13 febbraio 2012

Nuove sulle Esperienze di Pre-Morte

Devo dire che dall’uscita del primo libro del dott. Moody ‘La vita oltre la morte’, relativo all’argomento NDE  - Near Death-Experiences, cioè Esperienze di Pre-Morte - , con interviste fatte alle persone ‘morte’ per un certo periodo di tempo e poi riportate in vita nelle sale di rianimazione, ne è passata di acqua sotto i ponti. Oltre ad altri libri dello stesso Moody, sono stati infatti pubblicati negli anni successivi ulteriori studi eseguiti da medici e psichiatri. E sono stati scritti numerosi articoli interessanti con  varie ipotesi di spiegazione anche in riviste scientifiche abbastanza serie con  botte e risposte tra ‘materialisti’ e ‘spiritualisti’. Insomma è come se il dott. Moody avesse aperto un vaso di Pandora. Ho parlato in questi precedenti post del fenomeno - che sembra essere un indizio molto serio dell’esistenza della vita oltre la morte- e dei tentativi di spiegazione che sono stati fatti almeno diciamo fino all’anno 2000 e quindi non mi ripeterò su di essi (1).

Scrivo adesso questo altro post per cercare di dar conto - per quanto è possibile - delle ricerche più avanzate che si stanno conducendo e dei risultati che sono stati trovati in questi ultimi anni (pressappoco dal 2001 in poi fino ad oggi).

Faccio notare a scanso di equivoci che rispetto agli anni in cui il dott. Moody ha fatto i suoi studi quasi in solitaria e basati soprattutto su interviste di persone che avevano avuto una NDE, adesso le ricerche vengono effettuate seguendo un protocollo scientifico molto serio, usando anche la strumentazione adatta per misure oggettive (per quanto è possibile farne in questo campo…). Vediamo alcune di queste novità.

Sembra che i nati ciechi durante la NDE riescano a ‘vedere’

Nel 1977, Kenneth Ring, un giovane professore di psicologia presso la University of Connecticut, dopo aver letto il libro di Raymond Moody, La vita dopo vita, ha cercato di fare uno studio scientificamente più strutturato. Ha analizzato così casi di pre-morte di 102 sopravvissuti. La sua ricerca è importante perché egli ha indagato anche sulle esperienze di pre-morte delle persone non vedenti dalla nascita. Ne ha studiate ben trenta.
Una di queste persone nate cieche si chiama Vicki Umipeg, il suo nervo ottico fu completamente distrutto alla nascita a causa di un eccesso di ossigeno ricevuto in incubatrice.  Eppure durante la sua NDE sembra essere stata in grado di vedere. La sua storia è un esempio particolarmente chiaro di come le NDE dei non vedenti dalla nascita può svolgersi esattamente nello stesso modo di quelle delle persone vedenti. Con la sola differenza che Vicki non è stata in grado di discernere i colori durante la sua esperienza, il racconto della sua NDE è assolutamente indistinguibile da quelli con sistema visivo intatto (vedi la nota (2) per la descrizione della sua esperienza).

Uscita dal corpo in eventi diversi dalle NDE.

Una delle scoperte fatte ultimamente è che per quanto riguarda l’OBE (Out of Body Experience), cioè la fuoriuscita della ‘coscienza di sé’ (da alcuni detta ‘anima’) dal corpo (la ‘persona’ caratterizzata dalla sua ‘coscienza’ si sente uscire dal corpo e galleggiare su di esso, potendo osservare così il suo corpo ‘inerte’ dall’alto), e alcune delle altre fasi (che sono una decina) che caratterizzano una NDE, sono anche state riottenute in laboratorio: con una centrifuga che serve ad aumentare artificialmente il valore di ‘g’ e che viene usata per addestrare i piloti di aerei supersonici. E stato notato infatti dal dott. James E. Whinnery, coinvolto nelle ricerche sugli effetti dell’aumento estremo della gravità nei piloti, che questi hanno per un certo periodo più o meno lungo (che va dai 2 ai 35 secondi) una ‘perdita di coscienza’ – chiamata G-lock -  e questa è accompagnata dalla sensazione di staccarsi dal corpo, visione del tunnel  e di una luce brillante. Il dottore ha scritto un resoconto per il ‘National Institute for Discovery Science’ sul fenomeno che riporto per sommi capi nella nota (3).

