24 luglio 2023

Spigolature scientifiche

"Per confutare la generazione dovuta al caso, è sufficiente constatare l'astronomica complessità degli organismi, anche i più semplici, che provano che la vita minima ipotizzabile richiede strutture così elaborate che nessun accidente le può mai mettere insieme" (G. Sermonti - Dimenticare Darwin - 1999).

"Possiamo studiare l'ordine naturale e fermarci a quel punto...o andare oltre e discernere ciò che sta dietro e innanzi, rendendoci conto che, da un punto di vista religioso, l'ordine naturale ci fa cenno di proseguire per scoprire il creatore. Forse, una delle più importanti differenze tra la scienza e la religione non è dunque nel come incominciano, né nel loro modo di procedere, ma nel modo in cui vanno a finire." (A. McGrath - Scienza e Fede in dialogo - 1998 - considerazione finale a pag. 249)

La biologia studia in maniera analitica maggiormente la struttura delle parti che compongono gli organismi viventi, mentre la medicina si interessa di più del funzionamento e delle connessioni reciproche tra queste parti. I primi nel loro lavoro tendono a perdere quindi l’aspetto funzionale globale dell'organismo che invece viene colto di più dai secondi che spesso perciò restano sorpresi che normalmente tutto si tenga in maniera così perfetta assicurando la vita, e quando qualcosa si 'guasta' cercano di aggiustarla curando: essi sperimentano quindi un comportamento talmente armonico e complicato che li porta spesso a dubitare che il tutto si sia formato per opera del caso. Non mi meraviglia quindi che, come riferito dal prof. G. Lo Presti, autore del libro “Darwin bocciato in Medicina”, la percentuale di medici che non credono nell’evoluzionismo sia più grande di quella dei biologi .

L'inizio del crollo della narrazione 'scientifica' della pandemia e della 'sicurezza' e 'validità' dei vaccini è a mio avviso emblematica e prefigurazione di quello che avverrà in un futuro spero non lontano su un'altra narrazione, quella 'evoluzionista'. In ambedue le situazioni, da una parte una maggioranza di autoproclamatisi 'esperti' che con troppa sicumera hanno pontificato e straparlano su argomenti su cui sarebbe stato e sarebbe meglio essere per lo meno un po' più cauti, e dall'altra pochi studiosi seri che esprimevano ed esplicitano dubbi, sottolineavano e indicano incongruenze, ma tacciati di ignoranza o stupidità...

L'evoluzionismo si basa sull'affermazione che la sbalorditiva complessità degli organismi viventi si è formata passo passo e per caso, con errori di copiatura del DNA nelle cellule addette alla riproduzione. Cioè quindi in definitiva questa teoria ci dice che la vita, l'intelligenza e la coscienza sono il risultato di una catena di innumerevoli sbagli...

I complicatissimi processi che avvengono nella cellula e poi negli organi che esse formano, e che assicurano il funzionamento degli organismi e quindi della vita, sono sempre composti da cascate di numerosissimi sotto-processi 'elementari' consequenziali, ognuno dei quali è condizione essenziale perché si possa innescare quello successivo. Se ne mancasse anche solo uno, la catena si interromperebbe e tutto quello che è accaduto a monte risulterebbe in molti casi inutile, non porterebbe a nulla e rappresenterebbe quindi solo uno spreco di tempo, massa ed energia. In breve, in molti di questi, ogni passo è necessario ma non sufficiente, da solo non avrebbe né scopo né significato. Quello che importa è tutta la sequenza, che è del tipo 'prendere o lasciare'. Quindi ritengo che per la teoria dell'evoluzione questo fatto rappresenti una difficoltà notevole. Infatti questi processi che a metà sono inutili, o sono nati completi in blocco, e la probabilità che possa essere successo ciò è ovviamente troppo piccola, oppure negli organismi anche attuali dovremmo osservare alcuni 'conati', tentativi di processi da inventare, che però si fermano a metà senza ottenere nulla di compiuto e che quindi rappresentano un procedimento privo di significato. Ma non mi pare che una cosa del genere sia mai stata osservata in qualche essere vivente! Insomma, così come si può parlare di 'complessità irriducibile' per le strutture, la medesima cosa si potrebbe dire per i 'procedimenti' complessi che avvengono nei viventi. Attendo smentite.

