul comportamento delle singole parti di una cellula: francamente l'idea che debba essere l'anima a dirigere il tutto mi sembra un po' troppo esagerata e fonte di imbarazzo, infatti come spiegheremmo allora il funzionamento degli organismi unicellulari, o delle cellule delle piante, o degli animali che non sono esseri umani? Per essi dovremmo ipotizzare anche l'esistenza di un'anima? Una tale supposizione sarebbe contraria alla stessa dottrina cattolica. Mi sembra invece che l'ipotesi dell'esistenza di 'superleggi' create da Dio che regolano il comportamento vitale sia più sensata. Per l'insorgenza delle malattie: quando l'essere umano attua comportamenti che sono contrari all'ordine divino che regola in maniera armonica lo svolgersi dei processi naturali, questi si riverberano a tutti i livelli causando perturbazioni e infrazioni di queste superleggi anche da parte dei costituenti vitali più microscopici e, visto che tutti i viventi sono collegati, ciò si risente anche negli organismi di esseri che quest'ordine non vorrebbero romperlo.
      Ovviamente il discorso che si fa è, almeno per ora, solo ipotetico, ma nel contempo esso è abbastanza sensato e concorde con il dogma cattolico del 'peccato originale', che ha introdotto la corruzione e la morte nel mondo, e con l'esistenza del libero arbitrio.

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  6. Caro Salvatore buongiorno,
    Dici : “il funzionamento degli organismi unicellulari, o delle cellule delle piante, o degli animali che non sono esseri umani? Per essi dovremmo ipotizzare anche l'esistenza di un'anima?”

    La domanda è più che legittima e la risposta è sempre nel tuo libro che ho consultato. Risponde Tenera & Amata all'ing. Ricardo:

    “L’anima per es. degli animali non è spirituale benché immateriale…

    Teneramata, di che cosa è fatta l’anima immateriale, ma non spirituale, degli animali e dei vegetali?
    Aspettavo questa domanda, a cui non ti volevo dare spiegazione per non crearti altre complicazioni. L’anima immateriale o principio vitale ed unificatore degli organismi irrazionali, è una forma di sopraenergia, molto superiore nella sua natura alla materia ed energia che tu conosci, ma sommamente inferiore all’anima umana.
    … la loro anima immateriale è dotata di grandi poteri… L’anima degli organismi inferiori all’uomo mai potrà conoscere direttamente il nostro Dio, nè Lo possederà con Amore supremo, come avviene nei Beati; ma attraverso l’uomo glorificato, che è come il sacerdote delle creature irrazionali( ), la materia e le energie, i vegetali e gli animali riceveranno la loro felicità….
    (1) Il Sacerdote è colui che fa da tramite, mette in collegamento gli esseri inferiori con quelle superiori. … tu sarai Sacerdote al modo di Melchisedek… (che era anche Re); allora l’uomo è Re e Sacerdote (v. anche 1Pt 2,9 oi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale), così come Cristo. Gli Angeli non sono sacerdoti, ma ‘solo’ servi di Dio (diakonia angelica)

    A proposito della sensibilità degli esseri ‘inanimati’ prosegue Teneramata :

    Con quanta ragione (fisico-chimica-celeste) Nostro Signore Gesù Cristo disse la domenica delle Palme, nel suo trionfale ingresso in Gerusalemme: “Vi dico che, se questi tacessero (e si riferiva alla folla di piccoli che Lo osannava), griderebbero le pietre” (Lc. 19,40). Sarebbe bastato infatti che i raggruppamenti di atomi, nel loro livello esistenziale in quanto pietre, conoscessero al loro modo materiale, la presenza così vicina del loro Creatore, perché prorompessero in lodi e manifestassero a modo loro il giubilo, con le loro proprie voci: luce, calore, suono, esplosione, fusione, fissione...”

    Del resto la possibilità che il cosmo abbia la facoltà di percepire è detta anche da san Paolo che afferma in Romani. 8,19 e segg.: La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio…sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto.