Il fatto che la coscienza rimanga lucida e si senta come esterna al corpo, in condizioni in cui il cervello entra in crisi perché privato per un certo periodo di tempo del sangue - come avviene in questi esperimenti con la centrifuga gigante - è molto difficile da spiegare in un contesto in cui si ritiene che la mente e la coscienza vengano create dal cervello. Infatti in quei momenti il cervello si trova in condizioni di ‘ipossia’, cioè in mancanza di sangue e ossigeno.
Il fenomeno è invece semplice da comprendere se si ammette che la coscienza e la mente possano esistere indipendentemente dal cervello: in questo caso infatti la coscienza  e la mente possono pensarsi come ‘ospiti’ del corpo e non come suoi ‘prodotti’. E se fosse vero questo fatto, si potrebbe anche ipotizzare, a mio avviso, che esista una legge naturale che causa l’espulsione - reale o virtuale, non lo sappiamo ancora - della coscienza di sé, e cioè della mente, dal corpo, non appena il cervello tende a non funzionare o a morire: un po’ come se ci fosse un meccanismo analogo all’apparato di espulsione automatica del seggiolino del pilota di un aereo che precipita.

Il  fenomeno  OBE (Out-of-Body Experience) a quanto pare si è verificato anche in altri casi ‘estremi’, come in situazioni in cui l’individuo si è trovato in serio pericolo o abbia provato paura di morire. Alcune persone in estremo pericolo di vita infatti,  a secondo della durata del pericolo,  hanno sperimentato  l’uscita dal corpo e talvolta anche  la revisione delle scene della propria vita e altre fasi delle NDE. (4)

Fra l’altro  questo mi fa supporre che se l’OBE è un fenomeno reale, allora la mente una volta che si è staccata dal corpo è come se acquisisse delle proprietà che ha ‘nascoste’ e che non può usare mentre è legata al cervello, proprietà che le permetterebbero di ‘sentire e vedere’ oltre che la nostra realtà sensibile anche quella immateriale o ‘spirituale’. Queste ‘qualità’ forse si rendono manifeste anche con la preghiera assidua, l’unione spirituale e la meditazione, e raggiungono uno stadio elevato nei mistici. E forse le stesse visioni soprannaturali da parte di alcuni veggenti potrebbero  essere spiegate anche in questo modo, cioè come dovute allo schiudersi temporaneo di un ‘terzo occhio’ della mente che permette di entrare in contatto con ciò che pur essendo esistente, e che magari ci circonda senza che ce ne rendiamo conto, non rientra però nelle nostre normali capacità sensitive.

Ricerche per verificare se l’uscita dal corpo è reale o immaginaria (programma AWARE)

Però anche se le OBE e alcune delle altre esperienze tipiche delle NDE (5)  sono state riprodotte  in laboratorio, resta sempre il dubbio che possano essere solo dei fenomeni immaginari, come delle allucinazioni o fantasie della mente, così come avviene in un sogno…(6).
Però pare che ci siano numerosi indizi che confermerebbero la realtà di questi fenomeni...

Come lo stesso Moody e altri autori hanno avuto modo di riferire, ci sono stati casi in cui le persone che hanno avuto una OBE hanno raccontato di aver visto persone, oggetti e assistito a fatti che non avrebbero mai potuto osservare nelle condizioni in cui si trovava il loro corpo (perchè traumatizzato e inerte) o  il loro cervello (non funzionante perchè in stato di ipossia cerebrale).
E' da dire però queste ‘osservazioni oggettive’ che proverebbero la realtà delle OBE e quindi della sussistenza della coscienza staccata dal cervello, sono state riportate solo tramite testimonianze, e prive quindi di verifiche sperimentali rigorose, per cui non possono essere assunte come ‘prove’ inconfutabili in senso scientifico. Riporto comunque nella nota (7) alcuni di questi casi, con i relativi riferimenti.

