Un altro strano segno su Bergoglio

Un altro 'segno' strano si aggiunge alla lunga serie di quelli legati a Bergoglio. Qualcuno dirà che si è trattato solo di una coincidenza. Può darsi. Tuttavia, anche questo evento si somma agli altri insoliti che hanno accompagnato questo nefasto ‘pontificato’ — ormai, per fortuna, concluso.

Di quale segno si tratta? Presto detto.

Quando muore un Papa, il campanone della Basilica di San Pietro suona a martello. Ma quando è deceduto Bergoglio, lunedì 21 aprile scorso, non ha suonato — o almeno, non subito. È stato azionato solo dopo un bel po’ di tempo. Cosa è successo?

Presto detto: la grossa catena che collega il motore al meccanismo che mette in funzione il martello si è rotta. Quando gli addetti della Basilica hanno premuto il pulsante che doveva dare avvio al meccanismo, non si è sentito perciò nulla. Sono dovuti andare su, dove si trova la campana, e martellarla manualmente. Si può leggere la notizia qui.

Come dicevo, questo è un altro piccolo 'segnale' che si aggiunge ad altri precedenti che hanno segnato questo 'regno' di quello che per me e tanti altri è stato un antipapa. Ricordo, ad esempio:

• Il gabbiano — che, è bene ricordarlo, è un uccello spazzino — appollaiato sul comignolo della Cappella Sistina proprio al momento della sua elezione;

• Il fulmine che colpì la cupola di San Pietro;

• La colomba liberata dalla finestra del Palazzo Apostolico, subito aggredita da un corvo in volo;

• La croce eretta durante una sua visita pastorale, che cadendo rovinosamente sfiorò la folla, rischiando di causare una tragedia;

• Il fulmine che colpì la statua di San Pietro in Messico, incenerendo simbolicamente proprio la chiave petrina.

E potrei continuare...

Fra l’altro, c’è stato anche un segno che mi ha riguardato personalmente.

Indovinate un po’ infatti dove mi trovavo alle 9 del mattino di quel 21 aprile, lunedì dell’Angelo? Proprio in Piazza San Pietro, poco prima che si sapesse della dipartita del Nostro. Sapete da quanto tempo non ci mettevo piede? Da mesi. Abito a Roma, in periferia, e spesso nei giorni festivi mi concedo una passeggiata in centro. La volta precedente, ad esempio, ero stato nella zona del Colosseo. Ma quel giorno, senza un motivo preciso, ho sentito il desiderio di andare verso Castel Sant’Angelo. Così, insieme a un amico, ho percorso via della Conciliazione e sono arrivato sino a Piazza San Pietro.

Vi si respirava un’aria tersa e pulita come non mai, mentre altre volte il pensiero di Bergoglio mi rendeva di pessimo umore, quella mattina ero sereno. Poco dopo, è arrivata la notizia.

Avendo raccontato questo fatto sulla mia bacheca Facebook, ribadendo ancora una volta come io abbia sempre considerato Bergoglio un impostore, un mio contatto ha commentato: “Per me erano usurpatori anche quelli prima di lui. Eppure non andavo in giro a cercare segni. Ti ricordi cosa ha risposto Gesù a quelli che cercavano segni?”. Al che ho risposto: “Non travisare volutamente le mie parole. Io non vado in cerca di segni — sono loro che hanno cercato me. Per me il segno personale c'è stato. Erano mesi che non andavo a Piazza San Pietro, ma guarda caso, lunedì mattina, lunedì dell'Angelo, alle 9, ero lì. E per me, che ho combattuto per dodici anni contro un tizio che sin dall’inizio ho ritenuto falso profeta, non è stato un dettaglio da poco”.
Non so se è vera la notizia, però qualcuno ben informato delle cose vaticane sostiene che Bergoglio sarebbe addirittura arrivato al punto di rifiutare anche i Sacramenti finali, commettendo così peccato contro lo Spirito Santo, quello che non può essere perdonato! Se è stato così, povera anima sua! 

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