31 ottobre 2019

Halloween? No grazie! Preferisco la festa dei Santi del Cielo!

La cultura anticristiana  ha partorito da tempo una orrida festa consumistica, ripescata da antiche usanze celtiche: la festa di Halloween, la celebrazione delle zucche (vuote), dei fantasmi, delle streghe e dei morti ‘viventi’.
Da alcuni anni ormai molte personalità cattoliche, fra cui sacerdoti ed esorcisti, mettono in guardia sul fatto che quella che si vuol far passare come una festa 'innocente' in realtà ha la sua pericolosità 'spirituale', perchè con contenuti simbolici non certo cristiani. Non per niente questa festa è attigua ad una importante ricorrenza,  quella del capodanno satanico, la notte del 31 ottobre, proprio all'inizio del giorno della festa cristiana di Ognissanti. I mass media stimolano questa moda e mettono alla berlina i gruppi sempre più numerosi di credenti che mettono in guardia sui contenuti 'occulti' di questa festa. Vedasi ad esempio un articolo di qualche tempo fa dell'agenzia di informazione ADN Kronos che è possibile leggere qui.

Nel cristianesimo la ‘festa di Tutti i Santi’ e quella ‘dei defunti’ sono praticamente attaccate. Il 1° novembre l’una e il 2 novembre l’altra. E questo per sottolineare un legame tra la situazione purgante delle anime del Purgatorio e quella gloriosa dei Santi del Paradiso.
Perciò i defunti nel cristianesimo non vengono visti come spettri che incutono terrore ma come possibili anime sante, attuali o future.

2 ottobre 2019

Una riflessione sui tempi che corrono

In questo periodo sui tanti fatti che accadono e su cui bisognerebbe pur dire qualcosa, pubblico ogni tanto qualche link o breve commento su Facebook, ma dai like che ricevo capisco che pochi tra i miei contatti sono d’accordo o sono interessati a quello che dico o penso. Eppure cose importanti ne succedono.

Ho come l’impressione infatti che da un po' di tempo la dissoluzione nel nostro mondo abbia subito un’intensa accelerazione, come se le forze anticristiche si siano convinte, consciamente o meno, che sia arrivato il tempo di far volgere tutto verso la rovina finale, per così permettere all’Uomo fatale, al Figlio della perdizione, quello annunciato nell’Antico e Nuovo Testamento, di manifestarsi apertamente, accogliendolo per giunta come Salvatore del mondo.