E’ per questo motivo che nel 2008  il dr. Sam Parnia, professore assistente di terapia intensiva all’Università Statale Stony Brook di New York,  in collaborazione con la Università inglese di Southampton, ha lanciato il programma AWARE (AWAreness during REsuscitation – Consapevolezza durante la rianimazione), la ricerca sulle esperienze riportate dai rianimati più estesa del mondo che coinvolge ormai ben 25 Ospedali sparsi nel Regno Unito, Europa centrale e Stati Uniti, Brasile e India. Durante lo studio AWARE, i medici utilizzano una tecnologia sofisticata per lo studio del cervello e della coscienza durante l'arresto cardiaco. Allo stesso tempo in questa ricerca i medici che vi partecipano hanno in programma di testare la validità delle eventuali esperienze extracorporee e di ciò che i pazienti ‘vedono’ o ‘sentono’ durante l'arresto cardiaco. In particolare, come viene descritto nel programma di ricerca  “la verifica dei ricordi relativi agli eventi di rianimazione o "percezione reale" comprende l'uso di oggetti nascosti che non sono normalmente visibili dal paziente. Tipicamente questi sono immagini poste su un supporto appeso al soffitto in un reparto ospedaliero, in modo che le immagini siano rivolte verso l'alto, verso il soffitto. Questi oggetti forniranno un marcatore indipendente obiettivo del "vedere" durante l'arresto cardiaco, perché saranno visibili solo da "qualcuno" li osserva dall'alto”.

Si aspetta la pubblicazione dei risultati di questi primi tre anni di ricerche che hanno coinvolto più di 1000 pazienti rianimati dopo attacchi cardiaci e di cui circa il 20% ha riferito ricordi di esperienza NDE. Questa pubblicazione pare sia imminente: dovrebbe avvenire nei primi mesi del 2012.

I risultati finora ottenuti  in questa importante ricerca non si conoscono ancora in quanto evidentemente sono in fase di controllo e quindi vengono tenuti riservati, ma in merito alle conclusioni (provvisorie) raggiunte, il Dottor Sam Parnia ha recentemente dichiarato in maniera sibillina:
"La prova che è interessante per me è che, contrariamente alla mia formazione, le entità che noi chiamiamo mente umana e coscienza sembrano continuare ad esistere durante la fase iniziale della morte" (8).

Appena avverrà la pubblicazione ovviamente ne riparleremo.
(Aggiornamento 18 dicembre 2014: ho pubblicato i risultati in questo post ).

(Raccomando per chi ne volesse sapere di più di leggere le note che ho scritto sotto e consultare i siti di cui do il Link).

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Note


(1) i libri pubblicati da Moody sono stati tanti, i più importanti perché pioneristici sono i primi tre:
- ‘La vita oltre la morte’ del 1975 edito in Italia nella collana Oscar Mondadori
- ‘Nuove ipotesi su la vita oltre la vita’ del   1978   edito sempre in Italia nella Oscar Mondadori
- ‘La Luce oltre la Vita’ del 1988 edito sempre in Italia nella Oscar Mondadori
da segnalare inoltre:
- Stefan Jankovich ‘ Vi racconto la mia morte’ 1984 edizioni mediterranee
- Aureliano Pacciolla  ‘EPM – Esperienze di Premorte’ del 1995 edito da San Paolo
-  Eadie, B. ‘Embraced by the light’  del 1992 Placerville, CA: Gold Leaf Press.
- Almeder, R. ‘Death and personal survival: The evidence for life after death’ 1992  Lanham, MD: Rowman   &      Littlefield.
- Sabom, M. ‘Light and death: One doctor’s fascinating account of near-death experiences’ 1998
Grand Rapids, MI: Zondervan.
- Ayer, ‘The meaning of life and other essays’ 1998. London: Wiedenfeld & Nicholson.
- Potts, M. ‘The evidential value of near-death experiences for belief in life after death’ 2002  Journal of
       Near-Death Studies.

