31 dicembre 2022

Spigolature...

Dicono: "Ci sono le variazioni casuali e poi la selezione naturale lascia o sceglie quelle adatte". Il problema è che il numero delle ‘variazioni casuali’ possibili è talmente grande che l'apparire di ‘soluzioni’ giuste, che poi dovrebbero essere selezionate, sembra quanto meno miracoloso...

"Troppa fortuna fa sospettare l'imbroglio e quindi la non casualità". Questo è il succo di un ragionamento espresso in un libro scritto dal fisico Spetner ("Not by chance! - Shattering the modern Theory of Evolution" ) contro la tesi del neo-darwinismo che afferma che ci sarebbe stata una evoluzione dovuta a cambiamenti casuali nel genoma. Infatti visto il numero di mutazioni che dovrebbero succedere in sequenza per avere un passo macroevolutivo (cioè la nascita di una nuova specie), nonostante l'azione della selezione naturale (che elimina ma non crea), se si portano degli esempi pratici che hanno la stessa probabilità di accadere, qualunque essere ragionevole affermerebbe quanto detto nella frase iniziale: ci sono infatti degli eventi che il senso comune ritiene impossibili a meno che non si bari, come ad esempio vincere due settimane di seguito alla stessa lotteria...

Incredibile ma vero! (e pensare che i neo-darwinisti basano tutta la teoria evolutiva sugli errori di copiatura del DNA...): "Ogni cellula dispone di un intero arsenale di meccanismi di controllo e di riparazione per ridurre la frequenza degli errori durante la replicazione. La precisione è talmente alta che solo un paragone può aiutare a comprendere: la Bibbia contiene circa 4.000.000 di lettere; se una segretaria lavorasse con la stessa precisione della sintesi del DNA nella cellula di un batterio, il primo errore di battitura avverrebbe non prima di aver fatto circa 200 copie della Bibbia, e se volesse misurarsi con la velocità dell'enzima DNA-polimerasi, per copiare un'intera Bibbia avrebbe a disposizione solo 10 minuti" (Junker-Scherer - Evoluzione - un trattato critico – Certezza dei fatti e diversità delle interpretazioni – ed. Gribaudi 2007 a pag. 138)

Sto leggendo il libro di Spetner ("Not by chance! - Shattering the modern theory of Evolution") e sono arrivato ai calcoli sulla probabilità che una specie si possa tramutare in un'altra con mutazioni puntiformi nel genoma nel corso di milioni di anni. Veramente interessante! Prima porta l'esempio di quale evento si può considerare impossibile, tipo 1 caso favorevole su 10 seguito da 44 zeri, poi col calcolo effettivo, paradossalmente usando i valori di probabilità per singolo step forniti dagli stessi evoluzionisti, trova che la tramutazione ha una probabilità di 1 caso su 10 seguito da 2737 zeri! Cioè la trasformazione di una specie in un'altra con mutazioni casuali dei nucleotidi nel genoma è secondo Spetner matematicamente impossibile, di una impossibilità tale da superare di più di 2000 ordini di grandezza ciò che il senso comune ritiene già impossibile! 

Una delle cose più stupefacenti nei processi vitali è l'esistenza e il comportamento degli enzimi, sofisticate macchine proteiche microscopiche, robot in miniatura che gestiscono e permettono le complesse reazioni chimiche all'interno della cellula. Sanno quello che devono fare, dove e quando intervenire, con estrema velocità e precisione chirurgica, senza sbavature. La domanda che mi pongo è: chi o cosa gli ha insegnato a fare quello che fanno?

Uno dei tanti motivi che mi fanno pensare ad un disegno intelligente è l'esistenza degli enzimi all'interno delle cellule: essi sono piccole macchine molecolari che aumentano la velocità delle reazioni chimiche, che in loro assenza avverrebbero in tempi lunghissimi, permettendo così la vita. Nella sola scissione di una molecola di glucosio agiscono in cascata ben 30 enzimi differenti. Essi sono simili a instancabili operai specializzati in una catena di montaggio, sono velocissimi, tutti con il loro compito specifico diverso da quello degli altri, agiscono in sequenza con l'obiettivo di spezzare la molecola e ricavare da essa energia. La durata di tutto questo processo? Un decimillesimo di secondo...

