16 gennaio 2024

I processi che sostengono la vita (2) - il ciclo di Calvin.

Mentre la fotosintesi, di cui ho parlato in un precedente post, avviene in presenza di luce ed è in pratica la raccolta e l’impacchettamento di energia solare con la creazione di ‘pile’ da usare nei processi vitali, cioè la sintesi delle molecole energetiche ATP e NADPH, il ciclo di Calvin si svolge indipendentemente dalle condizioni di luce. E' un processo, anch’esso molto complesso che alla fine crea una sostanza organica, il glucosio, contenente sia carbonio che energia. Il glucosio serve da elemento principale per piante e animali, ed è simile a quello che in tecnologia è il combustibile per gli autoveicoli, anzi molto di più...

Detto in breve e semplificando molto, il ciclo di Calvin è composto da sei sottocicli: in ognuno di essi si utilizza di una molecola a cinque atomi di carbonio, il Ribulosio-difosfato (indicato con RuDP ), una molecola di anidride carbonica cioè CO2, una molecola di acqua H2O, enzimi, di cui il principale rappresentante è quello chiamato Rubisco e le molecole energetiche ATP e NADPH, per ottenere alla fine uno zucchero, (che viene utilizzato dalla pianta in un processo successivo per ottenere glucosio, amido o cellulosa) oltre che nuovamente RuDP e ADP, che è una molecola di contenuto energetico inferiore alla ATP. Facendo i conti nel ciclo completo, avendo in entrata 6 molecole di RuDP e 6 molecole di CO2, oltre che acqua e si ottengono in uscita 2 molecole di glucosio, nuovamente le 6 molecole di RuDP di partenza e ossigeno. Per quanto riguarda l’energia utilizzata in totale ci sono in entrata 12 molecole NADPH e 18 ATP e in uscita 12 molecole di NADP+ e 18 di ADP. La differenza energetica tra ATP e ADP non è persa, ma è immagazzinata come energia di legame nelle molecole di glucosio e viene riutilizzata nei processi vitali durante la scissione di quest'ultimo. Il fatto che il ciclo sia composto da sei giri e non da uno solo, che sarebbe stato più semplice, dipende soprattutto da una questione atomica ed energetica: si parte da CO2 che ha un solo atomo di carbonio per ottenere il glucosio che ne ha sei e inoltre se venisse messa in gioco subito in una sola fase di energia necessaria ce ne vorrebbe troppa. Perciò in ogni giro si usa una quantità di energia inferiore  a quella totale necessaria, utilizzando enzimi e composti atomici più semplici rispetto al prodotto finale: è un po’ come avere dei soldi di valore nominale troppo elevato che debbono essere cambiati in quelli di taglio più piccolo per acquistare certi prodotti più semplici che poi man mano, assemblati come in una catena di montaggio, daranno quello voluto. 

Ecco una rappresentazione grafica semplificata di una parte del ciclo (tratto da Wikipedia)

 


Anche per questo processo così complicato c’è da chiedersi: può essersi formato a tappe e casualmente? Quello che si vuole è avere alla fine il glucosio con dentro energia e ciò lo si ottiene in maniera sicura ed efficiente solo con un processo a catena di montaggio. Avrebbe senso un singolo passo della catena se formatosi a caso e che facesse ottenere dei pezzi o manufatti che così come sono risulterebbero incompleti e inutilizzabili? Una catena di processi ha senso solo se si ha ben in mente il prodotto finale che si vuol raggiungere, non per ottenere pezzi intermedi di per sé inutilizzabili.

Per concludere voglio fare un'ulteriore considerazione.

Quando dicono che bisogna combattere l’emissione di CO2 per salvaguardare la vita nel nostro pianeta, in quanto l'anidride carbonica provocherebbe l’effetto serra, responsabile del riscaldamento globale, avverto che c’è qualcosa di contraddittorio. Come abbiamo visto con questo ciclo, l’anidride carbonica contiene due elementi essenziali, cioè il carbonio e l’ossigeno libero che respiriamo, che vengono utilizzati dalle piante per produrre il glucosio e l’ossigeno, elementi senza i quali la vita nel nostro pianeta sarebbe impossibile. Nella storia della Terra il periodo con maggior sviluppo vitale è coinciso con un livello di CO2 nell’atmosfera più elevato rispetto a quello attuale. Non si capisce perciò dove starebbe il vero pericolo, considerato che buona parte degli scienziati che si occupano di clima dicono che il 95% del riscaldamento globale è provocato da cause esogene, in cui l’attività solare occupa il primo posto, e quindi in misura minore dall’uomo con le sue emissioni di CO2. Forse la cosa paradossale è questa: per difendere la vita si dice che bisogna limitare l’emissione di CO2, che è invece alla base dei processi vitali e che ha a quanto pare un impatto minimo sul riscaldamento globale rispetto a quello causato dall'attività solare, ma nel contempo per fare ciò si attuano politiche di limitazioni che alla lunga potrebbero portare fame e carestie, cioè effetti contrari allo sviluppo della vita. Inoltre sarò complottista ma questo battere ossessivo sul riscaldamento globale viene fatto dai potentati economici, politici e finanziari globalisti che nel contempo affermano che siamo troppi, portano avanti eutanasia, limitazione delle nascite, aborti e in definitiva sottotraccia, anche se non tanto, affermano che l'uomo è dannoso per l'ambiente. Paradossalmente questi alla fine farebbero a meno dell'essere umano pur di difendere la Terra. L'ideale per questi forse sarebbe un ambiente rigoglioso e immacolato però senza gli altri tranne ovviamente loro.

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