(2) Vicki si è ritrovata a fluttuare sopra il suo corpo al pronto soccorso di un ospedale in seguito ad un incidente automobilistico. Era consapevole di essere in prossimità del soffitto e ricorda la visione di un medico di sesso maschile e di una infermiera di sesso femminile darsi da fare sul suo corpo, che ha visto dalla sua posizione elevata. Vicki ha un ricordo chiaro di come è arrivata alla conclusione che questo era il suo corpo sotto di lei.
La sua esperienza viene descritta qui, notevole l’ultima frase della sua intervista:
“quello è stato l’unico momento (quella della NDE), perché l’ho   sperimentato, in cui posso dire di aver visto e   cosa  sia la luce”.

(3) “Questo rapporto si concentra sugli eventi  mente / cervello associati alla perdita di coscienza indotta con l'accelerazione gravitazionale, nota anche come G-LOC, in individui completamente sani (…)
Lo stress gravitazionale riduce il flusso sanguigno alla testa e induce un ristagno di sangue nell’addome e le estremità che si traducono quindi in una G-LOC (..)
I risultati rappresentano  i dati raccolti da oltre quindici anni di ricerca e più di 700 episodi di G-LOC che si sono verificati in aerei da combattimento e durante l'esposizione alla centrifuga gravitazionale. I soggetti della ricerca in media sono giovani militari dell'età media di 32 anni. Tutti loro erano in buona salute dopo aver completato con successo un esame fisico militare. I G-LOC  sono stati tutti registrati su videocassetta per l'analisi.
Quando lo stress gravitazionale viene applicato ben al di sopra del limite di tolleranza, c'è un breve periodo di tempo durante il quale la normale funzione cerebrale persiste, nonostante la perdita del flusso di sangue adeguato. Al termine di questo periodo, la coscienza si perde, e lo stress gravitazionale è ridotto di nuovo a condizioni normali. La lunghezza del incoscienza è in media di 12 secondi (..). La  lunghezza media stimata del flusso di tempo sangue al sistema nervoso centrale è stata alterata durante la perdita ed il recupero di coscienza era circa 15 a 20 secondi.
L’esperienza di  G-LOC include specifici sintomi visivi, convulsioni, alterazioni della memoria, e altri sintomi psicologici. I principali sintomi che hanno comunanza con le NDE sono:
uscita dal corpo, visione del tunnel  e di una luce brillante, visioni di luoghi splendidi, ricordi precedenti”.
Il rapporto termina con questa importante considerazione:
“ Il fatto che molti dei sintomi NDE sono simili a quelle derivanti dalla perdita e recupero della coscienza nelle G-LOCK suggerisce che gli individui che hanno segnalato i loro NDE hanno fornito accurate descrizioni dei sintomi. Questo include (perciò - perché sono testimoni credibili- nota mia) i sintomi al di fuori degli scopi di sperimentazione del G-LOC e che sono unici per la NDE”.
(Traduzione dall’originale in inglese riportato qui)

(4) ultimamente riflettendo su questo fatto mi sono ricordato della espressione siciliana (il mio dialetto) che per descrivere una situazione in cui uno ha provato un grosso spavento si dice. ‘mi sciu l’alma!’, che significa letteralmente: ‘mi è uscita l’anima dal corpo!’. Probabilmente l’espressione è nata in tempi remoti a causa di esperienze di OBE causate da grande spavento.

(5) anche se non tutte, occorre sottolinearlo, perché invero le NDE sono caratterizzate dal fatto di rappresentare spesso esperienze complete con fenomenologia non completamente riottenute sperimentalmente

(6) Infatti dei ricercatori ‘materialisti’ hanno paragonato gli stadi raggiunti con le NDE con quelli allucinatori provocati dall’assunzione di droghe o medicinali, ma a ben vedere questi non sono per niente equiparabili con le esperienze di NDE, le quali invece per intensità e realismo superano gli stati confusi e irreali raggiunti in altri modi.