Se si apporta una variazione ad un enzima, cambiando un aminoacido della sua struttura, se esso prima agiva sulla sola sua proteina specifica, dopo potrebbe succedere che agisca anche su altre proteine diverse dalla sua. Ad alcuni potebbe sembrare un passo evolutivo, un aumento di informazione, perché esso agirebbe su più proteine, ma in realtà è una perdita, una degradazione, perchè l'enzima è diventato meno specifico, più generalista, e potrebbe anche essere dannoso. Due esempi: esistono diversi enzimi tipo forbici che tagliano in certi punti stabiliti con precisione chirurgica le loro proteine bersaglio per permettere loro la partecipazione a delle reazioni chimiche, se questa operazione cominciano a farla anche ad altre proteine, alla cieca, provocheranno dei danni, perché taglieranno quelle che non dovrebbero essere tagliate; ci sono anche enzimi di trasporto, prendono le loro proteine bersaglio dall'esterno della cellula e le portano dentro, facendo attraversare loro la membrana, se questi enzimi taxi faranno la stessa cosa anche con altre proteine non di loro competenza introdurranno dentro la cellula sostanze non richieste o anche pericolose...

Come può un universo di materia irrazionale produrre esseri con fini intrinseci, capacità di auto-riproduzione e chimica codificata?” (Antony Flew - "Dio esiste" - come l’ateo piu famoso al mondo ha cambiato idea - pag. 130)

Il cervello si conferma essere quello che si sospettava: probabilmente l'apparato più complesso e sofisticato dell'universo. Si è scoperto che funziona anche tramite l'entanglement quantistico. La cosa non mi sorprende in quanto si era già trovato che, ad esempio anche il pettirosso fa uso di tale processo, con elettroni entangled nell'apparato visivo. E anche questo concorre a spiegare perché il cervello umano funziona meglio del più avanzato supercomputer che l'uomo abbia costruito. Ma niente paura, gli evoluzionisti vi diranno sempre e comunque che è tutto frutto del caso e della selezione..

Un problema non risolto e imbarazzante per l'evoluzionismo è rappresentato dalle convergenze, cioè dallo sviluppo casuale di organi sofisticati molto simili in aspetto e funzione in animali che non hanno progenitori comuni. Un esempio sono i sonar, presenti sia nel pipistrello che nella balena, l'apparato elettrico di difesa come quello delle razze e dei pesci gatto o le ali dei pipistrelli e degli uccelli. Nel solo regno animale sono state scoperte più di 1000 convergenze. Se si calcolano le probabilità che queste possano essersi formate per caso si trovano valori che rasentano l'impossibilità!

Alla fin fine l'evoluzionismo si basa sull'affermazione che la meravigliosa complessità degli organismi viventi si è formata passo passo e per caso, con errori di copiatura del DNA nelle cellule addette alla riproduzione. Cioè quindi in definitiva questa teoria ci dice che la vita, l'intelligenza e la coscienza sono il risultato di una catena di innumerevoli sbagli...

Per scrivere il terzo post su Antony Flew, il filosofo ateo che è diventato credente, ho deciso di prendere per le corna la questione della probabilità che si possano verificare piccoli cambiamenti casuali nel genoma per ottenere una nuova specie. È un argomento difficile, sorvolato spesso dagli evoluzionisti che ipotizzano possibili piccoli cambiamenti che in fila darebbero col tempo una nuova specie senza però darne una vera giustificazione matematica. A tale scopo sto leggendo un libro del 1997 (in inglese) di un vero esperto in materia, Lee Spetner, uno scritto molto promettente anche nel titolo: 'Non per caso - (sconvolgendo la teoria dell'evoluzione)'. L'opera è stata definita da un professore di biologia così: 'il più grande attacco razionale all'Evoluzione che io abbia mai letto'.

La scienza è materialista più per necessità che per scelta, in quanto gli strumenti che usa sono fatti di materia e solo quella possono misurare. La scienza quindi può affermare qualcosa sugli oggetti interni al suo insieme di esplorazione, quelli materiali, ma nulla può dire sull’esistenza di un mondo spirituale, e questo per il semplice fatto che non ha i mezzi per verificarlo direttamente: lo spirito infatti travalica il suo campo di indagine. Ma il fatto che qualcosa per sua natura non possa essere misurato o rilevato con gli strumenti (materiali) a disposizione, non è detto che non esista! Ecco quindi perché è più corretto non dare per assodato che la realtà sia composta solo e unicamente da ciò che studia la scienza ma, evidenziati i limiti di essa, lasciare aperta la porta all’esplorazione di ciò che può esserci oltre quello che avvertiamo con i nostri sensi.

