20 maggio 2023

Grideranno le pietre.

"Se qualcuno dice che la rivelazione divina non può essere resa credibile con segni esterni, e che, perciò, gli uomini devono essere mossi alla fede solo dall'esperienza interiore di ciascuno e dalla ispirazione privata, sia anatema." (Concilio Vaticano I, 1870)

L’adesione al darwinismo è diventata una cartina di tornasole per stabilire chi possiede una concezione del mondo ‘realmente scientifica’, e chi no. ‘Bisogna scegliere tra fede in Dio e fede in Darwin; se si vuole essere umanisti laici, meglio optare per la seconda’. Così ci dicono” (Massimo Piattelli Palmarini e Jerry Fodor ) (1).

Ogni volta che apro il mio libro di biologia preferito e leggo qualcosa sul funzionamento di qualunque parte di un essere vivente, a partire dalla cellula fino all’organismo completo, dopo un po’ mi devo fermare, perché rimango letteralmente a bocca aperta, tanto è lo stupore davanti alla scoperta delle strutture e dei meccanismi che, dall'ambito microscopico a quello macroscopico, assicurano lo svolgimento dei fenomeni vitali in maniera così perfetta. 

Il pensiero che mi balena in testa è questo: “Non è possibile che tutto ciò sia nato dal caso, il pensare ciò ripugna semplicemente la ragione su cui la scienza stessa dice di fondare il proprio operare. Se non è prova dell’esistenza di Dio tutto ciò, cos’è?”. E allora la mente si volge ai cosiddetti scienziati che studiano queste cose e che fanno un vanto del loro essere atei.

        La Sacra scrittura è fondata non sul fideismo ma su fatti concreti, su miracoli ordinari e straordinari. Quelli della vita e del comportamento ordinato dell’Universo sono i miracoli ordinari, poi ci sono stati quelli straordinari, come quelli compiuti da Gesù o dai Santi. Gesù stesso disse “anche se non volete credere a me, credete almeno alle mie opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre” e ancora “Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre”.

    Insomma io credo che mentre le persone ignoranti possano essere in qualche maniera giustificate, non così si può dire per i ‘sapienti’, perché rifiutano, forse per orgoglio e superbia?, di trarre le conseguenze da ciò che hanno scoperto. Dio è infinitamente misericordioso e può perdonare tutti i peccati se c'è il pentimento, ma ce n’è uno però che non può perdonare ed è quello contro lo Spirito Santo. Com’è possibile? Sembrerebbe una contraddizione, ma non lo è. Infatti ricordiamoci che lo Spirito Santo è quello che illumina la mente e quindi è Lui che fa scoprire le opere di Dio e in qualche modo dà quindi la ‘prova’ per credere, ma se c’è una cattiva volontà e non si vuol fare questo ultimo passo, allora non si può neanche ammettere di aver recato offesa a Dio col peccato e quindi non si può beneficiare della misericordia. Insomma così come dei ricchi materiali Gesù affermò che sarebbe più facile che un cammello (in realtà ‘la gomena di una nave’ secondo una traduzione più appropriata) passi attraverso la cruna di un ago anziché un ricco entri nel Regno dei Cieli, la stessa cosa si potrebbe anche dire dei ricchi in ‘sapienza’, dei dotti, degli studiosi e scienziati. Infatti sia il ricco ‘materiale’ che quello ‘culturale’ in definitiva mancano alla Carità perché così come il ricco in denaro dovrebbe donare al prossimo bisognoso parte dei suo cibo, sano e non certo avvelenato, ma di solito non lo fa, così il ricco ‘culturale’ non deve tenere per se le sue scoperte ma trasmetterle per permettere così a chi non è esperto della sua disciplina di poter credere, senza però instillare il veleno del ‘credi in me che so: tutto ciò è frutto del caso’.

    Ed ecco perciò perché temo che molti studiosi, i dotti del nostro tempo, se ostinatamente atei, si accorgeranno solo quando sarà troppo tardi che, dopo aver passato una vita intera a cercarla, la verità era invece sempre dinnanzi a loro, ma non l’hanno mai trovata perché si sono sempre rifiutati di togliere il velo della presunzione e della superbia dai loro occhi.

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Note e Crediti

(1) Massimo Piattelli Palmarini e Jerry Fodor – Gli errori di Darwin – Feltrinelli 2010 pag. 11


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