(7)  eventi di ‘osservazione oggettiva’  verificata durante alcune OBE:

- caso osservato dal dott. Charles Tart, di una donna con frequenti fenomeni spontanei di OBE durante il sonno, in una delle quali è riuscita a leggere e ricordare dopo sveglia un numero di 5 cifre scritto in una posizione inaccessibile (faccio notare che la probabilità di indovinare a caso un numero di  5 cifre è 1 su centomila) (Pubblicato in un articolo del ‘Journal of the American Society for Psychical Research’ vedi qui)

- caso di una donna, Pam Reynolds, durante una delicata operazione eseguita per rimuovere un aneurisma dell'arteria cerebrale. Durante l’operazione, per esigenze chirurgiche, fu provocato un abbassamento artificiale della temperatura corporea, il  battito cardiaco e la respirazione furono fermati,  le  onde cerebrali si appiattirono, e il sangue fu drenato dalla sua testa, portandola così in uno stato che si può definire di ‘morte temporanea'. Durante il tempo  della completa incoscienza ha vissuto una NDE con OBE. Le sue osservazioni dettagliate dell’intervento sono state successivamente verificate e sono risultate vere e molto accurate. Questo è considerato uno dei più forti casi di prova nella ricerca sulle NDE a causa della  comprovata capacità  mostrata dalla paziente di descrivere sia gli strumenti chirurgici  posti in essere (particolari e unici per quella operazione che a quell’epoca rappresentava una novità fatta in quel modo) e sia le procedure utilizzate, e ciò mentre era  nello stato di  'morte cerebrale' (vedi qui).

- in un articolo pubblicato sul Journal of Near-Death Studies in materia di prove di verifica sulle NDE, Dr. Ken Ring ha incluso forse il caso più famoso di osservazione veritiera nel campo della ricerca sulle NDE fino a quel momento (1995). Ha infatti riportato la notizia della NDE di una donna di nome Maria, lavoratrice migrante che, mentre visitava amici a Seattle, ebbe un grave attacco di cuore. Ricoverata nella unità coronarica dell’ospedale di Harborview il giorno dopo, ebbe un arresto cardiaco e una OBE. A un certo punto in questa esperienza, si trovò al di fuori dell'ospedale e vide una sola scarpa da tennis sulla sporgenza del lato nord del terzo piano del palazzo. Maria non solo è stata in grado di indicare il luogo in cui questo oggetto stranamente si trovava, ma è stata in grado di fornire dati precisi concernenti il suo aspetto, come ad esempio che una delle estremità era consumata e  che uno dei suoi lacci era rimasto bloccato sotto il tacco. Dopo aver sentito la storia di Maria, il dottor  Clark si  è recato nel posto descritto per verificare. In effetti è stata ritrovata la scarpa precisamente nella condizione  e nel luogo che erano stati indicati. In quel caso il dott. Clark osservò anche che la scarpa non poteva essere stata vista dalla finestra della stanza in cui era ricoverata la paziente. Clark ha concluso: “L'unico modo per avere una tale visuale era che  stesse ‘fluttuando’ fuori alla finestra, davanti ad essa  e molto vicino alla scarpa”.(vedi  qui)

- caso di una donna, mia conoscente, che ha lavorato nella mia scuola, e che avendo tentato  anni prima il suicidio, quando venne trasportata inerte in sala rianimazione ebbe una esperienza NDE con relativa OBE, in essa ebbe modo di osservare dall’alto la scena dei tentativi messi in atto dai medici per cercare di salvarla. Fra l’altro riuscì ad 'vedere' l’entrata in scena dello specialista antiveleni, in un secondo momento della fase di rianimazione e mentre lei era sempre incosciente.
Avendo raccontato al risveglio il fatto accaduto al Primario dell'ospedale, questi per vedere se aveva detto la verità le portò davanti uno stuolo di medici e le chiese: ‘hai detto  che hai visto entrare in scena lo specialista antiveleni, mi sapresti dire chi è fra questi?’ e lei con sicurezza rispose ‘è quello’, indovinando persona e provocando così lo sbalordimento generale.

(8) l’intervista (in inglese) si trova qui



14 commenti:

  1. Beh che dire! un blog fantastico. uno scienziato fantastico, un articolo bellissimo. comunque io sono di verona laureando in fisica a roma. veramente complimenti!