Se mettessimo in fila le catene di DNA di tutte le cellule del corpo umano, otterremmo un filo di 50 miliardi di km, ben 8 volte più lungo del diametro del sistema solare. La luce impiegherebbe 2 giorni per percorrerlo tutto...

Leggendo i commenti sotto gli articoli dei giornali on-line noto quante numerose persone intervengono boriose e sicure di sé ritenendosi esperte di politica estera e guerra. Come succedeva poco tempo fa in tema in Covid...il nostro è un paese di esperti e tuttologi...

"La risposta alla domanda circa l'origine del soprafisico appare ovvia: esso può avere origine solo da una fonte soprafisica. La vita, la consapevolezza, la mente, e l'io possono solo provenire da una Fonte che è viva, consapevole e pensante. Se noi siamo dei centri di coscienza e di pensiero in grado di conoscere, di amare, di avere intenzioni e attuarle, non riesco a capire come tali centri possano giungere in essere da un qualcosa che è esso stesso incapace di compiere tutte queste attività (...). È assolutamente inconcepibile che una qualsiasi matrice o un qualsiasi campo materiale possa generare agenti che pensano o agiscono. La materia non può produrre concezioni o percezioni. Un campo di forza non pianifica o pensa. Quindi a livello di ragione e di esperienza quotidiana, diventiamo immediatamente consci del fatto che il mondo degli esseri viventi, consapevoli e pensanti debba aver avuto origine da una Fonte vivente, una Mente" (considerazione conclusiva tratta dal libro di A. Flew - Dio esiste - come l'ateo più famoso al mondo ha cambiato idea - pag. 181)

Alle volte mi viene da pensare come alcuni dogmi cristiani tipo quello della Trinità, dell'Incarnazione o dell'Eucaristia possano sembrare assurdi, mentre alcuni risultati della matematica in realtà non sono da meno. Ad esempio 'il merletto di Kock', un frattale che è un segmento di misura 1 che diventa di lunghezza infinita perché viene infinitamente frastagliato pur restando macroscopicamente un segmento finito, quindi "l'infinito nel finito", di cui ho parlato in uno dei miei post. Ed ecco un ulteriore paradosso: la lunghezza "infinita" di tale oggetto geometrico risulta perciò superiore al diametro pur grande ma "finito" dell'Universo in cui il frattale stesso è contenuto!

Ho notato che nei valori di alcune grandezze della natura ricorre spesso il numero 100. Ad esempio: si dice che nell'Universo ci sono circa 100 miliardi di galassie ognuna con una media di 100 miliardi di stelle e che la nostra galassia, la Via Lattea, ha un diametro di circa 100 mila anni luce... Inoltre nel cervello umano ci sono circa 100 miliardi di neuroni ed ognuno di questi è collegato con altri 100 mila neuroni e la lunghezza della rete dei capillari in un essere umano è di circa 100 mila km (sì, avete letto bene, 100 mila km!). Probabilmente ciò dipende anche dal fatto che usiamo il sistema numerico decimale e che i numeri grandi in fisica vengono spesso espressi dando l'ordine di grandezza, cioè con una potenza di 10. Questa ricorrenza è comunque utile per la memoria: i valori iniziano con 100, quindi lo sforzo per ricordarli è minore.

Ma vi immaginate la scena quando Antony Flew, che per 50 anni era stato considerato il filosofo e ateo più grande al mondo, in una conferenza del 2004 a cui assistevano i filosofi e atei più importanti del pianeta ebbe a dichiarare: "Ho cambiato idea. Dio esiste!".

