19 maggio 2016

Pannella e i miei errori di gioventù...


Quando ero giovane ho militato per alcuni anni nell'Associazione Radicale, piccola cellula del 'Partito Radicale'. In quel periodo avevo perso la Fede della mia infanzia e, un po' perché mi sentivo oppresso e un po' perché avevo pochi amici, avevo deciso di uscire dal mio guscio e fare qualcosa per cambiare la società. Credo che tutti i giovani abbiano un forte desiderio di modificare le cose attorno a se, perché è tipico della loro età essere scontenti. Cercano di agire, quando ne intravedono la possibilità, ma spesso per mancanza di esperienza e difetto di riflessione, scelgono di farlo nella maniera sbagliata.

Col senno di poi posso dire che quel periodo della mia vita però non è stato positivo. Diciamo che l'unica cosa buona per me fu che servì per rompere l'isolamento, che in quel tempo per me era diventato insopportabile. Decisi di militare in tale movimento anche perché il mio desiderio di libertà e di liberazione erano molto forti, e attribuivo soprattutto alla Religione cattolica la responsabilità di aver creato un sistema oppressivo, generando sensi di colpa nelle persone che ormai erano stati interiorizzati e si erano quindi riverberati nella società.

Non avevo ancora capito che molte leggi che regolano il consesso umano sono invece forse derivate da esigenze e proibizioni (ad esempio di quelli che sono chiamati 'tabù') che si sono sedimentati dentro di noi nel corso di migliaia di anni per permettere la convivenza il meno possibile distruttiva con i nostri simili. Per necessità di conservazione della specie. E siccome credo nell'esistenza di Dio, ritengo che Egli abbia favorito e voluto questa interiorizzazione di norme da rispettare (le leggi morali) anche con lo scopo di permetterci di vivere in pace con i nostri simili, soprattutto dopo il disastro del peccato originale che quando avvenne inoculò in noi una seria propensione verso il male e un conseguente atteggiamento aggressivo e distruttivo verso tutto ciò che ci circonda (animali, persone e cose), come hanno dimostrato in maniera tragica e macroscopica le guerre che l'umanità si è peritata di fare nel corso dei millenni della sua storia.

Ma ovviamente non ero arrivato a queste conclusioni di persona matura e religiosa, al contrario ero propenso a credere che l'essere umano nascesse 'buono' e 'innocente' ma che fosse poi castrato dalle norme sociali con l'educazione. Insomma ero un convinto seguace di Rousseau.
Ecco perciò il perchè del mio impegno con il Partito Radicale, di cui Marco Pannella era il Padre Padrone. Da lì conseguirono molte mie 'lotte', come quella per l'aborto, che adesso col senno di poi, ritengo fossero sbagliate. Tra l'altro il fatto di aver a suo tempo raccolto le firme per l'abolizione della legge che proibiva l'aborto è una di quelle cose della vita di cui provo più rimorso.

E a proposito, che altro dire di Pannella, morto proprio oggi? Lui si definiva non violento, ma quanta violenza ha invece attuato nella sua vita? La sua lotta per il diritto all'aborto ad esempio veniva giustificata col fatto che molte donne per farlo si rivolgevano alle mammane e spesso, a causa della imperizia di queste, perdevano la vita. Era un discorso condivisibile e credibile il suo? Io ritengo di no, perché non si può giustificare la salvezza di una vita (quella della donna) calpestandone un'altra (quella del bambino nel suo grembo). Il discorso è certo molto delicato, ma si potrebbe affrontarlo benissimo partendo dal presupposto che se si vuole difendere la vita lo si deve fare senza se e senza ma, quindi sempre, sforzandosi di salvare la vita della mamma e nel contempo quella del nascituro che, dal momento in cui è stato concepito, prima di appartenere al padre o alla madre, appartiene a Dio.

Pannella è stato a mio avviso nel corso della sua vita fra l'altro un perenne adolescente anche in lotta contro le proprie difficoltà interiori, proiettate  fuori di sé.  