Una delle cose più stupefacenti negli organismi viventi è l'organizzazione, che è presente a tutti i livelli: nella cellula, tra cellule, nel singolo organo e tra gli organi dell'intero organismo. Essa presuppone un accordo tra le parti secondo delle regole, un comportamento codificato, l'informazione e la comunicazione. Ogni componente, anche il più microscopico, dà il suo contributo, sa cosa fare e quando farlo, agisce al momento assegnatogli per assicurare il funzionamento senza intoppi di tutto l'apparato. Nessuna parte risulta superflua, tutte sono importanti: toglietene una e l'organismo prima o poi ne risente, funziona male e si ammala. E' un vero miracolo che per tutta la vita questa complessità si tenga ...

Quando un bastoncello della retina viene colpito da un fotone, questo invia un segnale elettrico al cervello. Sembra facile ma in realtà tra il 'viene colpito da un fotone' e 'invia un segnale al cervello'  avviene  una catena di reazioni che coinvolgono in cascata diverse proteine e trasformazioni di queste in altre proteine il tutto con una velocità sbalorditiva. Il processo è talmente complicato che viene descritto con ben 13 righe su Wikipedia nel paragrafo 'ciclo visivo' (inserisco il link alla fine del post). Quello che mi chiedo è: come può essersi costruito per variazioni casuali e selezione naturale, anche se in milioni di anni, questo meccanismo così complicato che dura pochi microsecondi e ci assicura la visione di quel singolo fotone?

Meglio allora la teoria dell'afflato vitale, perché la tesi che in un organismo vivente tutte le sue componenti, dal livello  microscopico a quello macroscopico, si tengano assieme e cooperino gerarchicamente, con un grado di complessità inimmaginabile ma senza una supervisione superiore, mi sembra un'idea poco credibile.

"Ci sono prove inconfutabili" e "lo dice la scienza!". Come in questi ultimi tre anni sono state fatte queste affermazioni perentorie che però, diciamolo, non erano del tutto veritiere, così mi succede anche di leggerle o sentirle spesso, e da molto più tempo, nei testi divulgativi, post sui social e programmi televisivi che portano avanti come fatto 'scontato' la teoria evoluzionista. Ma in tanti anni che studio il fenomeno, di queste prove 'inconfutabili', nel senso 'non controverse' o che non siano mere ipotesi e tentativi interpretativi a senso unico non ne ho ancora trovate! Si vede allora che forse debbo studiare meglio e di più! 

Sto leggendo un'articolo (pubblicato nel 1992 su Annual Reviews of Neuroscience) sui tanti tipi di occhio che esistono nel mondo animale, e che sono sorti in maniera indipendente molte volte e che quindi non derivano gli uni dagli altri per supposti processi evolutivi. Mi ha colpito quello del minuscolo crostaceo Copilia. Consta di 2 lenti come un telescopio, una più grande fissa, l'obiettivo, che forma una immagine reale dell'oggetto che si vuol vedere, mentre l'altra più piccola, l'oculare, è mobile e scannerizza questa immagine trasmettendola al nervo ottico a essa collegato e che trascina con se. In pratica l'occhio di questo piccolo vivente costituisce un apparato composto da telescopio + scanner mobile integrati. Quest'occhio affascina i biologi ancora oggi, a più di un secolo dalla sua scoperta.

Sto consultando un articolo "sull' evoluzione dell'occhio". Quello del calamaro e dei pesci è simile anche se però sono considerati animali senza discendenza comune mentre quello dei pesci e degli esseri umani è diverso pur essendo entrambi legati 'evolutivamente'. Un ulteriore esempio di analogie e differenze che sembrano contraddire il cosiddetto 'albero evolutivo'.

Stamane stavo riflettendo su una cosa: va bene introdurre nell'organismo un farmaco che è una sostanza testata che interagisce con alcune parti del nostro organismo per migliorarne o correggerne il funzionamento che si è guastato, in quanto, anche se sono possibili effetti avversi e reazioni, si suppone che i benefici  superino gli svantaggi. Ma non è stato un po' rischioso avventurarsi ad inserire nel corpo una 'ricetta' mRNA per far produrre dalle cellule una proteina virale tossica quale è la spike del Corona, per giunta rendendola più resistente di quella prodotta naturalmente dal virus, per così far attivare il sistema immunitario? Non era più semplice introdurre al limite direttamente la proteina (come ad esempio è stato fatto con il Novavax)? Il fatto è che molti meccanismi e processi che avvengono nella cellula non sono stati ancora chiariti del tutto e quindi forse si è stati un po' imprudenti a fare ciò, no?