Questa citazione di Einstein è dedicata a quelli che affermano che egli non credeva in un Dio personale o che forse era ateo: "Non sono ateo e non credo di potermi definire panteista. Siamo nella stessa posizione di un bambino che entra in un'enorme biblioteca piena di libri in molte lingue. Il bambino sa che qualcuno deve aver scritto quei libri (...). Questo mi pare è l'atteggiamento di anche il più intelligente degli esseri umani nei confronti di Dio. Vediamo il mondo meravigliosamente organizzato e che obbedisce a certe leggi che comprendiamo solo vagamente..." (Max Jammer - Einstein and Religion - Princeton University Press 1999, pag 48) 

 "Non ci può mai essere alcuna vera opposizione tra religione e scienza, poiché l'una completa l'altra" (Max Planck - Where is Science Going? - pag. 168) 

 Stamane pensavo a come sono fortunato ad essere credente e a possedere la fede. Ogni evento della vita, anche quello più semplice, assume un altro aspetto, ogni cosa appare colorata mentre in caso contrario sarebbe stata grigia. Per dirla con il cardinale Biffi "mangiare i tortellini con la prospettiva della vita eterna rende migliori i tortellini".

Piero Angela è stato un grande divulgatore scientifico, ma se un appunto posso permettermi di fare, con tutto il rispetto per le sue idee e la sua persona, è che forse ha contribuito un po' troppo nel far credere ai telespettatori che la teoria dell'Evoluzione fosse una conquista scientifica sicura e indiscussa, mentre in realtà molti studiosi l'hanno messa in dubbio, almeno nella forma attuale. Nel contempo, sapendo che era ateo, mi sono voluto immedesimare per un attimo nello stato d'animo di chi non crede nell'aldilà e pensa che dopo la morte si scompaia per sempre: mi sono venute le vertigini...

Riprendo il discorso su Piero Angela e la divulgazione scientifica televisiva che ha fatto in questi anni. Io ritengo che se da una parte ha avuto il merito di informare il pubblico sulle scoperte scientifiche contribuendo così alla diminuzione dell'ignoranza collettiva, dall'altra a mio parere ha presentato la scienza alle volte in maniera forse troppo ottimistica, come un prodotto super partes, come la Verità con la v maiuscola, quando invece essa è stata fatta e costruita da delle persone, gli scienziati, che come tutti gli esseri umani hanno i loro pregiudizi che spesso influenzano in maniera decisa le ipotesi interpretative che vengono messe in campo. Questa cosa abbiamo avuto modo di constatarla ahi noi durante la pandemia, in cui ogni esperto diceva la sua e spesso il contrario di quello che diceva un altro collega. Ecco, forse quello che è mancato nella comunicazione è perciò il dire che la 'scienza' o almeno quella che ufficialmente in un determinato periodo storico viene ritenuta tale, non sempre è sinonimo di verità, ma spesso riflette solo l'opinione del gotha scientifico dominante e che potrebbe quindi anche essere sbagliata. La storia della ricerca scientifica infatti è piena di sbagli, ripensamenti e spesso ciò che si riteneva sicuro e assodato dopo un po' lo si è dovuto mettere in discussione spesso con un cambiamento radicale di paradigma. Questa mancanza di chiarezza nella divulgazione, a mio avviso, ha anche contribuito a radicare nella mente e nell'animo di tante persone una adesione entusiasta quanto acritica ad un nuovo 'credo', quello scientifico, che ha preso il posto di quello religioso ritenuto falso e menzognero. Ciò ha scatenato spesso purtroppo una guerra 'religiosa' ritenuta giusta perché 'scientifica', contro gli infedeli oscurantisti ignoranti o anche solo dubbiosi su certe 'verità' propalate dai novelli 'sacerdoti', i cosiddetti esperti ritenuti gli unici e soli con diritto di parola e meritevoli di essere creduti. La cosa buffa che però rischia di mutarsi in tragedia è che gli atteggiamenti di intolleranza tanto criticati nei credenti vengono invece poi assunti dagli 'scientisti' pari pari, se non, in certi casi, in maniera molto più estrema.

L'inevitabile ammissione: "Sebbene la conoscenza della struttura e della funzione del cervello stia facendo rapidi progressi, questo organo è così complesso che, forse, non si arriverà mai a conoscere realmente e nel dettaglio ogni sua funzione." (Curtis e Barnes - Invito alla biologia - Zanichelli pag. 518)

Per me lo studio della natura è contemplazione, quasi una forma di preghiera. Non riesco a fare a meno infatti di essere colto dallo stupore ogni volta che scopro come in un puzzle una tessera che rivela la non casuale, meravigliosa e funzionante complessità dell'esistente. Ogni particolare, nella sua sorprendente ingegnosità, mi riporta inevitabilmente al Creatore di tutte le cose.