Io penso che con la sua battaglia contro le barriere della nostra civiltà, anche se fatta in buona fede e magari ottenendo qualche piccolo risultato positivo, nel complesso però, dal mio punto di vista, si è rivelato un falso profeta e un cattivo maestro, perchè con le sue vittorie ha dato un contributo al cambiamento della nostra società, facendola diventare in apparenza più libertaria ma in realtà più violenta e disumana, quella in cui ognuno pensa ai propri diritti e ai propri desideri senza considerare quelli degli altri. Infatti ormai in tutti i gruppi organizzati di persone, se ci fate caso, prevale la discordia, generata dall' egoismo, dal mero interesse personale, dall'edonismo e dall'invidia.
Pannella perciò, a mio parere, è stato il sacerdote di una  Religione laica che ha contribuito ad accrescere anzichè a far diminuire l'infelicità delle persone, perché ha di fatto liberato i demoni che con tanta fatica cercavamo di incatenare, con l'illusione di poter soddisfare tutti i desideri, con conseguente aumento della propensione all'autodistruzione e all'aggressività che pare ormai non avere più freni.

E a proposito di tutto ciò, che dire di Bergoglio, che nell'ultima Giornata della Gioventù (quella di Rio De Janero) ebbe a dire ai giovani qualcosa tipo 'fate casino!' e che qualche tempo fa lodò Pannella e Bonino, gli alfieri di quanto più anticristiano possa esserci sotto il sole?

9 commenti:

  1. Quando fu fondato il PR ero un timido adolescente osservatore silenzioso degli sconquassi che lui ed il '68 portarono il nostro paese ad essere quello che è oggi, apparentemente 'libero', in effetti ancora più schiavo di ideologie peggiori, se possibile, di quelle sinistre e rivoluzionarie di quei 'formidabili' anni, a differenza di lei, ho sempre avuto un distacco totale da qualsiasi tipo di politica e di 'lotta sociale' e ciò mi ha permesso di arrivare all'età matura con uno sguardo d'insieme distante e disincantato, non ho niente di cui eventualmente pentirmi, non votai per le leggi dei diritti alla libertà, aborto e divorzio, non avevo l'età, ma sono sicuro che avrei votato contro, non si dovrebbe parlare male dei morti, auguro che il tipo in questione sia stato messo alla fine di fronte alle sue enormi responsabilità ed abbia compreso, almeno dopo morto, del male che ha fatto, non sta a noi giudicare e non perché l'ha detto il vdr, ma perché solo Dio può.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi congratulo con lei che da timido adolescente era 'osservatore silenzioso degli sconquassi'...e che a differenza di me, 'ha avuto un distacco totale da qualsiasi tipo di lotta politica' e ciò le ha 'permesso di arrivare all'età matura con uno sguardo di insieme distante e distaccato'. C'è gente invece che si è "sporcata le mani" e da una parte e dall'altra, magari sbagliando, però si è data da fare per migliorare le cose o per opporsi ai cambiamento in peggio di esse, magari rimettendoci in prima persona... Ma no, lei invece è riuscito a vivere imperturbabile e senza prendere posizione! Complimenti!

      Elimina
    2. Beh dai Salvatore non sia così sarcastico con il lettore sopra, non è che uno nella vita è costretto a fare le battaglie politiche a 360 gradi, la vita è fatta di infinite cose, molteplici impegni familiari, lavorativi e sociali... uno c'ha pure il diritto a focalizzare le sue energie dove meglio crede, no?
      S'immagina un mondo pieno di Pannella e clericali?! Disastro atomico! Per fortuna c'è chi si dedica ad altro nel silenzio mi vien da dire..