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  2. La questione NDE/OBE è però al confine con magia e satanismo e compagnia cantante.

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    1. Forse si riferisce al fatto che il movimento New Age si è come 'appropriato' del fenomeno. Io non accetto le forzature interpretative di tale movimento (come quella che queste esperienze 'proverebbero' la metempsicosi), ma il fenomeno NDE/OBE è a quanto pare reale ed è un bene che si tenti di studiarlo in maniera 'oggettiva' con un atteggiamento quindi scientifico.

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    2. Cosa centrano magia e satanismo? Ma che paragone è?? Non ha senso quello che hai scritto!

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  3. le persone comuni riescono ad aprire questo "terzo occhio" quando il "cervello si spenge/va spengendosi" -- i saggi sono capaci di ottenere risultati simili a quelle delle NDE in condizioni fisiche normali. quindi se di base il trucco è non pensare, gli idioti pensano troppo!

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    1. Ma lei prima di scrivere questo commento quanto ha pensato? Perchè delle due l'una: O ha 'molto pensato', e allora rientrerebbe secondo quanto lei ha affermato nella categoria degli 'idioti' (ma non si offenda anzitempo, io credo invero che non sia il suo caso) oppure ha 'poco pensato' e allora ha scritto un commento che non vale molto perchè poco meditato...

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  4. Bellissimo articolo, complimenti. Non mi sembra di aver letto il nome della Dottoressa Elisabeth Kubler Ross che in questo campo ha dato moltissimo. Consiglio di leggere i suoi libri che sono testimonianza del suo lavoro. Il suo approccio è stato in primis di persona umana e poi di intelligente scienziata e ricercatrice. Io personalmente credo che le NDE siano reali semplicemente perchè ho fiducia nel prossimo e quindi non mi servono prove da cavie di laboratorio. Saluti Silvio.

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    1. bravo!....Pienamente d'accordo con te...di tutte le religioni di tutte le dottrine,la mia chiesa è la gente comune...disposta a raccontarsi,rischiando di essere presa per pazza...pur dicendo la verità.
      Non ci sono mai abbastanza prove per chi non crede...

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  5. Poiché siamo in tema consiglio anche di leggere e seguire il pensiero del Fisico, ricercatore, docente Vittorio Marchi. Pensiero espresso egregiamente sui suoi libri. Comunque per chi preferisce può sentirlo anche nelle svariate conferenze in cui partecipa. Basta cercarlo su YouTube. Saluti Silvio

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  6. Buongiorno Salvatore,
    per caso sa se sono stati pubblicati i risultati dell'esperimento di Sam Parnia ? Io ho provato a cercare con google ma non riesco a trovare nulla..
    Un caro saluto, Francesco

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    1. Credo che ancora non sono stati pubblicati... bisognerà attendere un po'

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  7. Da quando molti anni orsono fui investito da una automobile e con la conseguente commozione cerebrale,mi sono trovato a leggere moltissimi articoli sull'argomento(e seguire trasmissioni televisive).Per cui la debbo ringraziare per il suo coraggio(specialmente per un cattolico osservante come lei)nell'affrontare un tema "così di frontiera".ps.ottimo il suo articolo su Uccr.

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  8. Ho avuto questa esperienza, penso sia collegata..non so Ho avuto 1 collasso, stavo molto male fisicamente e poi non ricordo + nulla..se non un ruotare a velocità vertiginosa nel nero + nero come in un tunnel con un'angoscia tremenda e poi fermarmi e non sapere + chi ero, nulla:solo angoscia,poi 1 nome e da quel nome, l'ultimo nome di persona che avevo cercato di chiamare x aiuto, sempre a velocità vertiginosa i ricordi in un attimo si sono come calamitati e ho aperto gli occhi nel mio corpo, nel luogo dove ero stata spostata...stavo bene fisicamente,avevo solo la pressione bassa. Quando ho perso conoscenza non avevo battito. Cos'è questo?

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  9. Mi sono imbattuta per caso sul suo blog. Volevo farle i complimenti per la chiarezza e il rigore scientifico delle spiegazioni. Grazie

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