"Il cervello umano contiene oltre 100 miliardi di neuroni ed ognuno di questi è collegato con altri 50-100 mila neuroni e quindi può ricevere contemporaneamente migliaia di impulsi nervosi. L'informazione ottenuta è frutto dell'elaborazione e dell'integrazione di tutti gli impulsi ricevuti; il neurone (cioè) si comporta come un minuscolo computer..." (Curtis- Barnes- invito alla bioligia - ed Zanichelli a pag. 510). Può sembrare incredibile ma il più grande super computer finora costruito, che occupa un ambiente di circa 1500 mq e che deve essere raffreddato continuamente a liquido causa dell'incredibile potenza assorbita, non riesce però ad eguagliare il cervello umano, che riesce a elaborare miliardi di segnali al secondo, consumando fra l'altro in confronto una quantità di energia irrisoria! Non fatevi ingannare perciò quando vi dicono che il computer è come il cervello: quest'ultimo è immensamente superiore! Gli studiosi affermano infatti che il cervello umano è probabilmente l'apparato più complesso dell'Universo.

Ancora una volta la favola dell'effetto serra e dei cambiamenti climatici dovuti all'azione dell'uomo. Questi invece ci sono sempre stati e in minima parte dipendono dall'azione umana, l'hanno detto e ripetuto più di 1000 scienziati veri. Ma la scienza la si invoca solo quando fa comodo, deve passare invece il messaggio falso e deleterio che l'uomo sarebbe 'dannoso' per la natura e che 'siamo troppi': ciò permette di giustificare limitazioni di nascite, aborti e eutanasia, funzionali all'ideologia antiscientifica e anti-umana del politicamente corretto e corrotto della società mostruosa e transumana che vorrebbero costruire...

Pensavo come alcuni dogmi cristiani tipo quello della Trinità o dell'Incarnazione o anche quello cattolico dell'Eucaristia possano sembrare assurdi, mentre alcuni risultati della matematica in realtà non sono da meno. Riflettevo infatti poco fa sul merletto di Kock, un frattale che è un segmento di misura 1 reso di lunghezza infinita perché infinitamente frastagliato. L'infinito nel finito, di cui ho parlato in uno dei miei post. Ed ecco il paradosso: la lunghezza di tale oggetto matematico sarebbe superiore al diametro (finito) dell'Universo in cui il frattale è contenuto!

È sorprendente come nella matematica l'infinito possa essere contenuto nel finito. Ad esempio se prendiamo un segmento di 1 cm e lo frastagliamo cioè lo trasformiamo in un frattale può anche essere reso di lunghezza infinita. Come? Se gli togliamo al segmento un 1/3 centrale e gli aggiungiamo una V capovolta con lati ognuno pari a 1/3 avremo ottenuto una linea frastagliata composta da 4 segmenti di 1/3 e perciò di lunghezza (4x1/3) cioè 1,33 cm. Se ripetiamo il procedimento per ogni lato, togliendo 1/3 della parte centrale e aggiungendo la V capovolta, con lati quindi pari a 1/9, otterremo una figura di 4x4 = 16 lati ognuno di lunghezza 1/9 e quindi la linea avrà adesso lunghezza 16x1/9 cioè 1,78 cm. Ripetendo il processo, si vede che la lunghezza cresce esponenzialmente con n = numero di passi e 4/3 come base. Con un numero infinito di passi avremo allora un 'merletto' di lunghezza infinita contenuto nel segmento iniziale di 1 cm. Questa è la curva di Koch, un frattale di dimensione 1,26... (P.S. scusate l'immancabile notazione teologica, ce l'ho per vizio: la prossima volta che qualcuno dice che essendo Dio infinito non potrebbe mai essere contenuto in un'ostia che è finita potrei portargli questo esempio ...)

Alle volte passo svariati minuti davanti al programma 4K della Nasa osservando sbalordito le foto dell'Universo scattate dal telescopio Hubble. A causa dell'immensità dello spazio e del numero sterminato di galassie che si notano, entro in una specie di fase contemplativa in cui scorgo con stupore la mano del Creatore...