      Elimina
  2. Alla fine degli anni '60 e per un'altro decennio, sembrava che il "bene" fosse solo a sinistra, il male tutto a destra. Chi, come me, aveva un temperamento moderato, cercava di stare al centro ma guardando a sinistra. Continuavo a frequentare ambienti cattolici, trovandomi perfettamente a mio agio, in compagnia di frati preti e monsignori tutti "moderatamente" rivoluzionari (oggi direi, modernisti). Nessuno badava a quello che diceva il Papa, contava solo quel plastico "spirito del Concilio" che salvava tutto e tutti.
    Quanti errori commisi! Almeno lei, dottor Canto, era in crisi di fede e agiva al di fuori della Chiesa, io invece no, ero dentro, agivo dal di dentro. Non riuscirò facilmente a perdonarmelo.

    RispondiElimina
  3. Ringrazio per il supporto, il dottor Canto non conosce la storia della mia famiglia rovinata dalle dittature di vari colori, poi la storia è fatta di don Abbondi come me e di tanti combattenti per cause più o meno giuste, sono ritornato alla chiesa dopo tanti anni, non è un periodo particolarmente fortunato quello scelto per tornare, ma tant'è. Buona domenica a tutti.

    RispondiElimina
  4. A leggere le vostre opinioni sembra quasi che il giacinto sia stato
    un grande pesonaggio ma non e' affatto vero:fu un becero strumento di satana responsabile delle piu' grandi nefandezze compiute in questi anni dai nostri politicanti,piccoli piccoli,incapaci di impedire ad un uomo cosi'malvagio di aver tanti successi senza un straccio di rappresentazione politica in parlamento.E'stato il classico esempio di come un mediocre appoggiato da una elite'di "illuminati"e con l'aiuto dei media,sia riuscito a prendersi gioco della nostra democrazia posticcia,facendo approvare leggi ignobili di cui oggi ne godiamo i frutti(natalita'zero).Lui con i suoi ridicoli digiuni...
    protestera'allo stesso modo se le porte del paradiso non gli si sono aperte?

    RispondiElimina
  5. Caro Salvatore Canto, complimenti per la lucidità. Dio l’assista!
    E' giusto che si ricordi questa figura, poiché si tratta del simbolo antropologico di quest'epoca. Affermo che lui è stato, spiritualmente, l'uomo più potente d'Italia (altro che Umberto Eco, Montanelli o Scalfari). Una maschera e ricettacolo di quelle potenze psichiche ben descritte da Blondet e da un ottimo articolo di Paolo Borgognone. Tra le sue ultime parole ai suoi seguaci ha detto "tranquilli, abbiamo vinto". Attenti, sono parole satanicamente lucide. Perché, in questo mondo, in cui ora "TUTTI PARLANO BENE DI LUI", muore da vincitore. E poi, questo "profeta", ha compiuto dei miracoli, cari lettori. Ha sovvertito le leggi della logica. Se io dico che A è uguale ad A, oggi sono fuori tempo. Qualcuno potrebbe dirmi che sono "un fariseo”, altri “un fascista”. Dimostrazione: non posso mica dire a voce alta che "un aborto è un omicidio". Provate a farlo con dei colleghi. Un omicidio non è più un omicidio, A non è più A:miracolo! Se io dico che un drogato è un drogato, non si discuterà se sia effettivamente drogato, come curarlo, come evitare che faccia danni a sé e alla società. No, mi si punterà il dito: "tossicofobo, fascista!". Si proporrà la legge contro "la tossicofobia" per cui, avendo qualche pregiudizio, dovrei essere curato alcune sedute di psicoterapia. Miracolo, miracolo! Se il matrimonio non è più l'unione di un uomo e di una donna, tutto è possibile. Non c'è la logica, retaggio della Grecia, veicolato dal Dritto romano, dalla Chiesa medievale e poi tridentina. Oggi valgono altre leggi, terribili ma zuccherose. Una è stata sopra ricordata: proibito proibire.
    In questa nuova logica grottesca, tutto è merce, tutto è oggetto di scambio. Via dunque gli Stati, i confini, via le nazioni, i legami di sangue, i dati naturali, le tradizioni, le lingue storiche (i radicali hanno creato in Italia un’associazione che propone l'esperanto). Le differenze sessuali? Una superstizione da curare, da estirpare già dall'asilo. Via le differenze tra delinquenti e innocenti, tra cittadini e stranieri, tra amore e pornografia. Via le tradizioni religiose (eccetto una....), i simboli e le festività (la Domenica? Ma il riposo domenicale è un'imposizione di una minoranza!). Via il tomismo, il buon senso, il realismo. La chiesa di oggi lo ha ben compreso, si è adeguata bene. Via le vecchie e odiose differenze tra Vangelo e Corano, via queste "solenni sciocchezze".
    Benvenuti nel mondo che ha ammazzato il Logos cristiano. Assieme a suoi 6 milioni di bambini, pardon, volevo dire feti. Benvenuti nella nuova Italia, un grande cimitero senza croci, ove la generazione più a rischio di morte non è quella degli ultra sessantenni, ma quella degli adolescenti, quelli che chiedono “perché la droga è ancora vietata"?
    Vi eravate illusi che seguendo Pannella noi si divenisse un po' più civili, più europei? Un piccolo , grande inganno: come ben scrive Paolo Borgognone non siamo divenuti più civili, ma più americanizzati. E anche più idioti.
    E come in America, nell'Italia che omaggia Pannella una piccola minoranza (2-3%) si spartisce ricchezze sempre più sproporzionate. Ma questi sono ragionamenti da vecchi europei, ancora un po’ logici (logici e quindi ancora, in qualche modo, cristiani). Ci vorranno altri anni di stordimento, di emigrazioni forzate, altri falsi problemi discussi dai mass media. E poi, come l'americano medio, quello che passa di fronte alla TV 5 ore della sua giornata, dimenticheremo pure il significato delle percentuali. Ecco l'eredità "umana e spirituale" del Pannellismo.
    Firmato: un ex ascoltatore di Radio radicale, radio finanziata dallo Stato. Grazie tante per le decine e decine di ore perse, che avrei potuto meglio impiegare. Iddio ci liberi da questi falsi profeti. Piuttosto ricordiamo un altro Giacinto, un altro abruzzese, il Prof.Giacinto Auriti.