    Su questa capacità propria anche delle cose inanimate (a maggior ragione di quelle animate) la Scrittura rincara :

    Sal 148
    Lodate il Signore dalla terra, mostri marini e voi tutti abissi, fuoco e grandine, neve e nebbia,vento di bufera che obbedisce alla sua parola, monti e voi tutte, colline, alberi da frutto e tutti voi, cedri, voi fiere e tutte le bestie, rettili e uccelli alati.

    Daniele 3,75 e segg.
    Benedite, monti e colline, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
    Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
    Benedite, sorgenti, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
    Benedite, mari e fiumi, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
    Benedite, mostri marini e quanto si muove nell'acqua, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
    Benedite, uccelli tutti dell'aria, il Signore,lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
    Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

    Se tutti i soggetti citati non avessero la capacità di fare ciò che la Scrittura li invita a fare, allora verrebbe chiesto loro un qualcosa di assurdo e come tale falso. Possibile che la Parola di Dio sia falsa ?
    Quindi non vedo dove ci sia contraddizione fra Teneramata e la fede cattolica.
    Sappi che le tue riflessioni, e quelle degli altri amici commentatori, sono per me sempre degne di grande considerazione, altrimenti non seguirei il blog.
    Vincenzo Cama

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    1. Riguardo al libro di Teneramata che ho recensito tempo fa, pur essendo un testo interessante e sorprendente, non sappiamo quanta e quale parte di esso sia solo frutto della fantasia del suo autore e quale sia una possibile 'rivelazione privata': ci starei quindi attento a farlo passare quasi come il libro da cui attingere la 'verità'. Fatta questa doverosa premessa, dai brani che hai riportato si evince il fatto che il libro parla di una specie di 'spirito vitale' immateriale ma non spirituale, che sarebbe caratteristico degli esseri viventi. Ebbene se dovesse essere così esso sarebbe come un apparato non fatto di materia/energia, almeno nella forma in cui le conosciamo (e quindi al di là delle possibilità di verifica da parte delle attuali scienze sperimentali)che sovraintenderebbe e dirigerebbe i processi vitali. Potrei anche essere d'accordo con la possibilità che possa esistere questa ipotetica sovrastruttura, ma a maggior ragione ciò renderebbe necessario l'esistenza di superleggi universali a cui questa dovrebbe agganciarsi e obbedire e su cui basare il suo funzionamento atto a dirigere i processi che vanno sotto il nome di 'vita'.

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  7. Il richiamo alla prudenza su Teneramata lo condivido al 100%.
    Lo fa anche nella prefazione don Pablo Martìn che ha promosso il libro in italiano.
    Don Pablo è quel sacerdote che di ritorno da Medugorje regalò alla fam. Gregari la statuetta della Madonnina di Civitavecchia che pianse anche nelle mani del suo vescovo Girolamo Grillo e che la riconobbe.
    Pare che il card. Bertone, quello del superattico, abbia poi messo a tacere tutto. Nel frattempo il vescovo è morto.

    Ciò detto su quel libro, vengo alle bestie che noi preferiamo chiamare anche animali.
    Etimologicamente la parola animale contiene il riferimento all’anima … Curioso no ?
    Un cordiale saluto a tutti

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  8. In quanto traduttore del cosiddetto libro "di Teneramata" ("Tierna amada"), non è tanto il particolare di cui gli altri commentari si occupano, l'anima non spirituale degli esseri viventi (animali e vegetali), quanto il tema "tempo - eternità" e l'esistenza definitiva di ogni atto di esistenza nel corrispettivo spazio-tempo. Quanto agli animali, teniamo conto di un particolare che dice San Paolo (2 Tes 5,23): "Tutto ciò che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile... ecc." E' vero che non si tratta di un tema di Fede Cattolica, tutt'al più di fede "umana"... e di buona logica.

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