Sto leggendo un articolo apparso lo scorso anno su Nature che parla della distruzione intorno al 1650 a. C. della città di Tall el-Hammam nella valle del Giordano. Dall'analisi dei dati risulta che sarebbe stata disintegrata e bruciata dall'esplosione di un meteorite nell'atmosfera in maniera simile a quanto avvenuto in Tunguska (Siberia) nel 1908, con una potenza paragonabile a 1000 volte quella della bomba di Hiroshima. Quello che impressiona è il fatto che le modalità assomigliano molto a quelle descritte dalla Bibbia per la città di Sodoma, compreso il fatto che per la vicinanza del Mar Morto, molto salato, si alzò un vento salino che ricoprì di sale un po' tutto, anche il terreno. (E guarda caso nel racconto biblico si parla di persone trasformate in statue di sale). Ovviamente si sono formate due squadre: quelli che dicono che il racconto biblico riprende e sfrutta per fini religiosi un fenomeno che è avvenuto solo in maniera naturale e invece quelli che dicono che il fatto contribuisce a rendere credibile il racconto biblico.

Qualcuno dirà: "Mica siamo nel Medioevo!". Pensatela come volete, ma io ritengo che la più grande tragedia del nostro tempo è che per svariati motivi non si crede in più in Dio e nella sua giustizia. Se gli uomini fossero convinti dell'esistenza dell'Inferno e ogni tanto ci pensassero, forse muterebbero a più miti consigli, cambierebbero vita e diventerebbero più buoni evitando così il serio pericolo dopo la morte di caderci dentro. Ma questo purtroppo oggi a quanto sembra non succede che raramente, con la conseguenza che un assaggio di esso lo stiamo sperimentando già nella nostra vita terrena...

Visto che i sistemi di numerazione sono innumerevoli, il più semplice è il binario utilizzato dai computer (con due soli simboli, 0 e 1) mentre noi usiamo il decimale (con gli interi da 0 a 9), J.L. Borges ebbe a dire (in 'Altre inquisizioni') che "il sistema più complesso, ad uso di Dio e degli angeli, registrerebbe un numero infinito di simboli", cioè un segno diverso per ogni numero esistente. Rifacendosi a tale osservazione allora G.C. Ghirardi dice nel libro 'un'occhiata alle carte di Dio' (che sto leggendo): "quindi i computer rappresentano, in un certo senso, l'opposto della divinità e degli angeli." Ottima e sorprendente considerazione! 

Oggi ne ho letta un'altra: "La pandemia sta finendo anche grazie ai vaccini". Ma non si sapeva già che di solito, vaccino o non vaccino, un'epidemia si spegne da sola dopo due o tre anni? O mi sono perso qualcosa?

Nonostante quelli che comandano veramente nel mondo, seguaci più o meno inconsapevoli di Satana, dopo aver anestetizzato i cuori degli uomini rendendoli quasi incapaci di ascoltare la voce dello spirito cerchino adesso di cambiare financo la natura dell'essere umano (vedi transumanesimo...), chi crede e ha fede in Dio può stare tranquillo in quanto sa che nessuno può vincere una guerra contro l'Altissimo e la sua creazione. Sono solo degli illusi: può sembrare che vincano temporaneamente qualche battaglia, ma la vittoria finale è sicura e sarà Divina.

Munus significa 'carica' ma anche 'funzione o pratica' mentre ministerium vuol dire solo 'funzione o pratica'. Perciò essendosi Benedetto XVI dimesso solo dal ministerium e non dal munus ha conservato la 'carica' pur non esercitandola. Quindi è rimasto Papa anche se impedito nella sua funzione. E Bergoglio è perciò un anti-Papa o, se vi sembra meno offensivo, un papa non valido. Elementare Watson. Ma non mi meraviglio più ormai che ci siano così tante persone intelligenti e preparate, anche nel campo tradizionale (come ad esempio Aldo Maria Valli o gli una cum), che non lo vogliano ammettere. I tempi attuali non parlano infatti da soli? Tutto stravolto, compresa la logica più elementare, di che stupirsi? Potevano loro essere immuni di questo impazzimento generale e collettivo?