    RispondiElimina
  6. "IN MEDIO STAT MALUS. I radicali si collocano sistematicamente nel punto più estremo di un dibattito, per creare uno sbilanciamento della situazione e far cadere l’opinione pubblica in un effetto ottico distorsivo. Un esempio per capirci: in una società che ripudia l’aborto vietandolo per legge, i radicali ne invocano la totale liberalizzazione. A quel punto, le forze politiche tradizionali si mobilitano per affermare che il fenomeno “va regolamentato” e consentito “solo in certi casi”. La gente vede così davanti a sé due estremismi – no all’aborto sempre/sì all’aborto sempre – e conclude che la posizione mediana – sì all’aborto in certi casi – sia quella saggia. È un modello che può essere ripetuto infinite volte, spostando a ogni passo la posizione “moderata” sempre più verso l’obiettivo finale dei radicali: LA TOTALE RIMOZIONE DELLA PERCEZIONE DEL BENE E DEL MALE NELLA SOCIETÀ."
    Il male radicale di Mario Palmaro
    http://www.editorialeilgiglio.it/dottrina-politica-r4-lazione-politica-dei-radicali/
    purtroppo sembra che la posizione del sì a quanto fino a ieri era abominio stia diventando una prassi sempre più diffusa...

    RispondiElimina
  7. Ricordo quando, nel '90 e dopo, rinnegando 40 anni che faceva il pacifista, si mise, in occasione delle guerre del Golfo Persico,
    fare il guerrafondaio, con toni degni della "Sola Igiene del mondo" di
    futurista memoria, sventolando la UNION JACK.

    Ha fatto tutto ciò che poteva, per trasformare l'Italia in una brutta copia
    delle giungle d'asfalto anglosassoni e, purtroppo, c'è riuscito.

    RispondiElimina

Non verranno pubblicati interventi fuori tema o con semplici rimandi con link