Oggi meditavo sui concetti di 'eternità' e del 'nulla'. Anche se ci fosse stato solo il 'nulla' prima dell'esistente, esso ci sarebbe stato da sempre, in quanto il nulla sarebbe stato un 'non-ente' ma dotato comunque di esistenza, perché in caso contrario non se ne sarebbe potuto neanche parlare; quindi ha senso parlare di 'eternità'. Però che il 'nulla' ad un certo punto abbia autonomamente deciso di cambiarsi in 'qualcosa' appare ben strano. Il 'nulla' non poteva che rimanere tale in eterno, in caso contrario, essendo dotato della possibilità di tramutarsi da solo nell'esistente avrebbe significato che possedendo tale qualità non era certo il 'nulla' ma  'qualcosa'. Allora un 'qualcosa' che conteneva in potenza l'esistente c'era già dall'eternità. Appurato ciò, questo 'qualcosa' si è trasformato all'istante iniziale in qualcos'altro quindi per aver fatto ciò o era dotato di volontà propria o un altro Ente dotato di tale volontà ha deciso per esso. In ogni caso il concetto di ente dotato di volontà ed esistente dall'eternità appare una conseguenza logica necessaria per spiegare la nostra esistenza.

Le soluzioni in natura non sono solo le migliori possibili, ma anche le più ingegnose e ottimali. E' questo il fatto che fa dubitare che siano state ottenute solo per 'miglioramento' dovuto al caso e alla selezione. Infatti mentre si potrebbe anche sostenere che col tempo qualcosa si può completare e perfezionare, è difficile affermare che sono spuntati 'casualmente' proprio dei meccanismi avveniristici e ingegnosi anziché quelli semplicemente ottimali. Esempi se ne potrebbero portare tantissimi e sono stati descritti nella letteratura scientifica, ma quello che è notevole è che spesso gli stessi ricercatori per descriverli  hanno usato gli aggettivi  'ingegnoso', 'sorprendente', 'sbalorditivo'. E inoltre frequentemente queste scoperte sono state utilizzate per progettare e costruire manufatti considerati poi 'futuristici' e altamente tecnologici.

Alcuni divulgatori che vogliono usare l’Evoluzionismo per propagandare il loro ateismo hanno cercato dei supposti ‘difetti’ nella natura per dire: “avete visto questa imperfezione? Un creatore onnisciente non avrebbe potuto fare ciò, quindi Dio non esiste e la varietà dei viventi si è evoluta casualmente, alle volte con degli espedienti provvisori o sbagliati”. Per confermare ciò hanno portato diversi esempi fra cui "la posizione invertita dei gangli nervosi e delle cellule di Muller dell’occhio (che nella retina si trovano davanti e non dietro alle cellule fotorecettrici)". Il fatto è che però che con studi successivi si è scoperto che tale soluzione migliora la visione anzichè peggiorarla, perché la cellule di Muller si comportano come fibre ottiche che canalizzano la luce sui coni e bastoncelli e quindi non la ostacolano ma anzi ne riducono le perdita (una soluzione  'avveniristica e ingegnosa' si potrebbe dire). Come è successo in questo caso, l’affermazione che un organo o un processo vitale sono imperfetti è quasi sempre dovuta a ignoranza perché ricerche successive più approfondite stabiliscono che la soluzione è invece la migliore tra tutte quelle possibili. Ma al di là di ciò, si nota che il ragionamento è un po' fazioso, in quanto essi si scandalizzano per quel 1% che (secondo loro) non va, ma non guardano al rimanente 99% che è invece perfetto. Usando lo stesso ragionamento si potrebbe dire che “visto che ogni parte degli esseri viventi (quando ne viene veramente capita la funzione e la struttura) risulta ottimale, non può essere stato il caso a farla ma solo un creatore intelligente, quindi Dio esiste.”

Il 'cavallino primordiale' (Hyracotherium) e i suoi parenti non possedevano nessun carattere tipico dei cavalli, basti dire che presentava 4 dita nelle zampe davanti e 3 in quelle dietro, ed era molto più simile ad un cane. Allora perché viene considerato dagli evoluzionisti (a partire da Huxley nel 1879) come il progenitore dei cavalli? È evidente che nella classificazione sono entrati in gioco ipotesi preconcette del tipo "siccome l'evoluzione è vera allora il cavallo si è evoluto da un progenitore primordiale" e questo dimostrerebbe poi che l'ipotesi evolutiva sarebbe vera! Incredibile a credersi, ma il metodo 'scientifico' evoluzionista è stato spesso questo!