Da tempo mi chiedo, e lo chiedo anche al Signore, come si potrebbe fare per abbreviare la durata del proprio Purgatorio - eh sì, perché essendo cattolico ci credo! (ammesso che uno ci vada o ahimè non finisca invece all'Inferno!). Ebbene stamattina entrando in Chiesa, dove era esposto il Santissimo Sacramento, appena mi sono inginocchiato mi è balenato in testa questo pensiero: "il tempo trascorso in adorazione ti verrà scontato!". Sono rimasto piacevolmente sorpreso e anche un po' sbigottito, sicuramente questa risposta è stata frutto del mio cervello, ma non mi sentirei di escludere del tutto una piccola ispirazione soprannaturale, chissà ...

C'è una promessa rivelata ad una mistica: se sì recitano tre Ave Maria al giorno con l'intenzione di essere aiutati dalla Vergine nell'ora della morte, si avrà senz'altro questo aiuto e ci si salverà. In un primo momento verrebbe da dire: "dai, troppo facile, non può essere!". Ma poi riflettendoci un po' su si capisce che è verosimile in quanto il Cielo fa di tutto per salvarci e gli basta proprio un minimo della nostra adesione per farci arrivare in Paradiso. Però quel minimo che ci viene chiesto va fatto, perché comunque siamo noi i padroni del nostro destino eterno: aderendo alla richiesta, che magari un non credente considererà ridicola, riconosciamo implicitamente l'infinita bontà divina e la sua onnipotenza, ne abbiamo fiducia e manifestiamo la volontà di ottenrla. Senza questa volontà, a causa del libero arbitrio, paradossalmente neanche Dio può salvarci!

Scrivere articoli per il mio blog, con lo scopo di mostrare la non contraddizione tra la vera scienza e la fede in Dio, mi gratifica perché così nel mio piccolo posso attuare almeno due opere di misericordia spirituale: quella di consigliare i dubbiosi e quella di istruire gli 'ignoranti' (nel senso di coloro che ignorano le cose divine...). Forse questo è il mio modo personale di ringraziare l'Altissimo per avermi creato.

Ho trovato un post su un miracolo eucaristico in un gruppo Facebook. Leggendo i tanti commenti canzonatori e sprezzanti inseriti dai membri, mi sono venuti in mente sia la parabola di Lazzaro e il ricco Epulone, in cui quest'ultimo dall'Inferno chiede di inviare dal Paradiso Lazzaro ai fratelli per metterli in guardia, ma gli viene risposto che 'se non credono a Mosè e ai profeti non crederanno neanche se uno tornasse dal regno dei morti', e la raccomandazione di Gesù, "non date la parola di Dio ai cani così come non dareste le vostre perle ai porci". Ecco perché mi rifiuto di pubblicare su questi gruppi i miei post in cui si parla di queste cose. Se uno vuole notizie su questi fatti può cercarle e trovarle in diversi blog, come ad esempio il mio. Ma questi sono argomenti che riguardano il Sacro, e che vanno perciò valutati serenamente, senza pregiudizi e mente sgombra, col desidero di sapere  e conoscere, ma sempre con rispetto, e quindi non possono essere date in pasto a chiunque...

Viviamo nel tempo in cui l'ideologia evoluzionista vorrebbe convincerci che la vita è spuntata per caso e che quindi gli esseri viventi non sono stati creati e voluti da Dio ma sarebbero il risultato di una serie aggregazioni spontanee e di mutazioni (errori) nel codice genetico a partire dalla materia inerte. Guarda caso però, ad oggi nessuno scienziato è riuscito a ricreare in laboratorio la vita, pur con tutta la tecnologia che abbiamo a disposizione!
Ieri sera mentre rivedevo il film “Un bambino di nome Gesù” mi sono imbattuto nella scena in cui il piccolo Gesù e un altro bambino giocano con uccellini di creta. Quando cercano di farli volare, quello tra le mani di Gesù diventa un vero essere vivente che scappa cinguettando felice mentre l'altro bambino esclama dispiaciuto: “Il mio però non vola!”. Maria se ne accorge e turbata va a riferirlo al Rabbino il quale avendo già intuito da tanti segni che Gesù è il Messia preannunziato dai Profeti le dice, in maniera semplice ma significativa: “Creare la vita dal nulla è una cosa impossibile per l’uomo. Solo il Creatore di tutte le cose può farlo, ed è un atto di amore infinito verso le creature!".



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