La teoria evoluzionista, che si basa sulle mutazioni casuali nel codice genetico, cioè quindi su errori occorsi nei geni, non può essere vera, in quanto in ogni organismo vivente ogni funzione seppur piccola è collegata ad una moltitudine di altre funzioni antecedenti e seguenti, e quindi una variazione in una di queste dovrebbe essere accompagnata dalla conseguente variazione armonica a cascata delle altre, ma ciò dal punto di vista probabilistico è praticamente impossibile.

"La meiosi (la formazione dei gameti per la riproduzione - nota mia) è un fenomeno talmente complicato nel suo meccanismo e talmente peculiare nella sua essenzialità, da non potere essere attribuita all'accidentalità del caso. La complessità dei meccanismi biologici è tale da richiamare necessariamente la presenza di una Mente che, nell'atto creativo delle diverse funzioni organiche e fisiologiche degli esseri viventi, ha voluto imprimere la sua onnipotenza" (G. Lo Presti - Darwin bocciato in medicina - 2008 a pag. 149).

Una delle più grandi stupidaggini propalata dagli evoluzionisti è stata per tanto tempo la panzana che il 98% del DNA fosse 'spazzatura' (sì spazzatura, avete letto bene), un inutile retaggio dell'evoluzione che perciò serviva come conferma di questa. In realtà dopo un po' si è scoperto che non è così e che anzi questa parte preponderante del genoma contiene geni silenti che vengono attivati in situazioni di emergenza per permettere all'organismo di reagire e adattarsi in maniera adeguata ai cambiamenti ambientali. Insomma esso costituisce è una specie di biblioteca in cui sono conservate le istruzioni per affrontare gli imprevisti e le difficoltà. I premi Nobel 2006 Fire, Mello e Lunyak sono andati oltre e l'hanno paragonato anche a una riserva di punteggiatura che dà senso all'espressione dei geni operativi rimanenti, un po' come gli spazi, i punti e le virgole danno la possibilità di fare un discorso sensato, staccando parole e periodi: senza di essi si avrebbe una lunga catena di lettere priva di senso. Altro che spazzatura! 

Sono entrati nelle cellule umane forzandole a produrre una proteina tossica (la spike) senza preoccuparsi troppo dei loro equilibri dinamici interni e del loro rapporto con l'intero organismo di cui fanno parte e con cui interagiscono continuamente. Ma come hanno potuto osare tanto?

"Io in Paradiso non ci andrò! Le mie molecole svolazzeranno nell'aria e serviranno a fare altre cose" (Margherita Hack) della serie 'anche le eminenti scienziate dicono alle volte delle cretinate'...

A proposito di evoluzionismo, "allo stato attuale molti eventi sono dati per scontati senza una prova diretta. Per la mancanza di prove decisive si potrebbe sostenere che il concetto di evoluzione è astratto, teorico, forse anche frutto dell'immaginazione" ( R. Dulbecco - premio Nobel per la medicina - in 'il progetto della vita' - citato da Lo Presti in 'Darwin bocciato in medicina' - 2008).

"Quelli che non possono negare dati di fatto, ricorrono a quel comodissimo concetto del caso. Il caso è la scappatoia degli infigardi e dei presuntuosi. Infigardi perché non vogliono sobbarcarsi ad una più profonda ricerca; presuntuosi perché non vogliono riconoscere la loro inferiorità" (Vinassa de Regny - paleontologo- citato da Lo Presti in 'Darwin bocciato in medicina' - 2008)

Il vaccino a mRNA è a mio avviso frutto dell'ideologia evoluzionista, quella che vede i processi biologici come sviluppi temporali dovuti al caso e quindi in definitiva semplici, meccanicistici e facilmente imitabili, mentre nella realtà essi sono complessi e interconnessi e molto difficilmente riproducibili nella loro integrità. Perciò nel momento in cui si pretende di operare a livello sempre più microscopico, introducendo e forzando nella cellula un nuovo complicato processo qual'è quello della sintesi proteica, se non si considerano tutte le possibili conseguenze si rischia di combinare disastri, come in effetti è poi accaduto; infatti molte persone che hanno ricevuto il siero hanno manifestato effetti avversi anche gravi, spesso più seri dei danni provocati dal Covid stesso. Questo drammatico risultato, che rende palese l'ignoranza, la superficialità, l'arroganza e la presunzione di alcuni scienziati, è una ulteriore pietra che contribuisce a costruire quella tomba che in un futuro spero non lontano seppellirà definitivamente evoluzionismo e scientismo.

1 commento:

  1. "Ma come hanno potuto osare tanto ?"
    Mi sono fatto la stessa domanda dopo aver letto qui..
    https://berthub.eu/articles/posts/italian-reverse-engineering-source-code-of-the-biontech-pfizer-vaccine/

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